Serie A
Sampdoria, un big si opera nei prossimi giorni
Sampdoria, Emil Audero, portiere classe 97′, in questa stagione con la maglia della Doria ha collezionato in tutte le competizioni 26 presenze.
Arrivato a Genova nell’estate 2019 per 20 milioni di euro dalla Juventus, si è dimostrato un calciatore fondamentale per la squadra allenata da mister Stankovic.
In questa stagione molto complicata per il club ligure, il capitano sta provando assieme al tecnico serbo nel tenere unito il gruppo per provare una clamorosa salvezza nonostante i gravi problemi societari.
Purtroppo il portiere ha dovuto saltare la sfida contro la Juventus nella scorsa giornata per un infortunio alla spalla.
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Sampdoria, un big si opera nei prossimi giorni
Nella giornata di oggi è arrivata l’ufficialità dell’operazione alla spalla per Audero che dovrà andare sotto ai ferri nei prossimi giorni, ecco il comunicato ufficiale del club doriano:
“L’U.C. Sampdoria comunica che nella giornata odierna il calciatore Emil Audero accompagnato dal responsabile sanitario Amedeo Baldari, si è sottoposto ad una visita specialistica a Forli dal prof. Giuseppe Porcellini.
Dopo il consulto e gli esami clinici effettuati ieri, si è deciso di intervenire chirurgicamente sulla spalla destra del portiere. L’operazione sarà effettuata nei prossimi giorni.”
Serie A
Calafiori: “Ancora non mi spiego come sono arrivato in Premier, Thiago Motta mi ha cambiato la carriera”
il calciatore dell’Arsenal Riccardo Calafiori ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, relative a vari temi legati ai Guners e non solo.
L’ex calciatore del Bologna attualmente in forze all’Arsenal sotto la gestione Arteta Riccardo Calafiori ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, dove ha parlato di varie tematiche tra cui l’ex allenatore Thiago Motta, sulla Premier League e sulle sue future ambizioni.
Le parole di Calafiori
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal calciatore dell’Arsenal Riccardo Calafiori ai microfoni di Sky Sport:
“Ancora non me lo spiego neanche io come ho fatto, sapevo quanto fosse differente la Premier, mi ero dato dei mesi, dei giorni di adattamento, ma devo dire che, anche grazie all’Arsenal, che mi ha aiutato a non sentire la mancanza dell’Italia, sono partito subito forte, mi hanno saputo gestire soprattutto il primo mese e poi sono partito”.
Qual è la prima cosa che le ha detto Arteta quando l’ha vista?
“Era già tanto che stavamo parlando, ci sentivamo anche prima dell’Europeo. La prima cosa che mi ha detto è stata: ‘Devi venire qua’.
Poi mi ha mostrato il progetto, l’idea che aveva su di me e non potevo che essere d’accordo con lui. Per arrivare al prossimo step è stata la cosa migliore”.
Com’è cambiata la sua vita da Bologna a Londra?
“È cambiata tanto. Bologna è una città piccola, facevo tutto a piedi, vivevo in centro, prendevo la macchina solo per andare a Casteldebole. Anno scorso convivevo ed ero fidanzato, qua sono arrivato da solo, città enorme e completamente diversa.
Se hai tempo e disponibilità economica Londra è veramente bella. L’unica cosa che non mi piace è il clima (ride, ndr). Abbiamo giocato tante partite, non è semplice girare la città, ma all’inizio un po’ l’ho fatto e a volte puoi passare pure inosservato da quanto è grande”.
A chi si ispira?
“Non ho mai avuto un solo punto di riferimento. Da piccolo volevo andare a fare il raccattapalle perché mi interessava vedere come si muovevano, come pensavano i calciatori. Cerco sempre di rubare con gli occhi anche dai ragazzi che mi stanno vicino, non ho un nome in particolare”.
Qual è il suo ruolo?
“All’Arsenal faccio il terzino, in Nazionale faccio il braccetto. Mi trovo benissimo in entrambi i ruoli. Comunque mi lasciano libertà con la palla, mi diverto tanto quando mi muovo in quel modo facendo le cose con coscienza”.
Thiago Motta le ha cambiato la carriera?
“Sì, assolutamente. Magari sul momento pensavo che mi insegnasse cose che potevo utilizzare solo in quel momento e in quella squadra, ma poi mi sono accorto che me le sono portate dietro pure qui all’Arsenal e all’Europeo”.
Quando ha capito che sarebbe diventato un calciatore?
“Dopo l’infortunio che avevo avuto a 16 anni. Mi avevano detto che non sarei potuto tornare a giocare, ha scatenato in me una forza diversa, mi ha segnato tanto. Quando sono tornato in campo ero sicuro che avrei fatto il calciatore, ma a questo livello non potevo immaginarlo, non me lo aspettavo”.
Quante volte ha rivisto il gol contro il Manchester City?
“Tantissime volte. Era presto, il 22 settembre, la prima da titolare in Premier ed è stata una gioia immensa perché è stata la conferma di quello che pensavo, ovvero che potevo fare la differenza nella partita più difficile. In quel momento il livello del City era il solito”.
Il messaggio più bello dopo quel gol?
“Di alcuni miei ex compagni del Bologna, mi sembra che fossero sul pullman dopo la gara, è stata la soddisfazione più grande perché la stavano vedendo tutti insieme e gioivano per me”.
È rimasto in contatto con qualcuno con cui ha giocato a Bologna?
“In realtà con quasi tutti i ragazzi, ma specialmente De Silvestri, Orsolini, Ravaglia, Ndoye“.
Calciomercato
Napoli: Danilo sempre più vicino a vestire la maglia azzurra
Il futuro di Danilo sembra sempre più vicino al Napoli. Piccoli ma significativi passi avanti stanno portando il difensore brasiliano verso un nuovo capitolo della sua carriera.
Entro la fine di questa settimana, a ridosso della sfida scudetto che la squadra di Antonio Conte disputerà sabato contro l’Atalanta al Gewiss Stadium, Danilo dovrebbe firmare e formalizzare la risoluzione anticipata del contratto con la Juventus, in scadenza a giugno.
Una separazione inevitabile
La rottura tra Danilo e la Juventus era ormai insanabile. Da capitano e simbolo del club, il brasiliano è stato relegato al ruolo di “indesiderato” da Thiago Motta, che non lo ha più convocato né utilizzato, nemmeno in situazioni di emergenza difensiva. L’inizio dell’esclusione risale alla Supercoppa e da allora il difensore è stato fuori rosa. Questa situazione ha spinto il Napoli a intensificare i contatti e lavorare con pazienza, affrontando ostacoli sia sul piano tecnico che economico.
La concorrenza brasiliana
Negli ultimi giorni, Danilo ha ricevuto interesse da diverse squadre brasiliane, tra cui Botafogo, Santos, Vasco e Flamengo, club attivissimi sul mercato dopo aver già assicurato l’ingaggio di David Luiz. Questo ha generato una parentesi “thrilling” nelle trattative, spingendo il Napoli a valutare un piano B.
Skriniar come opzione alternativa
Il direttore sportivo del Napoli, Giovanni Manna, ha esplorato la possibilità di ingaggiare Milan Skriniar, difensore slovacco in uscita dal Paris Saint-Germain. L’operazione è apparsa complicata per via dell’elevato stipendio del giocatore, pari a 9 milioni di euro, e della condizione imposta dal PSG: il Napoli avrebbe dovuto coprire integralmente il restante ingaggio. Una barriera economica che si è rivelata insormontabile.
Danilo-Napoli: un matrimonio in arrivo
Con la Juventus pronta a liberare il giocatore, l’accordo con il Napoli sembra ormai solo una formalità. Il trasferimento rappresenterebbe una rinascita per Danilo, che a 33 anni potrebbe diventare un tassello fondamentale nella corsa della squadra di Conte verso obiettivi ambiziosi.
La conclusione della vicenda è attesa nei prossimi giorni, aprendo la strada al trasferimento che potrebbe consolidare il Napoli come protagonista assoluto nella lotta per il titolo.
(Foto: DepositPhotos)
Serie A
Inter-Bologna 2-2, Lautaro e Dumfries non bastano: Italiano silenzia San Siro I Le pagelle nerazzurre
Inter-Bologna 2-2, i felsinei fermano la corsa nerazzurra e trovano un pareggio d’oro a San Siro. Le reti di Dumfries e Lautaro non bastano per portare a casa la vittoria. Le pagelle degli uomini di Inzaghi.
Sommer 7: finché può tiene in piedi la baracca, ma a tradirlo sono due deviazioni decisive. Impegnato più del solito, dimostra di essere un valore aggiunto per i nerazzurri.
Darmian 5: chiedergli un impiego a tempo pieno per due match di fila alla fine non giova alle sue forze. Ndoye ha decisamente un’altra gamba (dal 70′ Pavard 6: porta fiato in difesa dove Darmian non ne aveva proprio più).
De Vrij 6: tenere a bada Castro è un lavoraccio, ma l’olandese di questi tempi riesce in questo e in altro.
Bastoni 6: non sfigura, ma ha vissuto partite decisamente più brillanti. Entra, suo malgrado, nell’azione del gol del Bologna con una deviazione sfortunata (dall’83’ Buchanan sv).
Dumfries 6,5: è in una condizione di forma strepitosa, e lo dimostra anche dalla puntualità, con la quale, ultimamente vede la porta. Ottima la spinta sulla destra.
Barella 7: Inzaghi gli chiede gli straordinari, consapevole di quanto le forze, in mezzo al campo, siano contate.
Asllani 5: ripiomba nel suo standard, decisamente tre scalini sotto Calhanoglu, che fa un altro mestiere. Perde palloni sanguinosi, fa rimpiangere il turco (dal 70′ Frattesi 5: decisamente evanescente. Dovrebbe dimostrare di essere all’altezza dei titolari, ma il campo continua a dire altro).
Zielinski 5,5: pascola in mezzo al campo con un andamento troppo lento. Sembra spaesato, da lui si chiede molto più carattere, ma puntualmente non fa quel salto in avanti che gli si chiede. Meglio nella ripresa, ma il saldo è comunque negativo.
Dimarco 6: viene chiamato poco in causa, ma fa la sua parte in modo egregio quando i compagni scaricano la palla su di lui per accendere il motore sulla sinistra (dal 70′ Carlos Augusto 6: porta generosità al gioco).
Thuram 7: da solo tiene in apprensione la difesa del Bologna, con la sua fisicità funzionale che costringe gli avversari a raddoppiarlo.
Lautaro 6,5: è evidente che abbia ritrovato la vena realizzativa perduta, e lo conferma con il gol dell’illusorio 2-1. Una nota positiva per Inzaghi (dal 75′ Taremi 5: ha le movenze di un ballerino del Teatro San Carlo, quando ci sarebbe bisogno dei cingoli di un carrarmato. Bravo nei movimenti, ma sempre troppo lento).
Simone Inzaghi 6: le assenze pesano, ma non sono le sole a incidere sul risultato finale. A lungo il Bologna tiene il pallino, generando difficoltà. Alla fine il blitz non riesce, ma il pareggio finale è sostanzialmente giusto.
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