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Sassuolo, Dionisi: Possiamo battere la Fiorentina, l’unico ostacolo siamo noi”

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L’allenatore del Sassuolo Alessio Dionisi, ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro la Fiorentina. in programma domani alle 20:45.

Sassuolo, la partita contro la Fiorentina

Sassuolo

Quali sono i giocatori recuperati?

Erlic è recuperato, Matheus Henrique sta stringendo i denti da un po’ e ho preferito non portarlo per farlo recuperare da vecchi acciacchi, quindi sia l’uno che l’altro saranno a disposizione”.

Che partita ti aspetti con la Fiorentina?

“L’unico ostacolo di domani siamo noi. La Fiorentina è quarta in classifica, ha due squadre, avrà qualche assenza ma una squadra costruita per giocare su due fronti e lo sta dimostrando con grandi meriti e grandi successi.

Dobbiamo liberare la testa dalle negatività, dalle influenze esterne, possiamo mettere in difficoltà la Fiorentina, dobbiamo essere lucidi mentalmente. Non è cosa scontata perché non è un momento di risultati positivi ma lavoriamo per andare oltre.

Non basta la prestazione, altrimenti direi una bugia, ma dobbiamo essere consapevoli che questo è un passaggio. Può succedere che ci sia qualche stop durante la stagione, ora sta a noi dimostrare che abbiamo le qualità tecniche ma anche mentali”.

La difesa a 3 è un’idea per domani e per il futuro?

“Non mi sono mai nascosto nel dire che il sistema di gioco lo fanno le caratteristiche dei giocatori.

Per chi c’era con l’Atalanta, il modo migliore era quel sistema di gioco che è un sistema che ogni tanto adottiamo anche in allenamento o negli ultimi minuti e non nascondo che potrebbe essere una possibilità, non per domani che abbiamo un solo giorno di allenamento tutti insieme e non ci siamo abituati, sarebbe un azzardo quindi.

Dobbiamo andare alla ricerca delle sicurezze e il sistema di gioco delle volte ti dà sicurezze: domani non cambieremo sistema di gioco ma in futuro non lo escludo”.

Sull’aria che si respira nello spogliatoio

Qual è l’umore nello spogliatoio?

“L’umore di una squadra che si allena per vincere ma non riesce da alcune partite a farlo. Siamo arrabbiati ma non dobbiamo essere abbattuti.

Le qualità tecniche e fisiche non bastano in uno sport come il calcio, servono quelle mentali. Questo momento è bello perché dimostriamo quanta mentalità abbiamo”.

Volpato può essere un’alternativa importante con la Fiorentina?

“Era un’opportunità, la gara con l’Atalanta, per far fare minuti ai giovani e l’hanno fatto bene fino a quando abbiamo avuto benzina. Ho avuto delle risposte, positive e meno positive, comunque positive da parte di tutti.

Non mi soffermerei sul singolo in questo momento, chi giocherà domani sarà importante quanto chi finirà la partita, spesso le partite vengono decise negli ultimi 10 minuti e noi lo sappiamo bene”.

Nel calcio si dice che bisogna essere più cinici: come si allena tutto questo?

“Lo si pretende in allenamento, poi in allenamento non riproduci tutto quello che succederà nella partita che giocherai: come fai a riprodurre quello che fa Theo Hernandez e Leao? Ce li ha solo il Milan? Le giocate di Pulisic e Bennacer? Lo abbiamo allenato ma non lo fanno tanti giocatori in Serie A.

In questo momento manca più determinazione quando la palla ce l’hanno gli altri, noi non ce l’abbiamo tanto ma non può essere una scusante.

Possiamo fare di più, fermo restando che dobbiamo andare a ricercare le nostre qualità, ma dobbiamo migliorare sotto alcuni aspetti, ti devi mettere più in discussione quando non ottieni i risultati che vorresti”.

Nell’ambiente c’è un pochino di sconforto ma che Sassuolo bisogna attendersi domani?

“Un Sassuolo che proverà a vincere. La Fiorentina ha numeri importanti e quest’anno lo sta confermando, è per merito quarta in classifica, oggi parteciperebbe alla Champions e la dice lunga sull’avversario che affrontiamo.

Noi abbiamo certe caratteristiche e per metterle in campo dovremo avere la presunzione-ambizione di metterle in campo.

Ce la giocheremo a viso aperto, a me le chiacchiere non interessano, alleno le squadre, ora alleno il Sassuolo, porto avanti un’idea ma non mi sposta un risultato”.

Sassuolo, gli aspetti da migliorare

Il gruppo avverte il momento difficile, di tensione, la paura?

“Noi siamo un gruppo giovane. Avevamo 40 anni in meno dell’Atalanta, su 11 giocatori è tantissimo.

L’incoscienza dei giovani è un vantaggio, l’inesperienza è uno svantaggio. Se continuiamo a parlare delle negatività non ne usciamo.

Non faremo 21 punti in 7 partite, il nostro campionato, con qualche punto in più è questo, nella parte destra, solo se si parte con un tono, un giudizio, si fa fatica a rivederlo.

Se andate a rivedere le mie conferenze stampa all’inizio sono simili a queste. Io mi taro su quello che ho a disposizione, certo se uno parte con il livello alto di aspettative, poi cala, cala, ma non è così.

Siamo al di sotto di quanto fatto a numeri ma con i numeri non fai punti, con le chiacchiere neanche, dobbiamo crederci”.

Meno contrasti vinti, meno falli della Serie A: forse deve cambiare qualcosa lì?

“Purtroppo. Dobbiamo migliorare la nostra differenza reti perché è viziata da qualche gol preso di troppo per errori individuali ma non è colpa di un singolo, io sono il primo responsabile.

Ovvio che tutte le scelte sono condivise ma al tempo stesso dobbiamo migliorare questa cosa e questo ha condizionato la prestazione singola, di squadra, il giudizio esterno e la classifica.

Noi creiamo, abbiamo qualità con tutta la squadra, siamo in alto in classifica per occasione create e per i gol fatti ma siamo molto in basso per quelli subiti.

Noi prediligiamo quello ma non siamo ancora riusciti a migliorare nella fase individuale e di squadra.

Noi ad oggi non saremo mai una squadra da 0-0, non è una squadra da difendere l’1-0, non ce l’abbiamo, ma non dobbiamo pensare di vincere facendo 3-4 gol a partita.

L’Atalanta ha meritato di vincere ma se andiamo ad analizzare i 3 gol sono banali. La rimessa laterale battuta 10 metri avanti, va bene, ma eravamo distanti e questo fa differenza.

Sul primo gol eravamo schieratissimi e l’Atalanta che ha meritato di vincere sì ma ci ha fatto gol su cose dove non prendere gol. Non è semplice limare tutto”.

Sul mercato

Si è parlato di Sensi. Voi ne avete parlato con la società? Ha chiesto rinforzi sul mercato?

“Mi informano di quello che scrivono i giornali ma io parlo dei giocatori che alleno. Se devo parlare del mercato ne parlo con la società perché non è il momento di perdere tempo in interviste su queste cose, per me sono perdite di tempo perché costruirei alibi.

il Sassuolo ha  le risorse interne per ottenere il nostro obiettivo, poi se il vostro è più alto o sarete più ambiziosi di me o volete vendere del fumo.

Io dico che dobbiamo essere consapevoli che abbiamo le qualità per quello che dobbiamo ottenere. Io parlo del mercato con la società e la società opererà se lo riterrà opportuno”.

Il Sassuolo ha subito 20 gol nei secondi tempi: vi siete dati una spiegazione?

“È vero, me ne sono accorto anch’io. Negli ultimi 10 minuti si determinano tantissime partite, non solo in Italia ma anche all’estero.

L’organizzazione difensiva che sta all’allenamento, nella determinazione, ovvio che per certi aspetti noi, non posso nascondermi, abbiamo avuto decisamente tante assenze e quello non ha permesso di mantenere un baricentro alto fino alla fine e questo non ci ha permesso di ottenere qualche risultato in più attraverso qualche gol preso in meno ma stiamo recuperando giocatori,

perché chi ha giocato con l’Atalanta ha fatto il suo, quindi sicuramente stiamo andando verso la direzione positiva che è il recupero di giocatori e quindi più possibilità di scelta”.

Boloca è rientrato a tempo di record, mascherato…

“L’ho messo dentro pensando alla partita successiva. Era un po’ titubante negli allenamenti, ci avevo parlato, quindi era un’opportunità farlo giocare con l’Atalanta, le distanze, e per farlo giocare con la mascherina.

Era importante in previsione della prossima, in previsione della testa del ragazzo che è pulita e ha dato disponibilità con l’Atalanta in sicurezza, e domani lo considero al 100%, vediamo se partirà o subentrerà ma vediamo dopo l’allenamento di oggi”.

Serie A

Milan, Dida: “Bene con l’Empoli, Maignan il più forte. Su Fonseca…”

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milan

L’ex portiere Nelson Dida ha analizzato la prestazione del Milan contro l’Empoli e ha espresso il suo giudizio su Mike Maignan e sul tecnico Paulo Fonseca.

Il successo casalingo per 3-0 sull’Empoli, con gol di Morata e doppietta di Reijnders, mantiene vive le speranze Champions del Milan, che guadagna 3 punti sulla Lazio e 2 sulla Juventus e sale a quota 22: con la partita col Bologna ancora da recuperare.

In attesa del match di San Siro contro il Sassuolo, in programma domani alle 21 e valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia, i rossoneri si godono il secondo clean sheet consecutivo in campionato (che non arrivava dallo scorso marzo), anche se c’è ancora un po’ di strada da fare.

Milan, da Maignan a Fonseca: le parole di Dida

L’ex portiere del Milan Nelson Dida ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il brasiliano parte proprio analizzando la partita con l’Empoli: “Dopo un inizio di stagione con alti e bassi è stata una prestazione importante. Mi sembra ci sia maggior fiducia e comunicazione tra staff tecnico e calciatori. Spero che questa crescita continui e che i risultati siano sempre migliori“.

Fonseca, Milan

PAULO FONSECA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Su Maignan: “Non ho dubbi su di lui perché l’ho allenato e sono convinto che diventerà il migliore al mondo. Tra i pali è fortissimo e il gioco di Fonseca ne esalterà la bravura con i piedi perché lo coinvolge di più. Rinnovo? Deve rimanere per forza, non possiamo perderlo“.

Su Fonseca: “La squadra sta assimilando il suo gioco e mi sembra che i giocatori cerchino di pressare gli avversari più in alto. Il lavoro di Fonseca si vede. La prossima gara contro l’Atalanta sarà importante per confermare la crescita della squadra. Sarà difficile, ma sono fiducioso. Io continuo a tifare sperando che il Milan arrivi lontano“.

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Serie A

Toldo: “Ieri eravamo tutti in ansia, spero che il peggio sia passato”

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L’ex portiere della Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su quanto successo a Edoardo Bove nel match di ieri sera.

L’ex portiere di Inter ex Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, relative a quanto successo al calciatore Edoardo Bove nel match di ieri sera tra il club gigliato e i nerazzurri.

Le parole di Toldo

Toldo

Di seguito le dichiarazioni di Toldo rilasciate ai microfoni di Radio Anch’io Sport.

VICINANZA

“Siamo tutti vicini a Bove e alla famiglia, speriamo che il peggio sia passato. Ci ha fatto prendere uno spavento a tutti. Stanotte ho pensato molto alle immagini che tutti quanti abbiamo visto ieri sera.

Ti passano davanti momenti di impotenza, perché la parte sanitaria e medica non fa parte di te. E quindi cominci a urlare al dottore o all’ambulanza che facciano presto, perché non sai cosa fare. Mi è capitato anche in allenamento: un mio compagno di squadra all’Inter, Nelson Rivas, colpì la palla di testa in allenamento, cadde e svenne.

Cominciammo ad urlare al professor Franco Bombi: intervenne subito con la manovra della disostruzione della lingua, come è successo ieri con Bove.

Però non siamo preparati. Chi a proprio figlio chiede una preparazione anche nel primo soccorso? Nessuno, perché a nessun ragazzo viene in mente di star male”.

REAZIONE

“Tutto il mondo sportivo era in ansia, non nascondo che le lacrime siano venute anche a me. Ho tre figli, di cui un 23enne e uno di 19: se dovesse capitare una cosa del genere a mio figlio sarei veramente impaurito.

Potenzierei il corso di primo soccorso, dedicato almeno a uno-due giocatori, quelli più portati della squadra, in modo che collaborino col dottore e che sappia cosa fare alla prima situazione improvvisa che capita”.

COSA LASCIA QUANTO AVVENUTO

“Una reazione ci deve essere. Mi piace sottolineare comunque l’unità tra i ragazzi di Fiorentina e Inter, c’è stato un cerchio naturale, improvviso per dare protezione e sono uniti tutti. Un’immagine estremamente positiva, nella drammaticità del momento.

La città di Firenze ha reagito in maniera forte, perché ama i suoi giocatori. Ci sarà una reazione forte. Mi spingo oltre: noto con particolare dispiacere molte simulazioni che vanno in contrasto con il fallo vero e con quello che è accaduto ieri.

È come dire al lupo al lupo e alla fine non ti credono più. Bisognerebbe imparare dalle tragedie, mettere delle prevenzioni, fare un passo indietro, essere un pochino più seri e cadere quando si deve”.

NAPOLI CAPOLISTA

“Il Napoli è la fotografia di Conte con la programmazione della società negli ultimi 7-8 anni. Ci vuole un allenatore che sappia insegnare calcio e che trovi dei giocatori che lo seguono. C’è tutto per far bene e fa bene anche al campionato.

Sono felice che Napoli, Fiorentina e Lazio stiano andando bene. Ai miei tempi c’erano le sette sorelle: ecco, i tifosi non vogliono una squadra in fuga. Preferiscono Un campionato corale”.

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Serie A

Napoli, Cosmi: “Una squadra costruita per vincere”

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Napoli, Serse Cosmi

A proposito del momento del Napoli, ha parlato l’ex allenatore del Venezia Serse Cosmi: ecco che cosa ha detto ai microfoni di Radio Serie A.

Il Napoli colpisce ancora, vincendo 1-0 in trasferta contro il Torino. Della partita, e del momento attuale degli azzurri, ha parlato a Radio Serie A l’ex allenatore Serse Cosmi. Analizzando le ottime performance della squadra di Antonio Conte e la sua stima per lo scozzese Scott McTominay.

Ecco che cosa ha detto.

Napoli, le dichiarazioni di Serse Cosmi

Sul Napoli visto contro il Torino

“Ieri s’è visto un grande Napoli, una squadra molto consapevole delle sue possibilità e di come si vincono le partite. Ha messo in campo tanta razionalità e capacità di offendere, prevedendo poi pochi rischi. Il Napoli non vive sulle giocate, ma su una maniera di attaccare reale, convinta.

È una squadra forte ed equilibrata: solo che la parola ‘equilibrio’ a tanti dà fastidio, ma vince alla fine chi è ‘equilibrato’. Questo Napoli dà l’idea di essere una squadra costruita per vincere le partite”.

Su McTominay

“Bisogna saperli sceglierli i giocatori e poi bisogna metterli nei giusti contesti: con McTominay è successo esattamente questo. Il Napoli questa estate ha acquistato dei giocatori forti, penso anche a Buongiorno e a Neres oltre allo scozzese, e li ha aggiunti a un contesto importante: il decimo posto dello scorso anno era solo figlio di una situazione assurda”.

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