Serie A
Sassuolo-Torino 1-1, Pinamonti non basta per ritrovare i tre punti | Le pagelle neroverdi
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Sassuolo -Torino 1-1, il vantaggio di Pinamonti viene anestetizzato da Zapata, che archivia il pareggio. Le pagelle neroverdi.
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Consigli 7: il lavoro più grande lo fa nel recupero, quando evita a Zapata la gioia dei tre punti. Superlativo sul colombiano e parte fondamentale di questo punto.
Pedersen 7: assiste Pinamonti con il pallone dell’1-0, si rende utile e disponibile sulla fascia.
Erlic 6,5: avere di fronte Zapata non e’ mai una passeggiata di salute e lui se la cava senza sbandare (dal 94′ Tressoldi sv).
Viti 6: con l’aiuto di Erlic, anche lui non cade nella trappola di Zapata e Sanabria.
Doig 5: prova decisamente incolore per l’ex Hellas Verona, molto e impreparato sull’azione del pareggio granata. Serata da dimenticare (dal 94′ Ferrari sv).
Mattheus Henrique 6: buono con il pareggio, meno di interdizione, ma comunque una buona prestazione.
Lipani 6: gioca 2/3 di match incoraggianti, il ragazzo sta poco a poco familiarizzando con i concetti di gioco che vuole Dionisi (dal 72′ Racic 6: non commette sbavature).
Bajrami 5: di solito si rende pericoloso pur non essendo in serata di grazia, questa volta non gli riesce nulla (dal 73′ Defrel sv).
Thorstvedt 6: sempre prezioso come supporto offensivo assieme agli attaccanti.
Lauriente 5: ha le polveri bagnate, non imprime i cambi di ritmo richiesti.
Pinamonti 7: un pallone utile, un gol. L’attaccante scuola Inter e’ sempre più cinico. Non viene sempre assistito al meglio, ma ha imparato a capitalizzare quel poco che in questo periodo gli arriva (dall’89’ Mulattieri sv).
Alessio Dionisi 6: un punto che non sazia una classifica ancora troppo magra di punti e del tutto lontana dalla tranquillità. La panchina, al momento, e’ salva, ma la vittoria continua a mancare.
Serie A
Monza, torna a parlare Galliani: “Con Berlusconi l’abbiamo portato dalla C alla A, purtroppo quest’anno è andata così,”
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15/05/2025
Monza-Galliani: Dopo mesi di silenzio e le critiche dei tifosi, torna a parlare del suo Monza in occasione della finale di Coppa Italia. Ecco le sue parole.
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Prosegue l’AD del Monza, ricordando a tutti i tifosi quanto di buono è stato raggiunto sotto la presidenza guidata dal compianto Silvio Berlusconi, sottolineando i traguardi storici ottenuti dal club in questi anni e invitando l’ambiente a non dimenticare i progressi fatti, nonostante la dolorosa retrocessione.
“Purtroppo i risultati sportivi nel bene o nel male hanno cause e concause. Tanti infortuni, altre cose, succede. In Italia, come in Europa, ci sono 11-12 squadre che non retrocedono mai, la retrocessione in realtà riguarda 3 squadre su 9 e ogni anno hai il 33% di possibilità di andare in Serie B”. Galliani, infine, è rimasto estremamente abbottonato su tutto ciò che riguarda il futuro del Monza, dall’eventuale passaggio di proprietà fino al settore tecnico: “La cessione può succedere, possono entrare soci, ma se non succederà c’è Fininvest che ha sempre supportato il Monza e lo ha portato in A per la prima volta dopo 110 anni. Tre anni di Serie A, ora faremo la B che mancava da 20 anni, l’ho vissuta da ragazzo quando abbiamo fatto 4 campionati di fila in B. Per quanto riguarda la continuità tecnica, anche lì dovremo valutare”.

MONZA CALCIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Milan, Parla il Ceo Furlani: “Non abbiamo giocato bene, loro sì”
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15/05/2025
Milan, Furlani dopo la sconfitta col Bologna in Coppa Italia ai microfoni : “In questo momento grossa delusione per questa partita”
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Giorgio Furlani, CEO del Milan, interrogato nel post gara da Telelombardia riguardo alla stagione del Milan in relazione agli obiettivi dirigenziali — giudicati da lui stesso “lontani” — ha dichiarato:
“Nonostante la vittoria in Supercoppa siamo lontani dai traguardi che ci eravamo prefissati. Abbiamo ancora due partite, cerchiamo di chiudere al meglio, anche se siamo distanti dagli obiettivi fissati a inizio anno.
Terza cosa: condividiamo la delusione dei tifosi. Sono stati fatti vari errori e bisognerà guardare avanti e correggerli per tornare dove ci aspettiamo di essere noi dirigenti e i tifosi”.
Prosegue il CEO rispondendo alla domanda su un possibile momento per decisioni forti:
“In questo momento c’è grossa delusione per questa partita, per un trofeo che potevamo vincere. Non mi sento ora di rispondere. Ci sono ancora 12 giorni e due partite: prenderemo decisioni, e poi vedremo”
L’amarezza che pervade il mondo Milan colpisce ovviamente anche i giocatori, e nello specifico Christian Pulisic, molto deluso al termine della prestazione all’Olimpico contro il Bologna. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni di Telelombardia:
“Non abbiamo giocato bene, loro sì: hanno fatto un buon pressing e ci hanno messo tanto in difficoltà. Siamo tutti delusi. Ora l’importante è finire bene la stagione: abbiamo due partite e dobbiamo vincere. Voglio ringraziare i tifosi, sempre. Cerchiamo di finire bene questa stagione, e anche la prossima”.

ESULTANZA LUKA JOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Juventus, Conceição, Kolo Muani e Veiga: chi rimarrà in bianconero?
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15/05/2025
Juventus – Calciomercato: chi parte e chi verrà riscattato. La situazione legata ai prestiti di Conceição, Kolo Muani e Veiga: chi rimarrà in bianconero?
In Inghilterra si sente spesso ripetere il motto “Never fall in love with a loan player”, ovvero “non innamorarsi mai dei giocatori in prestito”. Un concetto che, da agosto a gennaio, sembra aver guidato in parte le operazioni del direttore sportivo bianconero Cristiano Giuntoli. Infatti, nomi del calibro di Conceição, Kolo Muani e Renato Veiga sono arrivati a Torino attraverso formule di prestito, con o senza diritto di riscatto. Ora, la domanda che riecheggia nelle menti dei tifosi juventini è semplice ma cruciale: chi di questi farà parte della squadra anche nella prossima stagione?
Va detto che il celebre motto inglese è stato spesso associato a contesti ben diversi da quello attuale della Juventus, coinvolgendo club di altro calibro e dinamiche di mercato differenti. Tuttavia, per una volta, anche i bianconeri si trovano a dover fare i conti con questo tipo di situazione al termine della stagione in corso.
Il primo caso da analizzare è quello di Francisco Conceição, che — seguendo l’ordine cronologico — è stato il primo giocatore arrivato a Torino con la formula del prestito sotto la gestione di Cristiano Giuntoli, proprio ai nastri di partenza della stagione 2024/2025.
Classe 2002 e figlio dell’attuale allenatore del Milan, Conceição è approdato alla Juventus con un’opzione di riscatto fissata a 30 milioni di euro. Dopo essere stato uno dei punti di riferimento della squadra bianconera nella prima parte di stagione, le sue quotazioni all’interno dei piani tecnici sono progressivamente calate a partire dal nuovo anno.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il giocatore non sarebbe affatto soddisfatto del minutaggio a lui riservato nella seconda metà della stagione, tanto da valutare seriamente l’ipotesi di un ritorno al Porto a fine campionato.
Dal canto suo, anche la Juventus sembra meno convinta rispetto a qualche mese fa sull’eventualità di riscattare il giocatore. Una situazione che ha inevitabilmente raffreddato anche i colloqui con il club portoghese: se inizialmente sembrava possibile trovare un’intesa, oggi le due parti appaiono sempre più distanti.
Va però sottolineato come, sia con Thiago Motta prima che con Igor Tudor poi, solo pochi giocatori della Juventus siano riusciti a trovare una reale continuità. I continui cambi di formazione da una settimana all’altra — anche in assenza di impegni ravvicinati — hanno infatti reso difficile stabilire gerarchie solide e ruoli chiari per molti interpreti, Conceição compreso.
Juventus, stessa storia anche per Kolo Muani e Veiga
Vale un discorso molto simile anche per Kolo Muani e Renato Veiga, due giocatori arrivati a Torino durante il mercato di gennaio che, nonostante facciano parte stabilmente dell’undici titolare, difficilmente faranno parte del roster bianconero nella prossima stagione.
Se nel caso di Conceição il nodo principale sembrava essere la volontà del giocatore, desideroso di lasciare Torino, mettendo in secondo piano le valutazioni economiche, in questi due casi è invece la cifra richiesta per un eventuale riscatto a rappresentare l’ostacolo più grande.
Sia Kolo Muani che Renato Veiga sono infatti di proprietà di club con una forte solidità economica, rispettivamente il Paris Saint-Germain e il Chelsea, e non sembrano intenzionati a concedere sconti né a rivedere le condizioni pattuite in fase di prestito.
Per quanto riguarda il numero 20 bianconero, arrivato a Torino con la formula del prestito secco, la Juventus vorrebbe prolungare la sua permanenza per un’altra stagione, inserendo un’opzione di riscatto che scatterebbe nel 2026, per una cifra compresa tra i 40 e i 45 milioni di euro.
Discorso diverso per Renato Veiga: nel suo caso, il riscatto andrebbe esercitato già nell’estate 2025, ma il Chelsea non sembra intenzionato a fare alcun tipo di sconto, e chiede non meno di 50 milioni di euro. Una cifra importante, soprattutto se si considera che il club londinese lo aveva acquistato per appena 14 milioni dal Basilea a luglio 2024.

IGOR TUDOR PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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