Serie A
Sassuolo, Traorè da urlo: rifiutata la prima offerta

Junior Hamed Traorè viaggia sulle ali dell’entusiasmo. 6 goal segnati nelle ultime 8 partite, la prima offerta da un top club rifiutata e il suo futuro.
Junior Hamed Traorè è sulla bocca di tutti.
Il centrocampista offensivo del Sassuolo sta finalmente trovando la continuità che gli serviva. Che avesse un potenziale sopra le linee si poteva immaginare da tempo, adesso arrivano anche goal, assist e prestazioni totalizzanti.
L’ivoriano classe ‘2000 ha deciso la sfida di ieri contro l’Atalanta mettendo a segno una doppietta, sei goal segnati nelle ultime otto gare disputate, sono 7 complessivi in stagione.
Il suo futuro a Sassuolo, come quello di Berardi, Scamacca e Raspadori, dipende quasi esclusivamente da un fattore: la sua volontà.
Infatti anche verso Traorè sta iniziando a smuoversi l’interesse di alcuni dei più grandi club in Italia, come approfondiamo di seguito.
Traorè, rifiutato il primo approccio del Napoli
Partiamo da un presupposto: la Juventus non ha più alcun tipo di prelazione nei confronti di Junior Traorè.
I bianconeri hanno perso il loro treno, la clausola di prelazione è scaduta nell’Agosto 2021.
Come riportato da Sos Fanta, in questi giorni il Napoli ha provato il primo affondo per sondare il terreno.
Solamente una prima offerta verbale è stata proposta dalla società partenopea e il Ds Giuntoli; un sondaggio definito “serio e forte” che però il Sassuolo ha gentilmente respinto.
Infatti l’operazione, stando alle condizioni attuali proposte dal Napoli, è molto difficile che possa andare in porto.
D’altro canto lo stesso amministratore delegato neroverde, Giovanni Carnevali, aveva parlato dell’interesse del Napoli nei confronti del gioiellino del Sassuolo nell’ultima intervista rilasciata.
Da ora fino alla fine della stagione, quando si apriranno le porte alla finestra di calcio mercato estiva, il nome di Traorè sarà accostato a molti top club del nostro campionato, è ovvio che l’occasione di assicurarsi le prestazioni di un tale prospetto sia decisamente ghiotta.
Molto, se non tutto, dipenderà dalla volontà del calciatore. E ovviamente da quali offerte concrete arriveranno nella sede del club emiliano.
Intanto, Traorè non ha badato a spese nel riservare parole di grande rispetto e riconoscenza verso il progetto che la società sta portando avanti.
<< Ho sempre detto che a Sassuolo c’è tutto. È un posto veramente bello dove un ragazzo giovane può crescere >>.
E ancora: << Dionisi ha insistito tanto quando non giocavo, mi ha detto cosa si aspettava da me. Mi ha aiutato tanto >>.
Queste solo alcune delle parole pronunciate dall’ivoriano ai microfoni di Dazn, interrogato sul suo futuro.
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Serie A
Kolo Muani, il centravanti completo: più decisivo di Vlahovic anche nel lavoro per la squadra

Kolo Muani non segna dal 7 febbraio. Tuttavia, per l’attaccante francese si prospetta comunque un posto da titolare nella prossima sfida contro l’Atalanta.
Vediamo insieme le ragioni di questa scelta. L’attaccante francese, arrivato alla Juventus nel mercato di gennaio, era partito a razzo con 5 reti in 3 partite Era difficile pensare che potesse mantenere quei ritmi, ma nonostante il calo, Thiago Motta continua a puntare su di lui al posto di Dusan Vlahovic. E lo fa per dei motivi ben precisi.
Kolo Muani-Vlahovic, ecco le differenze

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Kolo Muani e Dusan Vlahovic si distinguono per il loro approccio al gioco. Muani è più preciso sotto porta, con una percentuale di tiri in porta del 67% e una conversione del 41,67%, mentre Vlahovic ha rispettivamente il 37% e il 14,75%. Nonostante il numero inferiore di partite giocate, Muani ha superato Vlahovic nei dribbling riusciti.
Tuttavia, l’aspetto più rilevante per Thiago Motta è il contributo alla squadra: Muani è più coinvolto nel gioco, lavorando sia in fase offensiva che difensiva. Le sue heatmap mostrano un movimento continuo dal centrocampo all’attacco, mentre Vlahovic si concentra principalmente sulla trequarti destra.
In termini statistici, Muani ha creato quasi lo stesso numero di occasioni (9 contro 11), ha vinto il doppio dei contrasti e ha recuperato lo stesso numero di palloni. Questo lo rende un attaccante più funzionale al gioco di squadra rispetto a Vlahovic. Inoltre, la situazione contrattuale di Vlahovic suggerisce un possibile addio, mentre la Juve guarda al futuro con Muani, puntando su di lui come elemento chiave per la squadra.
Serie A
Venezia, servono punti, ma prima le reti: dati preoccupanti

Venezia: la squadra di mister Di Francesco si avvicina alla sfida contro il Como, in programma sabato pomeriggio, con la speranza di racimolare punti pesanti in ottica salvezza.
Attualmente al penultimo posto, i lagunari devono invertire rotta quanto prima per provare a raggiungere la salvezza. Ogni turno che passa, però, l’obiettivo si fa sempre più lontano, anche perché vi è, nella squadra, un problema non indifferente.
Per portare a casa qualcosa di più di un misero punto (cosa nemmeno sempre certa) servirebbe tornare a segnare. Difatti, il gol manca dal 1° febbraio, quando Gytkjaer trovò la rete del momentaneo pareggio contro l’Udinese.
Diversi fattori, sicuramente, influenzano tale aridità offensiva. Su tutte, la cessione di un riferimento quale era Joel Pohjanpalo. Il finlandese, capitano e guida carismatica della squadra, non è stato praticamente sostituito sul mercato.
L’innesto di Fila, infatti, non rappresenta di sicuro, fino ad adesso, la giusta pezza per provare a rammendare lo strappato tessuto che rappresenta attualmente il Venezia.

Joel Pohjanpalo ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Atalanta, Maldini: il cognome, un problema?

Daniel Maldini, trequartista ventitreenne dell’Atalanta, ha rilasciato una dichiarazione a l’Eco di Bergamo riguardo la “pesantezza” del suo cognome. Apparentemente sembra essere abbastanza positivo.
Alcune dichiarazioni emesse durante l’ultima intervista sembrano non tralasciare particolari segni di titubanza. Ciò che emerge dalla stampa è la questione riguardo “la pressione del cognome”: il calciatore sembra essere ‘abituato’ a convivere col peso del cognome, a tal punto di non farne un problema.

LA GRINTA DI DANIEL MALDINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La dichiarazione di Maldini:
“Non la vivo come una pressione. So che può sembrare strano, ma da sempre sono abituato a convivere con questa situazione e non mi ha mai dato fastidio, neanche da piccolo. Più che un peso, è qualcosa che ti abitui a gestire naturalmente”.
Alcuni dettagli un po’ particolari emersi a seguito dell‘intervista, invece, sono rivolti su questioni private del calciatore. L’eventuale “spintarella” da parte del padre forse non è mancata nella carriera del calciatore. Forse, il punto cardinale in molte questioni calcistiche, è il padre.
I consigli del padre sono utili?
Nella dichiarazione emersa, alcune riflessioni sono state incentrate sul padre: “Certamente mio padre, con la sua esperienza, è prezioso. Mi ha dato consigli importanti, ma tutta la famiglia mi sostiene sempre nelle scelte, incluso questo passaggio all’Atalanta. È fondamentale avere persone vicine che ti supportano.”
Tuttavia, alcuni metodi ricevuti direttamente da Gasperini sono stati utili al fine della guarigione e il ritorno in campo. Maldini ha dichiarato apertamente i miglioramenti dopo l’infortunio con l’auspicio di continuare a migliorare.
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