Da agosto a maggio, tutti i match di cartello della Serie A 2024/2025: si parte con Juventus–Roma, in programma già alla terza giornata.
Si parte con una prima giornata abbastanza soft, con l’Inter che andrà in casa del grifonea Genova, la Juventusche se la vedrà con il Comoneopromosso, mentre il Milanche ospiterà il Torino.
Ma la nuova Serie A non tarderanno ad infiammarsi.
Il primo match clou lo troviamo, infatti, già alla terza giornata con la Juventusdi Thiago Motta che affronterà la Romadi Daniele De Rossi. Un quadro del quale farà parte anche Lazio–Milan, così come Inter–Atalanta.
Due turni più tardi, invece, il primo derby del torneo: quello dello Stadio Giuseppe Meazza tra Inter e Milan, proprio nelle stesse ore in cui si disputerà anche Juventus–Napoli.
Di seguito, tutti i big match (derby cittadini compresi) scaturiti dal sorteggio.
L’Hellas Verona si prepara alla sesta stagione consecutiva in Serie A e vuole ripartire dalle certezze. Il capitano della squadra è pronto a giurare fedeltà.
Hellas Verona, Lazovic cuore gialloblù
La salvezza conquistata al cardiopalma alla penultima giornata dello scorso campionato ha scosso in modo importante la società scaligera. All’orizzonte sembra esserci un passo in avanti dal punto di vista di qualità della rosa e Sogliano vuole dare continuità a quanto di buono fatto finora.
Chiusi i primi due colpi di mercato, Mosquera e Harroui, il DS scaligero ha convinto un veterano a continuare la sua avventura in riva all’Adige.
Si tratta di Darko Lazovic, esterno serbo classe 1990. Il giocatore era rimasto senza contratto lo scorso 30 giugno ma il suo futuro sarà ancora legato all’Hellas.
Verona’s Darko Lazovic during italian soccer Serie A match Hellas Verona FC vs ACF Fiorentina (Archive portraits) at the Marcantonio Bentegodi stadium in Verona, Italy, December 22, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
In particolare, il capitano firmerà un contratto di 1 anno fino al 2025 con la possibilità di estenderlo ulteriormente fino al 2026. Il suo ruolo è diventato man mano sempre più marginale all’interno della rosa anche a causa dell’età (33 anni) ma la sua esperienza e la capacità di unire il gruppo sono ancora indispensabili.
Dunque Lazovic giocherà la sua sesta stagione con la maglia gialloblù, con la quale ha collezionato 172 presenze, 15 goal e 30 assist.
Monza: Adriano Galliani è tornato a parlare della separazione con Raffaele Palladino, in occasione dell’evento “United for Meyer” a Forte dei Marmi.
L’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani è tornato a parlare del nuovo campionato e delle aspettative che il club brianzolo ha, alla vigilia dell’inizio della stagione 2024/25.
Di seguito le sue parole:
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Sulla scelta di Nesta
“Nesta è stata la nostra scelta dopo aver analizzato diversi tecnici, secondo noi è il più simile a Palladino e questo ci consente di non cambiare e ai nostri calciatori di adattarsi rapidamente.
Lo presenteremo martedì perché il 9 luglio del 2006 lui diventava campione del mondo, mi è sembrata una cosa carina”.
Galliani sull’addio di Raffaele Palladino
“Nell’ultimo anno ho corteggiato più Palladino che la mia compagna ma alla fine è voluto andare via e non ci ho potuto fare niente“.
Sul nuovo campionato
“Prima del campionato non parlo mai, l’esperienza del Milan mi ha insegnato.
Un anno pensavamo di vincere lo Scudetto e siamo arrivati decimi, un altro non ci speravamo e abbiamo vinto“.
Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa in occasione della sua presentazione come nuovo allenatore del Venezia. Ecco le sue dichiarazioni.
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Venezia, le parole di Di Francesco
“Ringrazio il Frosinone, in primis il presidente Stirpe ed il direttore Angelozzi, i ragazzi straordinari ed i tifosi che mi hanno fatto sentire come uno di loro in una annata non dico sfortunata, perché non voglio alibi, ma dove siamo retrocessi immeritatamente. Auguro loro di tornare in A. Ho sempre scelto le persone prima della squadra e ringrazio il presidente del Venezia“.
Che tipo di lavoro imposterà?
“E’ stato un ottimo inizio, con una bella struttura e con gentecompetente. è una piccola-grande società dal punto di vista organizzativo. Ho visto i ragazzi e gli ho chiesto la loro disponibilità come prima cosa fondamentale. Il direttore ha parlato di coraggio e servirà insieme alla resilienza”.
Che pagina vuole scrivere a Venezia?
“Quello che ci è mancato al Frosinone è stato l’obiettivo finale. Quello che serve qui è di raggiungerlo, attraverso il duro lavoro e la lealtà. Nel corso di un campionato vedi cose che non ti piacciono. Chiederò ai miei il rispetto per sé stessi e per la maglia che indossano. Ho visto grande senso di appartenenza da parte dei dirigenti verso la squadra e la società”.
Cosa l’ha spinta ad accettare il Venezia?
“Il lato umano oltre all’organizzazione. Abbiamo avuto delle prime conversazioni e so quello che il direttore vuole, è quello che voglio anche io. Già avere dietro una organizzazione tale dove ognuno fa quello che deve, è importante”.
Il Venezia scopre talenti da altri campionati: vi siete trovati in questo?
“Sì. Ovvio che in mezzo a tanti talenti giovani servirà anche un mix con giocatori più esperti. Quando ci sono tanti prestiti, è più difficile trasmettere l’appartenenza. Una cosa che aiuta è quella di prendere i giocatori in maniera definitiva così da trasmettergli il senso di responsabilità”.
La sua esperienza come può essere un valore aggiunto per il Venezia?
“Beh, io sono giovane (ride, n.d.r.). C’è sempre tanto da imparare. Ho modificato il mio modo di lavorare negli anni, ho avuto esperienze dove dopo 3 giornate è finito il rapporto, altre dove sono andato via io. Questo aiuta a cercare di impararedaglierrori“.
Cosa lascia Vanoli? E’ già definito lo staff?
“Grande cultura del lavoro. Ho ritrovato tante di queste cose. Io cerco sempre di rubare dai colleghi, ma l’errore più grande che si possa fare è di copiare e incollare. Sento dire “Vogliamo fare la partita”, ma questo non dipenderàsolodanoi per esempio, il livello in A sarà diverso dalla B.
Per lo staff: c’è da mettere ancora qualche tassello, ma ci sono già Caccia, Senatore, Neri (che ha grande esperienza internazionale)”.
Calendario: subito un derby per lei da ex romanista. Cosa si aspetta?
“Non baserò il lavoro sulle primepartite. Le prime tre hanno cambiato anche loro allenatore e su questo avremo esigenze simili. Saranno dei test impegnativi con due trasferte, ma non dobbiamo avere paura, solo entusiasmo che percepisco”.
A livello di modulo su cosa lavorerà?
“Oggi come oggi si parla più di principidigioco, cercheremo di dare continuità alla linea a 3 come fatto a Frosinone. Davanti con due-tre attaccanti a seconda delle esigenze. Cosa può mancare? Creatività, voglio giocatori che sappiano fare l’uno contro uno. Tutti si lamentano che non si salta più l’uomo”.
Cosa trasmetterà ai giocatori?
“L’equilibrio e la capacità di affrontare tutti i momenti. Oggi si va in ritiro e tutti siamo più belli e bravi perché nessuno è scontento da tifosi, stampa e giocatori. Poi l’allenatore deve fare delle scelte”.
A Frosinone ha stupito per il bel calcio a tratti.
“Mi interessa di più l’obiettivo. Sì, abbiamosorpreso certe squadre, ma nel girone di ritorno siamo rimasti senza la linea difensiva titolare. La differenza fra salvezza o meno è sottilissima, un punto lasciato per strada può fare la differenza“.
Ha fatto nomi sul mercato?
“Stiamo scegliendo i giocatori insieme, non è poco. Cercando giocatori che completino la rosa. Mi auguro che arrivino prima possibile (ride, n.d.r.)”.
Come vede Pohjanpalo e Joronen?
“Li ho seguiti, hanno vinto anche contro mio figlio a Palermo. Ci sono ragazzi interessanti, una difesa solida. Già li vedevo attenti e applicati, dovrannoesserlo ancora di più”.
Di quanti uomini ha bisogno?
“Più che uomini, doppiruoli. Poi se c’è qualcuno in più è anche meglio”.
Tessmann può partire. Che ne pensa?
“Credo sia il più difficile da sostituire, un po’ si dovrà avvicinare, ma i copia incolla non ci interessano. Sarà importante non sbagliare”.
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