Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato a margine del panel sul calcio ad Atreju, dove ha dichiarato che gli spot sul Betting torneranno a breve.
Al margine del panel sul calcio ad Atreju, manifestazione politica organizzata dalle organizzazioni giovanili di Fratelli d’Italia, ha parlato il ministro dello Sport Andrea Abodi: riferendo che gli spot sul Betting ritorneranno ma molto modificati in senso positivo.
In questi giorni, durante i dibattiti sulla legge finanziaria, ha fatto rumore la possibilità di prelievo da parte del governo del 0,50% delle scommesse sportive da destinare al mondo del calcio. Su questo tema il ministro dello Sport Andrea Abodi è intervenuto al margine del panel del calcio di Atreju, tradizionale meeting delle organizzazioni giovanile politiche di Fratelli d’Italia, che si tiene dal 1998.
In seguito alle dichiarazione del presidente del Milan Paolo Scaroni sull’ inapplicabilità della legge contro la pirateria, su questo tema il ministro è intervenuto a tal proposito: “Il presidente del Milan Scaroni ha fatto alcuni riferimenti a fenomeni reali, uno dei grandi nemici del nostro paese credo sia l’ipocrisia. Bisogna distinguere l’abilità dall’azzardo, c’è grande differenza tra scommesse sportive, poker online e bingo. La pubblicità distingue il legale dall’illegale e consente di lavorare sulla necessaria educazione ed è un primo segnale di europeizzarci.”.
Poi, ha parlato del ritorno alla pubblicità sul Betting, ma solo con uno scopo educativo: L’impegno è in tempo breve quello del ritorno al ripristino della pubblicità del betting che sia anche educativa. Sono dell’idea che alla catena del valore deve partecipare anche l’organizzatore dell’evento, non è possibile che non abbia benefici” ha aggiunto.
Infine, si è tornati sulla proposta di prelievo sulle scommesse che si sta dibattendo nelle discussioni sulla legge finanziaria: “Ci sarà certamente una percentuale di prelievo, da capire quanto sarà perché la finanziaria è in evoluzione, ma è significativo che ci sarà. E la finalizzazione terrà conto delle priorità sociali. Il fatto degli stadi è quasi indipendente rispetto a questa percentuale, c’è un gruppo di lavoro che sta lavorando sulla costituzione di un fondo equity che non sarà finanziato dalla manovra ma con altri strumenti e interverrà per contribuire a quella componente tecnologica che sarà necessariamente presente in tutti gli stadi” ha concluso.
Aggiornato al 15/12/2024 15:07
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