Serie A
Serie A, il futuro di Bove? Da valutare

Serie A, dopo l’arresto cardiaco di Edoardo Bove, la FMSI e l’Europa cambiano le linee guida. A stabilire se il giocatore potrà rientrare sarà la FMSI.
Dopo due mesi e mezzo dal suo eclatante arresto cardiaco avvenuto in campo, il futuro di Edoardo Bove potrebbe essere incerto.
Il problema, causato da una patologia genetica che gli ha quasi costato la vita, ora è stato “risolto” dall’impianto di un defibrillatore cardiaco, che però non gli assicura ancora il rientro nella scena calcistica.
A doverlo stabilire infatti è la FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana), che dopo questo episodio ha stretto, giustamente, la sua linea guida.
Un protocollo ferreo, rigido, ma che va sicuramente a beneficio del giocatore piuttosto che della spettacolarizzazione del gioco.
Spiragli per Bove e regole sanitarie
Pertanto a dare speranze a Bove di poter disputare nuovamente altre partite è il ministro dello Sport e i Giovani Andrea Abodi, che a Sanremo ha dichiarato:
“Voglio capire se c’è modo di rivedere i protocolli medico-sanitari italiani e se ci possano essere soluzioni che consentano anche a chi ha avuto il suo problema di tornare in campo”.
Dunque, come riportato per primo da Abbate sul Messaggero, c’è già stato un contatto preliminare tra il ministro Abodi e il presidente della FMSI Maurizio Casasco, alla quale seguirà un futuro incontro per ridefinire, o ancora meglio smussare leggermente, le regole sanitarie italiane.
Regole che hanno permesso a Eriksen di ricalcare il campo rettangolare dopo l’infausto evento degli Europei 2021.
A seguire però le direttive cardiologiche italiane è il resto dell’Europa, dove tra i primi troviamo la Spagna (a causa della scomparsa di Puerta) e l’Inghilterra.
Un modello rigido ma decisamente più sicuro, che a fronte di una media mondiale di uno su centomila decessi, ne segna uno ogni milione.
Un’ottima stima di un protocollo scientifico ottimale che però può esser contravvenuto, al di fuori dei confini italiani, da semplici leggi giuridiche, che riguardano la semplice e piena assunzione di responsabilità del calciatore.
Serie A
Juventus, Koopmeiners sedotto e abbandonato da Motta: con Tudor sarà ancora un punto fermo?

Juventus, l’addio di Thiago Motta cambia il futuro di Teun Koopmeiners. Da protetto dell’ex tecnico, l’olandese rischia di scendere verso il basso nelle gerarchie.
Il destino alle volte regala dei cambi di rotta nell’arco di poco tempo, talvolta può bastare anche una settimana.
Tanto ci e’ voluto, infatti, per convincere la Juventus che la storia con Thiago Motta fosse conclusa.
Un addio che e’ stato solo la conseguenza di un rapporto incrinato da tempo, e che ha aperto le porte all’era Tudor.
Dieci mesi segnati da un amore mai sbocciato, un gioco molto approssimativo e tanti equivoci tattici.

Teun Koopmeiners invita tutti alla calma ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Uno di questi porta il nome di Teun Koopmeiners. Arrivato a Torino per la ferma volontà del tecnico italo-brasiliano, l’olandese ha costretto la dirigenza a soddisfare le richieste dell’Atalanta, senza troppi compromessi, per portarselo a casa.
L’olandese, però, non si e’ dimostrato, fino ad ora, degno dell’investimento fatto. Anzi, la sua presenza in campo e’ stata, per la maggior parte delle volte, una miscela di incertezza e difficoltà a capire le idee di Thiago Motta.
Tutto il contrario, insomma, di ciò che aveva dimostrato a Bergamo. Una delusione, nonché un grande punto interrogativo per Igor Tudor.
Con il possibile passaggio al 3-4-2-1, infatti, a rischiare il “taglio” potrebbe essere proprio Koopmeiners.
Con i tre posti offensivi ipotecati da Kolo Muani, Vlahovic e Yildiz, l’unica possibilità sarebbe inserirlo a centrocampo.
Anche qui, però, i favoriti sembrano essere Locatelli e Thuram, mentre il numero 8 dovrebbe partire un passo indietro.
Una situazione che costringerà, inevitabilmente, Koopmeiners a dover asfaltare nuovamente la strada che conduce alla fiducia di Igor Tudor.
Serie A
Napoli, Conte infastidito dalla gestione di Anguissa

In casa Napoli c’è nervosismo per la gestione di Anguissa. Il centrocampista ha risposto alla chiamata del Camerun ma non ha giocato neanche un minuto.
Terminata la pausa per le nazionali, questo fine settimana riprenderà il campionato, con il Napoli ancora in corsa per lo Scudetto e subito atteso dal big match contro il Milan. Sfida, questa, che potrebbe rivelarsi decisiva per le ambizioni tricolore degli azzurri.
Antonio Conte avrà bisogno di tutti i suoi uomini migliori per questo sprint finale e, se da un lato ha potuto sfruttare queste due settimane per recuperare alcuni infortunati, su tutti David Neres, e lavorare su nuove soluzioni tattiche, dall’altro non ha avuto la possibilità di contare su Frank Zambo Anguissa.
Il centrocampista camerunese, infatti, è stato convocato dal Camerun nonostante fosse appena rientrato da un infortunio muscolare e, cosa che ha fatto storcere il naso a Castel Volturno, non ha giocato nemmeno un minuto nelle due partite disputate dalla sua nazionale.

Frank Zambo Anguissa ( FOTO SALVATORE FORNELLI )
Napoli, il mistero Anguissa
Una gestione che ha irritato lo staff tecnico azzurro: Anguissa, dopo uno stop di quasi un mese, aveva fatto solo uno spezzone contro il Venezia prima di partire per l’Africa. Nella prima gara, contro Eswatini, era rimasto fuori per precauzione. Ma anche nella seconda, vinta 3-1 dal Camerun contro la Libia, è rimasto tutta la partita in panchina, senza mai entrare in campo.
Una scelta che appare difficile da comprendere: il Napoli avrebbe preferito trattenerlo per lavorare sul suo pieno recupero, soprattutto in vista di un match fondamentale come quello contro i rossoneri.
L’ambiente azzurro non nasconde il fastidio, anche perché Anguissa sarà tra gli ultimi a rientrare a Napoli insieme a Mathías Olivera.
Tutto ciò non fa che alimentare l’alone di mistero che ha seguito le ultime indiscrezioni di mercato, secondo cui il centrocampista avrebbe già chiesto la cessione per la prossima estate.
A pensar male si fa peccato, ma…
Serie A
Serie A, lunedì le date del prossimo campionato 2025/2026

In Serie A è già tempo di pensare alla prossima stagione. Nella giornata di lunedì 31 marzo verranno ufficializzate tutte le date del campionato 2025/2026.
Come riportato da Calcio e Finanza, la decisione ufficiale sulla data d’inizio del prossimo campionato di Serie A sarà presa a breve. Nel corso dell’ultimo Consiglio della Lega Serie A, infatti, era stato deciso di passare dall’assemblea dei club per un giro di pareri da parte delle venti società sulla data di inizio della prossima stagione.
Un passaggio che c’è stato oggi, con la larga parte delle società che hanno dato il loro orientamento a iniziare il campionato nel weekend del 23/24 agosto prossimo. Al termine dell’assemblea, sarebbe dovuto andare in scena un Consiglio di Lega che avrebbe deciso ufficialmente sulla data: tuttavia, viste le lunghe tempistiche della riunione dei club, la scelta è stata quella di rinviare il consiglio a lunedì 31 marzo, quando la decisione sulle date del campionato 2024/25 sarà così resa ufficiale.
Quando inizia il prossimo campionato di Serie A?
Nelle scorse settimane, il presidente Ezio Simonelli aveva già anticipato la data per l’inizio del torneo nella stgione 2025/26: «Il 23-24 agosto per evitare il calcio a Ferragosto. Non abbiamo fissato la data ma possiamo anticipare che al 99% l’inizio sarà in quel weekend del 23-24 agosto», aveva spiegato il numero uno della Lega, con una decisione definitiva però che sarà presa così lunedì prossimo visto che era emersa anche l’ipotesi di iniziare nel weekend precedente del 16/17 agosto.
Il via del campionato, se venisse confermato l’orientamento emerso durante l’assemblea dei club di oggi, sarebbe dunque leggermente posticipato rispetto a quello della stagione attualmente in corso (che è iniziata il 17-18 agosto). Un inizio di questo tipo potrebbe sicuramente dare un po’ di respiro in più a Inter e Juventus, impegnate nel nuovo Mondiale per Club a 32 squadre. Non va però dimenticato che anche l’estate del 2026 sarà densa di impegni, con il primo Mondiale a 48 Nazionali in USA, Messico e Canada.
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