Serie A
Serie A, il sabato del ventiseiesimo turno: i focus del Dottor Sarli

Dopo la clamorosa sconfitta dell’Inter a La Spezia, il ventiseiesimo turno di Serie A entra nel vivo con gli anticipi del sabato, tre partite e due match clou, vediamole insieme.
Apre alle 15 Empoli-Udinese, partita di mezza classifica che non ha molto da dire ma che può risultare spettacolare, proprio perché le due squadre non hanno nulla da perdere. Segue nel tardo pomeriggio Atalanta-Napoli, con i padroni di casa che devono vincere se vogliono alimentare il sogno Champions League e con i partenopei che vogliono cancellare subito la brutta sconfitta interna contro la Lazio. Chiude in serata proprio la squadra di Maurizio Sarri che affronterà il Bologna, una partita ostica coi felsinei che, non dimentichiamocelo, hanno battuto in casa propria l’Inter, quindi giocare al Dall’Ara non sarà affatto facile per i biancocelesti capitolini.
Serie A, Empoli-Udinese
L’Empoli, perdendo a Monza la scorsa settimana, ha collezionato una striscia di 6 partite senza vittoria in Serie A (3 pareggi, 3 sconfitte), anche se non è così grave visto che l’anno scorso ha fatto di peggio non riuscendo a vincere per 16 partite! I toscani poi iniziano questo turno con un buon margine (10 punti) sulla zona retrocessione, quindi non devono guardarsi le spalle più di tanto.
Soltanto l’Udinese ha ottenuto in questa Stagione più pareggi (11) dell’Empoli (10), pari finì anche lo scontro inverso lo scorso gennaio (1-1). L’Empoli però nelle ultime tre partite in casa ha subito almeno due goal, una rotta che deve cercare d’invertire se non vuole rischiare di essere risucchiato nei bassifondi della classifica.
L’Udinese non è brava a cominciare bene le trasferte, le sue 13 partite fuori casa in questa Stagione non l’hanno vista mai in vantaggio alla fine del primo tempo (10 pareggi, 3 sconfitte) anche se gli unici due successi in questo Campionato sono arrivati proprio in trasferta. Tuttavia ai friulani non piace giocare in questa zona della Toscana, avendo perso tutt’e tre le ultime trasferte contro l’Empoli.
Vediamo adesso i giocatori da tenere d’occhio.
Per i toscani attenzione a Satriano, le cinque partite in cui ha fatto goal hanno visto far centro entrambe le squadre. Per i friulani fari puntati su Lovric, protagonista nelle sue ultime tre partite da titolare con un goal, un assist e un cartellino.
La statistica curiosa
L’Udinese ha un record in Campionato, avendo pareggiato 8 delle partite che l’hanno vista concludere in parità il primo tempo.
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Serie A, Napoli-Atalanta
Il Napoli è reduce dalla sconfitta contro la Lazio ma non ha mai perso partite consecutive in questa Stagione di Serie A. Tuttavia l’imminente ritorno di Champions non aiuta i partenopei contro gli orobici, che all’andata vinsero 2-1 e che nell’ultima partita giocata a Napoli passarono 2-3. Inoltre potrebbe bastare un solo goal a far perdere il Napoli dato che 4 delle ultime 5 partite casalinghe dei partenopei in Serie A sono terminate 0-1.
L’Atalanta è vicina a eguagliare la striscia del 2018, 3 partite senza vittoria, ma negli ultimi 9 scontri contro il Napoli ha sempre segnato. Gli orobici devono rialzarsi se vogliono conquistare la Champions, avendo vinto soltanto due delle ultime 7 partite questa Stagione (2 pareggi, 3 sconfitte) ma nelle ultime 9 partite non è andata benissimo (3 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte) dunque il Napoli, che sta attraversando un momento di tensione, potrebbe essere l’avversaria giusta per ripartire.
Ecco i giocatori più importanti di questa sfida.
Per gli partenopei occhio a Zielinski che ha contribuito a tre reti nei ultimi 4 scontri diretti in Serie A (2 goal, 1 assist), incluso il goal del temporaneo vantaggio all’andata (2-1 per la Dea). Per gli orobici attenzione a Hojlund che potrebbe risultare decisivo nel secondo tempo, dato che è lì che sono arrivati i suoi ultimo quattro goal.
La statistica curiosa
In questa Stagione l’Atalanta ha segnato il 31% dei suoi goal tra il 46° e il 60° minuto.
Serie A, Bologna-Lazio
Il Bologna ha quattro punti in più della scorsa Stagione a questo punto del Campionato, è vicina a realizzare la sua miglior stagione da quando è tornato in Serie A nel 2015/16.
La Lazio è stata la prima squadra a battere il Napoli dal 4 gennaio, oltre ad essere l’unica ad aver espugnato il Maradona in questa Stagione. C’è poi da dire che Sarri contro Thiago Motto ha un record perfetto (4 vittorie).
Ecco i giocatori da attenzionare.
Per i felsinei attenzione ad Orsolini che ha fatto goal in tre delle ultime cinque partite casalinghe, con due reti arrivate tra il 75° e l’80° minuto di gioco. Per la Lazio occhio a Felipe Anderson, i cui due goal in Campionato sono arrivati negli ultimi dieci minuti di gioco (escluso il recupero).
La statistica curiosa
Nel corso delle ultime 6 partite della Lazio in Campionato ha visto più di 1,5 nel corso del primo tempo.
Serie A
Prandelli: “Questa Juventus ha dei valori importanti e sulla lotta scudetto…”

L’ex tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative al momento che sta vivendo la Juve di Motta.
Le parole di Prandelli

(Foto di Salvatore Fornelli)
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex tecnico della Fiorentina e della nazionale italiana Cesare Prandelli rilasciate a La Gazzetta Dello Sport, relative alla situazione legata alla Juventus i vista del match contro l’Atalanta:
JUVENTUS MINA VAGANTE DELLO SCUDETTO
“Se domenica batte l’Atalanta, diventa qualcosa di più nella corsa al titolo. Ha le carte in regola per inserirsi nella lotta e mettere pressione a chi sta davanti”.
CHI SI GIOCA DI PIÙ
“È più decisiva per i bianconeri: con un successo agganciano l’Atalanta e il terzo posto, riaprendo scenari impensabili fino a poche settimane fa. Hanno solo un risultato possibile: la vittoria. Un pareggio servirebbe a poco e una sconfitta li allontanerebbe di nuovo”.
MOTTA PUÒ PUNTARE ALLO SCUDETTO
“Sì, perché la Juventus ha ritrovato solidità e continuità. Ha superato le polemiche, le eliminazioni e ora è a -6 dalla vetta. Cinque vittorie consecutive non si ottengono per caso. La reazione dopo il ko con l’Empoli dimostra che il gruppo è forte e ha valori importanti”.
CHE JUVENTUS VEDREMO NELLE ULTIME GIORNATE
“Quella vera, quella che ha trovato equilibrio e mentalità. Motta avrà tempo per lavorare e incidere di più. Sta adattando le sue idee ai giocatori, senza snaturarsi, ma valorizzando le caratteristiche della squadra”.
COSA MANCA ALL’ATALANTA
“Forse un po’ di brillantezza dopo un periodo intenso. Ma l’eliminazione dalla Champions potrebbe rivelarsi un vantaggio: Gasperini preparerà la squadra al meglio per il finale di stagione. L’Atalanta deve credere nello scudetto, è un’opportunità unica”.
CONTE E INZAGHI, CHI È FAVORITO
“L’Inter è la più attrezzata, ma ha il calendario più complicato. Il Napoli di Conte, invece, sta crescendo e ha trovato la sua identità. Se dovessi scommettere una cena, punterei su di lui”.
L’ADDIO DI GASPERINI PUÒ INFLUENZARE L’ATALANTA
“Gasperini è un maestro e l’Atalanta è una società solida. Ma la squadra ha un’occasione irripetibile: conta solo il presente”.
MOTTA VA CONFERMATO A PRESCINDERE
“Sì, il progetto è appena iniziato. La Juve è giovane, ha cambiato tanto e Motta ha costruito una squadra solida. Gli infortuni e le polemiche non l’hanno fermata: segno che il lavoro è quello giusto”.
TORNEREBBE AD ALLENARE PER L’ATALANTA
«Sono legato alla Dea, è una famiglia per me. Ma ho preso una decisione e non torno indietro».
CHI SCEGLIEREBBE TRA YILDIZ E LOOKMAN
“Vlahovic. L’ho allenato a Firenze e lo considero fortissimo”.
COME LO VEDE IN QUESTO MOMENTO
“Io lo farei giocare sempre con Kolo Muani. Ma ogni esperienza forma il carattere e Dusan sta dimostrando il giusto spirito”.
VLAHOVIC O OSIMHEN
“Entrambi sono attaccanti top, ma la vera domanda è un’altra: che tipo di centravanti vorrà Motta?”.
CHI DECIDE JUVE-ATALANTA
“Per la Dea dico Lookman, è l’attaccante più imprevedibile. Per la Juventus punto su Nico Gonzalez: non si è ancora visto il vero Gonzalez a Torino, ma potrebbe essere la serata giusta per sbloccarsi”
Serie A
Hellas Verona, senza Tengstedt e Serdar è dura: il bilancio

L’Hellas Verona di Paolo Zanetti prepara la sfida in programma domenica alle 12:30 al Bentegodi contro il Bologna. A breve torneranno due pedine fondamentali.
La sconfitta quasi “indolore” dell’Allianz Stadium non è stata quella del rientro in campo di Casper Tengstedt che però per la prima volta è tornato tra i convocati dopo l’infortunio. Discorso diverso invece per Suat Serdar che ne avrà ancora per qualche settimana.
Hellas Verona, si sente la mancanza di due pilastri?
Da quando il danese si è infortunato al ginocchio durante la sfida col Venezia, la compagine scaligera ha faticato a trovare la via del gol tanto, che considerando il centro di Tchatchoua al Penzo, sono arrivate solo 3 reti fino ad oggi. Un problema offensivo che la squadra sembrava aver superato nei mesi precedenti. Anche dal punto di vista della classifica la sua assenza si è fatta sentire: senza di lui infatti sono arrivati 6 punti su 15 disponibili (con l’attenuante degli scontri con Milan, Atalanta e Juventus nel mezzo).
Tuttavia il solo Sarr non ha saputo rimpiazzare al meglio l’ex Benfica che però contro il Bologna farà quasi certamente il suo rientro in campo dal 1′. Il miglior marcatore dell’Hellas Verona fino a questo momento (6 gol) dovrà rapidamente riprendere le redini dell’attacco e contribuire a raggiungere la salvezza. Dal punto di vista tattico i cambiamenti sono tanti visto che le sue qualità palla a terra e aeree possono seriamente mettere in difficoltà le difese avversarie.

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Discorso leggermente diverso per Serdar che non si vede in campo dal 1 febbraio, giorno dell’ultima vittoria in trasferta a Monza proprio grazie alla discesa del 25 che ha poi propiziato l’autorete di Lekovic. La sua qualità palla al piede e prestanza fisica mancano come il pane al centrocampo scaligero, che però ha potuto scoprire Bernede (autore del gol vittoria contro la Fiorentina) mentre Niasse non sta rendendo al massimo delle sue potenzialità.
Il ritorno del centrocampista tedesco è stato fissato dall’allenatore in seconda Bertolini per dopo la sosta nazionali, dunque Hellas Verona-Parma dovrebbe essere la gara designata. Zanetti non vede l’ora di riavere al più presto entrambi per mettere in campo tutta la qualità necessaria a raggiungere un risultato quasi insperato fino a qualche mese fa.
Serie A
Il Milan fa sold out ma non in campo

Il Milan convince e supera, letteralmente, i record passati; peccato che, in questo caso specifico, si parli di merchandising e non di prestazioni in campo.
La regina di questa trattativa vincente è la quarta maglia del club rossonero, che sembra aver riscosso un incredibile successo al punto da arrivare a essere sold out in pochissimo tempo.
A premiare la maglietta nata dalla visione del Milan, Puma e Off White è, soprattutto, il mercato estero: in particolare c’è stato un picco incredibile nel Sud America.
Proprio la quarta maglia è stata indossata dagli undici titolari nella giornata che ha visto i rossoneri incontrare in campo la Lazio. In conseguenza di questa partita, la maglia è esplosa nelle vendite online.

ESULTANZA MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Milan resta incredibile nell’immaginario collettivo
A dirlo è la Gazzetta.it che parla, addirittura, di un exploit delle vendite del 70% (cifre da record) soprattutto – e questo è l’elemento più interessante – tra una fascia di età compresa tra i 20 e i 29 anni. In particolare, tra questi under 30 vi è il 75% di stranieri. Il successo della nuova maglia è stato totale, al punto da superare il merchandising della maglia celebrativa dei 125 anni.
In Sud America il picco si è registrato in Messico, sicuramente favorito dall’acquisto del centravanti Santiago Gimenez, che ha aiutato la sponda rossonera di Milano anche in termini di brand.
Con Puma e Off White, il Milan ha lanciato un concept non solo estetico ma anche un messaggio: celebrare il potere del cambiamento e trasformare i sogni in realtà.
La quarta maglia del Milan è portatrice di quel messaggio contenuto in Dreamland (ovvero quell’insieme di simboli e valori legati al numero 63). Proprio il numero 63, per il Milan, rappresenterebbe la celebrazione della prima Coppa del Campioni che il club rossonero ha vinto, appunto, nel 1963. Oltre a questo potente evento evocativo per il club c’è, va detto, anche il legame con le parole di Martin Luther King “I have a dream”, pronunciate nello stesso anno.
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