Serie A
Serie A, Lecce-Salernitana il focus tecnico
Stasera sfida fra squadre del Sud, ambiziose e diverse fra loro come filosofia societaria e di gioco
Stasera alle 20:45 la sfida fra giallorossi e granata, Roberto D’Aversa contro Paulo Sousa. Per quanto sia solo la terza giornata, sono punti importanti in chiave salvezza. Periodo positivo per entrambe.
Il Lecce ha stupito: ha fatto fuori la Lazio alla prima, ha rimontato due reti sul difficile campo di Firenze. È una squadra diversa rispetto alla passata stagione. Senza Samuel Umtiti ma con Marin Pongracic.
In mezzo al campo Ylber Ramadani e Hamza Rafia hanno alzato il livello qualitativo del gioco. Mentre in attacco Pontus Almqvist e Nikola Krstovic sono scommesse già vinte. E la Salernitana?
È ripartita da Paulo Sousa, il tecnico della salvezza. Aver trattenuto Boulaye Dia è stato il vero colpo di mercato. I campani sono reduci dai pareggi con Roma e Udinese. Potevano avere sei punti….
Serie A, Lecce-Salernitana: la lotta sul piano tattico: le mosse
I padroni di casa sono pronti a scendere in campo con il nuovo 4-2-3-1. In soffitta il 4-3-3 di Marco Baroni? Con questo modulo il Lecce è più offensivo con Hamza Rafia trequartista alle spalle di Nikola Krstovic (o Strefezza).
Ylber Ramadani e Joan Gonzalez a protezione della difesa permettono maggiore libertà alle coppie di esterni: Valentin Gendrey-Lameck Banda, Antonio Gallo-Pontus Almqvist. Contromosse degli avversari?
Difesa a tre, mediana a quattro, due trequartisti e una punta. Antonio Candreva e Grigoris Kastanos pronti a non dare punti di riferimento alla retroguardia di casa. La Salernitana scende in Salento per vincere.
C’è un giocatore che potrebbe sparigliare le carte dell’incontro: Guillermo Ochoa. Il leggendario portiere messicano è stato decisivo per la salvezza, ipnotizza gli avversari. L’altro? Nikola Krstovic, stimmate da predestinato.
Serie A
Milan, confermare Fonseca? Deve esserci un solo presupposto
Milan, il destino di Paolo Fonceca appare sempre più segnato. Una sua permanenza, però, dovrebbe essere preceduta da una profonda ristrutturazione. Vediamo di seguito il come.
La sconfitta contro il Liverpool sembra essere stata la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso. A prescindere dal risultato del derby, Paulo Fonseca e’ sempre più distante dalla panchina del Milan.
L’allenatore portoghese e’ ormai un corpo estraneo a Milanello, con i senatori dello spogliatoio che lo hanno abbandonato, Leao e Theo Hernandez su tutti.
La società, inoltre, non ha mai preso le pubbliche difese dell’ex Lille, sintomo, questo, di una crisi di rapporti ormai profonda con i componenti della dirigenza.
Come raccontato da Calciostyle, sono molti i profili valutati per la successione, primo fra tutti, quello di Massimiliano Allegri.
Ma davvero non esistono più margini per proseguire con Fonseca? Semmai si dovesse andare su questa strada, dovrebbe esserci un presupposto.
Una riorganizzazione profonda e radicale della struttura, con le funzioni di Geoffrey Moncada, Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani ben chiare a livello di gerarchia.
Una definizione dell’orologio Milan con ogni ingranaggio che si muove in funzione dell’altro, in un’orchestra che suona tutta lo stesso spartito.
Tutto ciò consentirebbe anche di tutelare Paulo Fonseca, che a quel punto avrebbe una certa autorità alle proprie spalle per poter lavorare con serenità.
Uno scenario, allo stadio delle cose, abbastanza improbabile, considerati gli innumerevoli equivoci esistenti, primo fra tutti quello legato al ruolo del senior advisor Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese, nominato da Gerry Cardinale quale consulente di Redbird, non e’ nell’organigramma rossonero, ma opera come se fosse componente organico della struttura sportiva.
Per questo, a oggi, appare molto difficile che Paulo Fonseca possa avere un futuro di lunga durata sulla panchina del Milan.
Serie A
Roma, Vincent Candela infuriato per l’esonero d De Rossi: “Società fragile”
Vincent Candela, ex Roma, rimane sconcertato per l’esonero di Daniele De Rossi, non si risparmia e dice anche lui la sua ai microfoni del “Il Messaggero”
Ai microfoni di “Il Messaggero“, il francese Vincent Candela, esprime il suo pensiero riguardante l’esonero (definito ingiusto per lui).
Lascia una dura critica alla società, definendola “fragile”.
Ecco le dure parole di Candela
Dichiara: “Così non si costruisce niente, follia, è un problema di fondamenta, è sempre così. Dipende sempre dal manico. Dopo quattro partite ormai non mi stupisco più di niente, tutto è già accaduto. Non è un caso se qui non si vince da 23 anni. Gli hanno appena fatto un contratto di tre anni, nell’ultimo campionato non è andato in Champions per una partita persa, per pochi punti. Ora ha sbagliato un paio di gare; Non si trattano così le persone. Colpa dei risultati? Non solo , mi pare che ci sia l’assenza della società, serve un presidente più presente.”
O una figura alla Totti? “O Boniek, uno con cui gestire questioni di campo e strategie di mercato”
Troppe figure ingombranti come sostiene Totti? “Questa cosa non la concepisco, quante volte mi è capitato di giocare con calciatori più forti di me, Zidane o lo stesso Totti. Ho sempre trovato piacere a confrontarmi con loro, non ho mai pensato fossero ingombranti, certi personaggi hanno un peso. Ma poi, con tutto il rispetto per Ghisolfi, aggiungo che forse sarebbe servito un direttore con più conoscenze del calcio italiano. Lui stava in Francia, magari certi meccanismi non li conosceva.
Questione Dybala: “Va via, resta, non si capiva. Una questione che ha messo in difficoltà i tifosi e anche Daniele. La Roma è una cosa seria, una storia del genere non era concepibile nemmeno nel paesino dove sono nato, é una società fragile.”
Serie A
Atalanta, Scamacca: cambiano i tempi di recupero
Scamacca si è operato lo scorso 5 Agosto, in seguito alla rottura del legamento crociato. Con una buona riabilitazione potrebbero cambiare i tempi di recupero.
Scamacca torna a lavorare dopo l’operazione dello scorso Agosto. L’intervento del professor Mariani è andato a buon fine e il bomber dell’Atalanta ha cominciato la riabilitazione con i medici di Villa Stuart.
Grazie al loro lavoro, i tempi di recupero potrebbero accorciarsi. L’attaccante della Nazionale potrebbe tornare già da Gennaio, invece che a metà Marzo come era stato inizialmente ipotizzato.
Il “vice” Scamacca
Nel mercato estivo è sbarcato a Bergamo l’attaccante italo-argentino Mateo Retegui. Il centravanti ex Genoa ha avuto un impatto clamoroso nella realtà bergamasca: ha segnato ben 4 gol nelle prime 4 presenze.
Nonostante il mister Gasperini abbia ricevuto una grave perdita dall’infortunio di Scamacca, la campagna acquisti della società ha dimostrato di aver rimediato al meglio a questo imprevisto.
Retegui si è anche guadagnato la titolarità nel match di Nations League dell’Italia, giocato contro la Francia al Parco dei Principi. In quell’occasione ha fatto un’ottima prestazione, così come il resto della squadra, dimostrando di poter reggere lo scontro fisico con colossi del calibro di Saliba e Konaté.
Cosa aspettarci dal suo ritorno
Come la storia recente insegna, è molto complicato per un calciatore recuperare il ritmo giusto dopo un infortunio grave come la rottura del legamento crociato anteriore. Ad esempio, il suo attuale compagno di squadra Nicolò Zaniolo, dopo il secondo lungo stop di 6 mesi, non è mai riuscito a far vedere spunti di qualità all’altezza del suo primo periodo alla Roma.
Gianluca Scamacca deve avere pazienza e seguire al dettaglio tutte le indicazione dettate dal suo staff medico, al fine di rientrare in campo il prima possibile. Senza dubbio l’Atalanta e la Nazionale non vedono l’ora di poter riabbracciare il loro bomber, che ha fatto molto bene nell’ultima stagione di Serie A.
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