Serie A
Serie A: l’ex arbitro Abbattista denuncia
Parliamo di Eugenio Abbattista, ormai ex arbitro di Serie A, che nelle scorse settimane aveva rilasciato dichiarazioni che avevano fatto discutere non poco.

Serie A, l’ex arbitro contro il sistema alla trasmissione Le Iene su Italia 1
Eugenio Abbattista era salito alle cronache per le accuse rilasciate in incognito alla trasmissione Le Iene su Italia 1.
Abbattista, dopo il caos che si è creato intorno a lui ha preso la decisione di dimettersi, risultando così il primo arbitro dimissionario nella storia della Serie A, queste le sue parole:
“Mi sono dimesso perché ero stanco dello schifo che avevo intorno, non potevo parlare, non potevo esprimermi, autorizzazioni negate. Dopo il primo servizio che mi riguardava ho chiesto di poter parlare e mi è stata negato l’autorizzazione.”
L’ormai dimissionario poi fa riferimento a un documento falso rilasciato dal massimo organismo degli arbitri:
“Dovevo smettere di arbitrare perché non era stato chiesto che rimanessi in organico, ma il documento che è stato prodotto confermava me, Calvarese e Giacomelli quando in realtà dovevamo essere a casa.”
La conferma arrivava anche dal designatore arbitrale per la Serie B, Emidio Morganti:
“Mi disse, alla fine dell’anno smetti di arbitrare per la massima permanenza nel ruolo come arbitro.”
Abbattista: “Dovevo stare a casa, poi la conferma”
In seguito anche alle parole di Emidio Morganti, sembrava scontata la dismissione di Abbattista, poi la sorpresa.
“Quando ho scoperto di essere stato confermato, nonostante tutto, ero contento perché mi gratificava ma quando ho appreso dei ricorsi da parte dei colleghi dismessi ho chiesto alla Procura Federale di essere ascoltato perché qualcosa era andato storto.”
“Ho riportato le parole di Morganti e mi è stato chiesto più volte se fossi sicuro, se ero certo, se era vero ciò che dicevo. La conferma di ciò che dicevo stava in un documento inedito in cui non vi è alcuna deroga ne conferma per me, Calvarese e Giacomelli.”
“Confermare me e gli altri è stata una mossa politica, che niente a che fare col terreno di gioco.”
Serie A
Lazio, come sta Sarri? Il tecnico verso la panchina con il Napoli
In casa Lazio la situazione non è delle migliori. Dopo le grandi polemiche mosse dopo l’ultimo match, Sarri si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico.
Un fine anno chiuso in polemica per la Lazio. Il club di Lotito, al termine della sfida contro l’Udinese, terminata 1-1, ha rilasciato un comunicato in cui si scagliava in maniera abbastanza decisa contro la classe arbitrale, rea di penalizzare la Lazio.
Un finale a cui si aggiungono anche notizie extra campo. Infatti, il tecnico dei biancocelesti, Maurizio Sarri, nella giornata di ieri si è sottoposto ad un intervento di ablazione transcatetere con tecnologia PFA presso il Policlinico Tor Vergata, operazione necessaria dopo il ritrovamento di una fibrillazione atriale.

MAURIZIO SARRI GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un’intervento comunque programmato da tempo per l’ex Napoli. L’operazione, come riportato anche da un comunicato, ha avuto esito positivo. Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il tecnico potrebbe essere dimesso già oggi. Un ritorno in campo è previsto per il venerdì, così da lasciare a Sarri la possibilità di riposarsi per almeno un paio di giorni. In assenza di Sarri, la squadra è stata affidata al vice Ianni, affiancato dal collaboratore tecnico Pasqui e dallo staff atletico e dei portieri.
Resta molto concreta perciò la possibilità di vedere il tecnico biancoceleste in panchina per la super sfida al Napoli, suo personale passato.
Serie A
Serie A, la classifica del 2025: domina la Roma, Como meglio di Lazio e Atalanta?
Con il posticipo di ieri sera tra Roma e Genoa, si è chiuso il 2025 della Serie A. Chi nell’arco dell’anno solare ha fatto meglio?
Poco meno di 24 ore fa si è conclusa la 17° giornata di Serie A, l’ultima del 2025. A chiudere come campione d’inverno la stagione 2025/2026 è stato l’Inter di Chivu ma se consideriamo l’intero anno solare chi ha fatto meglio in Italia?
A comandare questa speciale classifica troviamo la Roma. I giallorossi, prima con Ranieri e poi con Gasperini, hanno viaggiato ad una media di 2.2 punti per gara. La Roma è l’unica ad aver superato il muro degli 80 punti.
Infatti, la seconda in classifica è l’Inter con 77 punti. Dietro ai nerazzurri c’è il Napoli a quota 75, con una gara in più rispetto al Biscione. A rimanere sulla soglia dei 70 punti ci sono anche Juventus e Milan, con i rossoneri sopra di 1 rispetto ai bianconeri.
A sorprendere è il Como, al settimo posto con 58 punti raccolti in 36 partite. Superati in graduatoria squadre come Atalanta e Lazio, rispettivamente a quota 55 e 54. Stessi punti invece tra Udinese e Fiorentina, con i viola precipitati al 12° posto dopo i 9 punti conquistati in questa stagione.

SCOTT MCTOMINAY E MANU KONE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, la classifica del 2025
- Roma – 82 punti in 37 match di campionato
- Inter – 77 punti in 36 match
- Napoli – 75 punti in 37 match
- Milan – 71 punti in 37 match
- Juventus – 70 punti in 37 match
- Bologna – 60 punti in 37 match
- Como – 58 punti ni 36 match
- Atalanta – 55 punti in 37 match
- Lazio – 54 punti in 37 match
- Torino – 44 punti in 37 match
- Udinese – 42 punti in 37 match
- Fiorentina – 42 punti in 38 match
- Cagliari – 40 punti in 37 match
- Genoa – 38 punti in 37 match
- Parma – 35 punti in 36 match
- Lecce – 34 punti in 36 match
- Hellas Verona – 31 punti in 36 match
- Sassuolo – 22 punti in 17 match
- Cremonese – 21 punti in 17 match
- Venezia – 16 punti in 20 match
- Empoli – 12 punti in 20 match
- Pisa – 11 punti in 17 match
- Monza – 8 punti in 20 match
Serie A
Roma-Genoa, il fuoco amico dell’Olimpico: è 3-1
A Roma-Genoa, andata in scena stasera, i tifosi giallorossi hanno ritrovato il “Figlio di Roma” Daniele De Rossi. Che ha guidato i rossoblù a testa alta.
Serata gelida all’Olimpico, con uno stadio pronto a infiammarsi per una partita, la sfida Roma-Genoa, che avrebbe potuto restituire ai padroni di casa il quarto posto in classifica, sorpassando la Juventus.
E con il ritorno a casa di uno degli ex giocatori più amati dalla tifoseria giallorossa: Daniele De Rossi, ex allenatore della compagine romanista e attualmente a capo della preparazione tecnica del Genoa.
Un vero e proprio “figlio di Roma” al quale le curve casalinghe hanno dedicato alcuni stendardi a dimostrazione che “avversari sì, nemici mai”.
Ed è nel segno dell’entusiasmo che si è disputata questa partita. A partire dai pochi e sparuti fischi all’entrata in campo dei rossoblù per il riscaldamento.
Roma-Genoa, la partita
Dopo un momento di grande emotività con la proiezione di un video dedicato agli anni giallorossi di De Rossi, si entra nel vivo.
Il Genoa punta su una marcatura stretta, a uomo, dei padroni di casa. Riesce anche ad arrivare davanti alla porta di Svilar al 9′, ma Ekuban non riesce a finalizzare.
Al 14′ Soulé sfata ciò che si dice tra gli addetti ai lavori: che quando sono in campo insieme i due argentini della Roma scarseggiano i gol. Invece lui segna un bel gol e corre a esultare sotto la Curva Nord.
Al 17′ Ferguson non sfata, invece, ciò che ha detto di lui Gasperini nella conferenza stampa del pre-partita, sciupando un’occasione che gli viene scodellata da Mancini.
Al 19′ ancora una gioia per i giallorossi, con la seconda rete della Roma realizzata da Manu Koné, un altro giocatore chiaccherato in conferenza stampa perché non così realizzativo. E pronto a dimostrare il contrario.
Lato Roma di gioca tanto di passaggi tra Dybala, Wesley e Koné, protagonisti del gioco sulla trequarti. Il Genoa non riesce a passare e roba ad affidarsi al possesso palla.
Al 31′ le dure parole di Gasp sortiscono il loro effetto: Ferguson riesce a trovare il terzo gol su respinta del portiere.
Roma scatenata, con Koné che segna un quarto gol virtuale, subito annullato dall’arbitro, al 39′. Poco prima Dybala subisce un fallo che, ne siamo certi, sarà molto dibattuto nei salotti televisivi calcistici di stanotte.
Verso la fine del primo tempo, Dybala effettua una bellissima conclusione che viene parata con grande istinto da Sommariva. E vale un corner prezioso alla Roma.
Il primo tempo finisce su un vantaggio 3-0 della Roma che è una prima volta, in questa stagione.
Il secondo vede un inizio guardingo da ambo le parti e l’ingresso in campo di El Shaarawy al posto di Soulé. Il Genoa tenta tre cambi: mette dentro Marcandalli, Colombo e Fini e fa uscire di scena Frendrup, Ekuban e Malinovskiy.
Il Genoa si risveglia con una conclusione troppo alta di Vasquez. In un gioco che appare bloccato, De Rossi tenta un altro cambio al 72′: Ekhator un campo al posto di Vitinha. Mentre Gasperini tiene in caldo due giovani: Pisilli e Ghilardi, al posto di Cristante e Mancini.
Dopo nemmeno dieci minuti tenta la carta sostituzione Frendrup – Masini. E poco dopo finisce a terra Ziolkovski per una testata. Nulla di serio, e il giocatore rientra subito in partita.
Bella azione all’83’ in appoggio su Celik, che crossa a Koné, che passa a El Shaarawy che tenta una rovesciata.
Il Genoa ha esaurito gli slot per i cambi, ma la Roma no. E ne approfitta, mandando in campo Rensch al posto di Wesley e a sorpresa Dovbyk (teoricamente non ancora in condizione) al posto di Ferguson. Con un vantaggio di tre gol Gasperini si permette un test sul campo.
All’86’ un’insidia per la Roma che viene da un calcio di punizione, che porta a un gol realizzato da uno dei giocatori subentrati: Ekhator.
Una piccola soddisfazione per il De Rossi allenatore, che pure si astiene dall’esultare contro la sua squadra del cuore.
Quattro minuti di recupero non sovvertono la situazione: la Roma torna quarta in classifica. Con un sorriso amaro, pensando al “suo” De Rossi.
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