Serie A
Serie A, media spettatori: sorprese in top 10

Transfermarkt ha pubblicato un report sulla media spettatori in Serie A fino all’11° giornata. Oltre ai soliti stadi, ci sono anche delle novità nella top 10.
Il sold out è ormai di routine per alcune società, tuttavia non si tratta sempre di grandi club bensì i piccoli possono dire la loro da questo punto di vista.
Media spettatori Serie A: guida San Siro, c’è anche il Bentegodi
In questa speciale classifica (in fondo all’articolo) fa fede il dato comunicato da ciascuna società in occasione dei singoli match, dunque contano le presenze effettive allo stadio e non i numeri comprensivi anche di abbonati non presenti.
Tra le 10000 e le 20000 presenze si posizionano ben 6 club, tra cui Fiorentina, Parma, Como, Monza, Venezia e Cagliari. I viola però non possono contare su una capienza completa, visti i lavori di ritrutturazione in atto al Franchi.
A completare la classifica dalla 14° all’11° posizione ci pensano Udinese, Atalanta e Torino con circa 22000 presenze ciascuno. Naturalmente alcuni match con le big hanno contribuito a gonfiare leggermente i numeri.

Atalanta-Fiorentina si giocherà al ‘Gewiss Stadium’ di Bergamo
Entrando invece in top 10, salta subito all’occhio il dato riguardante l’Hellas Verona che conta addirittura una media di 25000 spettatori. Cifra figlia dell’ottima campagna abbonamenti conclusa a circa 15000 tessere.
Un gradino più su c’è il Lecce di Gotti che nonostante le difficoltà riesce sempre ad attirare un grande pubblico, anche per i giallorossi infatti sono ben 25000 le presenze in media dopo 11 giornate.
Ci pensa però il Genoa a sfondare il muro dei 30000 ma per arrivare alla decina successiva bisogna spostarsi a Torino, più precisamente all’Allianz Stadium. Thiago Motta ha riacceso l’entusiasmo e il club bianconero può vantare circa 40000 spettatori fissi a partita.
La top 5 si apre all’Olimpico, sponda Lazio, che per le partite casalinghe degli acquilotti fa registrare circa 41000 presenze. Il Napoli di Conte si posiziona alla 4° posizione di questa speciale classifica e, complice il primo posto, vanta numeri simili a quelli dell’anno dello scudetto (quasi 50000).
Il podio lo apre l’altra romana, nonostante il momento difficile infatti i ragazzi di Juric possono sempre contare su un pubblico delle grandi occasioni che spesso supera i 63000 spettatori.
In testa non poteva che esserci San Siro con Milan e Inter che viaggiano fisse a oltre 70000 tifosi ogni match casalingo.
Serie A
Roma-Milan 1997/98, disastro rossonero all’Olimpico

Domenica sera si gioca Roma-Milan, una classica degli anni ’90 con un precedente nella stagione 1997/98, con un 5 a 0 che segnò la fine di Capello al Milan.
Domenica sera si gioca Roma-Milan, che negli anni ’90 vanta un precedente di non poco conto, esattamente nella stagione 1997/98 dove i rossoneri persero addirittura 5 a 0 all’Olimpico, una totale disfatta che segnò la fine della seconda avventura milanista di Fabio Capello.
Roma-Milan 1997/98, un secco 5 a 0 dei giallorossi che segnò la fine della seconda avventura in panchina in rossonero di Fabio Capello
Domenica sera si gioca Roma-Milan, una partita che ovviamente era classica negli anni ’90, andiamo rivivere un precedente senz’altro storico per certi versi, quello della stagione 1997/98, giocatosi all’Olimpico il 5 maggio 1998, un secco 5 a 0 dei giallorossi allenati da Zdenek Zeman che valse la qualificazione matematica alla Coppa UEFA, per i rossoneri ennesima disastrosa prova che fu la fine della seconda avventura nella panchina rossonera di Fabio Capello.
Si giocò pochi giorni di distanza dal ritorno della finale di Coppa Italia, dove il Milan perse contro la Lazio all’Olimpico per 3 a 1, per i rossoneri l’unica strada per poter ancora sperare in qualche chance europea era solo il torneo Intertoto, allora anticamera della Coppa UEFA. Pochissimo per una squadra partita con ben altri obiettivi, e con il ritorno dei grandi successi rossoneri come appunto Fabio Capello.
La Roma era invece lanciatissima per la qualificazione europea, che quella partita contro i rossoneri diede la matematica certezza. Dopo appena 16 minuti giallorossi in vantaggio con Candela, un secco tiro a volo che fece secco Rossi. Manco 4 minuti ed arriva il raddoppio firmato Di Biagio su calcio di rigore. Al 28′ minuto 3 a 0 giallorosso firmato sempre da Di Biagio, con un morbido tiro da fuori area.
La squadra di Zeman sembrava un martello pneumatico, con i rossoneri incapaci di reagire, 4 a 0 arrivò al 39′ minuto con Paulo Sergio. 4 a 0 all’intervallo, con un Capello nervoso che camminava su e giù dalla panchina dell’Olimpico. Nella ripresa da segnalare solo la rete del definitivo 5 a 0 firmata da Delvecchio al 82′ minuto.
Il fischio finale di Farina era per i rossoneri una sentenza: secondo anno fuori dalle coppe, persino dall’Intertoto dove si qualificarono Sampdoria e Bologna, e fine della seconda avventura di Capello al Milan. Mentre la Roma di Zeman con questa prestazione maiuscola si qualificò alla Coppa UEFA, merito di quella giovane squadra che sarebbe arrivata grandi traguardi.
Serie A
Juventus, si rivede Bremer: Mondiale per Club nel mirino

La Juventus è pronta a ritrovare Gleison Bremer. Il difensore brasiliano, in recupero dall’infortunio subito al ginocchio, è al lavoro per esserci al Mondiale per Club.
La Juventus è pronta a ritrovare Gleison Bremer. La lunga assenza del difensore brasiliano, fuori dallo scorso 2 ottobre nella gara contro il Lipsia per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio, è stata accusata pesantemente dai bianconeri in questa stagione. È apparso evidente come la retroguardia bianconera, dopo un’ottimo avvio di stagione, abbia risentito dell’assenza del leader del reparto arretrato. Ma, dopo mesi in cui Bremer ha potuto solo guardare i suoi compagni giocare, il brasiliano è quasi pronto a riprendersi il posto al centro della difesa della Juventus.
Come riportato da Sky Sport, oggi al centro sportivo della Continassa Gleison Bremer è tornato a lavorare con il pallone sul campo. Ovviamente il calciatore è ancora lontano dalla forma migliore, ed Igor Tudor non potrà averlo a disposizione per le ultime due gare di campionato. L’obiettivo dello staff medico della Juve è quello di recuperare Bremer per l’inizio del Mondiale per Club. Il prestigioso torneo, a cui i bianconeri partecipano assieme all’Inter, avrà inizio negli Stati Uniti il prossimo 15 giugno.
Con un mese di duro lavoro in programma, il brasiliano potrebbe tornare a giocare da titolare il 19 giugno, nella gara di apertura della Juventus contro l’Al-Ain.
Serie A
Napoli, accadde oggi: si torna in Champions dopo 21 anni

Oggi, 14 anni, Napoli e Inter si affrontavano per la 37a giornata della Serie A 2010/11. Un match point per il ritorno in Champions della banda Mazzarri.
La stagione 2010/11 si può considerare una delle stagioni migliori dell’era De Laurentiis. Già l’anno precedente, gli azzurri provarono una rincorsa per la Champions, ma si dovettero accontentare dell’Europa League.
Nella stagione di cui parliamo adesso invece, la piazza sognò addirittura lo Scudetto, parola che non veniva pronunciata dai tempi di Maradona. Il Tricolore lo vincerà il Milan, ma la stagione di Mazzarri, Cavani e soci è comunque da incorniciare.
Napoli-Inter, 15 maggio 2011
La domenica precedente, i Partenopei hanno il primo match point per la Champions a Lecce: ma i padroni di casa vincono 2-1. Le ultime due partite sono contro Inter e Juve, ma non ci sarà Cavani, vista la sua espulsione a Lecce. Per la Champions basta un punto, ma non bisogna più fare errori.
Al San Paolo arriva un Inter già in Champions ma che vuole comunque ulteriormente posticipare la festa Partenopea. Mazzarri decide di schierare Lavezzi come punta al posto dello squalificato Cavani, con dietro a lui Hamsik e Zuniga.
La partita parte a ritmi lenti, ma il primo gol lo trovano gli ospiti con Eto’o dalla distanza (13′). Gli azzurri provano a reagire e piano piano cominciano ad attaccare di più, sfiorando il pareggio con Hamsik e Zuniga.
Negli ultimi minuti, sembra l’Inter ad essere in controllo con diverse occasioni (compreso un palo di Maicon). Ma allo scadere del primo tempo arriva il pareggio Partenopeo firmato Zuniga (46′): il gol fa impazzire tutto il San Paolo.
Nella ripresa, i padroni di casa partono forte e sfiorano diverse volte il vantaggio, con Zuniga che va vicino anche alla doppietta. Verso la fine la partita cala di intensità con le due squadre che sembrano accontentarsi del pareggio.
Al fischio finale, esplode la festa: il Napoli, dopo 21 anni, è in Champions League. E pensare che da settembre 2004 a maggio 2006, questa squadra giocava in Serie C.
Una qualificazione più che meritata ottenuta da una squadra che non ha mai mollato quando contava, trascinata dai gol di Cavani, dalle giocate di Hamsik e Lavezzi e tante altre cose.
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