Serie A
Serie A, Oristanio è il gioiello dei lagunari

Una delle note più belle di questi primi mesi di Serie A è certamente l’astro nascente del Venenzia, Gaetano Oristanio: prospetto anche in ottica nazionale.
A dir la verità il talento del ragazzo nativo di Vallo della Lucania non lo scopriamo oggi. Infatti nella scorsa stagione si era già messo in mostra con la maglia del Cagliari, dove mise assieme in 27 presenze 2 goal ed 1 assist. E prima ancora in Olanda al Volendam, squadra che lo prelevò in prestito dal settore giovanile nerazzurro assieme al compagno di una vita: Filip Stankovic.
Le cifre di Oristanio
Il Venezia attualmente si trova all’ultimo posto in classifica. Un andamento che non rispecchia certamente la stagione di Oristanio, che fino ad ora in 13 presenze ha messo a segno 1 goal e 2 assist. Impreziosendo il tutto con giocate da capogiro e dribbling capaci di mettere a repentaglio le difese avversarie.
Dando uno sguardo ai dati troviamo subito la conferma di quanto appena detto. Infatti, il “mini messi salernitano” (soprannome che gli fu affibbiato dai suoi coetanei all’età di 13 anni) è il terzo giocatore in questa Serie A a cui sono riusciti più dribbling (21). E il sesto a provarne di più, mettendoli a segno con una percentuale altissima: pari al 60%.
Grande hype in casa Venezia
Il direttore sportivo dei lagunari Filippo Antonelli ha presentato così il giocatore al suo arrivo.
Parole colme di entusiasmo, che già a partire da giungo lasciavano presagire l’importanza del giocatore per il progetto arancio-verde. La dirigenza decide di fare di Oristanio uno degli acquisti più onerosi della storia del club, investendo circa 5 mln: seppur garantendo all’Inter una percentuale sulla futura rivendita. Dichiarando sin da subito l’obbiettivo stagionale, ovvero la salvezza.

LUCIANO SPALLETTI ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Oristanio in nazionale
Il giocatore potrebbe essere importante anche in ottica nazionale, dati gli ottimi trascorsi con il programma giovanile. Di cui è stato parte dall’under 17 fino all Under 21, mettendo assieme grandissime prestazioni.
Dunque, in attesa della chiamata di Spalletti, potremmo iniziare a pensare a come potrebbe effettivamente essere inserito nella formazione azzurra. Tenendo conto del 3-5-1-1 scelto dal CT nelle ultime uscite, il trequartista salentino si inserirebbe alla perfezione dietro le punte: riproponendo in nazionale lo stesso ruolo che svolge nella squadra di Di Francesco. Ridando finalmente alla nazionale quel fantasista capace di giocate spettacolari, che in azzurro non si vede ormai dai tempi di Antonio Cassano.
Alessandro Nardi
Serie A
Fiorentina, Palladino rivoluziona l’idea di centrocampo: triplo regista per fare gioco

La Fiorentina sta attraversando una stagione caratterizzata da alti e bassi. Una certezza che ha trovato Palladino è quella dei 3 palleggiatori a centrocampo.
La squadra toscana sta attraversando una stagione con dei picchi altissimi, come il raggiungimento della semifinale di Conference League e le vittorie interne contro squadre come Inter, Juventus, Atalanta, ma anche dei periodi dove le cose non vanno come l’ambiente vorrebbe. Una soluzione tattica ed innovativa che ha adottato il tecnico della Fiorentina per cercare di avere una maggiore continuità di risultati, è quella di mettere 3 palleggiatori in mezzo al campo.
Fiorentina, tenere il possesso per rischiare di meno
Il centrocampo per definizione è formato da un regista davanti alla difesa che gestisce il gioco e detta i ritmi della partita, un recupera palloni che lotta, corre e fa il lavoro sporco per la squadra e magari una mezz’ala di inserimento, che aggiunge gol e assist a quelli degli attaccanti.
Palladino ha in parte rivoluzionato questo pensiero tradizionalista o quantomeno lo ha trasformato: ha messo al centro della sua squadra 3 giocatori che per caratteristiche sono degli ottimi palleggiatori, come Mandragora, Fagioli, Cataldi o Adli, fornendo loro dei compiti che vanno un pochino a colmare le caratteristiche fisiche o d’inserimento, che si perdono nel momento in cui si rinuncia a giocatori come Folorunsho o come Richardson.
Lo stesso Mandragora ha in primis delle funzioni di palleggio, ma in questo modo di giocare, è più propenso all’attacco della profondità e lo testimoniano i 5 gol messi a segno in Conference League. Questo modo di giocare consente alla Viola di mantenere un possesso palla più alto, rischiare meno in fase difensiva e dettare il ritmo della gara.
Serie A
Roma-Hellas Verona, probabili formazioni e dove vederla

Roma-Hellas Verona, incontro valido per la 33^ giornata di Serie A: le probabili scelte di Claudio Ranieri e Paolo Zanetti e dove vedere il match.
Roma-Hellas Verona chiuderà il sabato di Serie A.
Per i giallorossi di Claudio Ranieri c’è la possibilità di allungare la striscia positiva super e restare in piena corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
Di fronte la squadra di Paolo Zanetti che ha un buon margine sulla zona retrocessione e chiamato ad avvicinare una salvezza che – viste le premesse di inizio stagione – assumerebbe i contorni di un capolavoro.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match.

CLAUDIO RANIERI PARLA CON LEANDRO PAREDES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Roma
Ranieri conferma il suo consolidato 3-4-2-1 e lancia il tridente formato da Pellegrini e Soulé a sostegno di Dovbyk, in vantaggio su Shomurodov. Saelemaekers e Angelino agiranno sulle corsie di centrocampo con Cristante e Koné che completeranno il reparto. In difesa, invece, Rensch in vantaggio su Celik, mentre Mancini e N’Dicka completeranno il reparto a protezione di Svilar.
Qui Hellas Verona
3-5-2 per Zanetti che propone il terzetto difensivo che vedrà protagonisti Ghilardi, Coppola e Valentini davanti a Montipò. Duda, Dawidowicz e Bernède comporranno la cerniera di centrocampo, mentre Tchatchoua e Bradaric agiranno da quinti. In attacco, invece, Livramento è in vantaggio su Sarr per affiancare Mosquera.
Roma-Hellas Verona, le probabili formazioni
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Rensch/Celik, Mancini, Ndicka; Saelemaekers, Cristante/Paredes, Koné, Angelino; Pellegrini, Soulé; Dovbyk/Shomurodov
HELLAS VERONA (3-5-2): Montipò; Ghilardi, Coppola, Valentini; Tchatchoua, Duda, Dawidowicz, Bernede, Bradaric; Livramento/Sarr, Mosquera
Dove vedere Roma-Hellas Verona
La partita sarà trasmessa in diretta streaming da DAZN, visibile anche sulle smart tv di ultima generazione compatibili con la app, e, sempre grazie all’applicazione, su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X, Series S), al TIMVISION BOX o ad un dispositivo Amazon Fire TV Stick o Google Chromecast.
Il match sarà inoltre trasmesso in diretta tv da Sky su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Sky Sport 251. Per gli abbonati di entrambe le piattaforme, infine, la gara sarà visibile in tv anche tramite l’app DAZN disponibile sul decoder Sky Q.
Serie A
Roma, Ranieri: “La squadra sta bene, domani sarà una partita difficilissima. Svilar vuole restare qui”

Il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida interna contro l’Hellas Verona.
Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla sfida casalinga contro l’Hellas Verona di Zanetti. Importante per i giallorossi trovare i tre punti per continuare la corsa per l’ultimo posto valido per la qualificazione alla prossima Champions League.

MILE SVILAR GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, le parole di Ranieri
Com’è la situazione della squadra? Dovbyk ed El Shaarawy come stanno?
“Hanno fatto oggi allenamento differenziato. Come al solito, sceglierò tra stasera e domani mattina. La partita con il Verona è difficilissima perchè si sono quadrati a meraviglia. In pratica il terzo gol che hanno fatto nel girone di andata contro la Roma, lo riproporranno 10-15 volte. Dobbiamo stare attenti a quello. Non dobbiamo affondare nella loro ragnatela. Vogliamo far bene e vogliamo i tre punti. Ma sarà difficile”.
Stagione pesante dal punto di vista mentale. Come sta la squadra mentalmente e fisicamente? Sta accusando il ritmo?
“Sono sincero quello che hanno fatto i ragazzi è prodigioso. Fisicamente la squadra sta bene. Lo stato di forma non è ottimale. Prima si giocava a 2 tocchi, con leggerezza. Ora non lo stiamo facendo, merito anche della controparte (Juve e Lazio), ma dico che la squadra sta facendo il massimo e tira fuori il meglio che può. Cambiare? Sì, si può cambiare ma si deve avere il bilancino del farmacista”.
Svilar, com’è la situazione? Sta facendo molto bene e non ha paura che andando avanti in questa trattativa ci siano dei rischi?
“Non credo che ci siano rischi. Il procuratore fa il suo lavoro e noi il nostro, ma alla fine sono sicuro che si concluderà al meglio. Il ragazzo vuole restare”.
Dovbyk come sta? Come giudica la partita contro la Lazio? E’ colpa della squadra o la sua?
“Le colpe non ci sono. Lui si dovrebbe far vedere di più. La squadra dovrebbe servirlo quando lui si muove. La colpa è 50 e 50. Oltre al gol lui deve lottare, pressare, far vedere. Ci sta lavorando. Ancora io non è soddisfatto e neanche io lo sono. Mi deve dare di più”.
Qual’è la direzione del futuro? Lo scorso anno DDR parlava di mancanza di giocatori di gamba, lei quest’anno si è ritrovato questa squadra. La vede anche lei così?
“Ora pensiamo a quest’anno. Quello che ha detto Daniele è vero. Mancano giocatori di gamba. Noi per ora abbiamo fatto il massimo. Abbiamo giovani che devono crescere. Il gap con le 4-5 squadre è notevole. Lo vedono tutti. Anche chi non sa di calcio”.
Non è rimasto deluso da come ha subito il gol contro la Lazio?
“Deluso e molto arrabbiato. Dobbiamo lavorare di più. A volte ci manca la scaltrezza, la furbizia, l’essere determinati a non far entrare l’avversario nell’area di rigore. Tutta questione di carattere e allenamento. Ma alcuni momenti pensiamo di andare a prendere la palla da soli. No. Per cui dobbiamo ricompattare. Sono 9-10, i gol presi da calci d’angolo e punizione. Una squadra così non deve permettere tutto ciò”.
Su Pisilli?
“Lui ha fatto bene da quando sono venuto. In questo periodo era sceso molto di condizione. E’ normale e adesso si sta riprendendo. Quindi ha la stessa possibilità dei compagni. Non è questione del perchè ha firmato il contratto si è sentito sazio. Dà sempre tutto. Ma un allenatore si accorge se ad un giocatore gli vengono naturalmente oppure no. Un po’ e sarà il Pisilli che conosciamo tutti”.
Su Hummels…
“Lui è una colonna. Grande giocatore e io sono convinto che se lo metto dentro fa la sua prestazione”.
Obiettivo Champions League. I ragazzi ci credono?
“Lei scommetterebbe un euro sulla Roma in Chmapions? Lo vuole perdere! Siamo onesti eh. Se raggiungiamo la Chanpions League è perchè le altre sbrigano e noi facciamo meraviglie. Siamo onesti e seri. Diamo il massimo. alla fine vedremo quello che potremo fare. La squadra ha fatto una ripresa incredibile e non voglio prendere i meriti io eh. Teniamoci stretti questi ragazzi che stanno lottando con tutta la passione e voglia di far bene. Chiedo ai tifosi l’aiuto. Non dico che quello che riusciremo a fare dipenderà da loro. Ma sarà molto importante che loro capiscano la situazione che stiamo vivendo”.
Molti sono i tifosi che stanno seguendo la Roma. Lei parla con la società e fa presente che i tifosi…
I tifosi? Meritano il massimo. Meritano quello che la proprietà vuole raggiungere- Una squadra che possa lottare per vincere uno o più campionati. Come dico sempre Roma non è stata fatta in una nota. Aspettiamo che il mercato per noi possa essere più libero. E poi cercheremo di tirare su la rete e vedere che pesce abbiamo preso. Se c’è un pesce sughero e se c’è una spigola. Non fare i furbi”.
Su Soulè…I giocatori poi le chiedono di restare o si sono arresi?
“Hanno capito e rispettano la mia decisione. Soulè sta andando bene. Ve lo avevo detto all’inizio. Quando non giocava vi avevo detto che sarebbe stato il futuro della Roma. E’ un diamante grezzo e dobbiamo sgrezzarlo. Io sto cercando di afre il mio meglio. Chi arriverà, farà sicuramente meglio di me”.
Il mercato prossimo verte sulla caratteristica che prima ha detto, ossia ‘agonisticamente più furbi’?
“Sicuramente. Quando si va a scegliere un giocatore si vede l’uomo, è un aspetto molto importante. Se vai a prendere una testa matta che rovina lo spogliatoio spendi soldi e non combini niente. SE c’è una parità di valutazione, naturalmente chi è più cattivo e tenace in alcune circostanze, come quella delle palle inattive, sicuramente si sceglie quello là”.
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