Anche Il Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora ha ufficialmente confermato che, salvo sorprese, la Serie A ripartirà o il 13 o il 20 di giugno.
Una notizia importantissima, attesa da tutti gli appassionati del mondo del pallone e che rasserena gli animi dei club, rimasto finora tutt’altro che sereno. Il Ministro non si è però soffermato soltanto sulla ripartenza, ma ha colto l’occasione dell’intervista concessa a Rai 3 per rilanciare e mettere sul tavolo delle trattativa un carico da 90 e un suo vecchio cavallo di battaglia: la trasmissione in chiaro delle partite.
Già prima dello stop del campionato quando in Italia si discuteva se far giocare o meno le ultime gare di campionato a porte chiuse il Ministro provò a convincere i club a trasmettere almeno il big match Juve-Inter in chiaro.
Oggi torna alla carica con un progetto ben più complesso. “Partite visibili in chiaro? In molti mi hanno chiesto di fare come in Germania, dove c’è diretta gol in chiaro. Dovremmo pensarci anche in Italia, questo eviterebbe assembramenti ad esempio al bar, considerando che gli stadi sono a porte chiuse. Io sono disponibile”.
Il “disponibile” di Spadafora è un passo importante perché prima di poter pensare a una trasmissione in chiaro delle gare di Serie A è necessario cambiare una delle leggi più importanti per calcio e diritti tv, la Legge Melandri del settembre 2008. ”Gli operatori della comunicazione sono tenuti ad esercitare i diritti audiovisivi loro assegnati sulla piattaforma per la quale sono in possesso del relativo titolo abilitativo e non possono subconcedere in licenza a terzi, in tutto o in parte, tali diritti”.
Senza la modifica di questa legge, i contratti con Sky Dazn e Img sono e restano vincolanti e non permetterebbero la ritrasmissione in chiaro degli eventi.
Detto della disponibilità a modificare la Legge Melandri, Spadafora sta provando ad andare oltre nel rapporto già complicato con la Lega Serie A
.Ha parlato di modello tedesco e di “Diretta Gol” in chiaro ed è questo il progetto che sta provando ad imporre ai club italiani.
La visione in chiaro, o almeno in differita di qualche minuto, delle gare in programma nella fascia oraria delle 18.45 (anche se l’idea potrebbe allargarsi anche alle gare delle 21) e non solo per le prime due gare, ma per l’intero finale di campionato.
Una proposta riaccende le polemiche fra la Lega Serie A (l’operato di Dal Pino è stato ampiamente criticato) e il Ministro e che, in un periodo così complicato, rischia di compromettere anche il rapporto con i broadcaster (Sky, Dazn e Img) per cui c’è in ballo una doppia e serrata trattativa.
La prima riguarda i mancati pagamenti dell’ultima tranche dei diritti televisivi di questa annata, legata anche a un eventuale sconto sulla prossima stagione e per cui ci sono anche in ballo legali e ricorsi. La seconda è per il bando del triennio 2021-24 per cui le trattative con gli operatori tv sono già iniziate e sono incredibilmente al ribasso.
Garantire a Sky e Dazn un upgrade del contratto stipulato ormai 3 anni fa non è nei piani della Lega Serie A che, al contrario chiede ai broadcaster maggior rigidità nel rispetto degli accordi già sottoscritti.
Anche gli altri network sono contrari alla trasmissione in chiaro sui canali Sky perché in primis la trasmissione in chiaro su Sky Sport Hd (200) e su Tv8 comporterebbe la possibilità per la tv satellitare di introitare pubblicità per un prodotto per cui non c’è stata un’asta, e in secondo luogo perché toglierebbe audience alle proprie trasmissioni incidendo negativamente anche sulla raccolta pubblicitaria.
Tutto torna comunque nelle mani del Ministro Spadafora, senza la modifica della Legge Melandri tutto il castello campato in aria non potrà che cadere.
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