Serie A
Serie A, stadi quasi pieni: la miglior media spettatori dal Duemila
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Serie A, gli stadi italiani tornano a riempirsi: gli ultimi dati raccontano di una voglia di calcio dal vivo dei tifosi del Bel Paese.
Vecchi ma pieni, si potrebbe così degli stadi italiani in questa prima parte di stagione, con la sosta per le decisive gare della Nazionale di Spalletti alle porte, la Serie A mette alle spalle il primo terzo di stagione.
Le prime dodici giornate di Serie A hanno visto una media di 30.667 spettatori, con un fattore di riempimento stadi dell’81,2%, una media che non si registrava dagli anni d’oro del calcio. Per avere numeri così importanti bisogna tornare alla stagione 1999-2000.
L’ultima giornata di campionato ha aiutato ad alzare la media spettatori, visto che, come riporta il portale Calcio e Finanza, è stata registrata una media spettatori di 35.739, dato più alto per il momento per la stagione 2023/24, con una media per capienza degli stadi in cui si è giocato di 41.315 portando così il tasso di riempimento degli stadi a 86,50%, secondo solo all’87,63% della prima giornata.
Serie A
Calciomercato Milan, anche Theo verso l’addio: sirene dalla Spagna
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Il futuro di Theo Hernandez appare essere sempre più lontano dal Milan. I rapporti tutt’altro che idilliaci prima con Fonseca e ora con Conceiçao uniti ai recenti errori sul campo, non ultimo quello costato la qualificazione con il Feyenoord, sembrano aver irrimediabilmente incrinato anche quelli con la tifoseria.
Il 27enne terzino, come riportato da La Gazzetta dello Sport, non rinnoverà il suo contratto con il club rossonero valido fino al 2026, quindi il Milan dovrà cercare di tutelarsi per non perderlo a zero.
Cessione Theo: il Milan fissa il prezzo
Come detto, le premesse sono tutte a sfavore di una permanenza di Theo Hernandez al Milan, che nel frattempo sta preparando il terreno per la separazione a fine anno.
Secondo quanto raccolto dalle nostre fonti, infatti, la società rossonera avrebbe fissato a 50 milioni il prezzo per lasciare andare il francese al termine della stagione e più di un club sarebbe pronto a sferrare l’attacco definitivo per portarselo a casa.
In vantaggio su tutti c’è il Real Madrid, squadra in cui Theo ha raccolto già 23 presenze nella stagione 2017-18 laureandosi anche campione d’Europa e da cui è arrivato in Italia nel 2019 per circa 20 milioni. Si tratterebbe, dunque, di un ritorno alla base per il calciatore che avrebbe già dato il suo benestare all’operazione.
Serie A
Napoli-Inter non solo in campo: il confronto tra ADL e Oaktree
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A confrontarsi oggi in Napoli-Inter non ci sono solo le squadre, ma anche la gestione imprenditoriale dei capi Aurelio De Laurentiis e Oaktree.
Nella giornata di oggi a essere messi a confronto nello stadio Maradona non ci sono solo Napoli-Inter, ma anche la differenza imprenditoriale dei rispettivi finanziatori delle squadre.
Un riscontro generazionale, tra vecchio e nuovo, tra il metodo DOP italiano e quello estero a fondi di investimento, che porta all’interno delle due frontiere dei cambiamenti sostanziali di gestione.
Da una parte il caposaldo del Napoli Aurelio De Laurentiis, mentre dall’altra la società americana Oaktree Capital Management, che ha acquisito il club nerazzurro dalle mani di Steven Zhang, vista la sua impossibilità di ripagare il pregresso debito di prestito.
La differenza tra Napoli e Inter
Con l’uscita dalle scene internazionali della vecchia generazione come Preziosi, Della Valle e Moratti, la gestione di De Laurentiis rimane un punto fermo non solo per il Napoli, ma soprattutto per tutto mondo imprenditoriale italiano, sempre più proteso verso il capitale extraeuropeo.
Un beneficio assicurato da fondi stranieri, ma che pone di conseguenza il versante calcistico italiano a predominanti variazioni distaccate.
Di conseguenza, Aurelio De Laurentiis sembra essere la luce in fondo al tunnel, in quanto, dividendosi tra le produzioni cinematografiche e la presidenza del club azzurro, tratta il Napoli come una vera e propria compagnia: chiara ed equilibrata.
Un atteggiamento professionale e di grande animo, che rivolge la sua più totale attenzione ai bilanci, all’equilibrio finanziario e alla sua sostenibilità ambientale, sociale e governativa.
Un grande progetto, che a lungo andare ha ribaltato la situazione della società campana, prendendola dal fallimento e la conseguente Serie C, innalzandola al livello europeo, fino ad arrivare alla vetta più alta dello Scudetto.
Invece, totalmente differente è il fondo gestionale patrimoniale statunitense, che ha ceduto le sorti dell’Inter, subito dopo la vendita, nelle mani del futuro presidente Beppe Marotta.
Un compito importante per l’amministrazione sportiva e ordinaria, ma che comunque vede sopra le sue spalle altre figure del sistema Oaktree.
Un comparto essenziale che si occuperà di importanti scelte manageriali a lungo termine, rivolte soprattutto al risultato sportivo finale.
Serie A
Milan, Conceicao: “Basta scuse, l’unica via è vincere”
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L’allenatore del Milan, Sérgio Conceição, ha suonato la carica in conferenza stampa: “La sfortuna non è un alibi, l’unico modo è vincere”.
La determinazione di Conceição
Sérgio Conceição, allenatore del Milan, ha recentemente rilasciato dichiarazioni forti e decise, sottolineando l’importanza di non usare la sfortuna come scusa per le prestazioni deludenti. “Niente alibi: non possiamo appellarci alla sfortuna. La vita è così”, ha affermato Conceição, ribadendo che il focus deve rimanere sulla vittoria.
La mentalità vincente del Milan
Conceição ha spiegato come il suo approccio sia sempre stato quello di puntare alla vittoria sin da piccolo, un atteggiamento che cerca di trasmettere ai suoi giocatori. “I giocatori vogliono vincere: non sono masochisti”, ha aggiunto, lasciando intendere che la determinazione e la volontà di vincere sono elementi chiave per il successo.
Per leggere la conferenza stampa integrale, clicca qui.
Fonte: l’account X di Schira.
#Conceicao: “Niente alibi: non possiamo appellarci alla sfortuna. La vita è così. Come ci si rialza? C’è un solo modo: vincere vincere vincere. Io so come si vince: sono sempre stato abituato a farlo fino da piccolo. I giocatori vogliono vincere: non sono masochisti”. #ACMilan pic.twitter.com/A72iEDuZKv
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 1, 2025
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