Serie A
Spinazzola, a rischio il recupero in vista della nazionale
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La nazionale Italiana, reduce da un’estate spettacolare che difficilmente dimenticheremo, è chiamata a vincere e convincere per qualificarsi ai mondiali di calcio. Una delle pedine fondamentali è Leonardo Spinazzola, fermo ai box proprio dai quarti di finale contro il Belgio.
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I tempi di recupero
Della questione Spinazzola -nazionale ne parla la Gazzetta dello Sport; Mancini, così come Mourinho e lo staff della Roma confidavano di ritrovare Leonardo Spinazzola a febbraio. Così facendo, il giocatore avrebbe avuto modo di recuperare condizione fisica e mettere qualche minuto nelle gambe in vista degli appuntamenti della nazionale italiana.
L’Italia, infatti, a fine marzo dovrà affrontare la Macedonia prima e, si spera, uno tra Portogallo e Turchia poi. La sensazione attuale, invece, è che Spinazzola non riuscirà a tornare in campo prima degli inizi di marzo. Ciò vorrebbe dire che Mancini potrebbe dover fare a meno del fantastico terzino per affrontare le ultime fasi di qualificazione ai Mondiali.
Infatti la Roma non intende in alcun modo forzare il giocatore, intende attuare una linea di massima prudenza per potergli dare modo di recuperare al meglio.
Un brutto colpo, considerando anche il recente infortunio di Federico Chiesa, stella e promessa del calcio italiano, del quale Mancini non potrà disporre.
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Inter, Triplete e non solo: i nerazzurri potrebbero raggiungere un altro record
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19/04/2025
Dopo la qualificazione in Champions League contro il Bayern Monaco, l’Inter può davvero sognare in grande: l’obiettivo è un nuovo Triplete 15 anni dopo.
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Simone Inzaghi sta dicendo già da un po’ di tempo che crede alla vittoria della sua squadra in tutte le competizione, e per ottenere questo risultato è richiesto che vengano frantumati altri record da parte dei suoi giocatori.
Andiamo per gradi. Ad oggi il club nerazzurro ha già disputato 49 partite in una stagione e domenica (contro il Bologna) arriverà a quota 50. Considerando anche il girone del Mondiale per club, il club di Milano arriverà sicuramente a 61 gare disputate in una stagione e, quindi, supererà il record del Milan nella stagione 2002-03.

L’ESULTANZA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Inter potrebbe raggiungere un record impressionante
Tutto questo mostra chiaramente un incedere della squadra a trazione Lautaro che appare come un caterpillar, inesorabile e potente. Infatti, i nerazzurri sono l’unica squadra in Italia ad essere in corsa in campionato (ad oggi primi e con 3 punti di vantaggio dal Napoli di Antonio Conte), in Coppa Italia (dove incontreranno la bestia nera Milan) e, infine, in Champions League. Quindi il Triplete, per ora, è ancora possibile.
Serie A
Cagliari-Fiorentina, Nicola: “È il momento di spingere, vogliamo raggiungere l’obiettivo”
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19/04/2025
Il tecnico dei sardi Davide Nicola ha parlato in conferenza stampa alla vigila della sfida tra il Cagliari e la Fiorentina, che andrà in scena lunedì alle 15:00
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Il Cagliari viene da una buona prestazione fatta a San Siro contro l’Inter, che però non ha portato punti. Per ipotecare il discorso salvezza è necessario farli il prima possibile a partire dal sfida di Lunedì contra la Fiorentina di Palladino, fresca del passaggio del turno in Conference League.
Cagliari, le parole di Nicola
C’è rimpianto della partita di andata?
“A me piace pensare al presente, l’atteggiamento, la personalità. Ora è il momento di spingere, vogliamo raggiungere l’obiettivo prefisso, e farlo prima possibile. All’andata facemmo un’ottima gara, ma è passato del tempo”.
La Fiorentina concede tanto nei secondi tempi: come potrà aiutare questo?
“I numeri lasciano il tempo che trovano. I secondi tempi sono di fatto più tattici, poi nascono altre partite all’interno delle partite stesse. Oggi abbiamo lavorato parecchio sulla preparazione della gara”.
Che squadra è la Fiorentina?
“Una squadra molto qualitativa. Crea tanto. Hanno un mix di tecnica, capacità individuali e velocità. Può cambiare modulo durante le gare stesse. Ha esterni importanti, idem i tre centrocampisti come Cataldi e Fagioli. Kean è un punto di riferimento. E’ impegnata su più fronti, per questo ha tante alternative. Sono fiducioso dei miei ragazzi, soprattutto su Coman che a Milano ha fatto vedere cose buone. Ho tutti a disposizione, tranne Deiola che è squalificato e Jankto che ha la febbre. Su quest0ultimo vedremo domani”.
Ha notato un po’ di stanchezza nelle squadre che hanno più impegni?
“Ripeto, queste squadre ha delle alternative. LA stessa Fiorentina ha degli elementi che non hanno giocato in Coppa, e poi è allenata per questo numero di impegni. Senza contare che un passaggio del turno mette entusiasmo. Da parte nostra dobbiamo sempre avere rispetto dell’avversario”.
E’ stupito dalla crescita di Kean? Potrebbe consigliare le scelte visti i diffidati?
“E’ un ragazzo che ha grande qualità e segna con altrettanta facilità. I miei difensori sanno chi incontreranno”.
La Fiorentina ha difficoltà a giocare con le piccole.
“Penso che alcune squadre scelgano di non prendere l’iniziativa, creare densità e dare fastidio all’avversario. A mio parere è una strategia, e noi dovremo essere bravi a controbattere”.
Potrebbe convocare qualche giocatore della Primavera?
“Alcuni di loro già si allenano periodicamente con noi. Stiamo facendo un determinato percorso, e quando ci saranno determinate circostanze valuteremo”.
SI parla di alcuni rossoblù in chiave nazionale: si da qualche merito per questo?
“Anzitutto elementi come Caprile e Piccoli si dovranno concentrare sul Cagliari, poi quello che arriverà in futuro sarà merito loro. Chiaro che non si arriva da soli”
Che consiglio da ai ragazzi dei settori giovanili?
“Non mollare mai, anche in caso di errori. Gestire le emozioni. Così come la dedizione e la perseveranza. Devono dare tutti se stessi”.
Serie A
Nella Roma Dovbyk deve dare di più e quel paragone a Dzeko…
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19/04/2025
La Roma deve vincere altrimenti può dire addio alla Champions League e per farlo ha bisogno dei suoi giocatori al top. Ma Ranieri ha rimproverato uno dei suoi
Mister Claudio Ranieri, in conferenza stampa, ha esternato un po’ di considerazione sullo stato di forma fisico e, a volte mentale, di alcuni giocatori e tra questi ha puntualizzato sull’ucraino Artem Dovbyk.
Proprio il mister giallorosso ha detto che “Le colpe non ci sono, lui di dovrebbe far vedere di più. la squadra dovrebbe servirlo quando lui si muove: la colpa è 50 e 50. Oltre ai gol lui deve lottare, pressare, far vedere. Ci sta lavorando. Ancora non è soddisfatto e neanche io lo sono. Mi deve dare di più”.
Parole apparentemente dure da parte dell’allenatore nato a Roma e che ora ne veste i colori ma il suo appare, a leggerlo in profondità, piuttosto come un tentativo di spronare un talento che, al momento, è ancora un po’ in ombra.

GIUSEPPE PEZZELLA PROVA A FERMARE ARTEM DOVBYK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dzeko e Dovbyk a confronto in un match giocato sui loro numeri nella Roma
Certo a volerci vedere qualche similitudine con i momenti passati, appare alla memoria la condizione di Edin Dzeko al suo primo anno nella Magica. Una relazione indelebile per i tifosi giallorossi che ha inizio nel 2015 quando il fuoriclasse atterrò all’aeroporto di Fiumicino.
Un nome che ora è considerato leggendario per il tifo capitolino e per il club ma che partì un po’ in sordina: il primo anno, in 31 partite riuscì a segnare 8 gol ma arrivò alla fine del periodo trascorso a Roma, però, era arrivato a ben 111 reti (82 in Campionato di Serie A, 12 in Champions League, 12 in Europa League e 2 in Coppa Italia) e solo 3 di queste reti su calci di rigore.
Bene, se si ricorda Dzeko ed ora si considera le prestazioni di Dovbyk, quest’ultimo, invece, ad oggi ne ha già segnati 11. Certo si tratta di giocatori diversi, di una Roma e di un Campionato altrettanti differenti ma, se si prendono in considerazioni i numeri, quelli appaiono chiari: l’ucraino sarebbe in testa in un ipotetica corsa a due.Altra grande differenza è stat la fama che Dzeko già possedeva dopo aver giocato, a lungo in Inghilterra, con Roberto Mancini, nel Manchester City.
Mentre l’ucraino proviene dal Girona dove, comunque, ha dimostrato molto bene ma che non è ancora circondato dalla fama. Ecco, la sostanziale differenza tra il campione del passato e il fuoriclasse del presente potrebbe essere tutta qui ma per capirlo occorrerà prendersi altro tempo e provare, forse, con un altro allenatore ma sempre con la maglia giallorossa!
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