Leonardo Spinazzola, è stato ospite su Dazn dove ha raccontato l’infortunio e il momento della prima convocazione contro la Salernitana.
Leonardo Spinazzola, terzino della Roma, ha parlato al programma SuperTele in onda su DAZN. Il terzino giallorosso e della Nazionale Italiana di Roberto Mancini ha spiegato il momento dell’infortunio avuto negli ultimi Europei.
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Queste le sue parole:
Come hai passato il tempo infortunato?
“Ho avuto momenti di euforia, di depressione, di gioia, è stato un mix”.
Qual è stato il punto più alto in termini di positività del tuo percorso?
“Quando sono tornato veloce, mi sono domandato spesso se fossi riuscito a fare le cose come prima, vedevo tutto buio e tutto nero. Quando ho visto che i risultati arrivavano, sono stato felice”.
Ti eri autoimposto un rientro troppo breve a novembre?
“Era un mio obiettivo, ci stavo riuscendo (ride, ndr). Vedevo che altri con 4-5 mesi riuscivano a tornare, ho fatto interviste in cui dicevo che sarei tornato a fine 2021, però poi sono rimasto positivo con l’obiettivo di tornare”.
Tua moglie e i tuoi figli quanta forza ti hanno dato?
“Questi 9 mesi mia moglie è stata incredibile, però mi vedeva che non ero in me, vedevo nei suoi occhi che era preoccupata. Certi giorni ero proprio in un altro mondo, facevo fatica anche con i miei figli”.
Hai pianto tanto?
“Forse 3-4 volte, più che altro quando non riuscivo a fare delle cose. Sono una persona che s’impunta molto, delle volte è un bene e delle volte è un male, ero come un toro che dà le testate al cemento finché non cade il muro di cemento”.
La stagione?
“Adesso devo riprendere il ritmo squadra, devo essere consapevole che posso fare i miei scatti di 70-80 metri a tutta velocità. Vediamo se riesco a fare inizialmente 20-25 minuti e poi incrementare. Per la Roma spero che finiamo bene vincendo le partite che restano e arrivare in campionato più in alto possibile. Spero che passeremo contro il Bodø/Glimt e fare un gran finale di Conference League”.
Italia-Macedonia del Nord?
“Ho trascorso un compleanno amaro, così come tutti i miei compagni e l’Italia intera. Ci ero già passato con il CT Ventura, sapevo cosa avrebbero potuto provare i miei compagni. È stata una grande delusione, però ci riprenderemo”.
Cosa sarebbe accaduto con Spinazzola e Chiesa?
“Ci sono stati dei mesi dopo l’Europeo dove non giravo. Possiamo fare mille chiacchiere, ma ci sono periodi in cui va tutto bene e altri dove va tutto storto. Non ho intenzione di fare il tecnico e dire qualcosa sulla partita, abbiamo fatto 30 tiri a 1”.
Cosa ti è rimasto dell’Europeo?
“Mi è rimasto il bello che abbiamo creato, ce lo porteremo dietro per tutta la vita”.
Cosa hai pensato quando Mourinho ti ha convocato?
“Il mister è da ottobre che mi dice di venire in panchina, poi c’è stato il mio calo mentale e da lì ha iniziato a dirmi che non mi sarei dovuto preoccupare, mi ha sempre incoraggiato. Quando mi ha rivisto sorridere mi ha tartassato (ride, ndr). Volevo tornare in panchina, ero pronto per tornare dentro uno stadio e prima di aprile non ero pronto mentalmente per il rientro. Anche in borghese, non sarei voluto entrare”.
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