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Stadio Inter, il sindaco di Rozzano: “Siamo ancora all’inizio”

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Rozzano

Il sindaco di Rozzano Giovanni Ferretti è intervenuto sul canale Youtube per parlare del nuovo stadio dell’Inter confermando quanto detto ai nostri microfoni gli scorsi 13 e 19 settembre. Di seguito le sue parole.

Le dichiarazioni del sindaco di Rozzano

Rozzano

“Stadio? A marzo venni contattato e informato dalla proprietà, ma mi fu chiesto di mantenere riserbo fino all’ufficializzazione avvenuta qualche mese fa. Ho mantenuto l’impegno preso e glissato, dicendo di non sapere nulla, in realtà sapevo. È diventato concreto quando hanno firmato il patto di prelazione fino al 30 aprile 2024, una data entro cui dovranno presentare lo studio di fattibilità. All’inizio di settembre sono venuti a trovarmi l’AD e il CEO, ci hanno chiesto quale fosse la nostra posizione, noi abbiamo detto che siamo disponibili. Adesso ci sarà tutto l’iter per arrivare, speriamo, a concretizzare uno studio che porti a un progetto vero e proprio. Al momento voglio rimanere coi piedi per terra, parliamo di un’idea e nient’altro. La pubblica amministrazione parla con atti e qui di atti non ce ne sono.”

È vero che nel 2005 Moratti era già interessato a quel terreno?


“Sembrava ci fosse un interesse, ma non si è mai concretizzato in nulla. Solo voci, da quello che so io. Era un interesse che aveva espresso nei confronti della proprietà, l’area è nel comune di Rozzano, ma è privata.”

Si può quindi parlare di interesse concreto dell’Inter dopo l’incontro con Antonello?


“Se non ci fosse un interesse, non si scomoderebbe l’amministratore delegato. Da lì a dire che lo stadio si farà sicuramente, ce ne passa. Io sono un pragmatico, fino a che non c’è un atto, non c’è nulla. Poi tengo sempre in considerazione che la pista San Siro non è ancora completamente tramontata.”

Si parla tanto della viabilità di Rozzano: cosa ti sentiresti di dire?

“L’area non è stata scelta a caso, non è stata scelta solo per l’ampiezza ecco, ma anche quanto è servita. C’è la Tangenziale ovest, la Milano-Genova, oltre alla metro che fa capolinea ad Assago. È un mix di fattori che ha fatto sì che l’Inter valutasse positivamente l’area. È normale e logico e conseguente che una struttura così importante debba avere un sistema di trasporti adeguato e anche quello della viabilità”.”

Cosa ne pensi di San Siro da tifoso. E cosa invece da sindaco?


“Parlo da tifoso, a titolo personale, io credo che Milan e Inter stiano perfezionando un pacchetto per rendere le due squadre appetibili, questo non può prescindere da un progetto di uno stadio. Può essere pensato tutto in funzione di una futura vendita. Per quanto riguarda l’Inter, se Suning riuscisse a rifinanziare il debito, magari potrebbe rischiare di rimanere, fare lo stadio, e poi rivendere la società con costi differenti da quelli attuali. Se non definisci prima la tua posizione con Oaktree… Lo stadio è veramente un introito importante. Da quello che so, per San Siro, le distanze sui costi sono importanti.”

Parliamo di San Siro. Ci sono 6 settori inagibili in una parte più recente. Cosa pensi della questione? Vogliono portarlo così per forza al 2026.

“Io sono innamorato di San Siro, per me è il tempio del calcio italiano. Ma è vero anche che hanno tirato giù il Wembley, il Maracanà e il Bernabeu. Fanno tutto nelle grandi città d’Europa, a Milano si blocca la costruzione di uno stadio più funzionale e all’avanguardia. San Siro è stata la storia, ma ribadisco: gli altri che ho citato non penso ne abbiano una inferiore. Fino al 2026 comunque ora è intoccabile, si sono già persi tanti anni. Da tifoso, mi auguro lo facciano a Rozzano, ma le variabili sono ancora tante. Ogni volta fa 70mila persone San Siro con Inter e Milan, non si può fare da 30mila, con tutto rispetto. Entrambe ora sono orientate a farlo da circa 70 se le senti.”

QUI LA LIVE DOVE ABBIAMO OSPITATO IL SINDACO DI ROZZANO

 

Serie A

Inter, Lautaro nervoso: rischia la prova tv?

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Samuel

Inter, la sconfitta in casa della Juventus porta con sé anche altre problematiche. In questo caso, il diretto interessato è Lautaro Martinez, protagonista di un episodio negativo.

Il Derby d’Italia ha emesso il suo verdetto: l’Inter si è arresa alla Juventus per 1-0 nella sfida di ieri sera, decisa dal gol di Conceição. Un risultato che ha lasciato l’ambiente nerazzurro carico di frustrazione, culminate nell’ira del capitano Lautaro Martinez al termine del match.

Le immagini televisive non hanno lasciato spazio a dubbi dal momento che l’attaccante argentino, visibilmente furioso dopo il triplice fischio dell’arbitro Mariani, si è lasciato andare a sfoghi di rabbia e imprecazioni plateali. In particolare, alcuni suoi gesti e parole, intercettati dalle telecamere, hanno acceso il dibattito, alimentando la possibilità di un intervento della prova TV.

Inter

LAUTARO MARTINEZ RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, l’articolo 37 che inchioda Lautaro

L’articolo 37 del Codice di Giustizia Sportiva prevede infatti questo:
“In caso di utilizzo di espressione blasfema, in occasione o durante la gara, è inflitta […] ai calciatori e ai tecnici, la sanzione minima della squalifica di una giornata”.

In tal caso, dunque, il Toro rischierebbe una sanzione disciplinare che lo vedrebbe saltare, al massimo, la prossima partita contro il Genoa.

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Serie A

Juventus, Ardoino, CEO Tether: “Abbiamo la capacità finanziaria per sostenere i bianconeri per i prossimi 2000 anni”

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juventus

Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether Investments, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere di Torino in cui ha discusso l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nella Juventus da parte della sua azienda.

Juventus-Inter, Francisco Conceiçao

FRANCISCO CONCEICAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ardoino ha dichiarato: “Abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la Juve per i prossimi 2000 anni”

“E’ un processo che durava da un po’ di tempo, qualche mese, nel quale abbiamo acquistato quote sul mercato: siamo ancora piccolini. Vorremmo poter aiutare l’attuale dirigenza, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore. Ma dietro non c’è alcun piano machiavellico. Contatti con John Elkann e Exor? Ci sono stati scambi con la dirigenza e la proprietà , per una valutazione strategica”

“Direi che dietro c’è una serie di fattori, a partire dal tifo: sia io che Giancarlo Devasini siamo tifosi bianconeri. Non siamo un fondo speculativo. E pensiamo che la squadra abbia potenzialità incredibili, del resto la Juve è tra i club più importanti del mondo: ci sembrava doveroso sostenere un’opportunità italiana”.

“Ci associano alle criptovalute , ma in realtà noi facciamo tante cose e ci stiamo sviluppando tantissimo nelle nuove tecnologie, tra l’altro con un sistema di pagamento, tipo paypal, ma usando la blockchain. E acquisendo una società che sviluppa l’Ai e altre aziende che si occupano di biotech. Ai e biotech diventeranno sempre più importanti nel mondo del calcio, e la Juve ha una formidabile fan base nel mondo: è uno dei brand più conosciuti”.

Perchè investire nella Juventus

“La Juve è troppo importante, noi entriamo in punta di piedi, perché la tifoseria deve abituarsi alla nostra presenza. Possibile sponsor? Non lo escludo, ma in questo momento non sono a conocscenza dei termini di un eventuale contratto di sponsorizzazione. Di certo non si fa tutto questo per pubblicità: abbiamo chiuso lo scorso anno con 13.7 miliardi di utili, abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la squadra per i prossimi 2000 anni”.

“E’ la riscossa: passare da essere inseguiti a inseguire. La Juve deve tornare dove merita. Sempre per questo ho scritto ‘Make Juve Great Again’. Mi hanno stupito i messaggi di ragazzi che mi dicevano fosse la prima volta che vedevano scrivere e rispondere un azionista su X: ma il mondo va così, velocissimo. E spero che siano gasati perché hanno capito le potenzialità. Vogliamo creare qualcosa di nuovo, grazie alla possibilità di investire in un eccellenza, come la Juve. E noi abbiamo proiezioni incredibili, siamo l’azienda con più profitti per persona, estremamente efficiente, grazie all’evoluzione tecnologica con la quale siamo rimpiazzando sistemi finanziari acquisiti”.

“Il cambiamento spaventa sempre, in ogni campo. Prenda una scuderia di cavalli… Qualsiasi attività tu faccia, anche la più antica o tradizionale, adesso deve fare i conti con il progresso tecnologico”.

“Il fiuto di un dirigente servirà sempre, ma aumenterà la possibilità di raccogliere dati enormi, lo scibile umano, mettendolo a disposizione di chi poi dovrà fare delle scelte. Non puoi conoscere tutto”.

“Mi dà l’impressione di una persona estremamente capace. Potrebbe fare meglio come tutti, ma è un allenatore con capacità incredibili”.

“Gobbi ce lo dicono soprattutto gli altri: sono uno juventino semplice. L’ultima volta allo stadio? Il 4-4 di San Siro contro l’Inter, la partita più bella che abbia mai visto. Io mi sono emozionato, è una sfida che ha regalato tensione: e poi è più bello quando te la sudi. Il giocatore preferito? Del Piero“.

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Lecce, altro punto pesante e imbattibilità conservata

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Lecce

Il Lecce di Giampaolo esce indenne anche dalla delicata sfida salvezza contro il Monza. Una prestazione pressoché positiva a cui è mancato il guizzo vincente.

I salentini volevano quantomeno non perdere per continuare l’inseguimento alla salvezza e sfruttare i passi falsi delle concorrenti. L’allenatore si è detto soddisfatto.

Lecce, altro clean sheet e 5° punto in 3 partite

La squadra giallorossa sta attraversando un buon momento grazie ai 4 punti in trasferta contro Parma Monza e il pareggio interno contro il Bologna nel turno precedente.

L’addio di Dorgu pesa dal punto di vista tattico ma tutta la rosa sembra cresciuta rispetto agli ultimi mesi e i tifosi guardano al finale di stagione con ottimismo. Tuttavia i problemi offensivi si sono ripresentati anche all’U-Power Stadium e i minuti senza gol salgono a 180, così come quelli senza subirne.

lecce

ANTE REBIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

D’altra parte infatti, la crescita del reparto difensivo è la notizia più confortante per Giampaolo che anche in conferenza stampa si è detto soddisfatto del pari. Il Monza veniva dal secondo cambio di allenatore, col ritorno di Nesta, e rispetto alla prima parte di stagione ha dato del filo da torcere al Lecce che però ha retto bene il colpo.

Ora la testa è già all’importantissimo scontro con l’Udinese in programma venerdì 21 febbraio alle 20:45.

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