Serie A
Stramaccioni: “Inter, sei vicina allo Scudetto. Che bravo Zalewski!”

Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter e delle giovanili della Roma ha parlato all’emittente radiofonica dove ha toccato diversi temi della serie A.
Andrea Stramaccioni, allenatore, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione condotta da Giuseppe Falcao, Simone LP e Gabriele Ziantoni in onda su New Sound Level 90FM.
L’allenatore ha spiegato l’eliminazione da parte dell’Italia ai playoff ma anche della possibilità di arrivare in fondo alla Conference League per la squadra di Mourinho.
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Stramaccioni: “La Juventus sta facendo bene. Stimo molto Tiago Pinto”
Queste le sue parole:
Dov’è il problema del sistema calcio italiano?
“Il problema più grande è che stanno cambiando le abitudini dei nostri ragazzi, dobbiamo cercare di riportare i ragazzi al campetto a giocare a pallone, purtroppo oggi internet la fa da padrone. I giocatori più forti del mondo sono giocatori che nascono dalla fame di arrivare, che vengono dalla strada e hanno giocato tanto nei campetti. Noi siamo 4 volti campioni del mondo, siamo la seconda Nazionale più forte della storia, dobbiamo voltare pagina e ritrovarci con il nostro spirito, la nostra cultura e la nostra tattica. Dobbiamo far giocare, giocare, giocare i nostri bambini, coltivare il loro talento rendendoli liberi di esprimersi. L’obiettivo dei settori giovanili non deve essere necessariamente quello di vincere, la filosofia della AS Roma è sempre stata quella di portare più giocatori possibili in prima squadra ma alcune squadre mettono in campo giocatori prestanti fisicamente e vincono per inerzia senza però portare ad un effettivo miglioramento i ragazzi. Le squadre giovanili della Roma degli ultimi anni se si vanno ad analizzare nel dettaglio ci si accorgerà che hanno portato almeno 3 o 4 giocatori in serie A o in serie B”.
Come vedi l’Inter dopo la vittoria allo Stadium, la seconda nella storia dopo la tua nel 2012-2013?
“L’Inter ha compiuto una grandissima impresa e si ricandida alla vittoria dello Scudetto, anche se io ho sempre creduto che fosse la favorita. Questa vittoria è fondamentale perché è arrivata contro un avversario che stava attraversando un bel momento di forma. Per Inzaghi io faccio i complimenti all’Inter per aver scelto un mister che fa del 3-5-2 il suo mantra, così come Antonio Conte, per non snaturare l’assetto della squadra che ha vinto lo scudetto. In più ha richiesto alcuni giocatori che conosceva per ridurre il tempo di adattamento. Io sono molto contento del percorso dell’Inter, sono romano e romanista ma l’Inter ha sempre un posto speciale nel mio cuore”.
Come interpreti le ultime stagioni deludenti della Juventus?
“La Juventus sta attraversando un momento molto delicato dopo un ciclo fantastico e mi riferisco in particolare ai calciatori. Io l’ho vissuta questa situazione con l’Inter che era alla fine di un ciclo fantastico e vi dico che sostituire alcuni calciatori è una delle cose più difficili, giocatori come Bonucci e Chiellini ad esempio hanno un valore che va oltre quello tecnico tattico e quindi non è facile trovarne di altri. La Juventus sta lavorando bene puntando sui giovani”.
Zakaria e Vlahovic sono acquisti nella direzione di costruire questa nuova Juventus.
Anche Zaniolo?
“Spero di no. (ride, ndr)”.
Cosa pensi di Zalewski?
“Il ragazzo sta dimostrando un’intelligenza e un’abnegazione notevoli. Il cambio di ruolo che ha fatto è importante, cambia l’attitudine, spesso deve difendere e si trova ad essere affrontato in uno contro uno; lui però si sta adattando in una maniera straordinaria, Mourinho è stato bravissimo ma il merito è anche di Bruno Conti e Alberto De Rossi che hanno proposto l’ennesimo talento, e voglio sottolineare ennesimo. Il percorso di questo ragazzo mi ricorda un po’ quello di Spinazzola che con la Primavera era un attaccante fortissimo e poi è passato a fare il laterale ed è uno dei miglior in circolazione. Non ci dimentichiamo poi di una persona che io stimo molto che è Tiago Pinto, che è un DS che ti dà sempre la forza di perseguire questa strada dei giovani”.
Come si sta preparando il Qatar per il mondiale?
“Loro hanno compiuto una vera impresa, perché il Qatar è una Nazione molto piccola con una città centrale che è Doha e sono riusciti con il lavoro di tanti anni a dimostrare alla Fifa di poter ospitare un Mondiale: sarà poi il primo Mondiale invernale della storia e sarà anche il primo Mondiale assoluto in una città sola, c’è un’organizzazione qui che è partita anni e anni fa. Sono stati costruiti due stadi che verranno richiusi dopo il mondiale, hanno partecipato ingegneri e architetti da tutte le parti del mondo. C’è un treno che permetterà ai tifosi di vedere tutte e 3 le partite giornaliere, un trenino che collega tutti e otto gli stadi”.
Serie A
Milan-Como, Conceiçao pensa al doppio mediano: i dettagli

In vista della partita contro il Como, che si giocherà domani sera a San Siro, il Milan punta a ottenere tre punti cruciali per affrontare la sosta con maggiore tranquillità.
Secondo quanto riportato da Tuttosport, l’allenatore Sergio Conceiçao sta pensando di schierare una formazione con un doppio mediano, in modo da rendere la squadra più equilibrata. La coppia di centrocampisti centrale sarebbe composta da Warren Bondo, che ha dato buona prova contro il Lecce, e Youssouf Fofana.
L’idea è quella di “liberare” Tijjani Reijnders, spostandolo qualche metro più avanti nel ruolo di trequartista, alle spalle della prima punta.
In questa posizione, l’olandese avrebbe meno compiti difensivi e potrebbe concentrarsi maggiormente sulla fase offensiva, muovendosi senza palla e cercando spazi per inserirsi.
Il Milan vuole sfruttare questa partita per accumulare altri tre punti prima della sosta, con l’obiettivo di prepararsi al meglio per le sfide future.

REIJNDERS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Udinese-Hellas Verona: le probabili formazioni e dove vederla

Udinese-Hellas Verona andrà in scena sabato alle 15:00. I friulani voglio continuare a fare bene, mentre la squadra di Zanetti è in cerca di punti salvezza.
La squadra di Runjaic non perde dal 26 gennaio e vuole continuare con questa sua striscia positiva, sognando in grande e magari buttando anche un occhio all’Europa. Discorso decisamente diverso è per l’Hellas Verona, che dovrà disputare la sua sesta partita consecutiva contro una squadra della colonna sinistra della classifica, ma l’obbligo di fare punti comincia a sentirsi sempre più forte.
Qui Udinese
Se il problema dei friulani era quello di non riuscire a portare a casa i punti contro le “grandi”, è stato decisamente affrontato grazie ad un’ottima partita all’Olimpico contro la Lazio. Per la sfida di domani Runjaic dovrà fare a meno dello squalificato Kamara e al suo posto subentra Zemura dal primo minuto. Lovric, Karlstrom e Ekkelenkamp guideranno il centrocampo, mentre in attacco non è in discussione la coppia Lucca-Thauvin.
Qui Hellas Verona
Zanetti dovrà fare a meno del centrale Valentini che è stato squalificato nella sfida contro il Bologna. Al suo posto torna Daniliuc dal primo minuto. Tchatchoua e Bradaric avranno a disposizione le corsie laterali, mentre davanti, Suslov e Sarr agiranno alle spalle del bomber Tengsted.
Udinese-Hellas Verona: le probabili formazioni
UDINESE (3-5-2): Okoye; Kristensen, Bijol, Solet; Ehizibue, Lovric, Karlstrom, Ekkelenkamp, Zemura; Thauvin, Lucca. All. Runjaic.
VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Daniliuc; Tchatchoua, Duda, Niasse, Bradaric; Suslov, Tengstedt; Sarr. All. Zanetti.
Udinese-Hellas Verona: dove vederla
Udinese-Hellas Verona andrà in onda sabato 15 marzo alle ore 15:00 in esclusiva su DAZN.
Serie A
Sacchi su Allegri: “In Europa non ha vinto, e sul gioco”

Nell’intervista concessa a La Gazzetta Dello Sport, Arrigo Sacchi, è tornato a parlare di Max Allegri, papabile nuovo allenatore del Milan l’anno prossimo.
Arrigo Sacchi, ex grandissimo allenatore del Milan e della Nazionale, in un’intervista concessa a La Gazzetta Dello Sport, ha parlato dei rumors che vorrebbero Massimiliano Allegri alla guida del Milan al termine di questa stagione.

Massimiliano Allegri
Il pensiero di Sacchi
L’ex Ct della nazionale italiana ha esordito alla Rosa affermando che: “Ho grande rispetto per Allegri e per il suo lavoro. È un allenatore che ha sempre fatto il suo dovere ovunque sia andato. Devo ammettere che a me piace un calcio diverso dal suo. Non c’è niente di male, è una questione di gusti. E, come dicevano i latini, de gustibus non disputandum est…”.
Sulla carriera internazionale Sacchi ci è andato giù molto diretto: “Nessuna imputazione, per carità. La mia constatazione è che in Europa, guidando la squadra italiana più forte ed economicamente più potente, cioè la Juve, non ha conquistato trofei. In Italia manca uno stile, le squadre non ce l’hanno: le società pensano a comprare giocatori di gran nome, spendono e spandono e poi in Europa non andiamo avanti. Questo è il problema”.
Bastone e carota
Il 78enne ha poi continuato il discorso così: “Non si può dire che non sia un allenatore di alto livello, ci mancherebbe altro. In Italia sa come si fa a vincere, sa come si gestisce un gruppo, sa convincere i giocatori a fare il suo tipo di calcio. La mia preoccupazione è un’altra: il Milan, da sempre, ha un pubblico abituato ai palcoscenici e ai successi internazionali. È il club italiano con più trofei europei e intercontinentali. Allegri, questi trofei, alla Juve non li ha vinti. Gli auguro di riuscirci con i rossoneri: mi renderebbe davvero felice essendo io innamorato perso del Diavolo, e tutti lo sanno”.
Dopo aver tirato fuori il bastone, Sacchi ha usato anche la carota aggiungendo: “”Ripeto: lui in Italia è bravissimo. Se davvero arriverà a sedersi sulla panchina rossonera, spero che possa riportare in alto la mia squadra del cuore. Se poi darà anche uno stile ai rossoneri, e cioè se farà praticare un calcio più moderno e più europeo, sarò ancora più felice”.
Sceglierebbe Allegri?
Sulla possibile scelta del tecnico toscano al Milan ha poi voluto sottolineare che: “Io non sono un dirigente del Milan, quindi non ho compito di fare questa scelta. Sto a guardare quello succede e, sulla base dei fatti, cerco di farmi un’opinione”
Sacchi poi ha voluto fare chiarezza sugli equivoci emersi durante gli anni scorsi quando criticava il Mister di Livorno: “Io non ho nulla contro Allegri, mi è semplicemente capitato nelle stagioni precedenti di muovere delle critiche al suo calcio e alle sue squadre. Tutto qui, niente di personale”.
Stili di gioco opposti
E sullo stile di gioco, ovviamente diverso da quello dell’ex Juve, ha continuato così: Allegri è un allenatore che ha seguito perfettamente le tracce della storia calcistica italiana, basata su difesa, contropiede e giocatori di alto livello. Queste sono le sue idee, e con queste idee gli va dato il merito di aver ottenuto successi importanti. Però se mi chiedete: le sue squadre hanno giocato bene? Beh, allora, devo ammettere che io mi diverto quando vedo un calcio collettivo e offensivo, e non un calcio individuale e difensivo. Questione di punti di vista”.
Sacchi su Leao
Interrogato poi sull’attaccante portoghese, al centro di molti discorsi, l’ex allenatore del Diavolo ha dichiarato: “Valuto quello che vedo. Leao è stato determinante nella stagione dello scudetto con Pioli. Poi ha avuto un calo, secondo me determinato da questioni caratteriali. Quest’anno ha avuto qualche problema sia con Fonseca sia con Conceiçao. Sono convinto che abbia grandi qualità tecniche e atletiche, ma per diventare un campione, e lui ne avrebbe le possibilità, serve anche altro. Mi auguro che Allegri, che è anche un bravissimo motivatore, riesca a tirargli fuori quello che ancora non abbiamo visto!.
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