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Supercoppa Italia, il focus tattico
Supercoppa Italia, il focus tattico. Questa sera Milan e Inter si contendono il trofeo a Riyad. Le condizioni di Pioli e Inzaghi
Ormai è tutto pronto per la sfida tutta milanese che assegnerà la Supercoppa Italia edizione 2022/23. Stasera alle 20 il fischio d’inizio che vedrà duellanti Pioli e Inzaghi, a caccia del primo trofeo stagionale.
Squadre arrivate in Arabia Saudita con stati d’animo completamente diversi. I rossoneri sono stati eliminati agli ottavi dalla Coppa Italia in 11 contro 10 dal Torino, i nerazzurri sono passati contro il Parma ai supplementari.
In campionato gli uomini di Pioli dopo la sosta mondiale hanno raccolto una vittoria e due pareggi, quelli di Inzaghi un pareggio due vittorie. Il Milan ha mezza squadra in infermeria, l’Inter sta molto meglio.
In sala stampa nelle conferenze di vigilia i due allenatori hanno professato un cauto ottimismo. Una vittoria permetterà ad entrambi di gestire gli impegni successivi senza troppa pressione addosso, una sconfitta li getterà nel calderone.
Le statistiche, nerazzurri in vantaggio sui cugini rossoneri
Confronto numero 234 tra Milan e Inter nella storia, con il bilancio che vede in vantaggio i nerazzurri per 85 successi a 79; 69 pareggi completano il quadro tra tutte le competizioni.
Questa sarà la seconda sfida tra Milan e Inter in Supercoppa Italia, dopo quella del 06/08/2011: i rossoneri vinsero 2-1 sotto la guida di Allegri, grazie alle reti di Ibrahimovic e Boateng che ribaltarono il vantaggio di Sneijder.
Dopo il successo in campionato dello scorso 03/09/2022, il Milan potrebbe vincere due incontri di fila contro l’Inter per la prima volta dal 2011, quando l’ultimo dei tre arrivò proprio in Supercoppa Italia.
Questa sarà la terza Finale in cui Milan e Inter si affrontano dopo quella in Coppa Italia nel 1977 e quella in Supercoppa Italia nel 2011: i rossoneri hanno vinto le due precedenti nei 9o’, segnando esattamente due reti in entrambe.
La tecnica dei rossoneri contro la fisicità dei nerazzurri, poche alternative per Pioli. La bilancia in favore di Inzaghi ?
Molto probabilmente andranno in campo gli undici di base, Milan e Inter puntano sull’usato sicuro. Eccetto Tatarusanu, Pioli punterà sul gruppo scudettato. Il probabile ritorno di Kjaer dal 1′ dovrebbe dare forza alla difesa.
La difesa in questo momento è il punto debole dei rossoneri, che dalla ripresa delle competizioni hanno incassato 6 reti in 4 partite. Come ha sottolineato Pioli le reti subite sono state frutto di disattenzioni individuali e collettive.
L’Inter punterà forte sulle difficoltà difensive dei cugini, la coppia Dzeko – Martinez ha tutto per mettere in crisi il reparto arretrato. Torna la mediana Bennacer – Tonali: Inzaghi farà pressione con il trio Barella- Calhanoglu – Mkhytharian.
Il Milan punta forte sulla corsia Hernandez – Leao, sulla velocità di Brahim Diaz e su Giroud. L’attaccante francese si esalta nelle gare decisive. Il problema è che Pioli non ha alternative in panchina, Inzaghi si: fattore decisivo ?
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Bologna, Italiano: “Dovevamo cavalcare l’onda del gol. Il 2-1 mi ha stravolto i piani. Ferguson…”
Vincenzo Italiano ha parlato in conferenza stampa al termine di Bologna-Lille. L’allenatore si è detto rammaricato per quanto accaduto durante la gara.
I felsinei restano a 1 punto ma finalmente anche nella casella dei goal segnati c’è lo stesso numero di punti. Lucumì ha fatto impazzire di gioia i suoi tifosi ma l’euforia è durata poco.
Bologna, le parole di Italiano
E’ arrivato il primo gol in Europa, ma questa volta oltre al risultato è mancata anche la prestazione. E’ daccordo?
“Non del tutto perché l’approccio alla partita non è stato negativo. Dopo l’1-1 avremmo però dovuto cavalcare il furore che avevamo trovato e non avremmo dovuto subire quel secondo gol. Non sono d’accordo nel parlare di una prestazione totalmente negativa perché anche oggi non abbiamo subito l’avversario ma siamo rimasti sempre in gara. Peccato perché non riusciamo a vincere”.
Il Bologna è stato spesso troppo lento di pensiero in fase offensiva…
“Per me siamo riusciti ad arrivare su Orso e Ndoye con tanti cambi gioco. Loro hanno mostrato grande qualità davanti, e lo si è visto soprattutto sul secondo gol. Per me però abbiamo giocato alla pari con una squadra forte che mentalmente sta benissimo. Dobbiamo uscire più velocemente e con più qualità da dietro, e migliorare sotto porta. Oggi per me i gol ce li siamo fatti praticamente da soli, però da cinque partite a questa parte la squadra è rimasta sempre in gara. Anche oggi ci è mancato quel qualcosa in più”.
Oggi si è rivisto un po’ il Bologna di inizio stagione, soprattutto dal gol del pareggio al gol dello svantaggio. Che cosa è successo?
“In quel frangente avevamo trovato ritmo e intensità che si sono conclusi col gol. Avremmo dovuto cavalcare quell’onda e invece non ci siamo riusciti. Rispetto al Bologna di inizio stagione siamo diversi. Oggi 9/11 potevano dare qualcosa sul piano del ritmo, ma ci è mancato qualcosa. Gli allenamenti sono pochi perché giochiamo ogni tre giorni, ma dobbiamo riuscire a toccare quei punti che oggi non ci hanno permesso di fare risultato”.
Come giudica la prestazione di Fabbian? Come avrebbe cambiato la squadra se il punteggio fosse rimasto sull’1-1?
“Sia Dallinga che Fabbian hanno lavorato bene in fase di non possesso e hanno avuto anche qualche occasione da gol. Giovanni è bravo a buttarsi negli spazi e nel primo tempo lo ha fatto bene. Per quanto riguarda i cambi, avevo in testa di buttare dentro Odgaard, Castro, Iling, poi il gol ha stravolto le cose. Purtroppo qualche dettaglio in questa competizione ci costa care e dobbiamo provare a innalzare un po’ l’attenzione”.
Da questa sconfitta possiamo ricavare una nota positiva: i 95′ di Ferguson in campo
“Da questa prestazione dobbiamo anche trarre spunti positivi. Venendo a Ferguson doveva fare 60/65 minuti, ne ha fatti 95 e io sono felicissimo. Ora dobbiamo dargli il giusto riposo. Oggi ha tenuto, ha giocato e queste partite possono alzare la sua condizione. Abbiamo bisogno di lui, soprattutto in queste partite”.
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Milan, prima Fonseca poi i dirigenti: epurazione Cardinale | I dettagli
Milan, le cose non stanno come spesso ci fanno credere. La verità è completamente un’altra e l’abbiamo raccolta grazie alle nostre fonti molto vicine agli ambienti di Via Aldo Rossi.
Spesso le frasi di circostanza, peraltro quasi obbligatorie davanti ai microfoni della stampa, nascondono la verità o la fanno vedere sotto altre ottiche. Nornale routine, non si vogliono rompere certi equilibri e non si vogliono creare più problemi rispetto a quelli che già ci sono.
Dopo questa doverosa premessa tuttavia i problemi in casa Milan ci sono e la verità è che Gerry Cardinale è letteralmente furibondo per il cammino del club in questa stagione.
Ovviamente le sue competenze nel mondo del calcio sono ridotte ai minimi termini, motivo per il quale esistono i dirigenti, coloro i quali riferiscono a lui e probabilmente gli fanno vedere una realtà distorta sebbene i numeri siano freddi e poco interpretabili. Si può giurare impegno, abnegazione, si può dire che all’interno dello spogliatoio va tutto bene, che i giocatori sono tutti con il mister, ma i numeri no…quelli non mentono mai.
La situazione reale, ben lontana da quella che ci fanno vedere, è che tutti sono in discussione, Paulo Fonseca in primis. E non potrebbe essere altrimenti, paga sempre l’allenatore quando le cose non vanno nel verso giusto. E il portoghese sta dimostrando tutti i suoi evidenti limiti. La cosa più grave è che la squadra non lo segue e non lo capisce. Più volte abbiamo sentito dichiarazioni da parte dei giocatori, ci vengono in mente quelle di Musah, Loftus-Cheek e Leao, i quali hanno espressamente dichiarato di essere ben lontani dal capire come il tecnico vuole giocare. Grave, per essere al quarto mese insieme.
Detto questo, probabilmente il primo a essere esonerato sarà appunto Fonseca, ma non finirà qui. L’obiettivo minimo è la qualificazione in Champions e Cardinale, in caso di non raggiungimento, come ha fatto con Maldini e Massara all’epoca, ci metterà pochi minuti a liquidare Ibrahimovic e Moncada. Questo è quello che accadrà e abbiamo la certezza di quello che scriviamo perché riferito tempo fa, e confermato ora, da primaria fonte la quale preferisce rimanere anonima.
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Lamine Yamal è il Golden Boy 2024: premiato anche Yildiz
Durante il consueto evento organizzato e presentato da Tuttosport, il ragazzo prodigio Lamine Yamal è stato premiato come Golden Boy 2024. Anche Yildiz premiato.
Nel grattacielo della Regione Piemonte l’appuntamento consueto con il Golden Boy è stato protagonista anche quest’anno. Il premio per il miglior giovane dell’anno ha visto una new entry.
Barcellona, Yamal vince il premio finale: gloria anche per Yildiz e Kayode
Tra le categorie più in vista dell’evento, oltre a quella dedicata al premio finale, troviamo anche quella che incorona il migliro giovane italiano e un’altra dove a scegliere il vincitore sono i tifosi sui social.
Partendo però dalla fine, come ci si aspettava è Lamine Yamal del Barcellona il vincitore dell’edizione 2024. La straordinaria stagione coi blaugrana e la vittoria di Euro 2024 hanno aiutato il classe 2007 a sbaragliare completamente la concorrenza.
Per l’età e quello che finora ha dimostrato sul campo, l’esterno ha pienamente meritato il riconoscimento e incarna alla perfezione il significato del titolo di Golden Boy.
Passando poi per le altre categorie troviamo Kayode, vincitore del Best Italian Golden Boy e Kenan Yildiz, incoronato dai tifosi e appassionati attraverso un sondaggio online.
Per quanto riguarda il mondo femminile la Golden Girl è Vicky Lopez, anche lei del Barcellona. Mentre per l’Italia la vincitrice è Giulia Dragoni della Roma.
Antonio Percassi ha ricevuto il riconoscimento come Best President in Italia.
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