Serie A
Tegola Torino, si ferma un difensore: i dettagli
Tegola Torino, mister Juric perde per la sfida contro la Salernitana lunedì pomeriggio un difensore, rientrato malconcio, dalla propria nazionale.
Mergim Vojvoda, uscito nei minuti finali di Romania-Kosovo, è stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno evidenziato una sofferenza focale del muscolo bicipite femorale sinistro. La prognosi verrà definita secondo l’evoluzione clinica dell’infortunio.
Questo il comunicato del club granata.
Serie A
Il coraggio premia un Palladino… camaleontico
Palladino nel lunch match del quinto turno contro la Lazio raccoglie la prima vittoria alla guida della Fiorentina.
Finalmente ieri si è visto un Palladino non integralista, la ripresa giocata dai viola può essere un punto di svolta della stagione viola dopo un inizio piuttosto complicato.
Il primo tempo ha visto la Fiorentina scendere in campo con l’abituale difesa a tre dove il tecnico viola aveva avuto il suo primo piccolo atto di coraggio della giornata inserendo il giovane Comuzzo a dirigere il reparto e mettendo a sedere in panchina Ranieri, reduce da un deludente avvio di stagione culminato nella prova negativa di Bergamo.
Nella prima frazione la squadra viola ha provato a difendersi bassa nel tentativo di approfittare dello spazio lasciato dai difensori laziali alle loro spalle, il piano è riuscito in rare occasioni, perché se il centrocampo formato da Cataldi, Bove e Mandragora garantisce maggior copertura pecca però di inventiva, con la naturale difficoltà di trovare la giocata spaccapartita.
Nella ripresa, con la Lazio andata in vantaggio nel finale di primo tempo, ha visto per la prima volta in stagione Palladino abiurare la difesa a tre: fuori Quarta e Biraghi, dentro Ranieri e l’attesissimo Gudmundsson.
Un passaggio al 4-3-3 conto Dodò e Gosens terzini e l’islandese insieme a Colpani a supportare Kean.
Un atto di coraggio, probabilmente obbligato dalla situazione che si stava facendo sportivamente drammatica per l’ex pupillo di Galliani, che ha avuto anche la fortuna di trovare l’ex Genoa subito decisivo. Il rigore che si è procurato Gudmundsson dopo un minuto ha sicuramente cambiato anche il percorso emotivo della gara.
Palladino poi a metà ripresa ha cambiato nuovamente schema inserendo Kouamè sulla trequarti al posto di un centrocampista passando al 4-2-3-1, scelta poi confermata nel finale con la sostituzione di Colpani con Ikonè.
Sulla variazione tattica nel dopo gara il tecnico viola si è eespresso così a Dazn: “Io non sono un allenatore che battezza un sistema di gioco e va avanti su quello… io amo variare. Oggi abbiamo raggiunto quella maturità che ci mancava. Adesso valuteremo tutto: dico che nel primo tempo siamo stati un po’ timorosi nel gioco ma nel secondo tempo siamo entrati molto meglio”.
Serie A
Inter – Milan 1-2, Dimarco non basta, la vince Fonseca | Le pagelle nerazzurre
Inter-Milan 1-2, ai rossoneri il derby della Madonnina. Dopo sei successi, la squadra di Inzaghi finisce nella trappola preparata da Paulo Fonseca. Le pagelle nerazzurre.
Sommer 7: e’ per lui insolito vivere una serata così tanto impegnata come quella del derby. I colleghi della difesa non sono impermeabile, e tocca a lui tenere su la baracca.
Pavard 5: intontito dalla velocità di Pulisic in occasione del primo gol, sembra svagato anche quando si trova di fronte Leao.
Acerbi 5: un altro giocatore rispetto al centralone che ha annullato Haaland. Va in confusione con i movimenti di Abraham.
Bastoni 6: prestazione che e’ in linea con il suo standard (dall’82’ Carlos Augusto sv).
Dumfries 6: lo vedi poco davanti perché e’ chiamato a tenere d’occhio Theo Hernandez che, per dovere tattico, non prova mai a prendersi la fascia (dal 63′ Darmian 5,5: il normalizzatore questa volta non e’ d’aiuto).
Barella 6,5: il solo a salvarsi nella ragnatela rossonera, spicca anche per il contributo sull’azione del gol (dal 74′ Zielinski 6: un quarto d’ora in stile Manchester, la sila buona notizia della serata per Inzaghi).
Calhanoglu 5: questa volta gli tocca recitare la parte della comparsa, soffocato dal pressing avversario e impreciso nel giro palla (dal 63′ Asllani 5: la musica non cambia con l’albanese in luogo del numero 20).
Mkhitaryan 5: crolla quasi subito, Pulisic lo scherza sul primo gol. Ammonito, non riprende più (dal 63′ Frattesi 5: il suo ingresso non sposta nulla, nemmeno Gabbia, sul quale non fa la dovuta guardia).
Dimarco 6: tra i pochi ad essere nella sua versione standard. Il gol ma non solo, ossigeno in una serata opaca.
Thuram 5: assente e inconsistente, con il fisico c’è, ma per il resto la sua presenza non si avverte.
Lautaro 5: altra gara con zero alla voce gol fatti. Fornisce lo spunto per il gol di Di marco, ma poi non si rende mai pericoloso. L’astinenza inizia a essere più di un segnale d’allarme.
Simone Inzaghi 5: Fonseca lo mette alle strette e lui, per una volta, vede i suoi perdere lucidità e farsi piccoli di fronte a un Milan coraggioso e operaio. Manchester ha pesato, ma ci sono altre cose su cui riflettere.
Serie A
Udinese, Runjaić: “Abbiamo concesso gol facili”
Udinese: l’allenatore bianconero Kosta Runjaić ha parlato ai microfoni di Dazn, al termine della sconfitta dell’Olimpico per 3-0 contro la Roma.
L’Udinese cade contro la prima Roma di Ivan Juric all’Olimpico. I bianconeri interrompono la striscia di risultati positivi e restano a dieci punti.
Il tecnico bianconero Kosta Runjaić ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match.
Indice
Sulla partita dell’Udinese
“È stata una vittoria meritata per la Roma, abbiamo concesso gol facili e non abbiamo vinto molti duelli
Immaginavo una partita in cui saremmo stati un po’ più alti e in cui eravamo in grado di vincere più duelli, ne abbiamo persi troppi e abbiamo tenuto poco il pallone“.
Su un Udinese più offensivo
“Siamo stati più offensivi rispetto al solito, dobbiamo difendere e attaccare tutti insieme. La chiave resta quella dei duelli.
Abbiamo giocato contro una grande squadra e abbiamo giocato poco il pallone”.
Su Lucca
“E’ giovane, può crescere da tanti punti di vista e può anche prendere spunto da Davis“.
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