Serie A
Tensione in casa Lazio, rottura Lotito-Tare? | La situazione
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In casa Lazio nelle ultime ore sta salendo la tensione nel rapporto tra Lotito e Tare. L’ingresso di un nuovo dirigente in società non soddisfa le aspettative del ds albanese.
Come scrive la Gazzetta dello Sport oggi in edicola, il rapporto Lotito-Tare c’è ancora, ma si sta complicando giorno dopo giorno.
Il legame tra i due, che sembrava saldissimo, si sta alimentando negli ultimi giorn di qualche tensione di troppo, tanto da far pensare ad un addio del ds Tare.
La Lazio ha dovuto rispondere con un comunicato in seguito a una foto sui social che metteva in pubblico un (presunta?) lite tra Lotito e Tare.
“Una presunta lite priva di fondamento. Tare gode della considerazione e fiducia della società e del suo presidente e continuerà a svolgere il ruolo di direttore sportivo della prima squadra, mentre l’ingresso in società del direttore Angelo Fabiani sarà volto alla gestione della prima squadra femminile, Primavera femminile e Primavera maschile».
Proprio l’ingresso in società dell’ex dirigente della Salernitana, non sarebbe stato ben digerito da Tare, che precedentemente aveva la competenza anche sulla Primavera.
Lotito, che sarebbe insoddisfatto delle ultime stagioni biancocelesti, vorrebbe allargare la struttura dirigenziale, troppo accentrata nella figura di Tare.
Tare ha visto l’avergli tolto la Primavera e alcune “accuse” su alcune trattative di mercato dai risultati deludenti come Muriqi e Vavro una mancanza di fiducia latente da parte di Lotito.
Tare ha il contratto in scadenza tra dodici mesi e questa situazione potrebbe cristalizzare un addio certo a fine stagione, con la promozione di Fabiani come nuovo ds.
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Serie A
Torino, Vanoli soddisfatto: “Oggi è stato fatto uno step di mentalità”
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Vittoria del Torino per 2-0 contro il Monza, ai microfoni di DAZN si presenta un Vanoli, mister granata, molto soddisfatto.
Queste alcune sue dichiarazioni rilasciate nell’immediato dopo gara: “Adesso possiamo parlare di gara semplice ma non lo è stata, volevo uno step di mentalità, sapevo che in questi campi può essere importante per una squadra come il Monza ma l’abbiamo approcciata bene, dobbiamo migliorare la gestione ed essere più veloci nel giro palla, la giocata veloce aiuta a trovare gli spazi”.
Questa può essere stata una prova di maturità per i suoi ragazzi? “Io spingo molto con i ragazzi, chi vuole fare qualcosa di importante deve arrivarci con la testa prima che con le gambe. Ho premuto il pulsante sull’approccio, non dobbiamo guardare la classifica ma crescere, migliorare, questa squadra può avere le qualità per stare lì fino in fondo. Sono tre punti che ci permettono di guardare tutto con serenità”.
C‘è stato qualcosa che non è andata per il verso giusto oggi, nonostante i tre punti? “A fine primo tempo mi sono arrabbiato perché quando incontri una squadra che gioca a 5 hai due possibilità, la velocità di esecuzioni con gli esterni e la capacità di saltare l’uomo o come nel primo gol la ripartenza. Infatti mi stavo arrabbiando perché dopo aver conquistato palla rallentavamo e tornavamo indietro”.
Serie A
Torino, Casadei primo gol in Serie A: “Fare gol è bellissimo”
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Il Torino vince contro il Monza per 2-0 all’U-Power Stadium nel lunch match del 27esimo turno: decisivi Elmas e Casadei.
Per Cesare Casadei, acquisto di gennaio del Torino, primo gol in Serie A, queste le sue dichiarazioni a DAZN nell’immediato dopo gara.
Oggi hai cercato l’occasione con insistenza… “Fare gol è sempre bellissimo. La mia idea iniziale è giocare e fare bene per la squadra. Non nascondo che il gol rende tutto più bello”.
Oggi c’erano sia Spalletti che Nunziata in tribuna…“Non lo sapevo, sono contento di aver fatto bene”
Serie A
Inter: una stagione dal finale incerto, è tutto nelle sue mani
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La stagione dell’Inter ha un finale ancora tutto da scrivere: la squadra di Inzaghi deve ritrovare le energie giuste per fare bene in tutte le competizioni.
Il pareggio di Napoli lascia un po’ di amaro in bocca alla squadra nerazzurra, che stava già assaporando un possibile +4 in classifica e l’inizio di una piccola fuga in solitaria. Così però non è stato, e adesso l’Inter si ritrova addosso un avversario feroce che ha dimostrato sul campo di avere le energie e la giusta mentalità per raggiungere un obiettivo importante.
Per arrivare alla conquista del titolo e tenere lontana la squadra di Conte, il segreto è quello di mettere da parte la frenesia vista nelle ultime partite, causata probabilmente dalla stanchezza e dai tanti infortunati, e tornare a fare l’Inter che siamo stati abituati a vedere.
Napoli-Inter, 2 punti persi o 1 punto guadagnato?
Nella partita del Maradona la squadra di Inzaghi ha avuto un’interpretazione del tutto diversa dal suo solito: dalla perla su punizione di Dimarco in poi, la squadra ha abbassato piano piano sempre di più il suo baricentro ed il suo raggio d’azione, lasciando fare la partita alla squadra di casa e cercando di difendere il risultato.
Le statistiche del match parlano da sole: 62,1% di possesso palla contro il 37,9%, 19 tiri contro 6 e 12 angoli contro 3. Che la partita dei nerazzurri sia stata in parte influenzata dalle assenze che hanno di conseguenza modificato lo stile di gioco della squadra, è un dato di fatto, ma un’Inter che vuole arrivare in fondo a tutte e 3 le competizioni è molto distante da quella del Maradona.
È comprensibile che in partite così importanti e così pesanti, si prediliga proteggere il vantaggio piuttosto che incrementarlo, ma una squadra come quella di Simone Inzaghi ha sempre dimostrato nella sua storia recente di voler fare la partita e avere il controllo in mano, a prescindere dall’avversario.
Un’Inter così “passiva” non si era mai vista neanche nelle trasferte di Champions League passate sul campo di squadre come Barcellona, Liverpool o Bayern Monaco.
Il peso delle assenze
Spesso si è detto che i nerazzurri avessero la rosa più lunga della Serie A, sia per qualità che per quantità. I ricambi però, non sono nella maggior parte dei casi all’altezza dei titolari, ma hanno ugualmente un ruolo fondamentale nella squadra. Lo si è visto perfettamente nella partita di ieri, dove come con le assenze di tre esterni, che spesso partono dalla panchina, come Carlos Augusto, Zalewski e Darmian, al minimo imprevisto si sia creata una grande confusione tattica.
Inzaghi ha bisogno di recuperare tutti i suoi uomini il prima possibile per averli a disposizione per la sgasata finale di questa stagione. Se si vuole arrivare in fondo a tutte le competizioni c’è bisogno del contributo di tutti.
La parola “Triplete”, fa paura o fa sognare?
Essere a Marzo in piena competizione su tutti i fronti deve essere per l’Inter un motivo di grande orgoglio. In campionato, la sfida scudetto è apertissima e l’obiettivo è quello di tenere invariato il punto di vantaggio sul Napoli o se possibile incrementarlo.
In Coppa Italia i nerazzurri sono attesi dai cugini del Milan nel derby della Madonnina, squadra che nonostante stia vivendo una stagione difficile, quest’anno li ha sempre messi in difficoltà. Infine, c’è la tanto bramata Champions League, dove passerà moltissimo dalla doppia sfida con il Feyenoord.
La squadra di Inzaghi ha tutte le carte in regola per poter scrivere un nuovo pezzo di storia, deve però ritrovare energie e la sua vera identità, che da qualche partita a questa parte sembra essersi smarrita ed ha lasciato il posto ad una nociva frenesia.
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