Oggi interverranno davanti ai media il presidente Cairo, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e Paolo Bellino, per presentare il progetto legato ai granata.
Di seguito le parole del presidente del Torino Urbano Cairo, del responsabile del progetto Paolo Bellino e del sindaco della città Stefano Lo Russo.
Queste le parole di Lo Russo: “E’ una giornata storica, siamo contenti. Ringrazio il Toro e Cairo, ha creduto in questo progetto.
E ringrazio anche l’assessore allo sport, Mimmo Carretta. Abbiamo rimesso il dentifricio nel tubetto e arriviamo alla fine di un percorso travagliato iniziato nel 2016.
Parliamo di una struttura all’avanguardia e di livello, anche dal punto di vista architettonico. L’obiettivo è rendere Torino e il Torino una cosa unica, una città che consolidi la presenze del Toro con gli impianti che servono.
Abbiamo parlato di cittadella del Toro, questo è uno dei pilastri: servirà all’elemento sportivo, ma riqualifica anche una parte della Circoscrizione 2.
E si svilupperanno tante altre attività lì intorno, in quella porzione di Mirafiori Sud. Abbiamo superato gli ostacoli, non vediamo l’ora di tagliare il nastro”.
Queste, invece, le parole di Cairo: “Bellino sta facendo un doppio lavoro, è dirigente anche di Rcs Sport e anche il giro partirà da qui, con il passaggio a Superga: è uno che ha voglia e che fa gli straordinari, è un grande tifoso del Toro.
Sono contento, ci siamo arrivati: lasciamo perdere cos’è successo, guardiamo alla realizzazione. Abbiamo avuto un aiuto dal sindaco per velocizzare gli step burocratici, ora siamo pronti a costruire.
Ringrazio per la velocità di approvazione del nuovo progetto, ci siamo consultati con Ludergnani (responsabile settore giovanile) e con Vagnati per fare la cosa più adatta.
Era meglio ridurre i campi da cinque a quattro, ma con tre regolamentari e uno più piccolino che è utilizzabile dalle persone della circoscrizione. Abbiamo cambiato, c’è stata una riapprovazione ma in tempi molto rapidi. Abbiamo trovato una centrale elettrica che era sotterrata, si sono fatti gli scavi…
E’ stata una cosa complicata. E’ un bel progetto, lo ha fatto l’architetto Seita: è un progetto all’avanguardia ed eco-compatibile, è fatto nel rispetto all’ambiente ed è una cosa importante. Ci saranno pannelli fotovoltaici, i quattro campi sono in erba sintetica di ultima generazione, c’è una serie di cose fatte al meglio.
Diremo una data per fare la prima partita al Robaldo. C’è voglia di essere veloci, siamo in pista e ci vediamo con l’architetto per dare gli incarichi per partire. Speriamo che il tempo resti bello per proseguire velocemente con i lavori.
Ci sarà anche un edificio con gli spogliatoi, due tribune da 500 e 250 posti, una palestra da 300 metri quadrati, uffici, ristorante, sale conferenze, magazzini… E’ una cosa fatta a regolare d’arte.
E’ un investimento importante, ma è giusto dare a noi come Torino un centro sportivo per i giovani: si alleneranno dall’Under 12 alla Primavera. E chissà, magari anche l’Under 23. Non è detto che la facciamo, è ancora da ragione. Sarà la casa dei giovani del Toro”.
Gli fa eco Bellino: “Il cantiere è stato aperto. Sono state fatte analisi, abbiamo demolito tutto. Vogliamo partire già nel mese di gennaio con alcuni obiettivi
.Con Ludergnani abbiamo cambiato il vecchio progetto per adattarlo alle nuove esigenze. Abbiamo ricavato il meglio da quell’area, costruiremo un impianto all’avanguardia per tecnologie di campo e tribune, rispettoso dell’ambiente.
Abbiamo l’obiettivo del 4 maggio 2024, vogliamo inaugurarlo con una partita, ma non vuole dire finire l’impianto. Gli spogliatoi servirà per affrontare le stagioni dal 2024 in avanti. Sono fissato con i numeri: l’obiettivo è finire tutto nel maggio 2025. E’ un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile.
Si tratta di date importanti e simboliche per la nostra storia, è un dovere enorme farcela. Ci sono 2500 metri quadri di superficie. Ludergnani voleva una visione dalla palestra su tutti i campi. Sarà una pietra miliare per il Toro, per la crescita nel futuro”.
Lo Russo, arbitrerà la partita inaugurale? Può essere un modello per risolvere altre questioni burocratiche per le società dilettantistiche?
“I tre campi principali avranno misure regolamentari per omologazione Fifa. Io ho fatto l’arbitro, potrei dare il fischio d’inizio ma i ragazzi vanno troppo veloci (ride, ndr).
E’ una vicenda con vicissitudini complicate, ma adesso dobbiamo guardare avanti. Abbiamo rivisto il progetto per vedere cosa non funzionava, ce ne siamo occupati e sono contenti. Ora guardiamo a queste date importanti”.
Cairo, è una risposta alla Juve per la loro politica nel settore giovanile?
“Stiamo investendo bene, cifre crescenti nel settore giovanile. Con Ludergnani è stato fatto un piano di sviluppo interessante, lui sta lavorando sia sulle squadre più grandi ma anche sulle altre.
E’ importante avere un gruppo di ragazzi che crescano, in tutte le annate, e poi che in Under 18 e in Primavera siano di qualità. Abbiamo fatto acquisti di giocatori giovani che stanno dimostrando di avere grandi qualità: mi riferisco a Ginetiis e ad altri ragazzi in orbita della prima squadra.
Con Ludergnani siamo in contatto costante, ha insistito perché questo impianto fosse fatto in un certo modo. Con il Robaldo avremo riunito tante squadre in unico centro, sarà un bel biglietto da visita per il club. Abbiamo fatto un conto di quanti giocatori sono usciti dal Trofeo Mamma e Papà Cairo. Ora vedremo se farà un progetto impegnativo come l’Under 23“.
Cairo, è possibile dedicare un campo a don Aldo Rabino?
“Lo abbiamo tutti nel cuore, è stato importantissimo per noi come cappellano del Toro. Con lui c’era un bellissimo legame e rapporto”.
Cairo, lì nasceranno nuovi Buongiorno?
“Dai pulcini si punta ad arrivare in prima squadra. Buongiorno è da 17 anni con noi, questo sarà un modo per poter fare crescere dei piccoli Buongiorno che diventino dei grandi Buongiorno“.
Cairo, quale sarà l’investimento?
“Bisogna seguirlo passo passo per vedere dove si arriva. E’ un investimento cresciuto rispetto a qualche anno, anche per i rincari delle materie prime e dell’energie. Tutti i costi sono aumentati in maniera vertiginosa. Ma abbiamo in mente il progetto e vogliamo realizzarlo indipendentemente dal costo.
Lo Russo, come mai non si sviluppano discorsi sullo stadio Grande Torino?
“Lo portiamo avanti nell’ottica di consolidare la presenza del Toro in città. Questo stadio ha un regime attuale che ha scadenza nel 2025, c’è un po’ di tempo e va affrontato.
Sappiamo quanto sia importante lo stadio per una società e anche l’interesse pubblico. Il rapporto con il Toro è positivo e costruttivo, troveremo insieme la strada per proseguire cercando di risolvere i problemi. Le interlocuzioni sono continue, si sta ragionando su più ipotesi”.
Aggiornato al 15/12/2023 14:14
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