Dopo mesi difficili al Gewiss Stadium, l’Atalanta torna a vincere davanti al proprio pubblico grazie ai gol di Retegui e Pasalic. Il Bologna si arrende e Gasperini supera la Juventus.

Dopo un lungo inverno senza vittorie casalinghe in campionato, l’Atalanta ritrova finalmente il sorriso tra le mura amiche. Al Gewiss Stadium, la Dea ha piegato il Bologna con un secco 2-0 e si rilancia nella corsa Champions. La vittoria, la prima in casa in Serie A dal dicembre scorso, arriva al termine di una gara dominata dal primo all’ultimo minuto.

Atalanta-Bologna, analisi della partita

La Dea parte forte e non lascia spazio alle incertezze. Bastano appena tre minuti per sbloccare il risultato, con il solito Mateo Retegui (gol numero 22 in campionato) che insacca il gol del vantaggio.

Il raddoppio arriva poco dopo la metà del primo tempo. Questa volta è Mario Pasalic a sfruttare una disattenzione della retroguardia rossoblù e a mettere il pallone alle spalle di Ravaglia. Un gol che chiude virtualmente la gara, visto che nella ripresa l’Atalanta gestisce senza rischiare troppo, e il Bologna – mai veramente in partita – non riesce a riaccendere la luce.

MARIO PASALIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Con questa vittoria, l’Atalanta sorpassa nuovamente la Juventus in classifica e si piazza al terzo posto, rilanciando con forza la propria candidatura per un piazzamento in Champions. Dall’altra parte, si ferma la corsa del Bologna, che veniva da cinque vittorie nelle ultime sei gare di campionato. Una battuta d’arresto che ridimensiona momentaneamente le ambizioni europee dei rossoblù, apparsi stanchi e poco incisivi, soprattutto nel primo tempo.

Il Lecce di Giampaolo è reduce dalla sconfitta per 1-2 contro la Juventus di Tudor. Da adesso non si può più sbagliare perché c’è l’obbligo di salvarsi.

I salentini tornano a casa dalla trasferta dell’Allianz Stadium con zero punti in saccoccia, che rappresenta la 6° sconfitta nelle ultime 7 partite. La squadra di Giampaolo sta tenendo un ritmo di punti decisamente troppo basso per pensare di salvarsi: l’ultima vittoria risale al 31 gennaio contro il Parma e da li in poi sono stati guadagnati solo 3 punti nelle successive 9 gare. La vittoria casalinga del Venezia ai danni del Monza mette ulteriore pressione al Lecce, che deve guardarsi le spalle per non cercare di cadere nell’oblio.

Lecce, il calendario non aiuta

Un ulteriore problema che va incontro alla squadra salentina è un calendario ostico e con partite tutt’altro che semplici. Nella prossima sfida casalinga ospiterà il Como e in quel caso sarà obbligatorio uscire dal campo con dei punti. Da li in poi infatti, il programma andrà in continua salita e ci saranno Atalanta, Napoli e Lazio, con in mezzo le partite contro Torino ed Hellas Verona.

33° casa vs Como

34° trasferta vs Atalanta

35° casa vs Napoli

36° trasferta vs Hellas Verona

37° casa vs Torino

38° trasferta vs Lecce

Napoli-Jesus: Il difensore brasiliano ex Inter, si è prestato ad una lunga intervista ai canali ufficiali del club. Queste le sue parole:

Il difensore centrale brasiliano, ex nerazzurro, si è concesso a una lunga intervista pubblicata sui canali ufficiali del Napoli, affrontando i temi più svariati: dal grande impatto di Kvara fino all’enorme eredità lasciata da Maradona. Queste le sue parole:

Da dove viene questa voglia di divertirsi e far divertire con la palla dei brasiliani? Viene dalla strada, perché giocavamo per strada da bambini. Nel senso che ci divertivamo con gli amici, non c’erano altri giochi da fare, c’era solo il pallone. Si giocava per strada, sui campi di sabbia, su campi buoni e su campi cattivi. Ma ci si divertiva, e per noi il divertimento era giocare a calcio. Quando c’era tempo libero a scuola… a calcio! Sappiamo che il calcio è una parte fondamentale della vita in Brasile. Una cosa che vedo è che oggi, il Brasile come nazionale, purtroppo, ha perso questa cosa. Perché ci sono molti giocatori che giocano in Europa, prima ce n’erano solo pochi, ma erano quelli che giocavano tranquilli.

Non ho mai visto Maradona, ma Ronaldo, il Fenomeno, per me è sempre stato il più forte, perché se ascoltiamo Cannavaro, Maldini, Nesta, tutti questi ragazzi che sono tra i più grandi difensori, che dicono: ‘Ho fatto fatica con Ronaldo’, pensi: ‘Cosa potevo farci, non l’ho nemmeno visto’. Per farvi capire che Ronaldo per noi in Brasile è un idolo, assolutamente perché era il più forte. Il calcio è cambiato molto oggi, non è più la nazionale brasiliana è divertente da guardare. No, perché oggi il calcio è cambiato, ma anche il nostro.

Voglio dire, oggi corriamo molto di più, siamo più veloci, siamo più forti. Oggi la qualità tecnica a volte passa in secondo piano. E questo mi dispiace un po’, perché oggi conta solo la corsa, la potenza, chi è più forte, chi è più potente… E quando emergono giocatori come Kvara, che fanno la differenza, la gente si chiede: ‘Da dove salta fuori questo?’. Fa cose che non appartengono al calcio di oggi. Stiamo guardando il campionato di quest’anno, la parte alta va bene, ma nella parte bassa della classifica tutti sono vicini, sono sempre partite difficili, bloccate, quindi il calcio è cambiato molto. Oggi sono i dettagli che a volte fanno la differenza. Un errore, magari una punizione, ci sono partite che vanno male. Ma oggi il calcio è molto equilibrato”.

Former Argentine player and coach Diego Maradona is seen at a press conference in Beijing, China, 4 November 2010.
Maradona on Thursday (4 November 2010) was named an ambassador of the Chinese Red Cross Foundation in Beijing during his 10-day China tour to raise money for the foundation.