Serie A
Torino, Juric: “Fiducia in Ricci. Rush finale? Troveremo le più forti d’Italia”
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Il tecnico Ivan Juric presenterà, dalla sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, il lunch-match di domani a San Siro contro i nerazzurri.
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Fonte: pagina Facebook del Torino
Di seguito le sue parole:
Mancano cinque gare: come sta la squadra?
“Ci aspettano belle partite contro le squadre più forti d’Italia. L’Inter ha vinto meritatamente e faccio i complimenti, dovremo essere al massimo per fare più punti possibili”
Come vede l’Inter?
“Giocano davanti al loro pubblico in uno stadio pieno, vorranno dimostrare il loro valore. A noi alla fine non deve interessarci, dobbiamo fare la nostra prestazione. Sono forti, vogliamo una grande gara”
Che tipo di partita sarà?
“Sia loro che noi cerchiamo di proporre le cose, come blocco lavoriamo bene e così prendiamo pochi gol”
Cosa ha detto dopo il Frosinone?
“Sono rimasto molto deluso, è la prima partita dopo l’Inter d’andata che non mi è proprio piaciuta. Non voglio più vedere quella roba là: nelle prossime cinque partite rivoglio la squadra mia, quella che non ha sbagliato nulla fino al Frosinone”
Cosa serve da Ilic, Vlasic e Sanabria?
“Sappiamo che hanno qualità per fare qualcosa in più”
Le voci sul suo futuro possono aver inciso?
“Le cose sono chiare da tempo. Per me la squadra è stata ad un livello alto, anche quando abbiamo perso. Nell’ultima gara c’è stato un campanello d’allarme: può succedere, ma spero non capiti più. Non credo siano le voci, ci siamo sempre comportati alla grande”
A lei danno fastidio le voci?
“Io non seguo niente, alleno e penso solo alla squadra. Non seguo le altre cose”
Cosa manca a Ricci?
“Ho tanta fiducia in lui. Il suo lavoro porterà i frutti: nelle ultime tre o quattro gare ho visto un giocatore maturo, che attacca e difende. Un giocatore completo che l’altro giorno ci è mancato. E’ a un buon punto del processo: gliel’ho detto, sta comandando le situazioni. E ha una condizione fisica ottimale. Avrà un futuro grandioso”
Dove giocherà Tameze?
“E’ un professionista di livello assoluto, è uno dei pochi che salvo contro il Frosinone. Si merita di tornare in mezzo, là respira e potrebbe tornare a centrocampo”
Ha qualche rimpianto in questo triennio?
“Dobbiamo fare bene queste cinque gare, possono darci o togliere tanto. Alla fine si faranno i conti: ci sono tante cose positive e tante che si potevano fare meglio”
Ora è accantonato il discorso di avvicinare chi sta davanti?
“Mi dispiace per i punti, in realtà c’è ancora tempo per raggiungere un grande obiettivo. Contro il Frosinone può non essere una tragedia il pareggio, ci sono altre gare in cui abbiamo perso ma ho goduto per la prestazione. Anche se avessimo vinto contro il Frosinone, la prestazione sarebbe stata negativa: la mia grande delusione è questa, non era la mia squadra in niente ed è stata passiva. C’è stato un calo generale, il mio rammarico è questo”
Credete ancora nell’Europa?
“Siamo tutti tristi e delusi per il Frosinone, ma dopo il derby eravamo entusisasti così come dopo le prestazioni molto alte delle gare precedenti. Dobbiamo tornare a fare quello. Troveremo l’Inter che è campione, il Bologna che gioca in maniera fantastica, ma dobbiamo tornare a quei livelli. Spero di competere con le prossime avversarie”
Siete un po’ Zapata dipendenti?
“Non credo. Nell’ultima partita aveva un po’ stanchezza, lo dicono anche i dati. Ma ci sono altri giocatori che devono alzare il livello in certe situazioni per non essere Zapata dipendenti”
Come mai così pochi giocatori in gol?
“Non so cosa rispondere…Provi sempre ad andare in gol con tanti giocatori, qui ci siamo solo riusciti. Sarà la storia del giocatore che è così? Non lo so, sicuramente in passato non ho mai avuto un attaccante da 20 gol, però avevo tanti giocatori che segnavano. Quest’anno abbiamo fatto meno, abbiamo un attaccante che ha reso molto bene ma altri hanno fatto a livello di gol. E non so dire il perché”
Era preventivabile che Sanabria potesse tornare a segnare un po’ meno, come dice la sua carriera?
“Io parto sempre con ottimismo, se lo ha fatto una volta si può ripetere. L’anno scorso ha fatto il record e tutti eravamo convinti che potesse farne anche di più. Ci sono altri giocatori che hanno fatto federe certe cose e poi hanno fatto meno. Tonny può fare molto bene in queste ultime gare, è stato anche sfortunato tra pali e parate dei portieri: ha la capacità per andare sempre in doppia cifra”
Cosa ne pensa sulla terna arbitrale tutta femminile?
“Mi auguro che diventi una cosa normale, che le ragazze migliorino e che non ci soffermiamo più se l’arbitro è maschio o femmina. E’ una gran bella cosa”
Contro l’Inter può tornare Masina?
“A sinistra non abbiamo avuto grandi risultati, non c’è stato ciò che speravamo di ottenere. Masina è più un terzo, potresti spostare Rodriguez più avanti: Masina ha sempre fatto bene, vediamo per domani”
Chi sono gli infortunati?
“Pellegri torna, Sazonov no. Poi gli altri sono fuori: gli stop di Schuurs e Djidji ci hanno penalizzato, anche perché abbiamo messo dietro Tameze e lo abbiamo tolto da davanti. E’ una cosa che ci ha penalizzati. Adesso siamo pochi, dopo gennaio siamo di meno e abbiamo poche soluzioni anche durante la gara. Siamo stati sfortunati con gli infortuni tipo Gineitis, Schuurs e Djidji, tutti traumatici. Abbiamo praticamente evitato lesioni muscolari, ci è andata male con spalle e ginocchia e sono infortuni per cui non puoi fare nulla”
C’è la possibilità di vedere qualche esordio dei giovani della Primavera?
“Noi siamo attenti alla Primavera, li conosciamo tutti. Un giovane puoi anche farlo esordire, ma non so se ha senso. Noi se puntiamo su Gineitis lo facciamo sul serio. Ci sono tanti ragazzi competitivi, come concetto vorrei che questi ragazzi se lo meritassero e se lo conquistassero come Gineitis. Sarebbe una cosa bella che un giocatore del settore giovanile arrivi in prima squadra seriamente, non come un regalino”
L’augurio è che l’anno prossimo non si faccia male nessuno
“Speriamo che nessun giocatore del Toro si faccia male….(ride,
Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

Serie A
Lazio, Pellegrini: “Alla Roma sono stato fortunato, con i tifosi laziali ho un rapporto speciale”
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10 ore fail
25/04/2025
Luca Pellegrini, terzino sinistro della Lazio cresciuto nelle giovanili della Roma, ha ripercorso la sua carriera in un lungo racconto.
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I continui infortuni di Nuno Tavares hanno costretto Marco Baroni, allenatore della Lazio, a reinserire Luca Pellegrini in lista. Il terzino italiano era stato escluso dopo il mercato invernale, ma da diverse settimane il tecnico non può farne a meno. E lui a suon di buone prestazioni, più 2 assist nelle ultime 2 gare di campionato, sta rispondendo nel migliore dei modi.
Dalle giovanili nella Roma alla chiamata della Lazio: Luca Pellegrini si racconta
Luca Pellegrini si è raccontato a Behind the Baller, lo speciale format che il Team Raiola gli ha dedicato sui canali social dell’agenzia. Di seguito le sue parole, riportate da La Lazio Siamo Noi, sulle varie tappe della sua carriera da calciatore.

LE FORMAZIONI DELLA ROMA E DELLA LAZIO SCHIERATE A CENTROCAMPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’influenza del padre
“Tra le influenze più grandi che ho avuto nel calcio c’è senza dubbio la figura di mio padre. Condividiamo la stessa passione, e già quando ero più piccolo lui mi dava qualche consiglio perché ha giocato a calcio da difensore. Io in realtà nella mia vita calcistica non nasco difensore e terzino sinistro, ma esterno alto. Poi ho capito che forse spostarmi dietro era meglio. Lui mi ha aiutato molto, anche nei momenti di sconforto è riuscito a tirarmi su. Mi ha dato dei consigli sul mio atteggiamento o su una semplice partita, sin da quando ero piccolo ci riguardavamo tutte le partite che giocavo per capire cosa potevo migliorare. Ora lo faccio da solo. Mi ricordo che spesso poi ci scontravamo su alcune cose, com’è poi normale in un rapporto padre – figlio. Avendo più esperienza, spesso alla fine aveva ragione lui“.
Il percorso giovanile alla Roma
“Ho iniziato la mia carriera calcistica alla Roma, dove ho fatto tutto il settore giovanile lì dagli 11 anni ai 17/18. Ricordo che vincevamo ogni competizione che giocavamo, sono stato fortunato su quello. Ho esordito lì con la prima squadra, poi sono andato prima in prestito sei mesi al Cagliari e sono tornato per un anno“.
L’esperienza al Cagliari
“A Cagliari ho tanti bei ricordi, lì ho iniziato a capire forse per la prima volta di essere diventato un calciatore sia per le persone che ho conosciuto sia per i traguardi che abbiamo raggiunto. Abbiamo fatto delle bellissime cose, la gente me la porterò sempre nel cuore“.
Gli anni alla Juventus e al Genoa
“Nel frattempo mi aveva comprato la Juventus, dopo di che sono andato al Genoa dove non ho trovato molta continuità. Ho preso il Covid all’inizio e ho avuto due infortuni gravi, non c’erano nemmeno i tifosi allo stadio purtroppo. Non me la ricordo come un’esperienza positiva, ma sicuramente è stata formativa. Per la prima volta però ho capito quanto fosse importante l’aspetto mentale per un calciatore. Alla Juve ho dei ricordi bellissimi dei compagni, dei tifosi e della società. Mi hanno insegnato molti bei valori che tutt’oggi mi porto dietro e se posso, nel mio piccolo, cerco di lasciare a qualcuno. Anche a Torino ho fatto un anno, ho giocato molte partite per quanto poco avevo fatto a Genova“.
L’avventura all’estero con l’Eintracht
“Dopo di che mi sono spostato all’Eintracht Francoforte, al loro primo anno in Champions League. La prima partita contro lo Sporting Lisbona abbiamo perso 0-3, da italiano avevo paura che i tifosi ci fischiassero e invece tutto lo stadio si è alzato in piedi“.
La chiamata della Lazio
“La cosa che mi ricordo di più erano gli sguardi dei miei amici nelle chiacchierate e nelle telefonate nei giorni prima dell’ufficialità del mio arrivo. La maggior parte di noi tifosi della Lazio sognavamo questa cosa. Ricordo i fumogeni non tanto all’aeroporto, ma arrivati a casa mia con tutti i miei amici più stretti che mi hanno accolto. È stato l’inizio di una favola che ancora oggi continua e che spero possa continuare ancora per molto tempo. Stiamo facendo bene, Roma è casa mia e non penso ci sia qualcosa che un calciatore possa chiedere di più rispetto a ciò che sto vivendo io“.
Il rapporto con i tifosi
“Con loro ho un rapporto speciale. Per me sono stati importanti fin dal primo momento, essendo anche io un tifoso della Lazio sin da piccolo mi sono subito sentito vicino a loro. È difficile spiegare quello che provo dentro al campo quando guardo gli spalti e incontro i loro sguardi. So quanto ci tengono, quello che pensano e quello che vorrebbero dalla loro squadra. Io mi sento sempre in debito con i tifosi“.

Il sogno di Tijjani Reijnders: portare il Milan alla conquista della seconda stella, con la guida di Sergio Conceicao. Sulla difesa a tre…
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Il desiderio di Reijnders e il ruolo di Conceicao
Tijjani Reijnders, talentuoso centrocampista del Milan, ha recentemente espresso il suo sogno più grande: vedere il Milan conquistare la seconda stella, simbolo di venti scudetti vinti. L’olandese ha sottolineato l’importanza dell’allenatore Sergio Conceicao nel suo percorso, elogiando la sua capacità di motivare la squadra e di adattare il sistema di gioco alle caratteristiche dei giocatori. Reijnders ha dichiarato che il modulo 3-4-3 si adatta perfettamente alle loro capacità, consentendo al Milan di essere sulla buona strada per raggiungere traguardi ambiziosi.
L’impatto del modulo 3-4-3 sul Milan
Il sistema di gioco adottato da Conceicao ha portato nuova linfa al Milan. La formazione 3-4-3 ha permesso ai rossoneri di esprimere al meglio il loro potenziale offensivo, creando un equilibrio tra attacco e difesa. Questa impostazione tattica ha contribuito a consolidare la fiducia della squadra, che ora guarda al futuro con determinazione e ottimismo. Reijnders crede fermamente che, con questo approccio, il Milan possa aggiungere nuovi trofei al suo palmarès e avvicinarsi sempre più al sogno della seconda stella.
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Fonte: l’account X di Schira
#Reijnders: “Mio sogno più grande è di mettere la seconda stella sopra la patch del #Milan. #Conceicao ha molti meriti: ha parlato della possibilità di vincere 2 trofei e siamo scesi in campo determinati. Il 3-4-3 si adatta bene alle nostre caratteristiche: siamo su buona strada” pic.twitter.com/lOMugKQDfI
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 24, 2025

Un fondo statunitense ha recentemente mostrato interesse per l’acquisto del Monza: avviati i primi colloqui con Fininvest.
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Un nuovo interesse dall’America
Il club calcistico Monza potrebbe presto cambiare proprietà. Un fondo d’investimento americano ha espresso interesse nell’acquisizione della società, avviando le trattative con Fininvest, attuale proprietario del club. Questa notizia potrebbe segnare un cambiamento significativo per il Monza, che sta cercando di consolidare la sua posizione nel calcio italiano. L’interesse di investitori stranieri evidenzia il potenziale del club e la crescente attrattiva del calcio italiano per i mercati esteri.
Monza, futuro incerto ma promettente
Con l’inizio delle trattative, le speculazioni sul futuro del Monza sono inevitabili. Se l’accordo dovesse andare in porto, il club potrebbe beneficiare di nuovi investimenti e strategie che potrebbero migliorare le sue prestazioni in campo. Fininvest, da parte sua, sta valutando l’offerta con attenzione, considerando le implicazioni a lungo termine di un tale accordo. Gli appassionati del Monza attendono con ansia ulteriori sviluppi, sperando in un futuro prospero per la loro squadra del cuore.
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Fonte: l’account X di Schira
A USA Fund have shown interest to buy #Monza. Opened talks with Fininvest. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 24, 2025
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