I risultati non arrivano. La “svolta tecnica” voluta da Juric non ha portato risultati e Cairo valuta un clamoroso cambio in panchina per l’estate.
Sarebbe dovuta essere la stagione che avrebbe finalmente riconsegnato il Torino all’Europa calcistica. E invece i granata stazionano mestamente nella metà destra della classifica. Come da troppi anni gli accade.
Juric ha preso il Torino dopo un biennio in cui ha rischiato seriamente la retrocessione in Serie B. Il tecnico croato ha regalato ai granata una dimensione tale da garantirgli sempre almeno una salvezza tranquilla.
Quasi un diritto acquisito. Uno status che era tutto fuorché scontato, dati i recenti trascorsi. Tuttavia, adesso a Juric si chiede un salto di qualità che l’ex allenatore del Verona non sembra in grado di poter garantire.
A onor del vero, va detto che lo scorso anno il Torino è andato a una vittoria dalla qualificazione alla Conference League. La squadra di Juric si è infatti classificata decima, totalizzando 53 punti. Tre in meno della Fiorentina ottava, con cui però aveva gli scontri diretti a favore.
Se il Torino, all’ultima di campionato, avesse battuto un’Inter già sicura di giocare la Champions e con la testa a Istanbul, quest’anno avrebbe giocato le coppe europee in virtù della squalifica della Juventus.
Tornare in Europa dopo tre anni di attesa, e soprattutto farlo a discapito della Juventus, sarebbe stata una bella rivincita per i granata. Tuttavia, la sensazione nell’ambiente era che le prime due stagioni fossero di “preparazione”.
Il Torino in estate ha fatto un mercato importante. Ha trattenuto tutti i suoi big. Schuurs. Ricci. Buongiorno. Ha finalmente acquistato il centravanti di spessore di cui Juric aveva bisogno, ovvero Zapata. Ha riscattato Vlasic.
Eppure la squadra non gira. E non solo un problema di risultati. Il Torino sembra aver smarrito la propria identità. La prima cosa che veniva riconosciuta a Juric durante il suo primo biennio ai piedi della Mole.
Come riportano giustamente i colleghi di Torinogranata.it: “Juric ha rinnegato le proprie idee, senza riuscire a dare una svolta alla stagione
.”‘Il Torino ha perso quella compattezza che l’aveva resa una squadra estremamente scomoda da affrontare. Ha limato i suoi spigoli. Si è tolta quella corazza coriacea che era stata alla base dei buoni risultati del precedente biennio. Si è imborghesita. Imperniando la propria manovra su un possesso palla e sulla ricerca di un predominio territoriale che non è nelle sue corde.
Anche la conformazione della squadra è radicalmente cambiata. Basti guardare la coppia di trequartisti alle spalle della punta. Si è passati da un tattico (Praet) e un inventivo (Vlasic) a due fantasisti inutilmente tecnici. A fianco a un regista di ruolo (Ricci) ha sempre giocato un interditore (Linetty). Adesso gioca Ilic: un altro giocatore “offensivo”. Le qualità principali che Juric chiedeva ai suoi esterni erano gamba e fisicità. Non a caso l’anno scorso giocavano Singo e Ola Aina. Quest’anno si è puntato su due “leggeri” come Lazaro e Bellanova.
La “svolta tecnica” voluta da Juric non ha portato i risultati sperati. E sebbene nel Torino sia palesemente il collettivo a non funzionare, fanno specie anche i numeri individuali di alcuni giocatori. Su tutti, quelli di Duvan Zapata.
Doveva essere il grande colpo di mercato dei granata. Doveva essere il terminale in grado di risolvere la proverbiale sterilità offensiva delle squadre di Juric. E invece il colombiano ha segnato appena due reti in campionato.
Per l’ex-Atalanta non è solo un discorso numerico. Sono anche lo stato di forma e la partecipazione alla manovra a far storcere il naso agli appassionati del Toro. Juric ha sempre rigettato l’idea delle due punte, ma già dalla partita contro il Sassuolo potrebbe cambiare idea.
Le ultime indiscrezioni parlano di una variazione di sistema. Addio alla barocca coppia di trequartisti. Benvenuto a una coppia d’attacco “pesante” e a un più folto centrocampo. Forse questa non sarà la panacea a tutti i problemi del Torino, ma Juric ha bisogno di una svolta. Lo dice la classifica, ma lo dice anche la panchina del tecnico che non è mai stata così a rischio.
Aggiornato al 05/11/2023 11:48
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