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Torino, Linetty: “Abbiamo dato tutto ma non è bastato”

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Udinese-Torino

Il centrocampista polacco Karol Linetty è stato intervistato al termine della sconfitta nel derby contro la Juventus: “Dobbiamo tornare con umiltà”.

Linetty ieri ha indossato la fascia al braccio nella sfida contro la Juventus. Il polacco oltre che essere un uomo chiave nell’organizzazione tattica di Vanoli, è diventato anche una figura principale nell’ambiente granata. Al termine dell’ennesimo derby perso, ha parlato ai microfoni di Torino Channel, facendo trapelare un pò di malinconia dovuta al momento no del Toro, ma anche tanta determinazione e voglia di guardare avanti: “Oggi abbiamo dato tutto ma non è bastato. Dobbiamo tornare con umiltà perché c’è un’altra battaglia contro il Monza fra due settimane”.

Torino, le parole di Linetty

Il capitano del Torino ha continuato la sua intervista cercando di analizzare cosa non è andato e quali sono state le differenze in campo tra le due squadre: “La differenza è che hanno fatto due gol, noi purtroppo non abbiamo creato tanto”.

Infine, ha ribadito il bisogno della squadra di ricaricare le batterie dopo questo brutto periodo, lavorare con la testa bassa e ricominciare a fare risultati importanti già dalla prossima partita. La sosta delle Nazionali consente anche di staccare un attimo e rimettersi in riga: “Dobbiamo tornare con umiltà ed allenarci bene. Ora abbiamo due settimane e prepararci bene per il Monza. Sì, tanti ragazzi vanno in Nazionale e non sarà facile ma quelli che rimangono devono dare tutto“.

Linetty

PAOLO VANOLI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A

Inter: “Chi troppo vuole, nulla stringe”

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L’Inter sta facendo una stagione meravigliosa, ma con l’addio alla Coppa Italia, la difficoltà di campionato e Champions c’è il rischio di rimanere a mani vuote

La squadra di Simone Inzaghi sta portando a termine un’annata incredibile, che però potrebbe essere in parte cancellata dal mancato raggiungimento di nessun trofeo. Al netto della foga e dell’enfasi che si erano create attorno all’idea di fare il triplete, la Coppa Italia poteva simboleggiare un pochino l’ancora di salvataggio in caso i percorsi in Champions League e in campionato non fossero andati per il verso giusto.

Adesso all’interno dell’ambiente nerazzurro da un lato c’è la voglia e di trovare nuove energie e di andare a lottare fino in fondo per due trofei ambitissimi, dall’altro c’è la seria preoccupazione di rimanere a mani vuote.

Inter, battaglia psicologica con il Napoli

Inter

ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ai blocchi di partenza di questa stagione era l’Inter la squadra da battere e l’unica che aveva apertamente dichiarato il suo obiettivo di vincere lo scudetto, al netto di un Fonseca forse un pò incosciente.

Per questo si è creato attorno alla squadra di Inzaghi un clima di grande pressione, dove il mancato raggiungimento del tricolore vorrebbe automaticamente rappresentare un fallimento. In un paese prettamente “risultamentista” dove poi ha ragione solamente chi alza la coppa, la stagione di questa Inter rischia un pochino di passare in secondo piano.

Il Napoli di Conte ha cavalcato quest’onda mediatica che si è creata attorno ai nerazzurri e il tecnico ha sempre cercato di togliere la pressione e le alte aspettative dalla sua squadra, scaricandole sulla società rivale. La sua strategia può definirsi riuscita, essendo arrivati a pari punti e con sole 5 partite da giocare, con l’Inter che ha “l’obbligo di vincere” e con un Napoli che “sogna” il 4° scudetto.

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Serie A

Empoli, D’Aversa: “Partita importante, dobbiamo metterci determinazione”

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Empoli

Il tecnico dell’Empoli, Roberto D’Aversa, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del delicato derby toscano contro la Fiorentina di Italiano.

Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, è intervenuto a poco più di 24 ore dal derby toscano contro la Fiorentina di Italiano, in programma domani, domenica 27 aprile alle ore 15.

Gli azzurri hanno un’enorme necessità di fare punti per uscire dalla zona retrocessione. Archiviata la semifinale di Coppa Italia, persa contro il Bologna, adesso l’Empoli ha bisogno risultati positivi per rimanere nella massima serie.

Serie A

ESULTANZA EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Empoli, le parole di D’Aversa

Domani una partita importante, come arriva la squadra mentalmente e fisicamente?

“Questi giorni si è differenziato il lavoro, sappiamo che la partita di domani è importante innanzitutto perché è un derby. Sappiamo quanto sia importante per i nostri tifosi, la Fiorentina sta facendo grandi cose. Da parte nostra ci deve essere la volontà e la determinazione perché la nostra salvezza passa anche da questo. Lo spirito di giovedì ci può portare al raggiungimento del nostro obiettivo”.

Cosa chiede in più domani alla squadra?

“Domani la squadra deve essere concreta, concedere il meno possibile. Dobbiamo sfruttare le palle-gol che ci creeremo, siamo bravi a crearle ma a volte non concludiamo nonostante la situazione sia giusta. In entrambe le fasi chiedo concretezza perché non c’è più margine di errore a questo punto”.

Avere segnato anche a Bologna è stato positivo. Che Fiorentina si aspetta?

“Il gol fa sempre bene indipendentemente dal fatto che il risultato sia stato negativo. Si lavora per fare gol, i ragazzi devono essere cattivi nel concretizzare. Mi spiace per Kean, avrei voluto che ci fosse se il motivo della sua assenza è quello. La Fiorentina è una squadra completa, in alcuni reparti ha il triplo ruolo. Hanno una rosa forte, guai a pensare che le assenze di Dodò e Kean possano favorirci”.

All’interno del gruppo c’è un leader in particolare da cui si aspetta le vesti da trascinatore?

“Ce ne possono essere diversi, ma con caratteristiche diverse. C’è Grassi, che sa parlare da capitano al momento giusto; ci può essere un leade silenzioso come Ismajli e uno tecnico come Viti, che parlano poco ma al momento giusto. Mi aspetto molto da Fazzini, Solbakken, Anjorin, non sono stati fortunatissimi per gli infortuni e mi auguro che possano darci una spinta per l’obiettivo”.

Come sta vedendo Esposito e Colombo?

“Ci auguriamo di vedere i loro nomi nel tabellino domani, in alcune circostanze sono stati anche sfortunati”.

Solbakken e Kovalenko potrebbero essere delle sorprese del finale?

“Giusto nominare anche Kovalenko, è un giocatore che ha fatto molto bene anche per la quantità di lavoro. Lui è un giocatore tecnicamente valido che ci può tornare utile. Ragioniamo sul fatto che ho la possibilità di contare su qualche giocatore in più, anche per l’esperienza. Solbakken è un calciatore che ho sempre voluto come caratteristiche, perché è completo e spero possa darci qualcosa in più in questo finale di stagione”.

Pezzella è uno dei calciatori più importanti, come sta e quanto è importante?

“Lo conosco benissimo, a differenza del passato ha ancora più maturità e riesce a giocare bene per tutti i novanta minuti. Avendo squalificato Cacace vorrei evitare di parlare di lui, non vorrei gli accadesse niente (ride, ndr). Lui è un calciatore che è migliorato molto, tutti quei giocatori che giocano dalla sua parte sono fortemente limitati”.

Con il probabile rientro di Ismajli può spostare Marianucci come braccetto?

“Marianucci quando sono arrivato era nella lista dei calciatori da mandare in prestito, poi con lavoro quotidiano ha dimostrato di essere un giocatore di categoria. Può essere sposato, come no, bisogna ragionare sul non essere diventati bravi. Dico in generale, parlo anche per me, in questo caso subentra la presunzione e non c’è più margine di crescita. La cosa difficile è confermarsi, deve continuare a lavorare cercando di migliorare con la squadra e individualmente, se vuole ambire a giocare in grandi squadre deve lavorare ancora molto. Però è un calciatore completo”.

Che Fiorentina troverete?

“La Fiorentina ha qualità importanti, non è la stessa dell’andata, ha trovato una sua fisionomia. Stanno facendo bene anche in Europa, hanno acquisito una certa mentalità. In casa hanno battuto Milan, Atalanta, Inter, Juventus, sarà una partita complicata. Dobbiamo farci forza sul fatto che li abbiamo messi in difficoltà, poi per portare a casa il risultato devi fare meno errori possibili”.

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Serie A

Lazio: contatti per il riscatto di Tavares, ma il suo futuro è incerto

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Lazio, Nuno Tavares

La Lazio si sta cominciando a muovere in vista della prossima finestra di mercato e una delle cose da fare è sicuramente esercitare il riscatto di Nuno Tavares.

La società capitolina vuole chiudere il prima possibile la pratica legata al riscatto del terzino portoghese, il quale al netto degli infortuni, si è dimostrato essere un fattore determinante per la squadra di Baroni. L’obbligo di riscatto in realtà era già scattato con il 50% delle presenze da parte del giocatore, ma la società non vuole attendere il mese di giugno per chiudere la trattativa, bensì vuole anticipare i tempi. Per questo nella prossima settimana andrà in scena un incontro con i rappresentanti dell’Arsenal per poi mandare in porto il pagamento di 5 milioni, pagabili anche in 5 rate annuali.

Lazio, il futuro di Nuno Tavares è a tinte biancocelesti?

La volontà della Lazio di riscattare il portoghese il prima possibile, è appunto una decisione quasi strategica. Infatti il giocatore ha attirato su di se l’attenzione di tanti club d’Europa e la società biancoceleste una volta riscattato, si trova nella posizione di poter ascoltare offerte e creare di conseguenza una grande plusvalenza.

Lazio

LA GRINTA DI NUNO TAVARES IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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