Serie A
La crescita del Toro, l’ultima volta contro il Milan finì 0-7
La crescita del Toro. Juric si dice contento, contro il Milan la partita della svolta. L’ultima volta finì 0-7, ora ha avuto 4 occasioni per addirittura vincerla
La crescita del Toro sta facendo impazzare di gioia tutti quanti, tifosi società e giocatori. Quando si giudica il Torino di quest’anno bisogna ricordarsi da dove è partito e dove era l’anno scorso. L’ultimo scontro contro il Milan, era terminato con un pesantissimo 0-7. L’ultima volta che i granata erano andati a San Siro contro il Milan finì con un 2-0 dopo mezz’ora.
Ed ecco perché Juirc, dopo la partita contro i rossoneri ha affermato. “La squadra ha fatto una grande partita, sia a livello difensivo che di fluidità di gioco e idee. Difficile commentare una partita così. Un gol subito su un calcio piazzato, poi nessuna parata”. Continua dicendo “Non fare neanche un punto è difficile da accettare. Passo avanti a livello di gioco, nel capire come sfruttare le superiorità numeriche. In questo momento se posso fare un piccolo rimprovero è nella zona gol”Quella zona gol che è in grande crisi e confusione al momento, dopo aver realizzato che il Gallo con ogni probabilità andrà via a zero, Il Toro dovrà trovare un ottimo sostituto, e i nomi non mancano.
La crescita del Toro: è il momento di incassare
Il Torino è andato a casa del Milan, concedendo ai rossoneri solo l’occasione del gol, costruendo quattro occasioni molto pericolose nella ripresa, e imponendo il suo gioco alla società di via Turati. La vittoria che vale i tre punti è andata al Milan, ma la vittoria sul piano del gioco è andato largamente ai granata.
Quest’anno basterebbe che la squadra trovasse una stabilità e un’identità, ponendo le basi per la crescita dell’intera società e della squadra. Dopo queste dieci partite sembra che il Torino abbia capito coem muoversi, anche con li big, ora basterebbe passare al prendersi i punti. I tifosi e la squadra si aspettano grandi cose, staremo a vedere se i giocatori regaleranno altre soddisfazioni.
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Serie A
Roma-Lazio, le formazioni ufficiali del derby
Roma-Lazio, match valido per la diciannovesima giornata di Serie A 2024/25: le scelte ufficiali di Claudio Ranieri e Marco Baroni per il derby capitolino.
La capitale si ferma per la partita più attesa e sentita, Roma–Lazio: un derby che sarà il posticipo domenicale della diciannovesima giornata di Serie A.
I biancocelesti arrivano da favoritissimi dopo un girone d’andata da sogno e una campagna europea da incorniciare. L’obiettivo è quello di sconfiggere gli odiati rivali e consolidare la buona posizione in classifica. I giallorossi arrivano con un umore opposto. Le tante difficoltà riscontrate in questa stagione hanno portato al cambio di ben 3 allenatori diversi. Seppur le cose con Ranieri adesso vadano leggermente meglio, si vede che la squadra è ancora in difficoltà e in cerca di una propria identità.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
ARBITRO: GUIDA
ASSISTENTI: ALASSIO – ROSSI C.
IV: PAIRETTO
VAR: MAZZOLENI
AVAR: PEZZUTO
Roma-Lazio, le formazioni ufficiali
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Paredes, Koné, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk. All. Ranieri.
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Isaksen, Castellanos, Zaccagni. All. Baroni.
Serie A
Monza, Birindelli: “Chiediamo scusa ai tifosi, ma stiamo dando tutto”
Le parole in conferenza stampa di Samuele Birindelli, esterno del Monza, al termine della partita persa 2-1 contro il Cagliari.
Nel lunch match della 19a giornata di Serie A arriva una sconfitta amara per il Monza, che si era portato in vantaggio al sesto minuto con il rigore di Caprari, ma ha subito la rimonta del Cagliari firmata Zortea e Piccoli. Una vittoria fondamentale per i sardi, che raggiungono il Lecce in classifica con 17 punti.
Fin qui neanche il cambio di allenatore ha dato la scossa necessaria ai brianzoli. Da quando Salvatore Bocchetti ha preso il posto dell’esonerato Alessandro Nesta, prima è arrivato il ko all’ultimo istante contro il Parma, poi quello odierno con il Cagliari. Dopo i due scontri salvezza persi, il calendario non sorride al Monza: i prossimi impegni saranno in casa con la Fiorentina e in trasferta col Bologna.
Monza-Cagliari 1-2: Birindelli deluso nel postpartita
Al termine della partita, Samuele Birindelli è intervenuto in conferenza stampa: “Noi non smettiamo mai di crederci anche se il clima che si respira è triste e amaro. Dobbiamo cercare di azzerare e provare a ribaltare in campo questa situazione. Ci dispiace per la contestazione e chiediamo scusa ai tifosi, ma siamo i primi ad essere dispiaciuti. Le contestazioni sono arrivate, ma finora i tifosi ci hanno sempre sostenuto tutte le domeniche, anche se capisco che vogliono qualcosa di più da tutti“.
“Ognuno si deve interrogare sulla prestazione e sul girone, cercando di scavare dentro di noi per trovare la chiave giusta singolarmente e mettere una prestazione giusta a disposizione e dare una svolta a questo campionato. L’80% adesso sarà la nostra mente e quello che ognuno ha da dare da qui fino alla fine del campionato. Riconosco che siamo una squadra che non si sgretola mai. Purtroppo i risultati sono sempre stati negativi ma non c’è mai stato un dominio delle squadre avversarie“.
“Dopo il gol dovevamo spingere e mettere pressione, ci siamo abbassati e smesso di giocare, impauriti dal fatto di essere in vantaggio. Non penso che abbiano giocato una partita migliore della nostra. Siamo tornati alle vecchie abitudini degli anni passati, la filosofia di Bocchetti è simile a quella di Palladino. Penso che ce la mettiamo tutta e che il risultato non arrivi“.
Serie A
Napoli, Neres in ascesa: cambiano le gerarchie in attacco?
Napoli, le grandi prestazioni di David Neres stanno cambiando progressivamente le gerarchie in attacco.
David Neres sta diventando il protagonista inatteso del Napoli di Antonio Conte. Arrivato in estate per 28 milioni di euro, il brasiliano si è conquistato la fiducia del tecnico a suon di prestazioni decisive. L’ultima, contro la Fiorentina, ha visto Neres sbloccare la partita con una serpentina irresistibile, confermando il suo stato di forma scintillante.
Il Napoli chiude il girone d’andata in testa alla classifica con 44 punti, complice anche il rallentamento delle rivali impegnate in Supercoppa. Una posizione che dimostra la capacità della squadra di far fronte all’assenza di Kvaratskhelia, finora meno brillante rispetto alla stagione dello Scudetto.
Napoli, le nuove gerarchie
Proprio Kvaratskhelia, partito come titolare indiscusso insieme a Politano, ha visto progressivamente ridursi il suo peso specifico. Problemi fisici e un rendimento altalenante lo hanno relegato in secondo piano, mentre Neres ha approfittato delle occasioni concesse per emergere. Con 2 gol e 5 assist in sole 5 presenze da titolare, il brasiliano ha numeri che parlano di un’efficacia crescente, in contrasto con i 5 gol e 3 assist del georgiano in 17 partite, di cui 15 dal primo minuto.
Anche Politano ha avuto difficoltà a mantenere una continuità, aprendo la strada a una convivenza in campo tra Kvara e Neres. Tuttavia, il futuro del reparto offensivo azzurro potrebbe essere influenzato da dinamiche di mercato. Tra queste, le voci insistenti su un interesse per Federico Chiesa, in difficoltà al Liverpool, e la complessa trattativa per il rinnovo contrattuale di Kvaratskhelia.
Il georgiano, il cui accordo scade nel 2027, percepisce attualmente 1,5 milioni di euro annui. Mentre il Napoli offre un adeguamento a 6 milioni più bonus, l’entourage del giocatore punta a 10, forte delle avances del Paris Saint-Germain. Le discussioni includono anche l’eventuale inserimento di una clausola rescissoria, che potrebbe influenzare ulteriormente gli scenari futuri.
Per il presente, Conte dovrà gestire il rientro di Kvaratskhelia, previsto contro il Verona, e la forma smagliante di Neres. Tra campo e mercato, il tecnico sarà chiamato a equilibrare esigenze immediate e strategie a lungo termine. Una sfida che non riguarda solo le scelte tattiche, ma anche il futuro della squadra e del club.
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