Serie A
Torino, Ricci: “Qui mi sento a casa, la fascia da capitano è un onore”

Il centrocampista italiano Samuele Ricci si è detto orgoglioso di indossare la fascia da capitano nel Torino, club in cui si sente a casa.
Buon momento di forma per il Torino, che ha perso solo 2 delle ultime 14 partite in Serie A (entrambe contro il Bologna) e si trova momentaneamente a metà classifica con 35 punti. La scorsa giornata i granata sono stati fermati sul pareggio a Parma. L’obiettivo ora è tornare al successo nel prossimo turno in casa con l’Empoli, in programma sabato 15 marzo alle 20:45.

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Orgoglio e responsabilità: Samuele Ricci leader del Torino
Samuele Ricci è certamente uno dei più positivi in casa granata nelle ultime settimane. Il centrocampista ex Empoli ha parlato a DAZN della sua esperienza nel Toro.
Il ruolo preferito
“Forse la fase di costruzione è quella che si addice di più alle mie caratteristiche, ma mi piace anche la fase di non possesso e cercare di capire la traiettoria del pallone. Un mio modello è Rodri. Mi piace molto fare i cambi di gioco, devo migliorare a sinistra e prediligo molto la parte destra. Mi piace giocare più da play che da mezzala“.
Sulle voci di mercato
“Sono voci che fanno piacere a chiunque, ma è molto importante rimanere focalizzato su quello che si sta facendo. Se uno si fa prendere troppo dalle voci diventa un po’ un problema e perdi il focus. Fanno bene ma possono fare anche male, dipende da come uno le prende e com’è fatto caratterialmente. Io con la testa cerco sempre di rimanere qua“.
Su Vanoli
“Con Vanoli si è creato sin dall’inizio un rapporto di fiducia e stima reciproca. È stato molto bravo anche lui, è stato paziente in tante cose. È un mister che sente tanto la partita, e tante volte negli atteggiamenti lo fa capire. Anche in allenamento e fuori dal campo è così“.
Sulla Nazionale
“Anche con Spalletti si è creato subito un rapporto di fiducia, anche se inizialmente mi sgridava molto per forzare i passaggi in diagonale e i cambi di gioco. Adesso stiamo facendo molto bene in Nazionale, si è creato un ottimo gruppo ed è importante: è merito suo. I compagni che mi hanno impressionato di più? Tonali, vorrei rubargli l’aggressività. E poi Bastoni, Calafiori, Dimarco, Barella… ma la lista è lunga“.
Dove si può migliorare
“Devo migliorare soprattutto nell’aggressività e nel corpo a corpo, anche se ho fatto dei miglioramenti rispetto al passato; in questo mi ha aiutato molto il gioco di Juric, che era molto fisico e mi ha portato a imparare per forza“.
Cosa rappresenta Torino
“Torino rappresenta una seconda casa per me, sono qui da più di tre anni. Ho avuto una grande fortuna con i tifosi, siamo entrati subito in sintonia e me lo hanno fatto capire sempre, anche per strada. Mi hanno anche insegnato e fatto capire quello che è il Torino: penso che ogni giocatore che indossa questa maglia percepisce qualcosa di diverso“.
La fascia da capitano
“Sono onorato. Speravo di non indossarla perché voleva dire che non ci sarebbe stato Duvan Zapata, che ci avrebbe dato una grossa mano, ma se il mister mi ha scelto vuol dire che qualcosa di buono sto facendo. Una cosa importante da capitano è quella di dare l’esempio fuori dal campo, per esempio arrivando sempre per primo e non arrivando in ritardo”.
L’esterno del piede
“Spesso uso l’esterno del piede, anche per passare il pallone. È un gesto che uso tanto, ma non so il perché. Ed è un gesto difficile, ma ce l’ho da quando ero piccolo e mi viene naturale a volte anche calciare d’esterno. Secondo me posso fare qualche gol in più, devo solo imparare a cercarlo. Questa è una cosa che parte dall’allenamento, poi anche dalla posizione in campo visto che sono obbligato a rimanere più dietro per dare protezione alla difesa, ma il gol è una cosa su cui devo migliorare“.
Sui rigori
“Non li tiro a Milinkovic-Savic perché li para tutti. Spero che continui a pararli“.
Serie A
Napoli: e se il vice Kvratskhelia lo avevi già in casa?

Il Napoli è reduce dal pareggio contro il Genoa. Uno dei protagonisti è stato Jack Raspadori che dopo l’addio di Kvratskhelia sta esprimendo il suo talento.
La squadra di Antonio Conte è reduce da un pareggio casalingo contro il Genoa di Vieira, che mette pressione alla squadra partenopea a due giornate dalla fine del campionato. Tra l’amarezza generale espressa in primis in conferenza dallo stesso allenatore, comunque una nota positiva durante la serata c’è stata e si chiama Jack Raspadori, autore di una grande prestazione condita du un bellissimo gol che è valso il momentaneo 2-1 per la squadra di casa.

L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli: Raspadori può considerasi il vice Kvratskhelia?
Nel momento in cui la società ha deciso di non investire cifre folli sul mercato per non colmare il buco lasciato dal georgiano, probabilmente era pienamente consapevole di avere in casa un giocatore che ancora non aveva espresso a pieno il suo potenziale e che poteva ritagliarsi il suo spazio.
Raspadori è ormai da qualche tempo nella rosa del Napoli, ma con nessuna delle gestioni precedenti aveva mai avuto a disposizione così tanto spazio per poter dimostrare il suo talento.
Con la partenza di Kvaratskhelia è entrato nel giro dei titolari e grazie alle sue prestazioni e ai suoi gol, sta diventando un uomo fidato e stimato da Antonio Conte e si sta guadagnando anche la fiducia di tutto l’ambiente. L’ex Sassuolo ha messo a referto 6 gol tutti nella seconda parte di stagione, ma soprattutto, tutti con un grande peso specifico, a testimonianza della sua crescita in quest’ultimo periodo.
Probabilmente nel mercato estivo un nuovo Kvara verrà ugualmente puntato dalla società partenopea, ma al momento Raspadori si sta mettendo a disposizione della squadra ed ogni volta che viene chiamato in causa risponde presente. Giocatore che piace moltissimo anche a Spalletti e può tornare utile anche in chiave Nazionale.
Serie A
Como: se parte Fabregas, ci sono due nomi in cima alla lista

Il Como sta conducendo un grande finale di stagione ed è reduce da 6 vittorie consecutive. Fabregas però è molto richiesto e la società pensa a un sostituto.
I lariani sono protagonisti di una grandissima stagione, che sta terminando in crescendo e nel migliore dei modi: 6 vittorie nelle ultime 6 partite e un 10° posto in classifica che sembra essere ormai alla portata. Un traguardo non da poco considerando che si tratta di una squadra neopromossa.
Nonostante qualche gioiello che è emerso da questa squadra come Nico Paz, Diao o Da Cunha, il vero protagonista di questa cavalcata è probabilmente il tecnico Cesc Fabregas, il quale però ha attirato su di se l’attenzione di tanti club importanti in giro per l’Europa. Per questo la società si vuole muovere in anticipo ed in caso di partenza dell’allenatore spagnolo, ha già pronti due nomi per poterlo sostituire.
Como, Davide Ancelotti o Arbeloa per il post Fabregas

davide ancelotti all ( napoli ) during AS Roma vs Napoli, Italian Soccer Serie A Men Championship in Roma, November 02 2019 – LPS/Renato Olimpio
Il primo nome sulla lista della società è quello del figlio di Carlo Ancelotti, ovvero Davide, che sembra essere intenzionato a mettersi in proprio e Como potrebbe essere un’ottima piazza per cominciare. Sarebbe curioso vedere all’opera un ragazzo cresciuto e allevato direttamente da uno degli allenatori più vincenti della storia.
L’alternativa, si tratta sempre di un profilo giovane e alle prime armi, porta il nome di Alvaro Arbeola, ex difensore del Real Madrid, che attualmente sta allenando i Blancos under 19. Anche questa sarebbe quasi una scommessa, ma darebbe seguito all’idea di calcio e alla filosofia di gioco impostata da Cesc Fabregas.
Serie A
Serie A, il resoconto della domenica: Scudetto ancora aperto

Una Serie A che rimane apertissima sia nella lotta salvezza sia nella lotta Scudetto. E domenica prossima c’è un Parma-Napoli decisivo per entrambe le squadre.
Continua a regalare emozioni questa Serie A con ribaltoni di fronte nelle zone alte e nelle zone basse della classifica. Il mezzo passo falso del Napoli con il Genoa riaccende le speranze dell’Inter che batte il Torino in trasferta.
Andiamo a vedere, dunque, i risultati delle quattro partite di ieri che tengono tutto aperto: saranno due settimane infernali.
Serie A: stop Napoli, l’Inter spera ancora
L’Inter ricomincia dalla magica notte di Champions contro il Barcellona, e Inzaghi si presenta con un turnover massiccio. La fiducia di Inzaghi verso i panchinari viene ripagata con uno 0-2 contro il Torino, grazie alle reti di Zalewski (14′) e Asllani su rigore (49′).
Con questa vittoria, i nerazzurri agganciano momentaneamente il Napoli che deve rispondere in casa contro un Genoa salvo. Gli uomini di Conte partono bene, sbloccandola con Lukaku (15′), ma un’autorete di Meret (32′) rimette tutto in parità.
I Partenopei entrano bene nella ripresa e riescono a ritrovare il vantaggio con Raspadori (64′): dopodiché sfiorano il terzo gol con McTominay e Anguissa. Ma dal nulla, arriva il pareggio del Genoa con Vasquez (84′) che anticipa di testa il neo entrato Billing. Lo stesso centrocampista danese, si divora poi la palla del 3-2 in pieno recupero.
Un pareggio che lascia tanto amaro in bocca ai Partenopei che dovranno rimboccarsi le maniche per le ultime due partite. Domenica prossima sono in programma Inter-Lazio e Parma-Napoli. Sulla carta la banda Conte avrebbe la gara meno difficile: ma il Tardini sarà una bolgia, visto che gli uomini di Chivu si giocano la salvezza.
Le altre partite: Monza dignitoso, il Lecce rischia lo spareggio
Nonostante la matematica retrocessione in Serie B il Monza riesce a tornare alla vittoria sbancando il Bluenergy Stadium con un 1-2. A segno Caprari (52′), Lucca con un super gol (75′) e poi Keita Balde (90′).
Finisce 1-1 invece tra Verona e Lecce, un risultato che tiene la lotta salvezza tutta in discussione. La sbloccano gli ospiti con Krstovic (23′), ma poi arriva il pareggio veneto con Coppola (41′).
Un risultato che ad oggi vuol dire spareggio salvezza tra Empoli e Lecce vista la parità di punti tra la diciassettesima e la diciottesima classificata.
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