Serie A
Torino, Vanoli: “Cerchiamo equilibrio e continuità, con il Bologna sarà una sfida importante”
L’allenatore del Torino Paolo Vanoli ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Bologna valido per la 17^giornata
L’ex allenatore del Venezia e attuale tecnico del Torino Paolo Vanoli ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Bologna in programma venerdì 21 dicembre alle 15:00 allo stadio Olimpico Grande Torino.
Torino, le parole di Vanoli
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Torino Paolo Vanoli in conferenza stampa in vista del match di campionato contro il Bologna:
Come sta la squadra?
“Bene. Come ogni settimana c’è qualche piccola defezione, speriamo di avere settimane più tranquille in futuro. Sosa ha avuto un virus ma è recuperato, anche Ricci ha avuto un problema ma dovrebbe esserci. Per il resto tutti bene”
E Ilic?
“Sta bene, fa parte del gruppo. Deve essere pronto e disponibile ad aiutare la squadra.
Ha qualità importanti, come Vlasic, ma nel calcio le qualità sono fine a se stessa. Bisogna mettere davanti alla squadra, deve mettere la squadra davanti a sé”
Come vede il Bologna?
“Bella sfida contro una squadra importante. A Verona ho giocato insieme a Italiano, si merita dov’è arrivato perché ha principi.
E’ una squadra intensa e aggressiva, non dovremo commettere errori nella prima costruzione perché trasformano gli errori in occasioni da gol. Dobbiamo stare in partita e sviluppare le nostre idee”
A Empoli è stata la svolta?
“Quando si vivono periodi senza vittorie si perde un po’ di autostima. Ma in questi due mesi siamo stati bravi a tenere la testa sul pezzo e andare avanti con le idee: era da tre settimane che vedevo una crescita, la vittoria di Empoli è il coronamento.
Ma non abbiamo fatto nulla, è un percorso lungo. Abbiamo vissuto due momenti: un primo bellissimo che ci ha entusiasmato, poi crisi totale. Ora cerchiamo l’equilibrio con piedi per terra”
Vede Vlasic come attaccante esterno?
“No, a me piace più dentro al campo. Ha qualità e sa proteggere palla, vuole stare nel vivo del gioco. Sta crescendo. Quando parlo di 3-4-3, si può sviluppare in fase di possesso.
Ma difendiamo con 3-5-2, Vlasic è un ragazzo disponibile e se si mette al servizio della squadra può darci qualche cosa in più”
Senza Coco…
“Gioca Maripan”
E cosa cambia in difesa? Farà un solo cambio?
“E’ una sostituzione secca. Castro è un giocatore di profondità, ma Maripan ha l’esperienza per affrontarlo. Gli accorgimenti si fanno come collettivo: la forza in campo aperto di Coco è differente da quella di Maripan, dovremo essere più compatti per proteggere la loro qualità che è la profondità lunga.
Dobbiamo trovare un equilibrio, poi se tutti si mettono a disposizione in entrambe le situazioni tutti i giocatori offensivi possono giocare.
Il passo che sto facendo è la mentalità: voglio giocatori affamati e ambiziosi. Oggi nel calcio non puoi permetterti di fare solo una fase”
Sanabria è influenzato dalla lunga astinenza di gol?
“Lo vedo bene, deve essere più cattivo per cercare il gol. A Empoli ha avuto una grande opportunità, deve tirare fuori il sangue degli attaccanti.
I gol li ha, lo ha dimostrato: ora deve avere la voglia di spaccare la porta. Poi il campo è a sua disposizione”
Come procede la ricerca dell’attaccante?
“Ne ho già parlato, non voglio ripetermi: sono concentrato nel portare a casa punti importanti, la società sa fare bene il suo lavoro”
Se gioca Vlasic, dove posiziona Ricci? Possono giocare insieme?
“Ho dimostrato che tutti possono giocare insieme. Vediamo come starà Ricci e le situazioni, l’importante è che si capisca che la squadra è più importante di tutto.
E’ ciò che sto vedendo: chi parte dall’inizio ha il tifo dai panchinari, e così via. Questa sarà la nostra vittoria”
Che risposta si aspetta?
“Mi aspetto continuità. Abbiamo fatto ottime prestazioni, con questa vittoria mi aspetto continuità. Possiamo giocare in casa e capire il nostro livello”
E’ un problema giocare in casa?
“E’ la cosa più bella, con i tifosi che ci incitano. Dobbiamo trascinare i tifosi, loro sono uniti con noi: la cosa più bella è giocare in casa”
Ha il concetto di un giocatore che in mezz’ora spacca la partita come nel rugby? Tipo Njie?
“Guardo sempre gli altri sport e ho anche letto il libro ‘Niente teste di cazzo’, questo è un aspetto molto importante: ci sono giocatori che possono cambiare le partite. Quando si costruisce una squadra, è determinante.
Il campionato italiano è difficile a livello tattico, avere chi ha il guizzo per cambiare la gara è determinante. Ma con questo non vuol dire che un giocatore si prende per forza per la panchina:
Njie e Karamoh hanno queste caratteristiche, entrano bene in partita e lo hanno dimostrato anche Vlasic e Adams, ma questo è un processo per diventare giocatori importanti dal primo minuti”
Può esserci Lazaro titolari?
“Tutti possono giocare. Lazaro si sta allenando bene, a Empoli è entrato e ha fatto vedere esperienza e capacità nella gestione del pallone. Sono tutti a disposizione.
In questo momento con Sosa recuperato al 100%, a Empoli ha fatto vedere le qualità., abbiamo la fortuna di avere quattro esterni che possono giocare a destra o a sinistra”
Vista l’esigenza di rinforzi, crede di aver avuto rassicurazioni? In società si è capita l’assoluta necessità di acquisti?
“Mi avete chiesto se avevo parlato di mercato con la società, vi ho risposto che avevo incontrato presidente e direttore per parlare di questo.
Senza Zapata abbiamo bisogno di un innesto, lo ha ribadito anche il presidente. Voglio chiudere il discorso, voglio far sì che i giocatori si concentrino sulle prossime due partite che sono importanti.
La rosa deve essere sempre completata, non si può giocare con 11 o 12 giocatori, e dobbiamo dedicarci a ciò che possiamo cambiare, che è il campo”
Serie A
Hellas Verona, futuro a stelle e strisce? Le ultime novità
In casa Hellas Verona ancora non è avvenuto il passaggio di società al fondo americano Presidio Investitors. Gli scaligeri hanno fretta di chiudere l’affare.
L’Hellas Verona, dopo la vittoria sul Bologna, si allontana sempre di più dalla zona retrocessione. In tanto, ancora non è avvenuto il passaggio di società al fondo di investimento americano Presidio Investitors. Gli americani studiano le carte, gli scaligeri vogliono chiudere l’affare quanto prima.
Hellas Verona, ancora non ufficializzato la cessione societaria a Presidio Investitors
L’Hellas Verona viene da un buon momento, con le due vittorie di fila in trasferta contro Parma e Bologna, che alla squadra di Paolo Zanetti allontana la zona retrocessione, distante ora 4 punti. Però tenere banco nell’ambiente gialloblù è il passaggio di società dal presidente Setti al fondo di investimento americano Presidio Investitors.
Dopo che c’erano state indiscrezioni positive, tanto che quella del Dall’Ara (dove erano presenti alcuni rappresentati della holding) doveva essere l’ultima partita sotto la gestione Setti, invece ancora il fondo di investimento sta studiando la documentazione, prima di ufficializzare l’acquisto. Ma la società scaligera ha fretta di chiudere l’affare.
In tal senso è intervenuto lo stesso tecnico Zanetti, che ha dato un suo parere sulla vicenda: “Non ho risposte sul cambio di proprietà, non sono io che devo dare risposte su questo argomento. Noi ci siamo concentrati sul campo e sul chiudere al meglio l’anno e adesso pensiamo solo alla gara con l’Udinese. Swiderski? È un giocatore che mi piace ed è stato qui la scorsa stagione, ma per ora non ne abbiamo parlato” ha dichiarato.
Comunque, il momento è positivo, le due vittorie di fila in trasferta danno fiato alla classifica, e le speranze salvezza pure. Forse di questo avevano bisogno gli americani per chiudere al più presto l’affare. Vedremo in questi giorni come si evolverà la vicenda, ma è chiaro come si è già annunciato è solo questione di dettagli, anche per dare un futuro più tranquillo alla squadra veronese.
Serie A
Inter, Frattesi poco utilizzato? I numeri del centrocampista dicono altro
Inter, il nuovo anno è ripartito con nuove voci che vogliono un Davide Frattesi che reclama spazio e pronto a tornare alla Roma. Vediamo, qui di seguito, i suoi numeri stagionali e perché il mediano azzurro, invece, non è sottoutilizzato.
Il mal di pancia dopo le feste natalizie sempre aver colpito molti italiani, anche calciatori. Tra loro c’è anche Davide Frattesi, il cui malumore per lo scarso utilizzo è stato rimbalzato da molte testate nazionali.
Prolifero (e non poco) in Nazionale, il numero 16 nerazzurro è una alternativa nell’Inter, con davanti mostri sacri come Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu. A loro, nel corso del mercato estivo, si è aggiunto Piotr Zielinski, desideroso di provare una nuova esperienza dopo quella al Napoli.
Una situazione che ha allargato la concorrenza, rendendo la mediana meneghina un fulcro di ballottaggi tra giocatori di altissimo livello.
Al netto delle forze in campo, però, cosa dicono i numeri? La realtà evidenza un utilizzo ponderato ma regolare da parte di Simone Inzaghi, che ha utilizzato Frattesi in ben 20 match tra campionato, Champions League e Coppa Italia, nei quali ha messo insieme tre gol e un assist.
Un andamento in linea con quello dello scorso anno, quello del debutto, chiuso con 6 gol e 4 assist in 32 presenze. Numeri che, se proporzionati al suo utilizzo e contando chi domina nelle gerarchie, dicono che Frattesi sia riuscito a ritagliarsi un suo spazio. Ciò che lo ha penalizzato, semmai, è l’essere solo alternativa di uno dei centrocampi più forti d’Europa.
Serie A
CS&Isenzagiacca, La pancia del tifoso veronese I Bologna-Hellas Verona 2-3
Calciostyle e Isenzagiacca vi danno il benvenuto in una nuova rubrica: La pancia del tifoso. Il format che da voce ai tifosi e permette di parlare senza filtri.
Dopo la vittoria di Parma (con 3 reti all’attivo) anche in Romagna i gialloblu sfruttano alla perfezione le poche occasioni e fanno male al momento giusto.
La pancia del tifoso veronese: è sempre più Sarr-Tengstedt. Zanetti ha indovinato la combo?
Recentemente ho scritto di come l’attacco scaligero stesse iniziando a trovare fiducia e produrre gioco finalizzato a trovare la via del gol più facilmente. La partita di ieri è l’esempio lampante di quanto il lavoro durante la settimana sia importante ma anche di quanto conti avere a disposizione calciatori di qualità.
In questo pezzo analizzavo le qualità tecniche di Amine Sarr, che adesso si ritrova a 3 goal, e di come la sua presenza in campo faccia effettivamente girare meglio tutto il meccanismo. La rete del momentaneo pareggio è frutto di opportunismo e freddezza nell’esecuzione, caratteristiche fondamentali per una squadra che deve salvarsi ma soprattutto approfittare dei pochi errori possono concedere gli avversari.
Per quanto riguarda invece il danese, al 6° goal in campionato, la sua rete è arrivata al culmine di un’ottima combinazione ma soprattutto della spizzata da parte di Serdar, posizionato in una zona avanzata rispetto a quella di competenza, che lo ha liberato e messo in condizione di fare 1-2.
Durante gli scorsi mesi queste giocate non si sono quasi mai viste, segnale che il peggio è passato e tutti si sono compattati per cercare di conquistare la salvezza coi propri mezzi. Chiusura dell’anno migliore non poteva esserci, a breve ci sarà anche il closing (certificato dal fatto che in tribuna al Dall’Ara erano presenti alcuni membri di Presidio Investors) ma ai tifosi importa di aver visto una squadra che lotta e che se vuole riesce a portare a casa i risultati.
La testa ora è proiettata alla delicatissima sfida contro l’Udinese al Bentegodi che dirà molto sulla lotta salvezza. Soprattutto ci sarà da confermare l’atteggiamento visto nel primo tempo e replicarlo anche contro i friulani.
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