Serie A
Torino, Vanoli: “La Roma può ritrovare motivazioni. Sosa domani con noi”
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida dell’Olimpico contro la Roma.
Paolo Vanoli, tecnico del Torino, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Roma, valida per la 10° giornata di Serie A e in programma domani, giovedì 31 ottobre, alle ore 20:45.
Il club granata è alla ricerca di una vittoria lontano da Torino che manca dallo scorso 20 settembre a Verona.
Torino, le parole di Vanoli
“Oggi è doveroso partire facendo sentire la vicinanza alla famiglia nel ricordo di Matilde: da sportivo, da genitore, sono cose che toccano profondamente…Ci teniamo come staff e come club, è una tragedia che ti tocca”.
Come sta la squadra?
La squadra sta bene, abbiamo recuperato bene. Quando arrivano risultati positivi, si recupera meglio e più in fretta”.
Ci sono margini di miglioramento?
“Guardo al collettivo in tutte e due le fasi. Per migliorarsi, tendiamo a guardare le cose negative. Oggi invece ho fatto vedere ai ragazzi quanto di buono stiamo facendo: è la strada giusta, i processi sono lunghi ma sono contento”.
Che atmosfera si aspetta all’Olimpico?
“Giocherei sempre in questi stadi, è lì che dimostri la personalità. Anche con tanti tifosi che ti applaudono o che ti insultano”.
E’ una Roma, che insidie ci sono?
“Sono costruiti per arrivare a obiettivi completamente diversi. Dovremo stare attenti perché sono giocatori che possono ritrovare motivazioni importanti davanti al loro pubblico. I campioni possono risolvere le gare individualmente. Dovremo essere bravi a gestire la partita, ci saranno molte partite sotto l’aspetto emotivo e dovremo capire i momenti”.
Come stanno Sosa e Ilic?
“Sosa domani è con noi, sono contento: abbiamo fatto una valutazione sbagliato sull’infortunio. E quando parlo di mediocrità, parlo proprio di questo: bisogna crescere. E’ stato Sosa che ha voluto approfondire il discorso, per fortuna è già rientrato. Con Ilic siamo in dirittura d’arrivo, speriamo che torni per la Fiorentina. Mediocrità? Dobbiamo imparare a non sbagliare: quando si vuole arrivare ad alti livelli, tutte le aree devono fare uno step. Sbagliare è umano, ma voglio di più. Da tutti, compreso da me: le partite non si vincono solo sul campo, ma anche nei dettagli, nel fare l’antinfluenzale prima perché hai i bambini, anche l’agronomo deve dare di più…Tutti!”
Come vede Juric?
“Juric ha fatto un ottimo lavoro, io ho le idee diverse ma come tutti gli allenatori. Finché non dimostro di fare più punti di lui, vuol dire che è stato bravo. E lui ha l’opportunità di far vedere il suo valore in una squadra importante. Quando giochi uomo su uomo, l’interpretazione farà la differenza: gli inserimenti senza palla, gestire i momenti. E i centrocampisti saranno fondamentali”.
Come sta Vlasic?
“Sta benissimo. Non mi stupisce il suo andamento: è stato fuori quattro mesi, non si può pretendere che trovi subito ritmo partita. Bisogna farlo giocare, come tutti i recuperi fai la prima con entusiasmo, poi vai un po’ giù e ora deve tornare ad essere decisivo con le sue qualità”.
La difesa è cambiata tante volte…
“Si può variare anche in funzione degli avversari o delle caratteristiche. In futuro potremo anche giocare a quattro, possiamo variare nei quinti: un processo di costruzione non finisce dopo 10 partite, assolutamente no. Le costruzioni delle squadre forti hanno bisogno di tempo, quando parlo di fase difensivo parlo di tutti: i centrocampisti contro il Como hanno lavorato male e le punte devono fare meglio. Sono meccanismi ancora da trovare”.
Come sta vedendo Adams? Sta soffrendo la pressione?
“Non ho mai visto uno scozzese che senta la pressione…Sta facendo un grandissimo campionato, anche lui arriva da un campionato diverso: tutti pensiamo che qui in Italia sia facile, ma c’è molta tattica. E la richiesta degli allenatori è molto tattica. Sono contento di Adams, sente e vede la porta e farà i suoi gol. Ora deve aiutare la squadra”.
E in queste ultime tre gare?
“Dobbiamo cercare un’altra identità: avevamo un giocatore forte Duvan, faceva reparto da solo e la squadra era costruita intorno a lui. Non è facile per nessuno quando togli l’attaccante più importante…Ora stiamo cercando nuovi assetti, ci sta che una punta passi qualche gara senza gol ma le prestazioni di Adams ci sono sempre state”.
Secondo lei la società sta crescendo?
“La sto cercando per quanto riguarda il mio contesto. Sono straconvinto che l’unione faccia la forza, i dettagli non passano solo attraverso il campo ma attraverso il quotidiano. E dipende da tutti, da ogni persona io pretendo di più. E io mi metto in prima linea, perché sono il responsabile. Ma stiamo facendo piccoli passi già da quest’estate, anche se la costruzione di qualcosa di importante non avviene in poco tempo”.
Da parte della società però c’è ritardo…Pensiamo anche a Buongiorno e Bellanova…
“Io ho parlato di altre cose”.
Ma c’è ritardo? Magari sulle strutture, dal Robaldo alla scadenza della concessione per il Grande Torino…
“Parlo di ciò che posso controllare. Su quello che non posso, posso dire che si può migliorare. Voi uscite dal discorso, io controllo ciò che posso migliorare. E sono gli ambienti dove lavoro e le persone con cui lavoro. Io non posso controllare cose che non ho in mano. E’ giusto crearsi obiettivi vicini: non posso parlare di stadio o centro sportivo, sono sogni che ci diciamo. E’ come l’obiettivo: posso vincere lo scudetto? A parlare siamo bravi tutti, ma come si raggiunge? E il come si raggiungere sono gli obiettivi brevi. Che sono i tre punti, arrivare alla salvezza, poi l’Europa League…Per arrivare lì, bisogna costruire micro-obiettivi per arrivare al macro-obiettivo. E così si può arrivare al nostro sogno. Io mi pongo sogni, per raggiungerli mi pongo micro-obiettivi: ed è quello che ho detto alla squadra. Il come passa attraverso i miglioramenti, non commettere errori dentro e fuori dal campo, i dottori che devono dare di più…Tutti. Io, gli obiettivi, li raggiungo così”.
Come vorrebbe arrivare al dopo derby tra Roma, Fiorentina e Juve?
“Voglio rivedere la determinazione vista con il Como, oltre alle prestazioni. Nel primo tempo con il Como siamo mancati, nella ripresa siamo stati più fluidi. Dobbiamo essere concentrati a non prendere gol e anche a conquistare i tre punti, oltre a sapere che tutto passa attraverso la prestazione”.
Come si gestisce Njie?
“Deve fare ciò che ha fatto fino adesso, poi dipenderà anche dalle persone che gli girano intorno. I giovani hanno sfruttato le loro chances, sono stati bravi, e anche Dellavalle ha fatto gol: è importante anche mettersi in gioco altrove, è un esempio. Ho mandato Balcot, Ciammaglichella e Gabellini in Primavera e hanno perso 3-2, con la Juve non c’erano e hanno vinto…Bisogna lasciare tranquilli i giovani e farli crescere. Njie deve sapere che per noi è un ragazzo importante, ma deve stare con i piedi per terra. E dipende anche da voi. Io è dall’inizio che gli tiro schiaffi…(ride, ndr). Come ai miei figli”.
In questo mese, ha visto risposte di gruppo che ha capito la sua filosofia?
“Le ho viste, perché è un aspetto di crescita. Bisogna fare uno step per volta: la vittoria contro il Como, per come è arrivata, mi ha fatto vedere questo”.
Ricci in cosa deve fare uno step?
“Dipende anche da tutta la squadra…Gli ho fatto vedere cosa deve migliorare: il centrocampista forte è quello che vede subito la giocata davanti, a volte rallenta un po’ e non è così veloce a vedere la palla in profondità. Ma è bello parlare con Ricci, se ne accorge e ne è cosciente”.
Serie A
Napoli, rinnovo Kvaratskhelia: il problema è la clausola
Khvicha Kvaratskhelia è nel mirino di molti club europei, il Napoli vorrebbe rinnovare il suo contratto. Al momento il nodo principale è legato alla clausola.
L’attaccante georgiano, piace molto al Barcellona e al PSG da tempo, il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rispedito al mittente le offerte ricevute la scorsa estate e ha fatto un’offerta all’entourage del giocatore di 5 milioni a stagione più bonus, cifra che non sembra convincere.
La situazione sul rinnovo
Dopo l’ultimo incontro con Manna, Mamuka Jugeli, manager di Kvara continua a premere per uno stipendio da 8 milioni a stagione . Il nodo principale però non sembra esser legato allo stipendio, quanto più alla clausola da 80 milioni di euro che l’entourage del giocatore vorrebbe inserire nel contratto con il Napoli. In questo momento la società partenopea, considera la clausola troppo bassa e sarebbe disposta ad inserire una clausola ben più alta (circa 120 milioni di euro).
Le parole del DS del Napoli
Sulla questione rinnovo di Kvaratskhelia, si è espresso qualche giorno fa il Direttore Sportivo azzurro Giovanni Manna. Queste le sue parole in merito: “Noi vogliamo premiare il suo percorso qui. Lui ha comunque 2 anni con noi. Dobbiamo trovare l’accordo su ogni punto. Ne abbiamo già parlato e se non dovesse sbloccarsi ne riparleremo a giugno. Siamo d’accordo con il giocatore di non distrarci dal campo”. E’ chiaro, che senza rinnovo il rischio di perdere il georgiano sarebbe concreto. Il club azzurro sembrerebbe però già averlo messo in conto e sta giocando la sua partita senza farsi tirare le orecchie da nessuno.
Serie A
Roma, Giannini: “Con Ranieri sono tornati alla romanità. Su Totti…”
L’ex capitano della Roma Giuseppe Giannini ha parlato ai microfoni de Il Corriere del Mezzogiorno in merito al terzo capitolo di Ranieri sulla panchina giallorossa e non solo.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Giannini su Ranieri
“Sono tornati sulla strada della romanità come quando presero De Rossi al posto di Mourinho. Ritrovare l’orientamento con la tifoseria, ricostruire l’unione a livello ambientale è un valore per la Roma. La squadra ha patito l’esonero di De Rossi, ha risentito del cambiamento.”
Non ha escluso neanche l’ipotesi di un ritorno di Totti. Ti piacerebbe?
“Assolutamente sì, la romanità non va persa, è un concetto sempre attuale, c’è fame di personaggi che hanno indossato la maglia della Roma ed esprimono il senso d’appartenenza. Ranieri è intelligente, ha subito fatto un appello alla piazza, insisterà tanto sulla connessione con la gente e non ha chiuso la porta a Francesco Totti.”
Serie A
Lazio, la gestione di Tavares: quando rientra e chi gioca al suo posto
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, la Lazio dovrà fare i conti con l’assenza di Nuno Tavares in vista del match contro il Bologna in programma domenica alle 20:45.
La Lazio di mister Baroni in questo inizio di campionato sta stupendo tutti e uno dei calciatori chiave del club capitolino è il terzino Nuno Tavares, che non ci sarà nel match contro il Bologna per infortunio. Motivo per cui l’allenatore ex Lecce starebbe già lavorando per trovare una soluzione.
Lazio-Tavares, la situazione
Uno dei calciatori chiave in questo inizio di stagione della Lazio è sicuramente il terzino portoghese classe 2000 Nuno Tavares, che però sarà sicuramente indisponibile nel match contro il Bologna.
Il calciatore lusitano si è sottoposto ad esami strumentali presso la clinica Villa Mafalda, dopo che si era fermato in allenamento con la nazionale portoghese.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta Dello Sport, il calciatore salterà sicuramente il match di campionato contro il Bologna ed è in dubbio anche in vista del match di Europa League contro il Ludogorets.
Vista la situazione attuale il club biancoceleste non vuole correre rischi, visto anche il calendario molto fitto, e mister Baroni avrebbe già pronta l’alternativa.
Si tratta del terzino romano classe 1999 Luca Pellegrini, che in questo inizio di stagione ha collezionato 1o presenze sotto al guida di mister Baroni e scalpita per una maglia da titolare.
La situazione al momento rimane da monitorare, ma la sensazione è che nell’ambiente Lazio ci sia ottimismo in vista del match contro il club felsineo: nonostante l’assenza di un perno come il calciatore ex Arsenal.
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