Serie A
Torriani, il baby portiere del Milan che ieri ha brillato
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Lorenzo Torriani, classe 2005, ieri é entrato in campo contro il Liverpool sosituendo Maignan infortunato. Cresciuto in casa Milan, oggi scrive il suo futuro.
Ieri sera, a sostituire Maignan infortunato al 51′, é entrato Lorenzo Torriani in campo contro il Liverpool: 19 anni di età e già un nome sicuro nel futuro del Milan. Torriani aveva già giocato in alcune partite amichevoli ad inizo estate, scendendo in campo per difendere la porta rossonera contro i campioni inglesi del Manchester City.
E dopo questa prima prova ha alzato l’asticella, giocando anche nell’amichevole americana contro il Barcellona e svolgendo un ruolo decisivo per la vittoria nel parare i rigori finali.
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MIKE MAIGNAN PERPLESSO (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)
La prima convocazione con il Milan
Anche in quel caso Pioli si vide costretto a sostituire Maignan a causa di una lesione muscolare e decise così di mettere in lista anche il giovanissimo portiere.
Da quel giorno Torriani é diventato membro della squadra in pianta stabile e alcuni vociferanno che potrebbe addirittura diventare titolare nella Serie A 2024/2025 viste le problematiche fisiche che stanno colpendo Mike Maignan senza sosta.
Il giocatore francese infatti non sembra trovare pace. L’incidente di ieri sera é infatti solo l’ultimo di una lunga serie che ha colpito il fuoriclasse di origini haitiane. Infatti, se da un lato Torriani ieri ha avuto la possibilità di provarsi ancora sul campo, dall’altro per Maignan quella di ieri é una serata da dimenticare.
Frenato sin da inizio partita da problemi muscolari al quadricipite destro, ha stretto i denti ma ha poi ricevuto prima un colpo al collo del piede sinistro e poi un duro colpo al ginocchio al 51′ nel tentativo di fermare Jota.
Lo vediamo uscire in lacrime dietro la sua maglia ieri sera. Adesso si aspetta la decisione di Fonseca verso il Derby di domenica con l’Inter.
Serie A
Fiorentina, silenzio assordante della società: Palladino a rischio? | Il possibile sostituto
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La Fiorentina torna da una prestazione orrenda al Bentegodi, dopo la gara nessun dirigente ha commentato la situazione.
Il gol di Bernede al quinto minuto di recupero è stata la pietra tombale su una prestazione, soprattutto nella ripresa, a dir poco pessima della squadra di Palladino, che sembra aver perso il controllo della squadra dal punto di vista tecnico, con alcune scelte, come quella di Fagioli fuori (seppur quando è entrato non è che si sia fatto rimpiangere…), apparsa non corretta dal momento che i viola avrebbero dovuto tenere in mano il filo del gioco contro i rivali gialloblu.
Nelle ultime sconfitte, soprattutto il direttore Pradè era intervenuto a gamba tesa sulla prestazione dei ragazzi viola, tanto da alimentare le voci di un rapporto in crisi con Palladino, anche se il tecnico nella conferenza stampa di venerdi aveva provato a smorzare i toni.
Il mondo della tifoseria viola, subito dopo la gara, tra radio e web, vorrebbe un cambio sulla panchina gigliata, subito.
Palladino nel ventre del Bentegodi nel dopo gara ha fatto capire che anche le dichiarazioni della dirigenza, sul buon mercato invernale, che dovrebbe alimentare l’ambizione ad un posto alla prossima Europa League sta alimentando qualche problema a livello mentale nella rosa: “Io sono il primo a mettermi in discussione e devo migliorare come tutti. La società ha fatto un ottimo mercato e ha dimostrato ambizione. Percepisco un po’ di tensione sulla squadra ora come ora, ed è compito mio alleggerire i ragazzi. Bisogna capire che attraverso il gioco possiamo arrivare ai risultati”.
Un gioco che troppo spesso è mancato, come ieri a Verona, soprattutto con le squadre di media bassa classifica, quando stare chiusi e ripartire in contropiede non basta.
Il silenzio assordante della società, nonostante una posizione non ufficiale che non alimenta discussioni su Palladino, potrebbe portare invece a riflessioni pesanti sul tecnico. Venerdì prossimo con il Lecce potrebbe essere per lui la gara decisiva: se non arrivassero i tre punti, l’esonero potrebbe essere servito.
Chi arriverebbe? Il primo nome di Pradè è Tudor…
Serie A
“Fiorentina, abbiamo più di un problema”
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La Fiorentina non reagisce più, anche al Bentegodi una squadra senza gioco e senza coraggio.
Se a Houston hanno avuto un problema, a Firenze e per Palladino in questo momento ce ne più di uno.
L’ex tecnico del Monza sembra aver perso il controllo della squadra e la Fiorentina ha perso un’altra occasionissima per restare agganciata dal treno che conta.
Queste prestazioni però danno la sensazione, se non ci sarà una svolta tecnica, dall’interno o dall’esterno, che presto la Fiorentina sarà superata dal treno che arriva.
Il trittico Como, Verona, Lecce doveva portare punti pesanti per alimentare le ambizioni viola e invece con il gol del carneade Bernede al 95′ le hanno definitivamente sepolte.
Lo 0-0 non avrebbe cambiato di molto le analisi di una partita che ha visto per l’ennesima volta la Fiorentina in grande difficoltà quando deve costruire l’azione e che l’ha vista soffrire dal punto di vista fisico nella ripresa. Se nel primo tempo, nel grigiore generale, i viola seppur di poco si erano fatti preferire, nella ripresa sono stati sopraffatti dalla voglia dei giocatori di Zanetti nella ricerca della vittoria, che con forza e coraggio sono sempre arrivati primi sui palloni vaganti.
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RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La squadra è completamente sparita dopo l’infortunio di Kean, che si spera sia meno grave di quanto visto allo stadio: anche qui la scelta di non cercare un vice Kean nel mercato di gennaio sta già presentando il conto dopo il nulla in attacco visto anche contro il Como, quando l’ex Juventus era fuori per squalifica.
Per il momento deludenti anche i nuovi arrivi dal mercato invernale che dovevano portare nuova linfa all’asfittica viola dell’ultimo periodo: Zaniolo, Fagioli, Ndour, Marì ieri all’esordio non hanno dato nessun segnale positivo.
Intanto la dirigenza s’interrroga, nonostante la giusta politica di Commisso di difendere i propri uomini, la posizione di Palladino non è così salda.
Serie A
Como, che impatto di Diao! Decisivo anche contro il Napoli
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Arrivato nel mercato invernale, Assane Diao ha già fatto innamorare i tifosi del Como a suon di gol e assist. Numeri da capogiro per il classe 2005.
Dopo una trattativa complicata, il Como si assicura per 12 milioni le prestazioni di Diao dal Betis, e il suo impatto in Serie A giustifica ampiamente questa spesa.
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Assane Diao Diaoune ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como, la rapida ascesa di Diao
Il debutto in prima squadra arriva col Betis, in una notte di Europa League contro i Rangers. Fuori Isco, dentro lui.
A certificare il suo talento è stato l’impatto in Liga, simile a quello nel nostro campionato: gol al debutto, un ottimo biglietto da visita. Pochi giorni dopo, diventa protagonista nella vittoria del Betis per 3-0 contro il Valencia. Due gare, due reti, un impatto stratosferico.
Diao è un esterno d’attacco a piede invertito: rapidissimo e tecnicamente dotato. Molti lo definiscono un giocatore moderno. L’allenatore del Betis, Manuel Pellegrini, aveva grandi aspettative su di lui: “Lo abbiamo visto nel precampionato, ha un grande futuro.” Fin dalle giovanili, Diao mostrava un passo diverso rispetto ai suoi coetanei, con una differenza evidente.
Nell’estate del 2023, Diao partecipò all’Europeo Under 19, giocando solo una manciata di minuti in ogni partita. Mezz’ora in semifinale contro l’Italia. Minuti che furono però sufficienti per attirare l’attenzione di alcuni osservatori dei top club europei, che lo inserirono nei loro database.
Diao non piaceva solo al Como, ma era molto apprezzato anche in Premier League, dove diversi club avevano messo gli occhi su di lui. Tuttavia, i comaschi sono riusciti a battere la concorrenza, muovendosi con decisione e anticipando le altre trattative.
Grazie a una trattativa rapida ed efficace, sono riusciti ad assicurarsi le prestazioni dello spagnolo, consolidando così una delle operazioni più astute della loro campagna acquisti.
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