Il noto giornalista Elio Arienti, in esclusiva per Calciostyle, scrive qui di seguito il suo punto di vista sulla neopromossa Cremonese.(la Cremo). Leggiamolo assieme.
Ultima in classifica, cenerentola del campionato, la Cremonese comunque non demorde e con tutto il rispetto che le si deve e che ampiamente merita, continua a giocare e a reggere il confronto nonostante la differenza dei valori in campo con le avversarie, spesso la penalizza.
Certo, il passaggio di consegne tra Alvini e Ballardini, in panchina, non ha portato, al momento, alcun tipo di beneficio in chiave strettamente numerica (le vittorie sono purtroppo sempre un’utopia, mentre i punti in graduatoria ancora non hanno raggiunto la doppia cifra), ma sotto il profilo del gioco i grigiorossi paiono aver decisamente cambiato passo migliorando sia nel palleggio sia nel fraseggio d’assieme che risulta ben più tonico, armonioso e gradevole.
Il popolo dello “Zini”, dunque, rianimato e rivitalizzato anch’esso nel morale sembra aver rialzato la testa e nelle ultime esibizioni della squadra, l’ha giustamente sostenuta, incoraggiata e apparentemente riportata al centro dei suoi pensieri.
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Ora che si è lasciata alle spalle una prima parte di stagione, assolutamente impalpabile, la Cremo (così la chiamano affettuosamente i supporters sotto il Torrazzo) vorrebbe quindi cominciare, nel girone di ritorno, una nuova vita e dare, nel contempo, uno scossone al proprio destino che finora pare avergli voltato le spalle. Per far ciò gli uomini di Ballardini vorrebbero mettere in scena, con i suoi prim’attori più qualificati (capitan Bianchetti in primis, Carnesecchi, giovane estremo difensore e gli attaccanti Ciofani e Okereke), una rappresentazione che coinvolga, sul palcoscenico della serie A, l’intero gruppo e mostri a chi di dovere la validità del collettivo.
Forse, per una rincorsa-salvezza potrebbe essere già troppo tardi, ma nel calcio – così come nella vita – “mai dire mai” è una regola aurea e di assoluto buon senso.
Se in campionato le cose vanno tutt’altro che per il giusto verso, così non si può dire della Coppa Italia, competizione nella quale il piccolo vascello grigiorosso ha, negli ottavi di finale estromesso, alla roulette dei calci di rigore, nientemeno che il Napoli, l’imbattibile corazzata partenopea che sta, di fatto, mettendo a ferro e fuoco una stagione pedatoria nella quale, fin qui, ha lasciato alle avversarie dirette soltanto le briciole. Poi, dopo gli “Spalletti boys” a Ballardini e ai suoi ragazzi è toccata in sorte la Roma dello “Special One”, altro difficilissimo e apparentemente impossibile ostacolo da superare. Invece i ragazzi terribili di mister Ballardini sono riusciti nell’impresa di mettere con le spalle al muro pure i giallorossi capitolini e sistemare la pratica al termine dei tempi regolamentari approdando con pieno merito alle semifinali della manifestazione dove, in semifinale, troverà la Fiorentina.Poi, dopo gli “Spalletti boys”
a Ballardini ed ai suoi ragazzi è toccata in sorte la Roma dello “Special One”, altro difficilissimo e apparentemente impossibile ostacolo da superare. Invece i ragazzi terribili di mister Ballardini sono riusciti nell’impresa di mettere con le spalle al muro pure i giallorossi capitolini.E sistemare la pratica al termine dei tempi regolamentari approdando con pieno merito alle semifinali della manifestazione dove, in semifinale, troverà la Fiorentina.
Aggiornato al 03/02/2023 12:40
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