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Udinese, alla scoperta di Kosta Runjaic

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Udinese, Kosta Runjaic

Il primo posto in campionato dell’Udinese porta la firma di Kosta Runjaic, allenatore tedesco arrivato quest’estate. Con lui, la squadra ha raccolto 10 punti

A Kosta Runjaic sono bastate 4 partite per prendersi in mano l’Udinese. I 10 punti raccolti sin qui, frutto di tre vittorie ed un pareggio, hanno reso i friulani una squadra completamente differente da quello dello scorso anno.

Compatta, pragmatica e attenta sia in fase difensiva che in fase offensiva. La partita contro il Parma mostra anche un nuovo atteggiamento mentale di Florian Thauvin e compagni: la consapevolezza di avere le forze per ribaltare ogni situazione negativa, altro frutto del grande lavoro svolto dall’allenatore tedesco.

Indice

Udinese, chi è Kosta Runjaic

Kosta Runjaic, nato in Austria ma di origini croate e di nazionalità tedesca, si forma come allenatore al Kaiserslautern diventandone prima il viceallenatore della seconda squadra e poi allenatore delle giovanili.

Nel 2007-2008 arriva la chiamata del Wehen Wiesbaden. Da lì parte una scalata che lo porta ad allenare l’Aalen, il Darmstadt, il Duisburg e il Monaco 1860, con un breve ritorno al Kaiserslautern. Nella seconda avventura con i roten teufel, arriva in semifinale di Coppa di Germania facendo fuori Bayer Leverkusen ed Hertha Berlino.

Dopo la formazione e l’affermazione in Germania, Runjaic prosegue la sua carriera in Polonia. Nel 2017 diventa allenatore del Pogon Stettino, carica che mantiene fino al 2022.

Nello stesso anno, arriva la chiamata del Legia Varsavia, club con il quale Runjaic vincerà la Coppa e la Supercoppa di Polonia. In mezzo, anche un’apparizione alla fase finale della UEFA Europa Conference League del 2023-2024.

Il calcio secondo Kosta Runjaic

Vedere Kosta Runjaic sulla panchina dell’Udinese avrà sorpreso numerosi addetti ai lavori. Non la società posseduta da Giampaolo Pozzo, la quale, ha seguito attentamente l’allenatore tedesco. Le prestigiose vittorie contro Az Alkmaar e Aston Villa hanno convinto i friulani ad affidargli la panchina.

Il gioco di Kosta Runjaic è molto votato al dominio del gioco e al possesso palla. Non potrebbe essere altrimenti, vedendo la reazione della squadra nella vittoria contro il Parma.

La rimonta con i tre gol nel secondo tempo, sono opera di un calcio molto offensivo, che mette in luce le doti di Florian Thauvin e Lorenzo Lucca, trascinatori della squadra in queste partite.

Anche la difesa sembra giovare della cura Runjaic. Certamente, in 4 partite sono stati concessi 4 gol, ma va anche considerata la porta inviolata che Maduka Okoye ha ottenuto nella partita contro il Como. Tutti ingredienti di un lavoro che può essere molto importante. Un lavoro al quale va data continuità.

I giocatori lanciati

Un pregio di Kosta Runjaic è saper valorizzare i giovani. Il lavoro svolto in Polonia, ha visto arrivare in Serie A tre giocatori da lui allenati: nel 2019 il Cagliari ha preso Sebastian Walukiewicz.

Tre anni fa il Parma ha portato in Italia Adrian Benedyczak che è stato uno dei protagonisti della promozione. Marcin Listkowski ha firmato con il Lecce in Serie B nel 2020 prima di un paio di prestiti tra Brescia e Lecco.

L’Udinese può essere il trampolino di lancio di molti giovani talenti come Oier Zarraga, Sandi Lovric, Jaka Bijol, Rui Modesto e Jordan Zemura, oltre a Lorenzo Lucca che piò definitivamente sbocciare dopo la deludente esperienza all’Ajax.

Lazio-Udinese, Lucca

Rome, Italy 11.03.2024: Lorenzo Lucca of Udinese, Manuel Lazzari of Lazio during Italian Serie A TIM 2023-2024 football match SS Lazio vs Udinese Calcio at Olympic Stadium in Rome.

Serie A

Lazio, Castellanos: l’esito degli esami e quando rientra

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Lazio, Castellanos

Castellanos lavora con lo staff medico, dopo l’infortunio rimediato contro il Verona. Gli esami hanno rilevato un problema agli adduttori della coscia sinistra.

Il Taty Castellanos, nell’ultima partita di campionato contro il Verona, ha lasciato il campo a causa di un problema alla coscia sinistra. Gli esami strumentali hanno individuato un affaticamento agli adduttori della gamba del calciatore. I tempi di recupero sono ancora da definire: per questo il bomber biancoceleste sarà monitorato giorno per giorno. La società e tifosi della Lazio attendono con ansia il ritorno del loro attaccante.

Indice

L’inizio di Castellanos

L’attaccante argentino la scorsa stagione aveva fornito delle prestazioni piuttosto deludenti, collezionando solamente 4 gol in Serie A. Quest’anno, invece, ha iniziato il campionato con un piglio nettamente differente. Infatti, nelle prime 4 giornate ha già messo a referto 3 reti: ad un passo dall’eguagliare l’annata precedente.

Grazie a queste sue prestazioni non ha solo convinto la tifoseria biancoceleste ma anche il CT dell’Argentina Lionel Scaloni, che lo ha convocato per la partita con la Colombia dello scorso 10 Settembre.

Castellanos

VALENTIN CASTELLANOS PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Castellanos come sostituto di Immobile

Ciro Immobile ha dato il suo addio alla Lazio dopo 8 anni nell’ultima sessione di mercato, in direzione Besiktas. C’erano dubbi sul fatto che Castellanos potesse sostituire fin da subito il suo ex capitano nel ruolo di centroavanti, visto soprattutto l’andamento della scorsa stagione.

Per il momento l’argentino ha rispettato e addirittura superato le aspettative che c’erano sulla sua figura. I tempi dell’infortunio ancora non sono noti, ma il bomber della Lazio scalpita per tornare a far gioire i suoi tifosi.

Quanti gol può fare il Taty

Castellanos vuole conquistare la fiducia del CT della sua nazionale, per provare a strappare una candidatura in vista del Mondiale del 2026. Questa stagione sarà per lui fondamentale. Ha l’opportunità di giocare in una grande squadra, nella quale è messo al centro del progetto. In zona gol l’obiettivo iniziale è quello della doppia cifra, sperando di poter fare di più arrivando ad una quota intorno alle 15 reti.

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Serie A

Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”

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Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.

Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.

Lazio, le parole di Luis Alberto

In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.

Di seguito, le sue parole.

Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.

Luis Alberto Lazio

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Serie A

Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”

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Roma

Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.

L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.

Roma, le parole di Sabatini su De Rossi

Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.

Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.

Roma

DANIELE DE ROSSI SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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