Serie A
Udinese-Atalanta, le formazioni ufficiali

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Gasperini, su Motta “Non posso che essere affezionatissimo a Motta, che sta vivendo un momento delicato

Atalanta- Gasperini, ha parlato a seguito della premiazione sul palco del Salone CONI a Roma che l’ha visto vincere il Premio Bearzot. Le sue parole:
Dopo essere stato indicato come uno dei plausibili successori di Motta sulla panchina della Juventus, a seguito della vittoria del premio Bearzot, l’attuale allenatore della Dea si è soffermato a parlare sul palco del Salone CONI di Roma, dichiarandosi vicino all’ormai ex allenatore bianconero augurandogli il meglio per il suo futuro. “Non posso che essere affezionatissimo a Thiago Motta, che sta vivendo un momento delicato. Si passa dall’esaltazione alla gogna mediatica, in questo tutti possono migliorare. Le cose vanno avanti, c’è sempre un’evoluzione anche del nostro sport. Saltuariamente vengono fuori delle novità come quella del VAR, è distante dalla percezione dei calciatori e probabilmente anche del pubblico. Le cose sono diventate difficilmente comprensibili rispetto allo standard che abbiamo avuto per anni. Mi auguro che sia una situazione di passaggio che possa portare a dei miglioramenti per lo spettacolo e per il gioco del calcio, soprattutto che sia comprensibile per il pubblico”

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gasperini, sulla stagione dell’Atalanta
Dopo le parole al miele dirette a Thiago Motta, Gasperini ha speso qualche parole anche sulla situazione della sua Atalanta: “L’ultima partita con l’Inter ha reso più complicata la corsa, ma non bisogna mai togliere i sogni ai tifosi. Si deve cercare di inseguire l’impossibile, poi magari qualche volta si può anche raggiungere. In questo momento ho casa a Bergamo (ride, ndr). Noi allenatori viviamo di presente e in questo momento c’è un campionato ancora lungo, vivo questa situazione da nove anni e stare tanto tempo con la stessa società non è frequente nel calcio. Per me fino ad adesso è stata una cosa straordinaria, si sono legate tutte le componenti dal presidente alla città fino ai giocatori. Per le statue c’è tempo, ci sono tanti altri traguardi più belli da raggiungere. Nella vita c’è sempre un inizio e una fine, nel frattempo c’è un viaggio che è la cosa più bella. Anche la vittoria di Dublino è stata bellissima, ma tutta l’avventura è stata meravigliosa”.
Serie A
Juventus, (solo) Mbangula saluta Motta

Juventus, l’esterno belga ringrazia l’allenatore esonerato: “Non vi ringrazierò mai abbastanza”. Ora si apre l’era Tudor.
Samuel Mbangula ha voluto dedicare un messaggio di riconoscenza a Thiago Motta e al suo staff attraverso le sue storie Instagram. L’attaccante belga classe 2004 ha espresso la sua gratitudine per la fiducia ricevuta dal tecnico, che lo ha lanciato in prima squadra:
“Grazie per tutto mister. Non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi dato fiducia fin dal primo giorno e per avermi permesso di realizzare una parte del mio sogno, la più importante in ogni caso! Ci avete sempre voluto il meglio da quando siete arrivati e ce lo avete dimostrato. Vi auguro il meglio per il futuro!”
Parole sentite, che testimoniano il rapporto di stima reciproca tra il giocatore e l’allenatore italo-brasiliano, esonerato nella giornata di ieri dalla Juventus per essere sostituito da Igor Tudor.
Juventus, l’esordio con Motta
Nonostante nelle ultime settimane avesse visto ridursi il suo minutaggio, Mbangula è stato una delle sorprese di inizio stagione. Thiago Motta gli aveva infatti concesso una chance importante già nel match inaugurale contro il Como in Serie A, dove il giovane esterno ha ripagato la fiducia con un gol e un assist. Un debutto da sogno che aveva gettato le basi per la sua crescita nel corso della stagione.
Con Motta in panchina, Mbangula ha collezionato 30 presenze ufficiali, accumulando 1.075 minuti in campo e contribuendo con 4 reti e 5 assist. Numeri che testimoniano la sua crescita, ma che ora dovranno essere confermati sotto la guida di Igor Tudor.

SAMUEL MBANGULA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Inter, Marotta: “Il campionato così aperto non si vedeva da tempo, su Isaksen e Inzaghi…”

Il presidente dell’Inter Beppe Marotta ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio 1 sulla corsa scudetto e varie tematiche legate al club
Inter, le parole di Marotta
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Inter Beppe Marotta ai microfoni di Radio 1 su varie tematiche legate al club nerazzuro:
SULLA LOTTA SCUDETTO
“Ci sono tre squadre che sono candidate maggiormente allo scudetto rispetto a chi insegue e questo depone per un campionato avvincente e molto aperto, come non si vedeva da anni. Siamo in una fase interlocutoria, i punti a disposizione sono ancora tanti”.
RINNOVO INZAGHI
«Siamo molto contenti di Inzaghi, il rinnovo è una formalità. Ha lavorato molto bene in questi anni, è un punto di riferimento sia a livello personale che tecnico.
Siamo molto contenti di averlo con noi. Inzaghi è tra i migliori allenatori in circolazione e ha il vantaggio di essere stato un ottimo calciatore. Credo che a bocce ferme, come sempre fatto, ci ritroveremo insieme e rinnoveremo il contratto”.
ISAKSEN?
“E’ un buon giocatore, ma ogni giorno ci accostano a questo o quel calciatore. Di sicuro con Lautaro e Thuram abbiamo una coppia d’attacco di livello europeo, ma terremo conto di quello che il mercato offre.
Faremo il nostro programma più avanti con Ausilio e Baccin e terremo conto di tante valutazioni sempre nell’ottica di essere competitivi”.
SULL’UNDER 23 DELL’INTER
“Lo strumento dell’Under 23 è propedeutico all’inserimento di giovani in prima squadra, posso dire che anche l’Inter presenterà a tempo debito domanda per partecipare al campionato di Lega Pro dal prossimo anno con questi obiettivi.
Rispetto ad altri paesi, come Germania e Belgio, noi abbiamo una base di reclutamento molto inferiore pensando solo ai paesi a loro assimilati”.
SUL TRATTAMENTO MEDIATICO DELL’INTER
“Quella di Inzaghi è stata una reazione di un professionista, uno sfogo più istintivo che razionale. Però noi siamo l’Inter e siamo quindi oggetto di grande pressione. La nostra storia è l’esempio da seguire ed è normale ci sia questa tensione e pressione.
Fa parte del gioco. Non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere ambiziosi ed essere presenti nelle varie competizioni come lo siamo ora. Se poi altri saranno più bravi…”.
SUL CAMPIONATO
“Il bello del calcio è anche avere 3 squadre candidate allo Scudetto, un campionato avvincente come non si vedeva da anni e questo pone a favore del nostro movimento. Siamo ancora in una fase interlocutoria ed è ancora tutto aperto.
Io penso che bisognerebbe scendere a 18 squadre in Serie A perchè il numero di partite per i calciatori, tra nazionali e club sono un problema. Oggi il dispendio di energie psicofisiche non è lo stesso del passato e questo genera molti più infortuni”.
STRADA IN SALITA VERSO I MONDIALI PER LA NAZIONALE?
«Direi di sì, sono esperienze però. Questo è un gruppo molto giovane, inesperto, ma ha delle qualità. Il lavoro di Spalletti si valuterà a giugno quando sarà alle prese con un esame importantissimo. C’è comunque una gioventù che cresce di partita in partita.
Rispetto alle altre nazioni europee siamo in difficoltà perché non abbiamo una base storica di reclutamento. Squadre come Germania o Belgio possono contare sugli assimilati, che magari fanno parte di ex colonie.
Giocatori che oggi sono tesserabili per quelle federazioni. Sono però fiducioso perché abbiamo sempre raggiunto grandi traguardi. E’ un ciclo nuovo, con giocatori giovani, va dato tempo a Spalletti che secondo me sta facendo un ottimo lavoro».
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