Udinese-Inter 3-1, i bianconeri infliggono tre schiaffoni a Inzaghi: le pagelle

L’Udinese infligge all’Inter la terza sconfitta stagionale. Nerazzurri in confusione e surclassati nel gioco. Le pagelle di Calciostyle.

Handanovic 6,5: incolpevole sui gol, ne evita almeno altrettanti. Notevole la prodezza su Lovric.

Skriniar 5: non capisce nulla per tutta la gara. L’autogol del pareggio è la fotografia della partita dello slovacco.

Acerbi 6: la difesa nerazzurra imbarca acqua da tutte le parti, lui è l’ultimo ad arrendersi. Sostituito da De Vrij (dal 34’st De Vrij 4,5: sua la disattenzione che porta al gol del sorpasso).

Bastoni 5: pasticcione e disattento nella mezzora in cui rimane in campo. Poco prima di uscire prova senza fortuna il tiro in porta (dal 30′ Dimarco 5: un cambio che non inverte la rotta).

Dumfries 6: ha una buona occasione di testa, ma la spreca. Non gli manca il coraggio di provarci, ma non è nella sua versione migliore.

Barella 6: segna il gol dell’illusione, ma si perde Arslan per il 3-1 che chiude la partita. Prestazione sufficiente.

Brozovic 5: non è stato il surplus che deve essere per i nerazzurri. Il nervosismo prevale sulla logica. Ammonito, salterà il match contro la Roma.

Mkhitaryan 5: fuori dal gioco, nervoso e poco propenso a intendersi con i compagni. Ammonito e sostituito dopo mezzora (dal 30′ Gagliardini 5: poco incline al sacrificio e macchinoso).

Darmian 5,5: il suo omologo sulla destra appare decisamente più dinamico, ma partecipa alla giocata che generala la punizione da cui nasce il gol del vantaggio (dal 22’st D’Ambrosio 6: la sua esperienza è utile ma non decisiva per limitare gli esterni udinesi).

Dzeko 6: l’unico punto di riferimento affidabile dell’Inter. Gioca di sponda e cerca il dialogo. Il migliore insieme a Barella (dal 22’st Correa 5: inesistente).

Lautaro 5,5: fa una fatica tremendo a provare un guizzo dei suoi. Il fisico non lo aiuta, l’Udinese è impermeabile. Troppo egoista nel dialogo con i compagni.

Inzaghi 4,5: non ci capisce nulla, e lo si capisce alla mezzora, quando fa un doppio cambio. Un’Inter troppo brutta e che non lo segue più come prima.

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