LORENZO LUCCA (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)
Dall’avventura nell’Udinese all’esperienza con la Nazionale italiana: il centravanti Lorenzo Lucca si racconta in una lunga intervista alla Gazzetta.
Nella sorprendente Udinese che occupa la prima metà della classifica di Serie A, uno dei giocatori chiave è certamente Lorenzo Lucca. Punta centrale classe 2000, è arrivato in Friuli nell’estate del 2023 dopo l’esperienza poco felice all’Ajax. 8 gol e 4 assist nella sua prima stagione in Serie A, mentre adesso è già in doppia cifra, con ancora 9 giornate al termine del campionato.
LORENZO LUCCA E LUCIANO SPALLETTI (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)
L’attaccante bianconero ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha trattato diversi temi, dai retroscena sulla sua Udinese alla chiamata del CT della Nazionale italiana Luciano Spalletti. Di seguito le sue parole.
L’esperienza in Nazionale
“Sono contento perché il CT mi ha dato spazio. E ho ritrovato tanti compagni dell’Under 21. Ma torno esattamente come sono andato, decido di proseguire il percorso con l’Udinese: mancano nove partite, bisogna dare tutto. Ho legato con Ricci, che è di Pisa dove io sono stato. Ma in generale quello della Nazionale è un gruppo unito con giovani forti. Sono fiducioso, andremo al Mondiale, non ci sono scuse“.
Su Kean
“Io e Moise siamo stati insieme al Torino da piccoli. È un grande amico. Ci conosciamo da quando eravamo bambini ed è stato bello ritrovarsi e ricordare cosa facevamo in spogliatoio. Siamo sempre rimasti in contatto. È fortissimo. Lui ha più tiro e io più colpo di testa? Abbiamo tutti e due tutto. Non gli invidio nulla“.
La chiave per restare nel gruppo
“Continuare a lavorare con serenità, stare tranquillo. E non devo mettermi pressioni addosso. Devo pensare a migliorarmi come ho fatto finora, con la fiducia dell’Udinese che due anni fa è stata la prima a credere in me dopo un’annata difficile
La cattiveria agonistica
“Io ne ho tanta. Se non hai fame non vai da nessuna parte. Dobbiamo cercare di andare più avanti possibile, ricordandoci che lo scorso anno abbiamo rischiato grosso salvandoci alla fine. Ma a Udine c’è un gruppo forte, con gente di personalità. Non mi pongo obiettivi, farlo può essere un limite mentale. Non parlo di obiettivi. Ragiono partita dopo partita, gol dopo gol“.
Sull’episodio con Thauvin a Lecce
“Ho portato tutti i compagni a cena. Siamo andati a 20 minuti da Udine. Ho pagato, ma non c’è più bisogno di parlarne. È stata ingigantita. Thauvin è molto forte e ci dà una grossa mano“.
Sarà possibile un’altra avventura all’estero?
“Non fa differenza. Sono cresciuto a livello fisico, tecnico e mentale. All’estero vedo più gol, la Serie A è difficile ma è una sfida che mi dà adrenalina. Sono padrone del mio destino“.
Su alcuni compagni di squadra
“Sanchez mi dà tanti consigli. Ci parlo molto anche perché conosco lo spagnolo. Solet è forte, ma con me fa fatica… Ha tanta tecnica e molta stima di se stesso. In questo lavoro la mentalità fa il 90%. Iker Bravo ha tecnica e personalità e può essere il futuro dell’Udinese”.
I prossimi impegni in campionato
“Abbiamo alcuni scontri diretti in casa, abbiamo il Bologna e la Fiorentina. E noi in casa siamo forti. Genova è un campo difficile, caldo. Non dobbiamo pensare a finire nella parte sinistra della classifica, ma a dare sempre tutto“.
Sull’Ajax
“Quelli che sento, Edson Alvarez e Conceição, non ci giocano più. Auguro ogni bene al club che non mi appartiene più. Ma il passato è passato. Non sono stato riscattato, ragiono solo sul presente“.
Aggiornato al 26/03/2025 15:42
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