Udinese, un dato che mette sorrisi

La dirigenza dell’Udinese esulta per il lievitare degli abbonamenti che confermano la fedeltà della città ai colori bianconeri. 

Udinese, entusiasmo dei tifosi alle stelle

C’è un numero che fa esultare in modo particolare l’Udinese di Andrea Sottil. Nella progressione aritmetica occorre andare un po’in là per trovarlo ma scintilla tra tutti: 12.556.

L’ascensore del numero degli abbonamenti all’Udinese da parte dei suoi tifosi sta continuamente elevandosi. E, dal momento che la società friulana ha posto il 31 agosto quale limite per la loro sottoscrizione, è destinato a salire in modo ulteriore.

La società si gode lo scenario con il sorriso sulle labbra che accompagna a quello a pieni denti sfoderato dopo il netto 4-1 nel debutto della stagione ufficiale in Coppa Italia contro il Catanzaro appena ritornato in cadetteria.

“Siamo felicissimi del grande entusiasmo e della carica della nostra gente – spiega a Udinese blog il direttore generale Franco Collavino – la passione dei tifosi è contagiosa e fa respirare un clima eccezionale che è una ventata d’energia fantastica

per la squadra in vista dell’inizio del campionato”.

Un affetto che va a confermare, e andrà magari anche a superare, quello fatto registrare lo scorso anno. Insomma Friuli, terra di grande laboriosità, di ottimi vini e di Udinese. La media spettatori dello scorso anno è stata di 21 mila. Praticamente quasi un quarto della città che conta complessivamente 99 mila abitanti. E che, accanto a musei dove si possono ammirare capolavori del Tiepolo e del Caravaggio, annovera, non sembri irriverente l’accostamento, anche il suo gioiello calcistico.

Ma un effetto nasce sempre da una causa. Non solo nella scienza ma anche nel calcio. E , per Collavino, l’effetto ha un padre e una madre. Il padre è “uno stadio magnifico”, la madre “l’attenzione ai tifosi”.  Due genitori che hanno costituito, conclude, “ingredienti decisivi per generare entusiamo e spingere i nostri ragazzi“.  Udine, insomma, ama la sua creatura calcistica. E, anche quest’anno, se la vuole coccolare per bene.