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Ultimissime SPAL-Lazio: Quanti dubbi!
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Questa sera alle 21:00 al Mazza di Ferrara, si disputerà la gara tra SPAL, padroni di casa, e Lazio. Due formazioni che vivono periodi molto simili, lanciate da vittorie tutt’altro che scontate e ricche di significato. Gli ospiti sono reduci dal derby stravinto prima, e lo scontro diretto (vinto) con l’Inter poi. 6 punti dunque essenziali per gli uomini di Inzaghi, che a questo punto possono davvero sperare in un posto in Champions. Felice anche la situazione dei biancoazzurri di Ferrara, che vengono da due vittorie di fila, rispettivamente contro Roma e Frosinone, e adesso pronta ad affrontare la 3° squadra Laziale consecutiva.
ULTIMISSIME LAZIO
Sembra proprio che sarà Patric ad affiancare Bastos e Acerbi nella difesa a 3 che schiererà Inzaghi contro i padroni di casa. Lo stesso Spagnolo è rientrato dall’influenza che domenica lo ha tenuto fuori dalla trasferta di Milano. Proprio a Milano la squadra Romana si è fermata per preparare il match odierno. Radu quindi non verrà utilizzato, risparmiandolo da eventuali ricadute. Non del tutto scontata la presenza in campo di Luis Alberto e Leiva, almeno non dal primo minuto, in quanto Parolo e Badeij sono pronti ad offrire il loro contributo, scalpitando. Caicedo affiancherà Immobile invece, con Correa che resterà ai box.
Potrebbe infine saltare la convocazione per Neto, che a causa di alcuni problemi fisici, rischia di mancare nella lista dei convocati.
ULTIMISSIME SPAL
Dubbi anche sul modulo da utilizzare in campo per Semplici, che non sembra voler rischiare il 3-5-2 visto nelle ultime uscite. Il primo ballottaggio è quello fra Felipe e Cionek, col primo che sembra in vantaggio sul secondo, per ricoprire il ruolo di centrale di difesa a destra. Valoti in vantaggio su Jankovic e Murgia, per prendersi un posto a centrocampo. Petagna è l’unica sicurezza per il tecnico dei biancoazzurri, con Paloschi, Floccari e Antenucci a giocarsi la seconda maglia da titolare, con l’ultimo che aveva presenziato appunto da titolare, contro il Frosinone.
PROBABILI FORMAZIONI
Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Bastos; Marusic, Luis Alberto, Leiva, Milinkovic, Lulic; Caicedo, Immobile.
Panchina composta da: Proto, Guerrieri, Luiz Felipe, Wallace, Badelj, Belisha, Parolo, Cataldi, Bruno Jordão, Romulo, Durmisi, Correa.
SPAL (3-5-2): Viviano; Felipe, Vicari, Bonifazi; Lazzari, Valoti, Missiroli, Kurtic, Fares; Antenucci, Petagna.
Panchina compsota da: Gomis, Poluzzi, Cionek, Regini, Costa, Dickmann, Murgia, Valdifiori, Schiattarella, Jankovic, Paloschi, Floccari.
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Grand Tour Italia celebra la vittoria azzurra ai Mondiali del 1982
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In un evento che si terrà il prossimo 14 marzo, Grand Tour Italia celebrerà il trionfo azzurro ai Mondiali dell’82. Il comunicato stampa.
Di seguito il comunicato stampa dell’evento, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Grand Tour Italia, a Bologna, celebra uno dei momenti più iconici della storia del calcio italiano con una serata imperdibile dedicata alla vittoria della Nazionale ai Mondiali 1982.
Venerdì 14 marzo, a partire dalle ore 18.30, il Parco ospiterà la proiezione del film documentario Italia 1982 – Una storia azzurra, seguita da un incontro esclusivo con due dei protagonisti di quell’impresa: Marco Tardelli e Fulvio Collovati.
Con la presenza di Oscar Farinetti, a moderare la conversazione sarà il giornalista sportivo Gigi Garanzini, che guiderà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso ricordi, aneddoti e testimonianze dirette di quell’avventura che ha fatto sognare un’intera nazione.
Il documentario Italia 1982 – Una storia azzurra
Prodotto da Simona Ercolani, fondatrice di Stand By Me e Vision Distribution in collaborazione con Sky, Italia 1982 – Una storia azzurra, con la regia di Coralla Ciccolini e la direzione artistica di Beppe Tufarulo, è distribuito da Vision Distribution.
Il documentario ripercorre la cavalcata della Nazionale azzurra di Enzo Bearzot, soffermandosi sulle difficoltà iniziali, sulla determinazione dei giocatori e sul trionfo finale che ha unito l’Italia intera.
Attraverso immagini di repertorio inedite e interviste ai protagonisti, il film offre uno sguardo esclusivo su un torneo che ha segnato la storia dello sport e del Paese. Un cammino fatto di ostacoli e rivincite, che ha avuto il suo culmine con il 3-1 della finale dell’11 luglio e l’urlo liberatorio di Tardelli, entrato nella memoria collettiva del Paese.
Ma il documentario non è solo il racconto di una vittoria sportiva: attraverso una rigorosa ricerca di materiali d’archivio, ricostruisce il contesto storico e sociale di quell’anno, con un’Italia in crisi, segnata dal terrorismo, dalla disoccupazione e da un forte senso di incertezza. È in questo scenario che il successo della Nazionale diventa un simbolo di riscatto per un intero Paese.
L’evento del 14 marzo a Grand Tour Italia sarà un’opportunità unica per rivivere le emozioni di quell’epoca e per ascoltare direttamente dalla voce di Marco Tardelli e Fulvio Collovati i retroscena di quel successo. Al termine della proiezione, verso le ore 19.30, i due campioni dell’82 si intratterranno con il pubblico, rispondendo alle domande e condividendo aneddoti legati a quella straordinaria avventura calcistica.
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti e con registrazione raccomandata a questo link.
Su Grand Tour Italia
Grand Tour Italia è un Parco esperienziale di 50.000 mq che celebra la biodiversità culturale e gastronomica delle 20 regioni italiane. Attraverso osterie regionali, aree didattiche, eventi e attività, il Parco offre un’immersione completa nella tradizione e nell’eccellenza del nostro Paese.
È aperto dal giovedì alla domenica. Per chi viene a Grand Tour Italia è a disposizione un servizio navetta gratuito il sabato e la domenica fino a esaurimento posti. Per gli orari di apertura e della navetta, le informazioni e dettagli sulle singole esperienze, corsi ed eventi visitare il sito web e i canali social Facebook e Instagram @grandtouritalia.ita.
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Cesena, a breve una cerimonia dedicata: tutti i dettagli
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Don Filippo Cappelli, parroco di Badia-Budrio, sfida le convenzioni organizzando una messa dedicata al Cesena e scoprendo il Santo patrono dei calciatori.
Un’inedita connessione tra sacro e profano per avvicinare le persone alla religione attraverso la passione per il calcio. E’ l’ultima trovata di Don Filippo Cappelli, che ha organizzato una cerimonia per la squadra romagnola.
Il calcio come strumento di evangelizzazione
Don Filippo Cappelli, parroco di Badia-Budrio, piccole frazioni romagnole ai piedi del comune di Longiano, vicino Cesena, ha deciso di unire la passione per il calcio con la propria missione religiosa. “Domenica 23 febbraio, nella mia parrocchia, abbiamo organizzato una funzione dedicata al nostro amore sfrenato per il Cesena F.C. e a suffragio dei suoi protagonisti”, racconta don Filippo.
L’idea nasce dalla sua personale convinzione che vita spirituale e vita terrena possano e debbano convivere: “È una questione di emozioni: vita spirituale e vita terrena viaggiano assieme. Sono forma e sostanza della stessa materia: l’uomo”.
Il Cesena F.C. e la religione: una connessione storica
La connessione tra il Cesena F.C. e la religione non è una novità. Infatti, nelle vetrate del Duomo San Giovanni Battista di Cesena è raffigurato Walter Schachner, ex attaccante austriaco del Cesena e idolo dei tifosi negli anni ’80. “La guardavo e la ritenevo familiare; poi spostando lo sguardo leggermente sotto quella faccia, ai piedi del San Giovanni predicante e poco distante dalla rappresentazione del suo martirio, individuavo un pallone e degli scarpini da calcio”, racconta don Filippo.
Il Santo patrono dei calciatori
Ma la scoperta più sorprendente è quella del Santo patrono dei calciatori, San Luigi Scrosoppi, nato a Udine nel 1804 e proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2001. “Nell’organizzare la funzione religiosa don Paolo Foschi ha cercato fra testi sacri e documenti ufficiali se esistesse un Santo Protettore dei calciatori”, racconta don Filippo. E così è stato: “Abbiamo già avanzato la nostra proposta: tenere una messa ufficiale sul prato dello stadio Dino Manuzzi prima dell’inizio di una partita del Cesena. Per noi sarebbe una soddisfazione enorme”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio.
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Juventus, Tiribocchi: “Il percorso di Motta è a rischio e su Koopmeiners e Douglas Luiz…”
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L’ex calciatore della Juventus Simone Tiribocchi ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni Juventusnews24 relative al momento che sta vivendo il club bianconero.
Juventus, le parole di Tiribocchi
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex bomber di Atalanta e Vicenza Simone Tiribocchi ai microfoni di Juventusnews24 sul momento che sta vivendo il club bianconero e su mister Thiago Motta:
Secondo lei la panchina di Motta inizia a scricchiolare?
“Be’ diciamo che sono stati dieci giorni tosti, per l’allenatore e per il mondo Juventus. La Juventus in campionato veniva, se non sbaglio, da quattro vittorie consecutive quindi aveva un po’ rimesso a posto la situazione classifica, poi ci sono state queste due mazzate.
Io ero allo stadio, c’era grande entusiasmo prima della partita, c’era tranquillità quindi l’ambiente si era un po’ risollevato malgrado l’uscita più importante che è quella dalla Champions.
Quindi questo potrebbe un po’ minare il percorso, è inevitabile che quando sei nelle grandi squadre – l’abbiamo visto anche al Milan – devi fare risultato, se non lo fai sei sempre messo in discussione”.
Koopmeiners e Douglas Luiz fino ad ora sono i grandi flop del mercato bianconero, secondo lei a cosa è dovuto questo scarso rendimento?
“Da una conoscenza dell’allenatore, di un’interpretazione del calcio diversa da quella che soprattutto Koopmeiners faceva lo scorso anno. Le valutazioni che si danno a certi giocatori sono talmente alte che ci si aspetta venti gol al girone d’andata e 40 al ritorno e quindi questo poi quando non succede, tutto va a cadere.
È come un castello di carta, nel senso “tu non mi fai gol, ti ho pagato 60, ti devo fischiare”, in quel caso un giocatore comunque di qualità – perché Koopmeiners è un giocatore di qualità è al centro del progetto e non rende, viene fischiato. E tutto lì diventa un po’ un problema, naturalmente l’allenatore lo difende facendolo giocare ma tante volte è controproducente.
Io credo che lui sia un giocatore forte, che vada messo in una posizione e da lì costruire, e non ogni volta cambiare. Per quanto riguarda Douglas Luiz io lo conoscevo poco però mi sembra veramente che non sia quell’acquisto che sposta gli equilibri invece come è stato Thuram oppure Kolo Muani.
Sono quei giocatori che ti fanno veramente la differenza a Torino, al Paris Saint-Germain, ovunque nelle piazze dove c’è veramente da fare la differenza e Douglas Luiz secondo me non lo è”.
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