Serie A
Venezia-Atalanta 1-3, la Dea risorge e vince in Laguna: le pagelle
Dopo tre sconfitte consecutive, l’Atalanta torna alla vittoria. I tre punti arrivano in casa di un Venezia che ora è in una disperata situazione di classifica e la salvezza che si fa sempre più lontana.
Per la classifica e per il morale. L’Atalanta riassapora il gusto dei tre punti e piega un brutto Venezia, ricominciando la corsa a un posto nella zona Europa.
Per il Venezia, invece, la situazione si fa sempre più critica, con la retrocessione che ormai è a un passo.
La partita si è sbloccata al minuto numero 44 del primo tempo, grazie al gol di Pasalic. Nel secondo tempo, già al secondo minuto è 0-2 per il gol di Duvan Zapata, triplicato al 18′ da Luis Muriel.
Inutile, per i padroni di casa, la rete di Crnigoj per il Venezia che fissa il punteggio sull’ 1-3 finale.
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Le pagelle
Musso 6: viene impegnato in maniera importante in un paio di occasioni. Subisce poche insidie e un malinteso con Demiral rischia di metterlo in difficoltà. Non ha colpe sul gol di Henry.
Scalvini 7: cresce di partita in partita, e l’approccio è da vero leader. Chiusure e uscite palla al piede di autorità. Oggi sugli spalti a osservarlo c’era anche Roberto Mancini, che avrà di certo preso degli ottimi appunti (dal 65′ Demiral 6: non ha grosse difficoltà a limitare gli avanti lagunari).
Palomino 6: in questa partita era sufficiente la difesa a bassi giri. Non viene mai impensierito e gestisce al meglio ogni pallone.
Djimsiti 6: anche lui vive un pomeriggio relativamente tranquillo. Prova anche a spingersi in avanti e per poco dalle parti dell’estremo difensore avversario.
Hateboer 6: cresce alla distanza, nel complesso porta a casa la pagnotta. Spinge di più nel secondo tempo e cerca spesso il cross.
De Roon 6: fare da interdizione e di rottura non è stato difficile contro un Venezia che in mezzo ha creato pochi problemi.
Freuler 6: gestisce insieme a De Roon il centrocampo nerazzurro, con degli omologhi non proprio impeccabili (dal 65′ Koopmeiners 6: galleggia in mezzo e mette il pilota automatico all’interno di una partita già indirizzata).
Zappacosta 6,5: cresce con il passare dei minuti, spinge soprattutto nella ripresa. Sforna l’assist per Muriel.
Pasalic 6,5: sblocca la partita e la indirizza verso il ritorno alla vittoria. Troppo spesso schierato fuori ruolo, ha dimostrato che messo a fare il suo mestiere è sempre pericoloso (dal 77′ Pessina sv).
Zapata 6,5: torna al gol dopo l’infortuno e non è una gran rete, ma pesa molto sul suo morale. Il suo contributo sarà prezioso alla ricerca dei gol che possono valere l’Europa (dal 77′ Boga sv).
Muriel 7: perde la palla che consente al Venezia di accorciale la distanza, ma è un malus limitato rispetto all’apporto offensivo che genera nella partita. E’ suo il gol del 3-0.
Gasperini 7: decide di proporre il tandem del gol Zapata-Muriel e azzecca la scelta, grazie a un gol a testa per i due colombiani. Una vittoria che dà morale e rilancia le azioni nerazzurre per un posto in Europa.
Serie A
Torino, contro il Cagliari per scacciare la pareggite
Il Torino aprirà la 22° giornata di Serie A con l’obiettivo di tornare alla vittoria dopo una serie di pareggi. Vanoli, in attesa del mercato, vuole i 3 punti.
I granata ospiteranno il Cagliari di Nicola in una sfida che vale tanto in chiave salvezza. Al Grande Torino il pubblico non farà di certo mancare il suo apporto per spingere la squadra alla vittoria.
Torino, i punti iniziano a diventare pesanti
Gli uomini di Vanoli devono necessariamente tornare alla vittoria, che manca ormai da oltre un mese (l’ultima il 13 dicembre in casa dell’Empoli). Da lì 4 pareggi e 1 sconfitta hanno fatto scivolare Ricci e compagni fino all’11 posto, che ora dista solo 3 punti dalla zona retrocessione.
Le rimonte contro Udinese, Fiorentina e Juventus hanno contribuito a restituire un po’ di serenità attorno all’ambiente ma i tifosi sono sempre concentrati sulla contestazione verso la società e ogni partita non mancano le manifestazioni di dissenso.
Un altro fattore è la mancanza di operazioni in entrata per rinforzar
e la squadra, alla quale manca sempre un sostituto di Zapata dato che in questa prima parte di stagione l’attacco non ha prodotto quanto ci si aspettava (21 goal e quarto peggior attacco della Serie A).
Inoltre la questione Ricci tiene sempre banco, nonostante il recente rinnovo del centrocampista fino al 2028. Diversi club sono interessati e la situazione potrebbe evolversi anche in vista di giugno.
La sfida contro il Cagliari dunque assume un significato doppio da identificarsi sia dal punto di vista sportivo che societario. Una vittoria aggiusterebbe sicuramente alcune situazioni scomode, seppur temporaneamente. Appuntamento dunque alle 20:45 di venerdì 24 gennaio.
Serie A
Milan, lo “scudetto” del fatturato
Il Milan, secondo una speciale classifica, risulta essere il primo club per ricavi in Italia, superando Inter e Juventus. I bianconeri perdono il primato.
Il Milan risulta essere, secondo una speciale classifica, il club con maggior fatturato in Italia, con 397,6 milioni di euro, davanti ad Inter e Juventus. I bianconeri, per la prima volta, perdono il primato detenuto a causa della mancata partecipazione alle coppe europee dello scorso anno.
Milan, primo in Italia per fatturato, la classifica dei ricavi
Il Milan un particolare scudetto lo ha già conquistato. Ma non è quello che conquista sui campi da gioco, bensì al livello di management. Secondo una speciale classifica dei fatturati dei club italiani, il club rossonero risulta ad essere il primo in Italia, con un fatturato di 397,6 milioni di euro, davanti all’Inter (391 milioni di euro), e la Juventus (355,7 milioni di euro), che così perde per la prima volta il primato dopo la mancata partecipazione alle coppe europee della scorsa stagione.
Lo studio è stato effettuato da “Football Money League” di Deloitte, che analizza i fatturati di 20 club europei. Per il Milan, rispetto al 2023, risulta una crescita di 12,3 milioni di euro, la a discriminante è relativa alla crescita delle entrate commerciali, 150 milioni rispetto ai 124 di un anno fa. In rialzo le entrate da botteghino: 87 milioni contro i 79 del 2023. In calo invece gli introiti derivanti dai diritti TV: 161 milioni contro i 182 dell’anno scorso.
In Europa, comanda la classifica il Real Madrid con un miliardo di euro di entrate in una singola stagione, davanti a Manchester City ( 837,8 milioni di euro) e PSG ( 805, 9 milioni di euro). I rossoneri al livello europeo si trovano al 13°posto. La società madrilena deve il primato europeo l completamento dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Santiago Bernabeu, i ricavi delle partite sono praticamente raddoppiati a 248 milioni di euro.
Per la società milanista presieduta da Paolo Scaroni può definirsi soddisfatta dal punto di vista del bilancio, vedremo se lo sarà anche dal punto di vista tecnico-sportivo.
Serie A
Juventus, una poltrona per tre: Kolo Muani esclude Vlahovic?
Juventus: la società bianconera ha chiuso per l’arrivo di Kolo Muani dal PSG, arricchendo il proprio reparto offensivo con un giocatore duttile e di alto livello.
Chiunque nell’ambiente attendeva con entusiasmo l’innesto di un attaccante e, con il francese, è arrivato un calciatore dalle grandi doti (qui il nostro articolo a riguardo). Tutti sono felici, tranne uno: Dusan Vlahovic.
Il centravanti serbo, con l’ex Francoforte a disposizione, rischia di divenire addirittura la terza scelta nelle gerarchie di mister Thiago Motta. Le ultime uscite della Juventus sono la dimostrazione di come il classe 2000 non sia inamovibile: 21 minuti in due partite.
Problemi fisici, rendimento al di sotto delle aspettative e la sensazione, costante, di non riuscire ad esprimersi. Se già il posto del numero 9 della Juventus era minato dal compagno Nico Gonzalez, con Kolo Muani la questione si complica ulteriormente.
Il contratto dell’ex viola parla chiaro: scadenza 2026, con un ingaggio che lo rende non solo il più pagato dei torinesi, ma anche dell’intera Serie A.
Juventus, Vlahovic e il mercato: le voci incessanti
La Juventus dovrà gestire, quindi, la situazione legata a Dusan Vlahovic. Sul suo conto non si sono mai placate le voci di mercato che lo accostano ai grandi club inglesi, o ad altre superpotenze economiche europee.
La realtà è che, in queste condizioni, con quell’ingaggio e quel prezzo, la punta dei bianconeri non serve a nessuno. Men che mai al suo allenatore, che continua a preferirgli altri calciatori.
Che ci fosse bisogno di un sostituto era cosa chiara da mesi, vista la costante assenza di Milik. L’arrivo, però, di un profilo internazionale come quello di Kolo Muani potrebbe destabilizzare il numero 9.
Vedremo, quindi, come andranno questi mesi. La possibilità di una convivenza tra i due (per non dire tre, mettendoci anche Nico Gonzalez, che però potrebbe tornare ad agire sulla fascia) sembra fantascienza, considerando anche il gioco di Thiago Motta.
Ma, se i calciatori sono veri campioni, un modo per giocare assieme lo trovano e questo si augura ogni tifoso della Juventus.
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