Serie A
Venezia, Di Francesco: “La colpa è stata solo nostra”
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6 mesi fail

Le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco al termine dell’incontro contro il Verona, valevole per la settima giornata del campionato di Serie A.
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Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, ha commentato la sconfitta per 2-1 nel post partita contro il Verona al Bentegodi.
Verona-Venezia, il commento di Di Francesco
Il tecnico del Venezia Eusebio Di Francesco ha commentato ai microfoni di DAZN il match contro l’Hellas Verona. Queste le sue parole:
“Non mi piace parlare di episodi però prendere gol così dà fastidio, non è la prima volta che ci facciamo gol da soli. Il risultato giusto sarebbe stato il pareggio. Peccato, potevamo essere più bravi nella gestione e più verticali, abbiamo creato tanto ma non siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. Poi loro hanno trovato questo gol su nostra ingenuità. La colpa è stata solo nostra, loro ci hanno messo più cattiveria nell’andare a cercare il risultato. Dobbiamo migliorare su questo, siamo stati meni lucidi”.
Su Oristanio
“Il ragazzo è in crescita nelle due fasi, è il nostro giocatore più bravo ad attaccare gli spazi. Dobbiamo essere più lucidi. Doumbia e Haps hanno avuto grandi occasioni. Gli episodi fanno parte del gioco, dobbiamo fare solo mea culpa perché potevamo portare a casa il risultato. In questo campionato c’è fisicità, voglio vedere più determinazione”.

La Juventus è stata chiara con il nuovo allenatore: Tudor deve dimostrare di meritare la panchina bianconera. Altrimenti ci saranno dei saluti.
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Igor Tudor è un uomo che ama certamente le sfide più difficili, uno di quelli che non si tira certamente indietro rispetto alle avversità e poi il calcio (nella logica della palla tonda) è piena di sorprese e, anche di grandi conferme.
Prendendo in esame le storie degli allenatori ciò che appare è una serie di realtà molto diverse tra di loro: allenatori esonerati dopo poco tempo ma anche traghettatori rimasti a lungo come allenatori.
Tra questo secondo gruppo, per esempio, appare la vicenda Simone Inzaghi e Lazio e quindi anche per Tudor potrebbero aprirsi le porte per una collaborazione duratura ma anche terminare subito dopo il Mondiale per Club.
Il contratto parla chiaro e vede il nuovo allenatore vestire i colori bianconeri per terminare il Campionato di Serie A ( conquistando un posto in Champions League per il prossimo anno) e magari vincere il Mondiale per Club.

ESULTANZA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Juventus vuole vedere i risultati altrimenti sarebbe fuori
Il contratto dell’allenatore croato, infatti, lo lega alla Vecchia Signora solo per quattro mesi e senza garanzie sul futuro che deve essere conquistato a suon di vittorie.
Il club bianconero avrebbe siglato un accordo che prevederebbe un piccola penale se – entro il 30 luglio – vorrà liquidare il tecnico nonostante abbia centrato la qualificazione in Champions League. Già perché le sorti dell’allenatore sono saldamente legate a questo traguardo che per la Juventus appare fondamentale.
Diciamo che proprio se Igor Tudor dovesse centrare l’obbiettivo Champions allora ci sarebbe un naturale rinnovo fino al 2026.
Tudor appare molto sereno in questa sfida davvero impegnativa e questo rende il traguardo potenzialmente più vicino. Soprattutto perché il club non dimentica il fallimento della rivoluzione dell’esonerato Thiago Motta.
La Juventus ha, in conseguenza dell’arrivo del tecnico croato, ripreso a giocare con maggiore convinzione e questo farebbe pensare che il peggio sia passato ma occorrerà aspettare fino alla fine per vedere se sarà dentro oppure fuori!

C’è un altro club nerazzurro nel Campionato italiano che sta facendo davvero un bel calcio ed è l’Atalanta. Anche se non è lo stesso di qualche partita fa.
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La squadra di Gasperini resta quarta in classifica Serie A ma la sconfitta di domenica contro la Lazio sta rendendo più ostico il mantenimento della zona Champions League per la prossima stagione.
La Dea esprime un calcio ben giocato e ormai mostra chiaramente di non essere una semplice meteora di passaggio ma è una realtà solida del nostro Campionato.
L’Eco di Bergamo, infatti, dedica un interessante articolo proprio sul ruolo che il club nerazzurro sta assumendo in Serie A e mostra chiaramente che la squadra deve iniziare a credere di non essere più solo un club cittadino ma fare un passo in avanti verso una dimensione extra-nazionale.

GIAN PIERO GASPERINI SORRIDENTE ALL’OLIMPICO DI ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Atalanta non sembra più la squadra della prima parte del Campionato
“L’Atalanta resta terza ma per la Champions si fa più dura”. Parole queste che mostrano quanto possa diventare, d’un tratto, difficile imporsi e conquistare delle vittorie importantissime per la classifica finale.
Va detto che la squadra bergamasca ha rischiato molto poiché se il Bologna avesse vinto contro il Napoli, allora avrebbe allontanato proprio l’Atalanta. Il club nerazzurro non può e non deve fare affidamento sulle performances delle altre squadre perché sarebbe semplicemente un modo passivo di vivere il calcio oltre che ad essere soggetto a troppe variabili.
Il risultato di pareggio tra le due squadre più in alto in classifica hanno, parzialmente, salvato la Dea che si trova adesso a -1 proprio dal Bologna.
La squadra di Gasperini, pur continuando a giocare un gran bel calcio sta restando impantanata nelle sabbie mobili di una serie di risultati negativi: infatti, il club nerazzurro è reduce da ben 3 ko consecutivi che stanno influendo negativamente sulla corsa in Champions League.
Domenica prossima è attesa un’altra partita che segnerà, forse, un dentro o fuori Champions ovvero il match proprio con il Bologna. Uno scontro diretto per staccare il cartellino per la prossima stagione in campo europeo.
Serie A
Inter-Napoli fino all’ultimo respiro per lo Scudetto: cosa succede in caso di arrivo a pari punti?
Pubblicato
41 minuti fail
08/04/2025
Con appena tre punti a separarli, il duello tra Inzaghi e Conte infiamma la volata Scudetto. Ecco cosa succederà se la Serie A si chiudesse in parità.
Inter a 68, Napoli a 65. A sette giornate dalla fine, la Serie A 2024/25 si prepara a vivere una delle volate Scudetto più avvincenti degli ultimi anni. Due squadre in fuga, due allenatori con storie diverse ma stessa fame, con un duello che promette scintille fino all’ultima giornata. Simone Inzaghi guida la classifica con i suoi nerazzurri, mentre Antonio Conte ha ridato linfa al Napoli campione 2023, pronto a scrivere una nuova pagina di gloria.
Con l’Atalanta ormai staccata, il discorso tricolore sembra ridotto a un faccia a faccia tra Inter e Napoli. Ma cosa accadrebbe se le due squadre dovessero concludere il campionato appaiate in vetta?
Scudetto: a pari punti si va allo spareggio
Dal 2022/23, la Serie A ha introdotto una novità eccezionale, ovvero che in caso di parità al primo posto dopo 38 giornate, non conta più la classifica avulsa o la differenza reti. Si va direttamente a uno spareggio Scudetto, una partita secca, su campo neutro, per decidere chi sarà incoronato Campione d’Italia.
Nel caso specifico di Inter e Napoli, lo scenario è più che ipotetico. Entrambe le sfide dirette in stagione sono terminate 1-1, quindi anche il vecchio criterio degli scontri diretti non aiuterebbe a fare chiarezza. Tutto sarebbe rimandato a una finale vera e propria, con il tricolore in palio in novanta (o centoventi) minuti.

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La data possibile dello spareggio
Qualora le due squadre dovessero chiudere appaiate in vetta, la Lega Serie A dovrà fissare una data per lo spareggio, molto probabilmente una settimana dopo la fine della stagione regolare.
Si giocherà in gara unica, con supplementari ed eventuali rigori in caso di parità. Lo stadio verrebbe scelto tra quelli neutri disponibili (con l’Olimpico di Roma tra le opzioni più probabili), tenendo conto anche di eventuali impegni europei dei nerazzurri.
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