Serie A
Venezia, Di Francesco: “La fiducia della società è fondamentale. Dobbiamo limare gli errori individuali”
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Il tecnico del Venezia, Eusebio Di Francesco, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’insidiosa sfida contro la Juventus di Thiago Motta.
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Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla difficile trasferta di Torino contro la Juventus di Thiago Motta, galvanizzata dalla vittoria in Champions League contro il Manchester City.
Il match dello Juventus Stadium, valido per la 16° giornata di Serie A, è in programma per sabato 14 dicembre alle ore 20:45.

i tifosi del Venezia ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Venezia, le parole di Di Francesco
Come avete lavorato, ci sono indisponibili?
“Dal punto di vista degli assenti, non ci sono modifiche, rimangono gli stessi. Dopo l’ultimo allenamento farò la lista, Haps era stato fuori per influenza, ma bene o male ci saranno gli stessi convocati dell’ultima settimana”.
La fiducia della società la fa sentire più forte?
“Fa piacere un attestato di stima legato al lavoro, ovvio che non siamo ripagati dai risultati. E’ un dato di fatto, ma continuiamo a lavorare con serietà, per cercare di far crescere i giovani e la squadra dando un’identità, e in questo percorso è innegabile avere il sostegno della società”.
La Juve ha appena schiantato il City.
“Anche prima del City sapevamo che fosse forte, è una squadra solida, specialmente in casa. Storicamente è così. E’ una partita difficile, ma dalla quale può arrivare anche qualcosa di positivo”.
Come si affronta la Juve?
“Ha un allenatore che ha nel possesso palla la sua arma preferita, ma con il City abbiamo visto che ha vinto grazie agli attacchi diretti. Potenzialmente sarà diversa la gara di domani, dovremo essere bravi a non farci schiacciare”
Candela come si aiuta?
“Di errore ne abbiamo fatti tanti, non solo lui. Ce li siamo un po’ divisi, vale il noi in questo caso. Deve solo capire che attraverso il lavoro su quelle che sono le pecche se ne viene fuori, tutti possiamo sbagliare. Vorrei che si potessero limitare gli errori indivduali, li preferisco di squadra se proprio arrivano”.
Come ha imbrigliato la Juve l’anno scorso?
“Maledetto quel gol di Rugani (ride, n.d.r.). Avevano avuto predominio, ma eravamo stati pericolosi. Noi abbiamo giocatori bravi nelle ripartenze, non tantissimi, ma siamo più bravi a portare diversi uomini dentro l’area, anche per dare i palloni giusti a Pohjanpalo. Tornando all’anno scorso, fu un vero peccato. Qualcosa ho lasciato? Spero di riprendermelo”.
La coppia Oristanio-Pohjanpalo cosa può fare per migliorare nell’affinità?
“Qualcosa di interessante stanno facendo, alla fine dovrebbero andare a concretizzare un po’ di più, non tanto nell’ultima che è stata anche una partita un po’ particolare dove siamo mancati proprio in determinazione sotto porta senza pensare ai singoli errori, ma pensando che ci sarà sicuramente un’altra opportunità per rifarsi”.
4 punti fra Juve e Cagliari come regalo di Natale?
“Non amo parlare di questo, penso che ci dobbiamo concentrare sull’atteggiamento, sullo staccarci il meno possibile dalle partite. E’ successo anche con il Como di prendere gol subito nel secondo tempo pur in una partita particolare per le condizioni metereologiche”.
E’ la partita di Nicolussi Caviglia?
“Non gliel’ho chiesto, ma con lui sto lavorando tanto dal punto di vista tecnico, tattico e sull’essere leader, può fare questo step ulteriore”.
Serie A
Lazio, Pellegrini: “Alla Roma sono stato fortunato, con i tifosi laziali ho un rapporto speciale”
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25/04/2025
Luca Pellegrini, terzino sinistro della Lazio cresciuto nelle giovanili della Roma, ha ripercorso la sua carriera in un lungo racconto.
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I continui infortuni di Nuno Tavares hanno costretto Marco Baroni, allenatore della Lazio, a reinserire Luca Pellegrini in lista. Il terzino italiano era stato escluso dopo il mercato invernale, ma da diverse settimane il tecnico non può farne a meno. E lui a suon di buone prestazioni, più 2 assist nelle ultime 2 gare di campionato, sta rispondendo nel migliore dei modi.
Dalle giovanili nella Roma alla chiamata della Lazio: Luca Pellegrini si racconta
Luca Pellegrini si è raccontato a Behind the Baller, lo speciale format che il Team Raiola gli ha dedicato sui canali social dell’agenzia. Di seguito le sue parole, riportate da La Lazio Siamo Noi, sulle varie tappe della sua carriera da calciatore.

LE FORMAZIONI DELLA ROMA E DELLA LAZIO SCHIERATE A CENTROCAMPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’influenza del padre
“Tra le influenze più grandi che ho avuto nel calcio c’è senza dubbio la figura di mio padre. Condividiamo la stessa passione, e già quando ero più piccolo lui mi dava qualche consiglio perché ha giocato a calcio da difensore. Io in realtà nella mia vita calcistica non nasco difensore e terzino sinistro, ma esterno alto. Poi ho capito che forse spostarmi dietro era meglio. Lui mi ha aiutato molto, anche nei momenti di sconforto è riuscito a tirarmi su. Mi ha dato dei consigli sul mio atteggiamento o su una semplice partita, sin da quando ero piccolo ci riguardavamo tutte le partite che giocavo per capire cosa potevo migliorare. Ora lo faccio da solo. Mi ricordo che spesso poi ci scontravamo su alcune cose, com’è poi normale in un rapporto padre – figlio. Avendo più esperienza, spesso alla fine aveva ragione lui“.
Il percorso giovanile alla Roma
“Ho iniziato la mia carriera calcistica alla Roma, dove ho fatto tutto il settore giovanile lì dagli 11 anni ai 17/18. Ricordo che vincevamo ogni competizione che giocavamo, sono stato fortunato su quello. Ho esordito lì con la prima squadra, poi sono andato prima in prestito sei mesi al Cagliari e sono tornato per un anno“.
L’esperienza al Cagliari
“A Cagliari ho tanti bei ricordi, lì ho iniziato a capire forse per la prima volta di essere diventato un calciatore sia per le persone che ho conosciuto sia per i traguardi che abbiamo raggiunto. Abbiamo fatto delle bellissime cose, la gente me la porterò sempre nel cuore“.
Gli anni alla Juventus e al Genoa
“Nel frattempo mi aveva comprato la Juventus, dopo di che sono andato al Genoa dove non ho trovato molta continuità. Ho preso il Covid all’inizio e ho avuto due infortuni gravi, non c’erano nemmeno i tifosi allo stadio purtroppo. Non me la ricordo come un’esperienza positiva, ma sicuramente è stata formativa. Per la prima volta però ho capito quanto fosse importante l’aspetto mentale per un calciatore. Alla Juve ho dei ricordi bellissimi dei compagni, dei tifosi e della società. Mi hanno insegnato molti bei valori che tutt’oggi mi porto dietro e se posso, nel mio piccolo, cerco di lasciare a qualcuno. Anche a Torino ho fatto un anno, ho giocato molte partite per quanto poco avevo fatto a Genova“.
L’avventura all’estero con l’Eintracht
“Dopo di che mi sono spostato all’Eintracht Francoforte, al loro primo anno in Champions League. La prima partita contro lo Sporting Lisbona abbiamo perso 0-3, da italiano avevo paura che i tifosi ci fischiassero e invece tutto lo stadio si è alzato in piedi“.
La chiamata della Lazio
“La cosa che mi ricordo di più erano gli sguardi dei miei amici nelle chiacchierate e nelle telefonate nei giorni prima dell’ufficialità del mio arrivo. La maggior parte di noi tifosi della Lazio sognavamo questa cosa. Ricordo i fumogeni non tanto all’aeroporto, ma arrivati a casa mia con tutti i miei amici più stretti che mi hanno accolto. È stato l’inizio di una favola che ancora oggi continua e che spero possa continuare ancora per molto tempo. Stiamo facendo bene, Roma è casa mia e non penso ci sia qualcosa che un calciatore possa chiedere di più rispetto a ciò che sto vivendo io“.
Il rapporto con i tifosi
“Con loro ho un rapporto speciale. Per me sono stati importanti fin dal primo momento, essendo anche io un tifoso della Lazio sin da piccolo mi sono subito sentito vicino a loro. È difficile spiegare quello che provo dentro al campo quando guardo gli spalti e incontro i loro sguardi. So quanto ci tengono, quello che pensano e quello che vorrebbero dalla loro squadra. Io mi sento sempre in debito con i tifosi“.

Il sogno di Tijjani Reijnders: portare il Milan alla conquista della seconda stella, con la guida di Sergio Conceicao. Sulla difesa a tre…
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Il desiderio di Reijnders e il ruolo di Conceicao
Tijjani Reijnders, talentuoso centrocampista del Milan, ha recentemente espresso il suo sogno più grande: vedere il Milan conquistare la seconda stella, simbolo di venti scudetti vinti. L’olandese ha sottolineato l’importanza dell’allenatore Sergio Conceicao nel suo percorso, elogiando la sua capacità di motivare la squadra e di adattare il sistema di gioco alle caratteristiche dei giocatori. Reijnders ha dichiarato che il modulo 3-4-3 si adatta perfettamente alle loro capacità, consentendo al Milan di essere sulla buona strada per raggiungere traguardi ambiziosi.
L’impatto del modulo 3-4-3 sul Milan
Il sistema di gioco adottato da Conceicao ha portato nuova linfa al Milan. La formazione 3-4-3 ha permesso ai rossoneri di esprimere al meglio il loro potenziale offensivo, creando un equilibrio tra attacco e difesa. Questa impostazione tattica ha contribuito a consolidare la fiducia della squadra, che ora guarda al futuro con determinazione e ottimismo. Reijnders crede fermamente che, con questo approccio, il Milan possa aggiungere nuovi trofei al suo palmarès e avvicinarsi sempre più al sogno della seconda stella.
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Fonte: l’account X di Schira
#Reijnders: “Mio sogno più grande è di mettere la seconda stella sopra la patch del #Milan. #Conceicao ha molti meriti: ha parlato della possibilità di vincere 2 trofei e siamo scesi in campo determinati. Il 3-4-3 si adatta bene alle nostre caratteristiche: siamo su buona strada” pic.twitter.com/lOMugKQDfI
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 24, 2025

Un fondo statunitense ha recentemente mostrato interesse per l’acquisto del Monza: avviati i primi colloqui con Fininvest.
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Un nuovo interesse dall’America
Il club calcistico Monza potrebbe presto cambiare proprietà. Un fondo d’investimento americano ha espresso interesse nell’acquisizione della società, avviando le trattative con Fininvest, attuale proprietario del club. Questa notizia potrebbe segnare un cambiamento significativo per il Monza, che sta cercando di consolidare la sua posizione nel calcio italiano. L’interesse di investitori stranieri evidenzia il potenziale del club e la crescente attrattiva del calcio italiano per i mercati esteri.
Monza, futuro incerto ma promettente
Con l’inizio delle trattative, le speculazioni sul futuro del Monza sono inevitabili. Se l’accordo dovesse andare in porto, il club potrebbe beneficiare di nuovi investimenti e strategie che potrebbero migliorare le sue prestazioni in campo. Fininvest, da parte sua, sta valutando l’offerta con attenzione, considerando le implicazioni a lungo termine di un tale accordo. Gli appassionati del Monza attendono con ansia ulteriori sviluppi, sperando in un futuro prospero per la loro squadra del cuore.
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Fonte: l’account X di Schira
A USA Fund have shown interest to buy #Monza. Opened talks with Fininvest. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 24, 2025
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