Serie A
Venezia, il Cobra proverà a mordere
Venezia, dopo l’esonero di Zanetti, sarà Andrea Soncin il tecnico della Primavera a lagunare a provare a realizzare l’impresa di salvarsi.
Il Cobra Soncin, questo il suo soprannome di quando da attaccanti, pochi anni fa, era letale nelle aree avversarie si è presentato in conferenza stampa per presentare il suo esordio domenica contro la Juventus. Un debutto a cinque stelle per il tecnico arancioneroverde.
Queste le dichiarazioni raccolte da tuttomercatoweb nel giorno della presentazione.
Sull’opportunità che il Venezia gli sta dando, con quale approccio si presenta: “Con il lavoro, con l’entusiasmo, io e il mio gruppo di lavoro ne abbiamo tanto di entusiasmo, ringrazio tutto il club per questa opportunità perché è importante, seppur in un momento molto complicato. Le cose però nel calcio, fino a quando ci sono le possibilità, possono succedere.
Ho visto i ragazzi determinati e consapevoli. Dobbiamo cercare la svolta e dobbiamo farlo con tutto l’impegno possibile, è proprio nel momento in cui è impossibile che magari arriva. Il nostro obiettivo dev’essere uno solo, arrivare all’ultima giornata con almeno ancora una possibilità”
Su come ha trovato il gruppo: “Ho trovato un gruppo responsabile, quando capita qualcosa come quella che è successa a Zanetti i giocatori devono capire che sono i principali responsabili e credo che questa consapevolezza ci sia stata. Ringrazio anche Paolo, se sono qua è anche grazie a lui, ci conoscevamo già perché abbiamo giocato assieme e in questi due anni mi ha dato tantissimo. In questi due giorni c’è un atteggiamento propositivo, credo sia la cosa principale”.
Come ritrovare la serenità in un momento come questo? “Il lavoro in campo penso che sia l’aspetto principale per ritrovare entusiasmo e fiducia, è come un po’ isolarsi da tutto il resto consapevoli che ci sono responsabilità grosse perché quando ci sono contestazioni da parte dei tifosi spesso sono legittime e le responsabilità vanno prese. Bisogna ritrovare fiducia ed entusiasmo perché la possibilità di arrivare al traguardo ci sono ancora”.
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Serie A
Torino, Vanoli: “Domani mancherà solo Ilic. Il Napoli è in forma, il suo allenatore è un fuoriclasse”
Torino, Paoli Vanoli ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro il Napoli, in programma domani pomeriggio alle 15.00.
Il Torino di Vanoli sta attraversando un momento di estrema difficoltà, avendo raccolto soltanto 4 punti nelle ultime 8 partite, un netto calo rispetto a un inizio di campionato davvero promettente. Domani, a Torino, i granata affronteranno il Napoli guidato da Antonio Conte, una squadra determinata a conquistare i tre punti per mantenere il primato in classifica. Nonostante la consapevolezza della forza dell’avversario, il Torino cercherà di mettere in campo tutte le sue energie per strappare almeno un risultato utile e invertire il trend negativo.
A seguire le parole di Vanoli in conferenza stampa.
Torino, le parole di Vanoli
Com’è andata la settimana?
“E’ andata bene, abbiamo lavorato bene. Abbiamo recuperato Sanabria, ha avuto un piccolo fastidio. Mancherà solo Ilic”
Come si prepara questa sfida?
“Il Napoli è in forma, si è costruita da un fuoriclasse che è il suo allenatore. Una rosa vincente che ha aggiunto giocatori con mentalità vincente, come Lukaku. E in panchina ci sono giocatori che sarebbero titolari in tante altre squadre. Si meritano questo primato, so come lavora il mister e sarà una pretendente alla lotta scudetto ma non è in vantaggio rispetto all’Inter”
Emozionato ad affrontare Conte?
“Lo ringrazio per le belle parole di ieri in conferenza. Sapete quanto sia stato importante non solo come allenatore, ma anche come persona nel mio processo di crescita. Domani incontrerò un gruppo di persone con cui ho lavorato, abbiamo vissuto grandi gioie. E un’altra persona importante che cito poco ma che è stata fondamentale è Oriali. Oltre ciò che ho visto e che ho imparato, c’è un aspetto umano: il rapporto di amicizia con la famiglia Conte, la moglie Betta mi ha dato una mano quando sono arrivato a Torino. Ma le emozioni passeranno quando l’arbitro sfiderà il calcio d’inizio, sarà una battaglia perché poi si diventa nemici”
Come si ferma il Napoli?
“E’ difficile trovare punti deboli, ma per fare qualcosa di importante dobbiamo fare qualcosa di importante. Loro corrono più di tutti, dovremo essere pari loro e noi abbiamo più corsa ad alta intensità. A livello tattico dovremo essere attenti e preparati, Conte ha fatto vedere qualcosa di diverso non solo interpretando il 4-3-3, ma all’interno della gara ha sperimentato anche un 4-2-2-2 che per caratteristiche e forza fisica del Napoli è un sistema che riesce a sfruttare. Dovremo leggere le varie situazioni e veloci a capirle”
Cos’ha visto in spogliatoio dopo il pari con il Monza?
“Non era il risultato che volevamo, i ragazzi erano arrabbiati e delusi. Ma ho visto una squadra che ha cercato a tutti i costi il risultati, a piccoli passi miglioriamo. Domani sarà difficile, ma non impossibile. E dai momenti difficile possiamo imparare tanto”
Cos’ha rubato a Conte?
“Siamo stati insieme quattro anni: se stai attento, capisci il dettaglio. Il lavoro, la perfezione, la resilienza che è un aspetto difficile da far capire ai giocatori: la sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente. E va al di là dell’aspetto tecnico e tattico, che è molto preparato. Sono sempre stato una persona attenta, con lui ho fatto il collaboratore e ho rispettato il mio ruolo, ma con la testa di pensare se potessi avvicinarmi al pensiero di Conte. E’ stata una grande lezione per me, è stata la mia forza. Quando poi inizi un percorso sei solo, devi insegnare al tuo staff le idee e non tutti siamo uguali. Io e Conte siamo dello stesso segno, due leoni, e a volte c’erano bei contrasti che finivano per farmi crescere. Quando ho iniziato la mia strada, sono andato a migliorare inserendo le mie idee”
Come vede la partita di domani? Avete segnato poco ultimamente con gli attaccanti…
“Quando trovi squadre di questo spessore, non puoi pensare di essere sempre nella loro metà campo. Dovremo capire i momenti, difendendo con le unghie e poi con personalità che ci ha contraddistinto a inizio campionato. Dobbiamo essere umili per capire che loro sono giocatori importanti, ma noi dobbiamo fare la nostra gara e credere in ciò che facciamo per provare a colpirli”
In una situazione complicata come la vostra, è meglio chiudersi in una bolla o respirare aria critica?
“Non sono venuto qui per proteggere qualcosa, ma per unire. Dobbiamo prenderci responsabilità insieme, come squadra e club, e rispettare i tifosi. Dobbiamo conquistare la nostra gente, ma non mi sembra giusto chiudersi in una bolla perché vorrebbe togliersi dalle nostra responsabilità. E’ bello quando arriva a sognare e farlo insieme”
Njie è meglio a gara in corso? Oppure il tridente può essere utilizzato?
“Tutti i giocatori della rosa sono pronti e devono esserlo, altrimenti punterei su 12 giocatori e basta. Da inizio anno ho dimostrato di credere nel gruppo, di rispettare chi ha una carriera importante ma non guardo in faccia all’età. E’ un processo giusto per i nostri giovani, quando valgono è giusto che lo facciano vedere. Njie non deve pensare a se gioco o non gioco, ma solo a dare un contributo. E la sua leggerezza ci serve: non deve avere responsabilità, ma essere libero di testa”
Vojvoda potrebbe fare nuovamente il braccetto sul lato di Kvara?
“Assolutamente sì”
Come avete preso le parole di Cairo su una possibile cessione del club? E’ rimasto stupito?
“No, nè stupito nè sorprese. Sono state parole di buonsenso e responsabilità”
Nell’ambiente avvertite che sia vicina una svolta societaria?
“No…In questo momento, la cosa bella del gruppo squadra è che sta pensando solo a uscire da questo momento. Le cose extracalcio mi scivolano addosso, non importa. Per esperienza, dico che sono altre le difficoltà”
E sul mercato di gennaio? Se è vicino il cambio di società…
“Parlo spesso con presidente e direttore, andiamo avanti per la nostra direzione a livello tecnico-tattico”
Serie A
Stadio Franchi, la Fiorentina c’è: la lettera al Comune
Stadio Franchi, prosegue il percorso di avvicinamento tra la società viola e il Comune di Firenze: la situazione.
Come riporta stamattina il Corriere Fiorentino, la Fiorentina avrebbe fatto un importante passo in avanti verso la nuova amministrazione fiorentina guidata dal Sindaco Funaro.
Il Direttore Generale Ferrari avrebbe inviato una mail qualche giorno fa all’amministrazione comuncale con cui si chiedeva l’accesso alle documentazioni di appalto in vista di un bando per il project financing.
Di fatto un’espressione concreta di volontà, ribadita nella mail, di partecipare alla ristrutturazione dello stadio Franchi come aveva ribadito Commisso negli ultimi incontri con il Sindaco.
Dopo stagioni di braccio di ferro tra la società gigliata e il Sindaco Nardella, sembra esserci ora un nuovo feeling tra Commisso e la politica fiorentina.
Serie A
Lecce, Corvino: “Dorgu? Non gli manca nulla. Su Vlahovic…”
Il DS del Lecce ha parlato alla vigilia della sfida contro la Juventus e dell’attuale situazione dei bianconeri, parlando anche del suo passato a Firenze.
Domani sera allo Stadio Via del Mare andrà in scena la sfida tra Lecce e Juventus, valida per la quattordicesima giornata di Serie A. Una gara importante per i salentini che, con l’arrivo del nuovo tecnico Giampaolo, dopo il successo di Venezia vogliono provare il colpaccio anche contro i bianconeri.
Alla vigilia del match il direttore sportivo giallorosso Pantaleo Corvino ha rilasciato un’intervista al Il Corriere dello Sport, affrontando tanti temi.
“Vlahovic ancora mi manda qualche maglia”
“Ci sentiamo ogni tanto anche per messaggio, ma è normale che sia così. Ricordo che quando andai a vedere una partita del Partizan per osservare Milenkovic e vidi Dusan ne rimasi subito innamorato: aveva fisicità e destrezza e una qualità insolita per un attaccante di quelle misure, e anche senso del gol. Su di lui c’era tanto interesse, ma io giocai d’anticipo. I genitori mantennero la parola. A Firenze fui criticato per il suo acquisto poiché si aspettavano un giocatore di maggiore esperienza. Lo portai nello spogliatoio della Primavera prima della finale col Torino: vincemmo 2-0 e lui fece doppietta. Dovreste controllare, ma credo sia andata così.”
“Dorgu? Ha le stimmate del campione”
“E’ normale che piaccia ad Inter, Juventus e Milan. E’ un giocatore al quale non manca nulla.”
“Mihajlovic era il mio tipo di allenatore”
“Arrivò a Firenze dopo Prandelli, e per questo ebbe subito un confronto complicato. L’avvio fu complicato, ma la seconda parte di stagione fu convincente, tanto da essere tentato dall’Inter. Lui fu fantastico perché rispose che sarebbe andato via solo con il consenso di Della Valle. Lui rimase, poi però le cose non andarono bene, ma lui aveva onestà e cultura del lavoro.”
“Giampaolo? Non lascia nulla al caso”
“Alcuni allenatori lavorano per tante ore dentro e fuori dal campo. Giampaolo ha delle idee nelle quali mi riconosco, e conosce la realtà in cui si ritrova il Lecce. Noi tutti, a partire dal presidente, dobbiamo fare i conti con la nostra sostenibilità.”
“Thiago Motta è innovativo”
“Ha idee, e non segue codici d’interpretazione per quanto riguarda la fase offensiva e quella difensiva. Non guarda in faccia a nessuno, e questo l’ha fatto in tutte le squadre in cui ha allenato.”
“L’Atalanta la squadra più forte del campionato”
“Il suo è un integralismo creativo. Ogni anno applica correzioni ad un sistema di gioco già ben definito, che punta alla perfezione di quello stesso sistema. Perché il calcio, grazie a Dio, non contempla la perfezione. Il mio giocatore ideale? Barella: è manovale ed ingegnere allo stesso tempo.”
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