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Venezia-Inter: probabili formazioni e dove vederla

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Venezia-Inter è un crocevia fondamentale per entrambe le squadre, per il mantenimento delle buone prestazioni recenti.

La sfida tra VeneziaInter si disputerà questa sera allo Stadio Pierluigi Penzo alle ore 20:45. Una sfida importantissima per ambo le squadre: i lagunari devono continuare il proprio cammino positivo di queste prime giornate, mentre i nerazzurri devono confermare quanto visto di buono tra la gara interna contro il Napoli e il match di mercoledì contro lo Shakhtar Donetsk.

Qui Venezia

Per Venezia-Inter, la squadra del Mister Paolo Zanetti dovrà rinunciare a Svoboda, Fiordilino, Maenpaa ed Ebuehi. Dovrebbe scendere in campo nuovamente con l’11 titolare che ha portato il successo sul difficile campo di Bologna. Verso la conferma per Okereke come prima punta, accompagnato dagli esterni Aramu e Johnsen. A centrocampo il regista sarà Vacca con ai lati da Ampadu e Busio. Il reparto arretrato sarà presumibilmente guidato da Ceccaroni e Caldara centrali, come terzini Mazzocchi e Haps. A difendere la porta sempre l’argentino Sergio Romero.

Qui Inter

La squadra di Simone Inzaghi, in vista di Venezia-Inter, dovrebbe vedere qualche cambiamento rispetto all’11 titolare visto in coppa questo mercoledì. Oltre agli indisponibili De Vrij, Kolarov, Sanchez e Vidal, i nerazzurri potrebbero far tirare fiato a  giocatori come: Bastoni, Chalanoglu, Barella e Lautaro. La squadra di Milano dovrebbe essere schierata con Handanovic tra i pali, in difesa Ranocchia, Skriniar e D’Ambrosio. Sulle fasce Perisic e Darmian dovrebbero essere sostituiti da Di Marco e Dumfries. A centrocampo, oltre a Brozovic, Vecino potrebbe prendere il posto del numero 23 Barella, Sensi quello di Chalanoglu. L’attacco dovrebbe essere formato da Correa e Dzeko.

Venezia-Inter: le probabili formazioni

VENEZIA (4-3-3): Romero, Haaps, Ceccaroni, Caldara, Mazzocchi, Busio, Vacca, Ampadu, Johnsen, Okereke, Aramu.
All. Paolo Zanetti

INTER (3-5-2): Handanovic, Skriniar, Ranocchia, D’Ambrosio; Dumfries, Vecino, Brozovic, Chalanoglu, Di Marco, Correa, Dzeko.
All. Simone Inzaghi

Sarà Marinelli, della Sezione di Tivoli, l’arbitro designato per Venezia-Inter. Avrà come assistenti Di Vuolo e Galetto, mentre il Quarto Uomo sarà Gariglio. Il VAR sarà Irrati, l’AVAR Carbone.

Venezia-Inter: dove vederla

Venezia-Inter, in programma questa sera alle ore 20:45, sarà visibile su Sky Sport 1 (canale 201), Sky Sport Calcio (canale 202) e Sky Sport HD (canale 251), oltre alla visuale in 4K. Sarà disponibile anche in streaming su DAZN e su NowTv.

 

 

Nato nel 1989 a Viareggio (LU). Appassionato di calcio fin dall'età di 8 anni, ha iniziato la propria attività nel mondo dell'informazione sportiva con la pagina di Facebook Guerin Sportivo Pagina Fan. Ha collaborato con altre realtà locali e nazionali dell'informazione. Tesserato AIA della Sezione di Viareggio, dove ha ricoperto l'incarico di revisore dei conti e addetto stampa.

Serie A

Nuovo stadio Inter, Marotta: “Sono scettico sull’iter”

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Inter, Marotta

Al Merger & Acquisition Summit de Il Sole 24 Ore, il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha fatto il punto sul calcio italiano.

Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, ha sottolineato l’evoluzione del calcio sia dal punto di vista sportivo che societario, evidenziando il ruolo cruciale delle proprietà straniere nel garantire la sostenibilità economica. Intervenuto al Merger & Acquisition Summit de Il Sole 24 Ore, ha ricordato come nel 2011 tutte le squadre fossero italiane, mentre oggi otto club sono americani e undici stranieri, segno di un cambiamento nel modello gestionale.

Marotta ha criticato il vecchio sistema basato sul mecenatismo, in cui i proprietari coprivano le perdite senza un’attenzione reale ai bilanci. Oggi, invece, gli investitori puntano sulla sostenibilità e sulla gestione efficiente, come dimostrato dal fondo Oaktree, che supporta l’Inter con discrezione e intelligenza.

Ha poi affrontato il tema degli stadi, denunciando le difficoltà burocratiche in Italia rispetto al resto d’Europa, dove negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 153 impianti, contro i soli tre italiani. Nonostante gli ostacoli, Inter e Milan restano pronte a investire in un nuovo stadio.

Sul piano sportivo, Marotta ha ribadito l’importanza di affrontare al meglio le competizioni in corso: Champions League, campionato e il futuro Mondiale per Club. Ha evidenziato il divario economico con gli altri campionati, in particolare sui diritti TV e i ricavi da matchday, sottolineando che il nuovo stadio è essenziale per la crescita del club e per offrire ai tifosi un’esperienza all’altezza delle grandi realtà europee.

Inter, le parole di Marotta

Sull’evoluzione del calcio

“Ho visto una evoluzione dal punto di vista calcistico ma anche dal punto di vista delle proprietà. È un mondo che si è evoluto ed è cambiato radicalmente, non solo negli aspetti sportivi che rappresentano il core business ma è cambiata proprio nell’ambito aziendale. Oggi fortunatamente sono arrivate le proprietà straniere: immaginiamo se non ci fossero state Zhang e Oaktree e il fondo Elliott a Milano, saremmo stati in grandissime difficoltà”. Lo ha detto il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenendo alla quinta edizione del Merger & Acquisition Summit organizzato da Il Sole 24 Ore.

Sulle proprietà straniere del mondo del calcio

“Le proprietà americane sono otto, quelle straniere sono undici, mentre nel 2011 erano tutte italiane. Evidentemente abbiamo risentito di una situazione di involuzione nel mondo imprenditoriale italiano. Prima c’era un modello di mecenatismo, come Giovanni Borghi a Varese tra basket e calcio. Qual è la differenza? Allora non c’erano cfo e ceo, allora c’era il ragioniere. A fine stagione il commendatore andava dal ragioniere, ‘quanto abbiamo perso?’ e ripianavano , dando più importanza al risultato sportivo che all’aspetto bilancistico”.

Sulla sostenibilità economica

“Oggi meno male siamo in una situazione diversa, anche per una questione etica. Nel calcio oggi girano tanti soldi, i calciatori guadagnano tanto e dovrebbero darsi una ridimensionata. Oggi c’è un fondo di investimento che non viene in Italia per dispensare soldi ma fa della sostenibilità l’obiettivo principale. Ho una relazione con un fondo che, devo fargli i complimenti, è arrivato in punta di piedi, garantendo sostenibilità immediatamente ma è presente in maniera silenziosa che fa lavorare bene il management. Hanno confermato tutta l’area sportiva, con un approccio di intelligenza. Ci relazioniamo quotidianamente con una loro presenza continua nel confronto sull’aspetto gestionale, finanziario e amministrativo. Oggi inoltre siamo davanti a due società che stanno seguendo un percorso importante come la creazione di uno stadio”.

Sulle deleghe

“Mi hanno lasciato tutte le deleghe? A Torino ho avuto modo di conoscere forse il più grande manager del dopoguerrra, Sergio Marchionne. Diceva che un top manager ha due diritti, scegliere i valori dell’azienda e scegliere le persone con cui lavorare. Devo dire che Oaktree si sta comportando così, in ambito delle deleghe il confronto con loro è quotidiano soprattutto quando ci sono decisioni importanti, ma dare deleghe significa anche dare responsabilità. A volte vedo che i giovani fanno fatica a decidere. Ho sempre avuto la delega di poter decidere, è un presupposto fondamentale per lavorare: non potrei mai lavorare senza avere le deleghe”.

Sulle lungaggini burocratiche per costruire stadi

“Negli ultimi 10 anni 153 stadi in Europa di cui tre in Italia. L’iter burocratico è complicato nel nostro Paese. Il giorno dopo che abbiamo depositato la proposta d’acquisto, c’è stato un esposto alla Procura che si è giustamente mossa. Ci troviamo davanti a diverse situazioni che sono lontane dall’investimento vero e proprio. Inter e Milan sono disponibili a investire in maniera pesante nonostante l’Italia sia l’unico Paese in cui non c’è un aiuto da parte dello Stato. Sono scettico più che altro sull’iter, ci sono tempi da rispettare perché gli investitori possono aspettare ma non più di tanto”.

Sugli impegni dell’Inter

“Come presidente l’importante è essere presenti al momento giusto. Oggi ci siamo, siamo su tre competizioni e a giugno ne inizierà un’altra nuova come il Mondiale per Club. Il primo inizia domani con la semifinale d’andata col Milan, poi c’è il campionato con tre punti di vantaggio che sono nulla e poi la Champions col Bayern. La proprietà non ha stravolto una squadra vincente e siamo andati avanti nel nostro percorso virtuoso quindi siamo posizionati bene. Cercheremo di affrontare tutto nel migliore dei modi, ma un primo obiettivo di carattere economico lo abbiamo raggiunto visto che la partecipazione a questi tornei ci garantisce una certa tranquillità”.

Sui ricavi legati alle competizioni

“Noi abbiamo fatto 10 partite di Champions League con circa 100 milioni. Nella migliore delle ipotesi vincendo lo scudetto circa 95 milioni con 38 partite. Oggi bisogna trovare armonia tra sistema italiano e sistema mondiale. Questa è la grande difficoltà, ma va trovata una quadra con armonia e senza polemiche. Oggi il gap in negativo rispetto all’Europa è quello sui diritti tv, il secondo è legato ai ricavi da matchday, dove le nostre competitor ci distanziano di 60/70 milioni. Da qui nasce la volontà del nuovo stadio, dare un asset alla società ma anche per dare il contenitore che i tifosi meritano”.

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Serie A

Serie A, la 31° giornata decisiva per la corsa Champions League

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Champions League

La prossima giornata di Serie A sarà molto decisiva per la corsa Champions League. Tutte le squadre impegnate se la vedranno in un big match.

La 31° giornata di Serie A non sarà per cuore deboli. Almeno per chi sostiene i colori di quelle squadre che lottano per l’accesso alla prossima edizione della Champions League e alle altre competizioni europee.

Infatti, il prossimo turno di campionato vedrà affrontarsi Milan, Fiorentina, Lazio, Roma, Juventus, Bologna ed Atalanta, tutte racchiuse in 11 punti a 8 giornate dalla fine.

Juventus

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ad aprire le danze ci penseranno Milan e Fiorentina, sabato 5 aprile alle 20:45. La sfida di San Siro metterà di fronte una squadra, quella rossonera, allo sbando completo e l’altra, la Viola, che arriva galvanizzata dalle importanti vittorie con Juventus ed Atalanta.

Nella giornata di domenica alle 18:00 scenderanno in campo Atalanta e Lazio, mentre alle 20:45 all’Olimpico andrà in scena in RomaJuventus. A chiudere il 31° turno il posticipo del lunedì BolognaNapoli.

Serie A, il programma della 31° giornata

Sabato 5 aprile

Milan-Fiorentina ore 20:45

Domenica 6 aprile

Atalanta-Lazio ore 18:00

Roma-Juventus ore 20:45

Lunedì 7 aprile 

Bologna-Napoli ore 20:45

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Serie A

Restyling Ferraris, offerta congiunta di Genoa e Sampdoria

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Ferraris

Novità in vista per lo stadio Ferraris di Genova, con Genoa e Sampdoria che hanno presentato un’offerta congiunta per il restyling completo dell’impianto.

Entrambe le società liguri hanno intenzione di restare nello storico impianto genovese ma sarà necessario un totale restyling per adeguarlo all’epoca moderna.

Nuovo Ferraris, l’offerte di Genoa e Samp: obiettivo 2032

Dietro all’offerta dei due club c’è naturalmente anche l’interesse della città, che intende gareggiare con le altre città italiane per ospitare alcuni match di EURO 2032. Per questo motivo all’interno della proposta l’eventuale data di inizio dei lavori è stata fissata per il 31 luglio 2026, in modo da concludere tutte le operazioni nel giro di qualche anno.

Inoltre, questi interventi non andrebbero a intaccare la continuità di campo per Genoa Sampdoria, che continuerebbero a giocare all’interno dell’impianto fino al completamento.

stadio marassi genova ferraris genoa sampdoria

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Il Comune lavorerà in sinergia con le due società per rilasciare le autorizzazioni necessarie in tempo per la data fissata mentre più avanti l’obiettivo sarà quello di acquisire completamente lo stadio attraverso la CDS Holding per averne la completa gestione.

Il nuovo Ferraris non sarà solo teatro di calcio ma ospiterà molti eventi diversi non solo dedicati allo sport. Tutta l’area di Marassi riceverà un deciso ammodernamento e in una città dalla tradizione calcistica ultracentenaria lo stadio gioca un ruolo fondamentale.

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