Serie A
Venezia, tegola Svoboda: l’esito degli esami
Michael Svoboda si è sottoposto agli esami strumentali di rito dopo l’infortunio che lo ha costretto al campo nel match contro la Juventus.
Al 32esimo del match Juventus-Venezia, terminato 2-2 grazie al rigore segnato in extremis da Vlahovic, il difensore dei lagunari Michael Svoboda è dovuto uscire per infortunio. Di seguito le sue condizioni.
Svoboda, il comunicato del Venezia
Come si apprende sul sito ufficiale dei lagunari, il club veneto ha confermato, tramite un comunicato, che il centrale austriaco ha riportato la rottura del legamento crociato destro. La stagione del difensore è già finita e per Di Francesco sarà un bel problema, considerando che l’ex-Tirol era il difensore più impiegato dal tecnico romano. Avendole giocate tutte da titolare, tranne quella contro di campionato la Fiorentina.
Di seguito il comunicato del Venezia.
“Il Venezia FC comunica che il difensore Michael Svoboda ha riportato la rottura del legamento crociato destro nel corso della partita di campionato Juventus-Venezia, valida per la Giornata 16 del campionato di Serie A Enilive 2024/25. L’infortunio è stato confermato dagli esami strumentali eseguiti.
Il difensore classe 1998 sarà sottoposto a un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento che sarà effettuato nei prossimi giorni dal Professor Fink, alla presenza dello staff medico arancioneroverde, presso la clinica privata Gelenkpunkt di Innsbruck, in Austria.”
Serie A
Cassano: “Inzaghi ha buttato 2 campionati. Ha 20 giocatori uno meglio dell’altro…”
L’ex calciatore di Inter e Nazionale, Antonio Cassano, è parso molto duro ai microfoni nei confronti del tecnico dei nerazzurri, Simone Inzaghi.
Antonio Cassano è stato uno dei talenti più cristallini del calcio italiano. Oggi l’ex attaccante di Inter e Milan, fra le altre, è un’opinionista e ha parlato così del tecnico dei nerazzurri durante la trasmissione “Viva el Futbol“.
Le parole di Cassano
In seguito le parole dell’ex attaccante della Nazionale.
“L’anno scorso ha vinto il campionato, ma io non mi meraviglio. Perché lui deve vincere il campionato… ma ne deve vincere tre e quest’anno deve vincere il quarto. Io non mi devo stupire se gioca bene, perché ha i giocatori, ha 20 giocatori uno più forti dell’altro e l’Inter è obbligata a vincere il campionato. Io non posso venerare un allenatore che ha vinto un campionato e due buttati al cesso, non vedo un lavoro stratosferico, eccezionale…vedo sempre una una roba identica”.
Su Dimarco e Thuram
“Ho visto soltanto due miglioramenti grazie al suo allenatore: uno è Thuram, che non pensavo potesse far così bene e sta continuando a fare ancora meglio quest’anno, l’altro è Dimarco“.
Sulla Champions
“Allora perché io devo andare a venerare un allenatore che ha preso una rumba con una squadra meno forte in Champions (il Bayer Leverkusen, ndr), e non fa buone gare perché anche con il Lipsia non ha fatto una buona gara, con l’Arsenal è stato preso a pallonate”.
Su De Vrij
“Adesso è uno dei migliori che sta giocando e sta facendo anche molto bene, che lui ha sempre abbandonato. Non penso che il merito vada dato a Inzaghi. Poi ovviamente se uno ha la stampa buona viene coperto per delle situazioni, perché fino a quando stava bene Acerbi, non lo cagava mai De Vrij o sbaglio?”.
Serie A
Inter, Marcolin: “Inzaghi ha trasmesso il proprio pensiero alla squadra”
L’ex Inter Dario Marcolin ha parlato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport commentando il successo dei nerazzurri contro la Lazio e l’operato di Simone Inzaghi.
Dario Marcolin, ex Inter e compagno di squadra di Simone Inzaghi alla Lazio e oggi opinionista di DAZN, ha commentato l’ultimo successo nerazzurro a Roma. A seguire le sue parole sul tecnico interista.
Inter, le parole d’elogio di Marcolin a Inzaghi
MIGLIOR INZAGHI DI SEMPRE?
“Ha fatto un tremendo atto di forza, come l’anno scorso. La sua squadra si è mostrata spietata, ha dato l’idea di un autentico strapotere: non c’è dubbio che quella vista con la Lazio sia ancora la squadra da battere. Lo ripeto sempre a Simone, prima il 3-5-2 faceva pensare a qualcosa di bloccato, con lui è diventato un metodo offensivo, anzi ultra-offensivo. A me colpisce che i nerazzurri siano gli unici ad attaccare sempre con sei giocatori: due punte, due esterni, due mezzali e dietro ci sono Calha e anche Bastoni in regia”.
IN COSA É MIGLIORATO ALL’INTER?
“Nella capacità di trasferire il proprio pensiero ai giocatori, adesso all’Inter pensano tutti con una sola testa: ci sono soluzioni di gruppo senza perdere quelle individuali. Prendete, ad esempio, il gol di Dumfries di testa. Quella è una vittoria dell’allenatore perché prima l’olandese era solo un esterno a una dimensione e ora è un giocatore totale che fa tante cose. Simone lo ha migliorato, anzi lo ha proprio… “inzagato””.
INZAGARE UN CALCIATORE?
“Spiego meglio: soprattutto dopo aver vinto lo scudetto, Simone si sente proprio la squadra addosso. Oltre alla tecnica e alla tattica, il pregio è aver contaminato tutti con il proprio pensiero. E poi basterebbe soffermarsi sul linguaggio del corpo, sono dettagli di cui mi accorgo avendo fatto l’allenatore: lui è sempre sereno, concentrato ma sereno, grazie alla forza di ciò che ha costruito assieme alla società. Negli anni sono stati mandati via alcuni giocatori che mugugnavano, da Perisic a Brozovic, e i dirigenti gli hanno regalato un gruppo sano, poi lui fa remare tutti nella stessa direzione. Per questo me lo aspetto ancora a lungo su quella panchina, le sue radici solide dureranno anni. Perché cambiare?”.
COSA MANCA PER IL GRANDE SALTO IN EUROPA?
“Ormai sei lì lì anche in Champions, hai fatto una finale e tutti ti collocano sempre tra le migliori. Spesso la Coppa, però, è un gioco di incastri: ti devono girare le cose oltre la tua bravura. In campionato, invece, sarà gara con Atalanta e Napoli, ma l’Inter con la Lazio ha lanciato un segnale fortissimo ricordando di essere la squadra da battere”.
Serie A
Fiorentina, si lavora per il rinnovo di Dodô
La Fiorentina sta pensando di prolungare il contratto del terzino brasiliano Dodô, attualmente in scadenza a giugno del 2027.
Nonostante l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia per mano dell’Empoli e la sconfitta nell’ultima di campionato contro il Bologna, fin qui il bilancio in casa Fiorentina è estremamente positivo: quarto posto in campionato e terzo nel maxi-girone di Conference League.
Fiorentina, società al lavoro per rinnovare il contratto a Dodô
Dodô, terzino brasiliano di 26 anni, è una delle note positive della squadra di Raffaele Palladino. A suon di ottime prestazioni, si è preso fin da subito con prepotenza il posto da titolare sulla corsia di destra: non a caso è stato schierato dall’inizio in tutte e 15 le partite disputate in campionato.
Secondo Tuttomercatoweb, la Fiorentina starebbe pensando di rinnovare il contratto del suo numero 2, che scade nel 2027. Da entrambe le parti ci sarebbe la volontà di andare avanti insieme e si sta trattando sui dettagli, le cifre e la scadenza.
La fumata bianca potrebbe arrivare dopo il mercato di gennaio e dovrebbe prevedere un aumento di stipendio (attualmente di 1.5 milioni netti a stagione) e la nuova scadenza fissata tra il 2029 e il 2030.
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