Serie A
Hellas Verona-Torino: probabili formazioni e dove vederla
Domenica 9 alle ore 15 allo Stadio Bentegodi va di scena per la trentacinquesima giornata Hellas Verona-Torino.
Una gara tra queste due formazioni che molto più valore per gli ospiti granata alla ricerca dei punti salvezza, ormai molto più alla portata con le vittorie nelle ultime gara che lo hanno allontanato dal terz’ultimo posto. Il Verona da parte sua, ormai salvo, gioca per il prestigio, per continuare a metter in mostra giocatori interessanti galvanizzati dal gioco proposto dal tecnico Juric.
Qui Hellas Verona
Diverse assenza per Juric, che si trova la mediana falcidiata dagli infortuni di lungo corso come Benassi, Veloso e Vieira e dalla squalfica di Tameze. Rimangono disponibili al centro Sturaro e Barak, con Faraoni e Lazovic sulle corsie esterne. Davanti a Silvestri, portiere al centro del mercato, Dawidowicz, Magnani e Dimarco. Tridente avanzato composto dal Salcedo, Zaccagni e Lasagna.
Qui Torino
Per Nicola, davanti ad un’altra gara decisiva, l’abituale schema 3-5-2: sulla corsia destra Vojvoda dovrebbe vincere il ballottaggio con Singo. Difesa a tre con i soliti Izzo, Nkoulou e Bremer. A centrocampo ritorna Mandragora dopo la squalifica e giostrerà al centro con Rincon e Verdi nel ruolo di interni mentre Ansaldi correrà sulla fascia sinistra. In avanti la coppia Belotti-Sanabria.
Probabili formazioni
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Magnani, Dimarco; Faraoni, Sturaro, Barak, Lazovic; Salcedo, Zaccagni; Lasagna. Allenatore, Juric
TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Vojvoda, Rincon, Mandragora, Verdi, Ansaldi; Belotti, Sanabria. Allenatore, Nicola.
Precedenti
Sono 53 i precedenti tra le due formazioni in Serie A, l’Hellas ha vinto in 10 occasioni, il Toro in 20. I pareggi sono stati 23. Il segno X che nelle ultime otto gare si è ripetuto per sette volte ha visto anche l’1-1 dell’andata firmato da Dimarco e Bremer.
Dove vederla
Hellas Verona-Torino è un’esclusiva DAZN, per cui la gara sarà trasmessa in streaming attraverso l’app disponibile sui vari dispositivi mobili. In Tv è possibile seguirla attraverso la piattaforma satellitare Sky sul canale 209.
Serie A
Inter, l’evoluzione di Bisseck: dalla possibile cessione alla centralità nel progetto
Ad inizio anno Bisseck non riusciva a trovare minutaggio nella nuova Inter di Chivu. Nell’ultimo periodo si sta ritagliando il suo spazio, diventando decisivo.
Con Simone Inzaghi nella passata stagione il centrale tedesco si era gradualmente conquistato sempre più fiducia, senza mai però diventare un vero e proprio titolare inamovibile.
Da quando sula panchina nerazzurra è arrivato Cristian Chivu, il suo impiego ha seguito un processo di continua crescita. Nel primo periodo, anche a causa di un brutto infortunio subito nella finale di Champions League, non ha trovato grande spazio.
Nell’ambiente cominciava a circolare l’ipotesi di una cessione già a gennaio a causa del suo scarso utilizzo. Con l’andare avanti della stagione però, il suo impiego è decisamente cambiato.
Chivu ha deciso di piazzarlo a centro della difesa a 3, al posto di un Acerbi che dal punto di vista fisico non offre più grandi garanzie. In questo ruolo ha fatto vedere tante buone cose ed ha dimostrato di essere pienamente dentro al progetto nerazzurro.
Con l’infortunio dell’ex Lazio che starà fuori per un po’, Bisseck diventa ancora più importante, sia nella posizione di braccetto che in quella di centrale. Nelle ultime uscite il tecnico ha preferito schierarlo nella sua posizione di terzo centrale di destra, per poter sfruttare maggiormente la sua propensione offensiva ed il suo apporto alla manovra. Il gol contro il Genoa ne è l’ennesima dimostrazione.

Yann Aurel Bisseck e Rafael Leao in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, la crescita di Bisseck
Il centrale tedesco in questa sua esperienza all’Inter ha sempre dimostrato un’enorme qualità in fase di spinta, ma grandi limiti in fase difensiva. Bisseck è stato spesso protagonista di letture sbagliate, duelli persi e sviste che hanno portato alle reti avversarie, che gli hanno causato grandi critiche.
Questo fuoco è stato stemperato dalle tante buone cose fatte in fase offensiva, da un’incredibile qualità fisica e da una crescita sempre più evidente. Il giocatore nell’ultimo periodo ha diminuito di gran lunga gli errori tecnici e le varie amnesie, riuscendo a rimanere concentrato durante l’arco di tutti e 90 i minuti.
Bisseck è sicuramente un difensore con grandi potenzialità e che ha un grosso margine di miglioramento. Deve dare continuità alle prestazioni che al momento sta mettendo in mostra, migliorandosi anche grazie ai consigli di chi prima di lui è stato un grande difensore, ovvero il suo stesso allenatore.
Serie A
Bologna, l’attacco resta un rebus: le punte non incidono
Il posticipo contro i bianconeri ha confermato un problema che va avanti da tempo: il Bologna cambia interpreti, ma non rendimento.
La sfida contro la Juventus ha ribadito una sensazione che accompagna la formazione di Casteldebole da diverse settimane: l’alternanza nel ruolo di centravanti non sta aiutando la squadra a trovare continuità offensiva. Vincenzo Italiano continua a cercare la quadra, ma la scelta della prima punta resta irrisolta.
In estate l’arrivo di Ciro Immobile aveva acceso entusiasmo e aspettative. Svincolato dal Besiktas, il centravanti azzurro si è presentato in rossoblù con un bagaglio di gol che pochi possono vantare: oltre duecento reti in Serie A, decisive soprattutto negli anni alla Lazio e al Torino. L’inizio della sua avventura, però, è stato subito frenato da un problema al retto femorale accusato alla prima giornata nella sfida contro la Roma all’Olimpico, un infortunio che lo ha tenuto ai box più a lungo del previsto e che si inserisce in una serie di guai fisici con cui Immobile ha dovuto fare i conti negli ultimi anni.

CIRO IMMOBILE DOLORANTE LASCIA IL CAMPO PER INFORTUNIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel frattempo, chi è stato chiamato a sostituirlo non è riuscito a colmare il vuoto. Castro, protagonista nella passata stagione, fatica a ritrovare brillantezza e incisività, mentre Dallinga non è ancora riuscito a imporsi come riferimento offensivo affidabile. I loro contributi restano discontinui e insufficienti per garantire al Bologna quel peso offensivo necessario nelle gare di alto livello.
Contro la Juventus, i limiti sono emersi con chiarezza. Anche prima dell’inferiorità numerica seguita all’espulsione di Heggem, i rossoblù hanno faticato a costruire vere occasioni da gol, rischiando anzi di subire il raddoppio. L’unico episodio degno di nota è stato un tiro alto di Dallinga, troppo poco per impensierire una difesa organizzata come quella bianconera. L’ingresso di Castro nella ripresa non ha cambiato il volto della partita, lasciando immutata l’inerzia del match.
Certezze smarrite
Eppure, prima della sosta, la convivenza tra Castro e Dallinga sembrava poter funzionare. I due apparivano complementari, capaci di alternarsi e di offrire soluzioni diverse al sistema di gioco di Italiano. Oggi, però, il campo racconta una storia diversa e quelle certezze sembrano essersi smarrite.
Per ritrovare efficacia e tornare a incidere nei big match serviranno tempo e, forse, una scelta più decisa. Il Bologna attende risposte dal suo attacco: finché il rebus della prima punta resterà irrisolto, anche le ambizioni rossoblù rischiano di rimanere incompiute.
Serie A
Hellas Verona, Orban eroe (quasi per caso) di Firenze
L’Hellas Verona espugna il Franchi all’ultimo respiro grazie a Gift Orban, impiegato da Zanetti a causa dell’infortunio di Giovane durante il primo tempo.
Il nigeriano è risultato decisivo per una vittoria fondamentale che rilancia definitivamente i gialloblu in classifica e per la lotta salvezza con un pizzico di destino.
Hellas Verona, fuori Giovane dentro Orban: Zanetti ha trovato la quadra?
Nell’importantissimo successo in quel di Firenze per 1-2, arrivato proprio negli ultimi secondi di partita, ha spiccato la prestazione di Gift Orban, che nelle ultime settimane era stato escluso dai titolari. Zanetti si è presentato al delicatissimo scontro salvezza con la solita formazione, forte del successo contro l’Atalanta, e la coppia d’attacco formata da Giovane e Mosquera.
Il colombiano nello specifico non era al meglio fisicamente ma è riuscito comunque a scendere in campo dall’inizio e incidere in fase offensiva, come ha saputo fare durante gli ultimi incontri. L’imprevisto però nonostante questa situazione è occorso al partner d’attacco brasiliano, uscito dolorante e in lacrime a causa di una probabile distorsione alla caviglia.
Al suo posto è entrato proprio Orban, rimasto in panchina l’ultima giornata, diventato subito protagonista al 42′ (neanche a 10′ dal suo ingresso in campo) col gol del vantaggio su imbucata di Al Musrati e freddissimo a tu per tu con De Gea. Nel corso della ripresa ha avuto più volte il pallone del raddoppio, specialmente dopo l’1-1 causato dalla sfortunata autorete di Nunez.
Alla fine però nel momento più improbabile è riuscito a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto sull’assist di Bernede, regalando un successo di vitale importanza per la sua squadra che adesso si trova a due punti dalla prima posizione utile in zona salvezza (occupata dal Parma).
Un contributo straordinario quanto inaspettato visto che probabilmente sarebbe entrato durante il secondo tempo, adesso con una sosta (dovuta all’impegno del Bologna in Supercoppa Italiana) Giovane potrà recuperare in vista della trasferta di San Siro contro il Milan del 28 dicembre.

Foto CS.
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