Serie A
Vieri: “Lippi mi ha insegnato a vincere e attaccare”
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4 giorni fail

Christian Vieri elogia Marcello Lippi: “Il miglior allenatore che ho avuto, nessuno come lui per mentalità e attitudine alla vittoria”.
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Vieri su Lippi e il futuro della Roma
Christian Vieri, ex attaccante di fama internazionale, ha recentemente rilasciato un’intervista a Tuttosport in cui ha espresso il suo apprezzamento per Marcello Lippi. Vieri non ha esitato a definire Lippi il miglior allenatore che abbia mai avuto, sottolineando come l’ex tecnico della Nazionale italiana gli abbia trasmesso una mentalità vincente e un’incessante voglia di attaccare. Secondo Vieri, Lippi è stato insuperabile nella capacità di motivare i suoi giocatori e di infondergli la determinazione necessaria per non mollare mai.
Oltre ai complimenti a Lippi, Vieri ha anche menzionato l’attaccante Moise Kean, considerandolo uno dei migliori d’Europa. In un periodo in cui i giovani talenti italiani cercano di affermarsi nel panorama internazionale, le parole di Vieri sono un importante riconoscimento per il giovane attaccante.
Consigli per la Roma
Nell’intervista, Vieri ha anche espresso la sua opinione sul futuro della Roma, consigliando al club di mantenere Claudio Ranieri come allenatore per altri tre anni. Questa dichiarazione riflette la fiducia di Vieri nelle capacità di Ranieri di guidare la squadra giallorossa verso nuovi successi, puntando sulla sua esperienza e sulla sua abilità nel gestire squadre di alto livello.
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Fonte: l’account X di Schira
Bobo #Vieri a Tuttosport: “Il miglior allenatore che ho avuto? Marcello #Lippi. Mi ha insegnato la voglia di vincere, di attaccare, di aggredire e non mollare mai. Nessuno come lui. #Kean uno degli attaccanti più forti d’Europa. Fossi la #Roma terrei #Ranieri per altri 3 anni” pic.twitter.com/L3QGxbMia6
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 5, 2025
Serie A
Repubblica, Napoli: atti sulle plusvalenze alla Procura Figc: torna il pericolo di una penalizzazione
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09/04/2025
Il Napoli torna sotto la lente della giustizia sportiva, con il rischio di una possibile penalizzazione per il club partenopeo legata all’inchiesta per falso in bilancio.
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L’inchiesta coinvolge l’operazione Victor Osimhen e altre transazioni, come quella relativa a Manolas-Diawara con la Roma. La Procura della FIGC ha ricevuto gli atti dalla Procura di Roma, e tra le accuse figurano le plusvalenze generate dall’acquisto di Osimhen dal Lille nel 2020 per 71 milioni di euro, con il coinvolgimento di giocatori come Karnezis, Palmieri, Liguori, e altre operazioni che potrebbero configurarsi come irregolari.
I punti salienti dell’inchiesta:
- L’affare Osimhen includeva la cessione di Karnezis e dei giovani Palmieri, Liguori e Manzi al Lille, un’operazione che portò a una plusvalenza di 20 milioni nel bilancio del Napoli, ma che potrebbe essere messa in discussione per presunti falsi in bilancio.
- Manolas e Diawara, in una transazione con la Roma, sono anche loro al centro dell’inchiesta.
Cosa rischia il Napoli?
Nel 2022, il Napoli e il suo presidente Aurelio De Laurentiis erano stati prosciolti dall’inchiesta per falso in bilancio riguardante l’affare Osimhen. La giustizia sportiva aveva ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per procedere contro il club. Tuttavia, a causa di nuove prove o sviluppi, il procuratore federale, Giuseppe Chinè, ha ora 30 giorni per decidere se riaprire il caso. In caso di riapertura, il Napoli potrebbe essere deferito e rischiare una penalizzazione, simile a quella inflitta alla Juventus un anno fa, che ha visto la sottrazione di 10 punti per la gestione delle plusvalenze.
Cosa deve emergere per riaprire il caso?
Se dovessero emergere nuovi elementi rilevanti nelle indagini, come documenti o testimonianze, il procuratore federale potrebbe richiedere la riapertura del caso. Alcuni dei giocatori coinvolti nell’affare Osimhen sono stati sentiti dalla Guardia di Finanza, e se le loro dichiarazioni dovessero rivelare dettagli determinanti, ciò potrebbe spingere le autorità sportive a riaprire l’inchiesta.
Potenziali scenari:
- Se il caso venisse riaperto, il Napoli potrebbe subire una penalizzazione in classifica, come accaduto alla Juventus, anche durante il corso del campionato.
- Tuttavia, va sottolineato che, rispetto alla Juventus, dove il sistema delle plusvalenze è stato usato sistematicamente, nel caso del Napoli si parla solo di due operazioni specifiche. Il rischio di una penalizzazione non è quindi automatico e dipenderebbe dalle prove emerse.
Il futuro del Napoli in relazione a questa inchiesta è ancora incerto. La FIGC ha 30 giorni per decidere se aprire un nuovo processo, e tutto dipenderà dalle evidenze che emergeranno nelle prossime settimane. Se le nuove prove fossero ritenute rilevanti, il club rischierebbe sanzioni sportive, inclusa una penalizzazione in classifica, che potrebbe avere ripercussioni sulle ambizioni di scudetto e sulle sue future competizioni europee.
Questo caso è un promemoria di come anche le operazioni di mercato più complesse possano avere conseguenze a lungo termine, specialmente quando si tratta di plusvalenze e bilanci.

Napoli, De Laurentiis
Serie A
Juventus, Zambrotta: “Motta ha pagato anche per colpa di Giuntoli e su Chiellini…”
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28 minuti fail
09/04/2025
L’ex calciatore della Juventus Gianluca Zambrotta ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport sul momento dei bianconeri.
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Juventus, le parole di Zambrotta

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex Juventus e Barcellona Gianluca Zambrotta ai microfoni de La Gazzetta dello Sport su varie tematiche legati ai bianconeri tra cui l’esonero di Motta:
“Non avrei esonerato Thiago Motta perché il progetto era triennale, Il club gli aveva chiesto di qualificarsi in Champions e il quarto posto era distante soltanto un punto, quindi alla portata.
Per Motta hanno pesato le eliminazioni dalle coppe e i 7 gol tra Atalanta e Fiorentina, ma alla fine ha pagato lui anche per Giuntoli. Se scegli un allenatore giovane come Thiago, devi sostenerlo. L’impressione è che a un certo punto sia mancato il supporto della dirigenza”.
Lo ha sentito dopo l’esonero?
“No, ma sono convinto che ripartirà presto e alla grande. Resta un ottimo allenatore e farà una gran carriera”.
In che ruolo vedrebbe bene Chiellini?
“Giorgio deve avere una posizione chiave perché ha spessore e senso di appartenenza. Può diventare per la Juventus quello che Paolo Maldini è statto per il Milan scudettato di Pioli. Un punto di riferimento per giocatori e società”.
Quanti colpi servono alla Juve per tornare a lottare per lo scudetto e colmare il gap che c’è con Inter e Napoli?
“Almeno uno per reparto, ma di qualità, perché la squadra attuale vale più dei punti che ha in classifica. La penso così anche per il Milan”.
Serie A
Milan, l’instabilità di Fofana: le colpe sono molteplici
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33 minuti fail
09/04/2025
Milan-Fofana. La notizia data dal Corriere dello Sport sulla perdita del tanto ricercato equilibrio, da Fonseca prima, da Conceicao poi, sta proprio nel calo di rendimento del giocatore che ha comunque l’attenuante di non aver mai avuto a disposizione un’alternativa credibile in una prima parte di stagione che lo ha visto praticamente sempre protagonista in campo.
29 gol subiti e tre cleen sheet portati a casa. I problemi del Milan di Sergio Conceicao partono dalla fase difensiva e dal calo di rendimento di un singolo, quello di Youssouf Fofana.

Fofana e Ederson in azione (foto KEYPRESS)
Milan-Fofana: performance altalenante
Il quotidiano riporta come Fofana non abbia nemmeno mai avuto un partner chiaro di riferimento. Il più utilizzato è finora Reijnders, tutto tranne che un centrocampista difensivo e anche lui spesso instabile in campo. Contro la Fiorentina ha giocato Musah in mezzo poi subito sostituito. Nelle ultime tre gare giocate dai rossoneri, i centrocampisti hanno sempre ruotato e, così facendo, è difficile sviluppare una certa affinità tra i mediani stessi e il resto dei compagni.
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