Parla Marcos J. Villalobo, l’uomo che ha fatto di Paulo Dybala ciò che è oggi: un giocatore potente, geniale e capace di fiutare il gol.
Villalobo lavorava come cronista sportivo al diario La Mañana di Córdoba e seguiva l’Instituto Atletico Central, nelle cui giovanili giocava anche Dybala. “Vedevo quel ragazzino di 17 anni colpire di sinistro in quel modo, diverso da tutti gli altri. Voglio dire, il modo di portare il piede sotto il pallone, di calciare e lasciare che il gesto non finisse nel tiro”
.A proposito della nascita del soprannome che oggi contraddingue Dybala, La Joya: “Per me era un gioiello per come giocava, mi venne in mente quella parola”. Il soprannome nacque in occasione della seconda partita del giocatore argentino, quella in trasferta contro l’Aldovisi, il 20 agosto del 2011.
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