Serie A
Vlahovic, compromesso con Commisso? “Mai dire mai!”
Dusan Vlahovic è tornato a parlare in Serbia, al portale www.politika.rs. Una lunga intervista dove sono uscite delle dichiarazioni molto importanti.
Hanno fatto rumore le parole di Vlahovic rilasciate a politika.rs, soprattutto per quel che riguarda il futuro in maglia viola. Alla domanda sul suo rapporto con Commisso e se sul futuro contrattuale si può raggiungere un compromesso tra le parti, queste sono state le parole del talento viola: “Mr. Commisso è, soprattutto, un uomo serio e un grande presidente, che sa quello che vuole in ogni momento. È molto ambizioso. Ovviamente non ho nulla contro la sua volontà, perché fa tutto parte del lavoro. Non mi tiro mai indietro, non è nel mio carattere. Inseguo gli standard più elevati in tutto. Si può trovare un compromesso con il presidente? Mai dire mai. Ma attualmente sono concentrato su nuove vittorie“.
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Vlahovic e il rapporto speciale con Prandelli
L’intervista di Vlahovic si è concentrata sull’aspetto umano di un calciatore ambizioso, che vuole crescere anche a livello umano. Una crescita in maglia viola legata al rapporto con Cesare Prandelli. Queste le parole al miele del 9 viola: “In Prandelli sono raccolte tutte le migliori virtù umane. Ci sentiamo spesso. Naturalmente, non ci sono parole che possano descrivere la mia gratitudine a questo uomo meraviglioso. Un giorno venne, mi invitò a un incontro e mi disse che avrei avuto una possibilità. Ricordo bene le sue parole di sostegno e che, qualunque cosa fosse accaduto, lui sarebbe stato con me. Non ho segnato nelle prime cinque partite. È stato difficile, perché ci si aspettava sempre il gol dagli attaccanti. Dopo quelle partite mi ha dato ancora più supporto, mi ha messo come primo giocatore ai rigori. A fine dicembre ho segnato un gol al Sassuolo, poi un altro, poi alla Juventus. È così che è iniziato tutto”.
Serie A
Hellas Verona, Zanetti nel post-partita: “Mi vergogno, triste per i tifosi”
L’allenatore del Verona Paolo Zanetti ha parlato in conferenza stampa dopo la pesante sconfitta casalinga per 5-0 contro l’Inter.
Nonostante le assenze di Lautaro Martinez e Calhanoglu, nell’anticipo della 13a giornata di Serie A l’Inter ha travolto per 5-0 il Verona: gol tutti nel primo tempo di Correa, Thuram (doppietta), de Vrij e Bisseck.
I nerazzurri balzano momentaneamente in vetta alla classifica con 28 punti, mentre gli scaligeri restano a quota 12: col rischio che alcune inseguitrici possano scavalcarli nella lotta per la salvezza.
Verona-Inter: la conferenza postpartita di Paolo Zanetti
L’allenatore degli scaligeri Paolo Zanetti nel dopo partita: “Partita incommentabile, mi scuso con chi è venuto a vedere il nostro spettacolo indecoroso, abbiamo deciso di andare in ritiro per cercare di ritrovarci. L’Inter è una grande squadra, ma al di là di questo in settimana si provano e si dicono tante cose e poi subiamo una grandinata inammissibile. Il modulo era stato provato per cercare di contenere la profondità di Thuram ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. Mi prendo tutte le responsabilità“.
“Sconfitta preoccupante, un’altra bastonata pesante dopo Bergamo, mi dispiace per i miei giocatori ma noi abbiamo una responsabilità ad indossare la maglia di questo club che merita altro, un’aggressività diversa, al di là dei difensori se non si aggredisce alto poi è normale che vadano in difficoltà. Ma non accetto questo tipo di atteggiamenti e per questo motivo abbiamo deciso di toglierci la libertà con un ritiro punitivo che ci auto-attribuiamo. Sinceramente oggi, anche se non mi piace dirlo, un po’ mi vergogno“.
Sui tifosi andati via a fine primo tempo: “Capisco, oggi non mi sento di andare oltre alle scuse e altri tipi di pensieri perchè ovviamente mi rattrista vedere i tifosi della propria squadra lasciare lo stadio, dobbiamo essere noi con l’atteggiamento a lavorare per tornare quelli che eravamo, perchè l’Hellas senza i propri tifosi non è niente, penso però che abbiamo le capacità per ricucire questa piccola ferita, bisogna mettersi sotto da subito e lavorare concretamente per farlo, è qualcosa che deve partire dallo stomaco, dalle viscere“.
Sul cambio di modulo: “Se avessimo preso gli stessi goal con la difesa a 4 forse avremmo fatto altri discorsi, i numeri sono impietosi e quand’è così si cerca una soluzione, oggi Coppola era fuori, Ghilardi tornava dall’Under 21 e Dawidowicz non aveva la gamba per coprire abbastanza campo. Poi si entra in situazioni di reparto ma anche individuali sbagliate. Diciamo che la tattica serve per mascherare un po’ i difetti ma il problema è che noi non possiamo scoprire questa difesa e avere la palla sempre sotto pressione“.
Sulla società: “Ora non riesco a pensare a me stesso, se la società mi darà fiducia lo vedremo nei prossimi giorni. Io sono il primo responsabile e non posso abbandonare la barca, le dimissioni sarebbero una scelta irrispettosa verso i ragazzi ma soprattutto verso me stesso. Ho parlato fin dall’inizio di una base umilissima fin dalla sconfitta in Coppa Italia dopo la quale sono arrivati 12 punti, ci sono state prestazioni buone ma troppi alti e bassi psicologici, però rimango convinto che io posso salvare questa squadra anche se oggi sono indifendibile“.
Serie A
Hellas Verona, Setti è una furia: squadra subito in ritiro
Dopo la pesantissima sconfitta odierna subita in casa contro l’Inter, il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, ha deciso di punire la squadra.
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, si aspettava tutt’altra prestazione dalla sua squadra dopo la sosta per le Nazionali.
Dopo i risultati deludenti delle ultime partite, riscattati solo dalla vittoria contro la Roma, il patron mai avrebbe immaginato, tra le mura di casa, una disfatta simile a quella di Bergamo contro l’Atalanta.
Dopo la pesantissima sconfitta odierna contro l’Inter, con il match terminato 5-0 a favore dei nerazzurri, Setti ha deciso di usare le maniere forti per provare a invertire la rotta.
Hellas Verona, la decisione di Setti
Stando a quanto riportato da Nicolò Schira, il presidente scaligero era una furia al termine della sfida e, senza pensarci due volte, ha deciso di mandare la squadra in ritiro punitivo fino a data da destinarsi.
Nelle prossime ore potrebbero esserci novità anche sul fronte panchina, con Zanetti che appare nuovamente in bilico dopo le tante voci sull’esonero delle ultime settimane.
Serie A
Milan, Ibra: “Leao non sa quanto è forte. Su Morata…”
Zlatan Ibrahimovic, consulente di RedBird e ambasciatore del Milan, ha parlato ai microfoni di DAZN prima della gara con la Juventus.
Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor per il Milan e per RedBird, è intervenuto ai microfoni di DAZN per fare il punto della situazione in casa rossonera prima del match odierno: in casa contro la Juventus.
Milan, le parole di Ibra
Di seguito le parole dello svedese.
Leao
“Sono sempre stato orgoglioso di lui. Quando l’ho conosciuto era un ragazzino, adesso è più maturo ed è il calciatore. Ci sono momenti e momenti, adesso sta passando un momento bello. Gli stiamo dietro, aiutandolo e motivandolo a fare sempre bene. Come calciatore deve fare la differenza, è uno dei più forti al mondo e deve dimostrarlo“.
Ambizione
“Secondo me non sa quanto è forte, quando lo capirà uscirà tutto quanto. C’è pressione su di lui perché è uno dei più forti, altrimenti non si parlava di Leao. Ci vuole equilibrio, dipende dal carattere del giocatore. Anche il giocatore ha responsabilità di fare di più, ma ognuno è diverso. Con esperienza deve trovare lo swich per fare le cose e lo sta facendo“.
Morata
“Morata ha preso una botta in testa dieci giorni fa e ha saltato il Cagliari. Siamo molto soddisfatti di cosa ha portato, è un giocatore più di collettivo. Aiuta i compagni ed è uno dei leader che aiuta la squadra non solo in campo. Sta facendo molto bene“.
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