Vlahovic, in un periodo di forma Top, si è bloccato proprio nel momento più importante. E quanto pesa l’occasione divorata nel primo tempo per la Juventus
La prestazione di Dusan Vlahovic nel Derby d’Italia tra Inter e Juventus non si è nemmeno lontanamente avvicinata alla sufficienza.
Vlahovic è il simbolo perfetto di una Juventus da “vorrei ma non posso“.
Una squadra che ci avrebbe anche provato, se non fosse stato per quella costante sensazione d’inconsistenza offensiva che ha pervaso la prestazione della Vecchia Signora sin dai primi minuti del match.
Vlahovic non ha creato pericoli e quando avrebbe potuto farlo si è complicato la vita con le sue stesse mani e i suoi stessi piedi.
Insomma: un passo indietro pesante che in pochi avrebbero pensato potesse accadere.
Vlahovic, prima della sfida del ‘Giuseppe Meazza’, stava vivendo un periodo di forma eccellente.
Se la Juventus era rimasta lì a lottare con l’Inter, il merito era stato principalmente suo grazie alle sue reti: 7 in 6 partite cominciando da Frosinone, oltre al meraviglioso assist di tacco per Rabiot in Juventus-Roma.
E come spiegava lo stesso serbo dopo la trasferta di Lecce…
“Sto bene fisicamente, è semplice. Non è cambiato niente, sto lavorando come sempre. Sto prendendo cura del mio corpo, dormo bene, mangio bene, mi alleno bene. Sono tutte cose che facevo anche prima, solo che la differenza con la passata stagione è che sto bene fisicamente.
Grazie a Dio non ho problemi, questa è l’unica differenza. Spero di continuare così”.
Ed in effetti é stato così: anche contro l’Empoli. Anche se il suo goal non ha portato i 3 punti in cassaforte.
Che non fosse la serata di Vlahovic si era capito sin dai primissimi minuti. Da quando, per capirci, l’ex viola è entrato in ritardo su Pavard provocando le proteste dell’Inter e venendo graziato dall’arbitro Maresca.
Successivamente Vlahovic è diventato il primo ‘cattivo’ sul taccuino del direttore di gara. Il serbo, al 20esimo minuto, ha commesso un altro fallo su Acerbi, Maresca gliel’ha fischiato e, di fronte alle veementi proteste, ha estratto il cartellino giallo.
Il vero picco negativo della partita di Vlahovic si è palesato poco dopo la mezz’ora del primo tempo quando McKennie ha strappato palla al piede trovando l’Inter impreparata, si è presentato in zona tiro al limite e ha toccato in area per il compagno totalmente libero.
Il serbo, però, ha incredibilmente sbagliato uno stop semplice facendosi scappare il pallone e allungandoselo troppo.
Pavard ne ha approfittato andando a chiudere in angolo al momento della conclusione mancina a pochi passi da Sommer.
Aggiornato al 05/02/2024 19:00
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