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Lazio-Roma 1-0, Zaccagni illumina l’Olimpico. La Roma non c’è: le pagelle

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Zaccagni

La Lazio fa suo anche il secondo derby stagionale e si porta al secondo posto in classifica. Di Zaccagni la rete che decide la stracittadina. La Roma è poca cosa. Le pagelle del match.

Lazio

Lazio

Provedel 6: vuole esserci, e ce la fa a discapito della febbre. Nel primo tempo una sola parata nel nervosismo generale, nella ripresa qualche grattacapo in più. Il fuoco amico di Casale lo buca, ma il fuorigioco lo salva.

Marusic 6: prima frazione sostanzialmente di contenimento, nella ripresa si alza un pò ma senza pungere troppo. Nel finale sporca a El Shaarawy una palla pericolosa.

Casale 6: non troppa difficoltà ad arginare un Belotti lasciato solo in attacco. Sfortunata deviazione su quello che poteva essere l’autogol del pareggio giallorosso.

Romagnoli 6,5: l’inferiorità numerica della Roma allenta la pressione nella sua zona. Primo tempo robusto, secondo con meno sollecitazione, ma con una ammonizione sul groppone per arginare un contropiede di Belotti che rischiava di creare pericoli.

Hysaj 6: dal suo lato è Zaccagni a fare la voce grossa, con la Lazio più sbilanciata in avanti. I palloni che tocca li gestisce bene.

Milinkovic-Savic 6,5: primo tempo con qualche grattacapo di troppo e difficoltà a penetrare in area romanista. Secondo tempo con qualche spazio in più, dove può mettere in luce il suo estro.

Cataldi 6: il baricentro abbassato della Roma dopo il rosso di Ibanez gli semplifica la vita, pur con un paio di sbavature nella ripresa. La parte del metronomo gli si addice sempre di più.

Luis Alberto 6,5: becca un giallo evitabile nella prima frazione, migliora il suo apporto nella ripresa, quando ci prova più volte da fuori area, senza fortuna. Cresce alla distanza e migliora il suo impatto nel match.

Pedro 6: il gioco offensivo della Lazio si giostra per lo più sul versante sinistro, ma quando il pallone arriva dalle sue parti non rinuncia mai a proporsi. I compagni di quadra beneficiano dei suoi inserimenti, uno dei quali porta a un tiro defilato che termina su Rui Patricio (dall’89’ Basic sv).

Zaccagni 7: si conquista la palma di giocatore più “maltrattato” del campionato per numero di falli subiti. Un motivo c’è: i difensori giallorossi sono costretti a guardarlo a vista per impedirgli i suoi affondi. Su uno non ci riescono, perché lui mette in rete il gol dell’1-0 (dall’81’ Cancelleri sv).

Felipe Anderson 6,5: dei tre davanti è quello che si vede di meno, ma contribuisce con la sua presenza alla manovra laziale. Nella ripresa si fa murare da Rui Patricio e risulta più pericoloso. Mezzo voto in più per l’imbucata a trovare Zaccagni sul gol.

 

Maurizio Sarri 7: secondo derby stagionale in saccoccia. Riscatta l’eliminazione dalla Conference League con una prestazione di personalità. Tre punti di platino per la zona Champions.

Roma

Rui Patricio 7: nel primo tempo, come per il collega biancoceleste, ha poco lavoro. Nella ripresa alza il livello e reagisce da gatto sulle conclusioni ravvicinate di Felipe Anderson e Pedro. Nulla può sul diagonale di Zaccagni.

Mancini 5,5: partita nervosa nel primo tempo, e lui non si fa pregare. Nel secondo tempo è un monologo biancoceleste e non può fare altro che compattarsi con i compagni di reparto.

Smalling 6: dirige la difesa nel secondo tempo, quando Ibanez lascia soli lui e Mancini. La sua sfortunata deviazione determina l’irregolarità del gol del pareggio poi annullato.

Ibanez 4: per la terza volta consecutiva, il derby di Roma viene indirizzato in negativo da una sua ingenuità.

Spinazzola 6: in versione coperta, tiene la posizione per mantenere imbottita la difesa. Nella fase finale del match sale e a momenti coglie il gol del pareggio su cross velenoso.

Wijnaldum 5: il centrocampo della Lazio comanda le operazioni e quindi ha poche chance di salire in cattedra (dal 67′ Matic 6: si nota la differenza, la Roma ha bisogno come il pane della sua sapienza tattica).

Cristante 5,5: corre spesso a vuoto e non riesce a imporsi. Costretto a tenersi basso per il baricentro alto degli avversari.

Zalewski 5,5: ha pochi varchi per mettersi in mostra, ma prova solo un paio di volte a oltrepassare il muro.

Dybala 5,5: le maglie strette della Lazio gli chiudono i varchi per inventare qualcosa. Brutta prestazione nel suo secondo derby in maglia giallorossa (dal 46′ Llorente 6: ha senso della posizione e sa applicarla (dal 79′ El Shaarawy sv)).

Pellegrini 5: dovrebbe essere uno di quelli che sente più la partita, e invece gioca una partita anonima, dove la buona volontà non basta (dall’84’ Solbakken sv).

Belotti 6: tiene da solo in piedi il reparto d’attacco finché è in campo, chiuso dalle maglie difensive laziali (dal 67′ Abraham 6: aiuta la squadra a salire quando c’è la riconquista del pallone).

 

Salvatore Foti 5 (Mourinho squalificato): condizionato dall’espulsone di Ibanez, è costretto a un derby di sofferenza. Cede alla Lazio nel secondo derby su due. La corsa Champions è ancora aperta, ma servirà un cambio di passo.

Serie A

Ultim’ora Fiorentina, paura per Kean: colpo al volto ed esce in barella

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Fiorentina, l’attaccante viola è stato costretto a lasciare il campo dopo un duro scontro di gioco. Ecco qual è stata la dinamica di gioco.

Finisce prima del tempo la partita di Moise Kean contro l’Hellas Verona. Il centravanti della Fiorentina ha subito un violento colpo al volto, precisamente tra lo zigomo e l’arcata sopraccigliare sinistra. Dopo un iniziale tentativo di proseguire la gara, Kean ha avvertito un peggioramento ed è crollato a terra.

Lo staff medico è intervenuto prontamente, immobilizzandolo con un collare prima di trasportarlo fuori dal campo in barella. L’apprensione per le sue condizioni è alta, e nelle prossime ore si attendono aggiornamenti sulla sua situazione.

Fiorentina

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Serie A

Inter, Taremi poco concreto: aspettative alte o acquisto sbagliato?

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Inter, Taremi

Dopo più di 6 mesi che veste la maglia dell’Inter è arrivato il momento di fare un primo bilancio sulla stagione di Taremi: acquisto sbagliato della dirigenza?

Quando nel mese di luglio l’Inter ha ufficializzato l’acquisto fatto tempo prima a parametro zero di Mehdi Taremi, sembrava si trattasse del colpo dell’estate.

Un attaccante dotato di fisicità, di una buona tecnica, del fiuto del gol e di tanta esperienza anche in ambito europeo, che avrebbe completato il pacchetto offensivo della rosa nerazzurra e a detta di tanti avrebbe anche insidiato il posto a Marcus Thuram.

Ad oggi ripensare a queste considerazioni fatte tempo fa, viene quasi da sorridere, visto che l’iraniano fin qui ha messo a segno 3 gol in 30 partite tra tutte le competizioni, di cui 2 su rigore, ed ha sfornato delle prestazioni di gran lunga al di sotto delle aspettative iniziali.

Inter: il duro impatto di Taremi con il calcio italiano

L’inserimento in rosa di Taremi si pensava potesse aggiungere gol ed esperienza ad un reparto che vede due titolari di altissimo livello come Lautaro Martinez e Thuram. Con la maglia del Porto ha segnato 64 reti in 122 partite, con una media di poco più di 1 gol ogni 2 partite.

Inter

Sembra quasi assurdo che con la maglia dell’Inter non riesca proprio a vedere la porta ed il suo fiuto del gol è del tutto da ritrovare. Nelle gerarchie di Inzaghi scivola spesso alle spalle di Arnautovic e Correa, come nel caso dell’ultima sfida contro il Genoa.

L’iraniano ha avuto tante occasioni per mettere in mostra le sue qualità, ma fin qui ha fatto vedere solamente delle buone capacità nel venire a legare il gioco spalle alla porta e poco altro.

C’è ancora tempo per guadagnarsi la fiducia, ma bisogna fare in fretta

Le partite che attendono l’Inter da qui fino alla fine della stagione sono ancora tante e sempre più importanti. Questo vuol dire che Inzaghi ha bisogno di tutti i componenti della sua rosa per raggiungere gli obiettivi sperati e Taremi avrà a disposizione ancora tante chance per fare bene.

L’ex Porto deve anche essere in grado di guadagnarsi un posto nella rosa del prossimo anno se vuole continuare a vestire i colori nerazzurri e per farlo deve cominciare a sbloccarsi sotto porta e fare gol importanti ai fini della stagione dell’Inter.

Inter

 

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Serie A

Venezia, buon punto contro la Lazio: ma occhio ai prossimi impegni

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Venezia

Il Venezia ferma la Lazio sullo 0-0 in uno degli anticipi del sabato, ma il calendario non sorride ai lagunari: li attendono molte sfide difficili sulla carta.

La Lazio interrompe la striscia di 4 vittorie consecutive fuori dall’Olimpico in Serie A: al Pierluigi Penzo il Venezia ferma la squadra di Baroni sullo 0-0. Nonostante il punteggio, non sono mancate le grandi occasioni. Nel primo tempo Dia si divora un gol a tu per tu con Radu, ma le chance più ghiotte ce le hanno i lagunari nella ripresa: su tutte un prodigioso intervento di Mandas su un gran tiro di Oristanio.

Venezia, prossimi impegni complicati: il pari con la Lazio potrebbe non bastare

Preso singolarmente, il pareggio conquistato contro un’ottima squadra come la Lazio dovrebbe essere un grande risultato per il Venezia. Tuttavia, per vari motivi, l’allenatore Eusebio Di Francesco non può dirsi molto soddisfatto. Intanto, come già avvenuto tante volte in questa stagione, la sua squadra avrebbe meritato qualcosa in più: a causa delle numerose occasioni sprecate nella ripresa, non sono arrivati i 3 punti.

Venezia

GAETANO ORISTANIO AL TIRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Altro fattore che non gioca a favore dei lagunari è la vittoria del Parma per 2-0 nel derby emiliano con il Bologna. Questo risultato fa sì che i ducali salgano a 23 punti: per i veneti, la zona salvezza dista ora 6 lunghezze. La speranza per gli arancioneroverdi è che ora le altre squadre in lotta per non retrocedere, su tutte Hellas Verona ed Empoli, non portino a casa punti preziosi in questa giornata.

Ultimo elemento, ma non per importanza, è il calendario. Le prossime due partite saranno in trasferta contro AtalantaComo. Successivamente ci saranno le due sfide casalinghe con Napoli e Bologna. Il Venezia ha dimostrato di potersela giocare con tutte, big comprese: si pensi che delle 15 sconfitte in campionato, 10 sono arrivate con un solo gol di scarto. Non c’è dubbio però che i prossimi impegni saranno molto difficili, almeno sulla carta.

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